Il circuito di Spa-Francorchamps è il più antico e famoso autodromo del Belgio.
Situato nelle vicinanze di Francorchamps, una cittadina della municipalità di Stavelot ai confini con la municipalità di Spa,
nelle Ardenne. Il circuito è sede del Gran Premio del Belgio di Formula 1, la cui prima edizione si svolse nel 1924,
e inoltre della 24 Ore di Spa e di altre gare del calendario internazionale.
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SPA - FRANCORCHAMPS
Zolder - Nivelles |
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IL CIRCUITO
Lo storico circuito di Spa-Francorchamps è situato a 50km a
sud-est di Liegi, nel bel mezzo della foresta delle Ardenne. Spa
appartiene alla leggenda della F1 perché, nel tortuoso
circuito belga, si corre sin dal 1950. In parte strada pubblica (e quindi a tutti
gli effetti circuito cittadino) e in parte circuito di F1 vero e
proprio, il percorso del Campo dei Franchi spesso presenta situazioni
anomale per il Circus della F1 con piogge improvvise, nebbie e
temperature bassissime in certe parti del tracciato, e il sole
splendente in altre.
CARATTERISTICHE
Spa è probabilmente il circuito di F1 più gradito
da parte dei piloti perché è possibile
sorpassare, attaccare, raggiungere alte velocità e mettere
alla prova le proprie abilità di guida,
creatività, coraggio e concentrazione. A Spa hanno vinto
solo i grandissimi della F1, Senna e Schumacher tra tutti, e quasi ogni
edizione del Gp del Belgio ha riservato almeno un episodio storico
degno di nota. Nel 1998, ad esempio, una micidiale carambola in
partenza, mise fuori gioco ben 13 monoposto.
Sono molti coloro che dicono che Spa sia l'ultimo circuito ''vero'',
con un giro di pista lungo 7 km (originariamente i km erano 14.),
dislivelli altimetrici senza pari e due curve, l'Eau Rouge e il
Radillon, che presentano una sfida alle capacità di base di
ogni pilota di F1. La pista costringe i piloti a tenere medie sul giro
estremamente elevate ma anche un certo occhio alla prudenza: un minimo
sbaglio, specie se all'impressionante saliscendi dell'Eau Rouge, e son
dolori.
A Spa è possibile vedere, inoltre, i più bei
sorpassi della stagione. Quello di Hakkinen su Schumacher a Les Combes,
nel 2000, con il doppiato Zonta a fare da terzo incomodo. Oppure quello
di Schumacher, con gomme da asciutto, su Hill sotto la pioggia. Oppure
quello terrificante e polemico, con Schumacher che tamponò
Coulthard nascosto dalla scia d'acqua.TECNICA
Quello di Spa è un circuito velocissimo, quindi, con un
grado di aderenza medio, sul quale è prevedibile che i team
utilizzino gomme di mescola morbida. Il disegno del tracciato consente
di tenere il gas aperto per il 63 per cento del giro. I piloti scelgono
praticamente sempre un carico aerodinamico medio-basso per poter
affrontare ad alta velocità i curvoni veloci, pur sempre
garantendosi una certa stabilità nei tornanti lenti (tipo
quello del Bus Stop).
TECNICA
Quello di Spa è un circuito velocissimo, quindi, con un
grado di aderenza medio, sul quale è prevedibile che i team
utilizzino gomme di mescola morbida. Il disegno del tracciato consente
di tenere il gas aperto per il 63 per cento del giro. I piloti scelgono
praticamente sempre un carico aerodinamico medio-basso per poter
affrontare ad alta velocità i curvoni veloci, pur sempre
garantendosi una certa stabilità nei tornanti lenti (tipo
quello del Bus Stop).
PUNTI CALDI
La Source, la prima secca e lentissima curva a destra in discesa
è solitamente luogo dei primi incidenti di gara. Al
complesso dell'Eau Rouge ci si arriva in piena discesa, lanciatissimi:
traiettoria obbligata e errore vietato, pena: incidente dagli esiti
imprevedibilmente rischiosi.
PUNTI DI SORPASSO
A Spa è possibile sorpassare quasi ovunque. Ci sono posti
consigliati per farlo, altri no. Ad esempio si può
sorpassare al Bus Stop, la lenta chicane prima del rettilineo d'arrivo.
Uno dei più bei sorpassi del 2000 è stato
realizzato all'entrata della curva del Les Combes, una chicane da terza.
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Spa-Francorchamps: banco di prova per i piloti
Un Giro
Sul traguardo, si passa in 4º marcia a 295
orari: frenata violenta per affrontare in 1º a 60 km/h la
curva della Source
In uscita si sale con i rapporti, fino a raggiungere i 300 orari in
6º prima di affrontare alleggerendo un po' col gas, le
difficilissime e impegnative semicurve dell'Eau Rouge e del Radillon,
da cui si esce a una velocità prossima ai 290 orari e si
affronta il lungo rettilineo del Kemmel superando i 330 km/h. Nuova frenata e scalata in 3º per affrontare a 140 orari la
chicane di Les Combes, da cui si esce a 170 orari per percorrere la
Malmedy e quindi affrontare il breve rettilineo successivo a 270 km/h
in 4º prima di entrare nel tornante Rivage, che si percorre in
2º a 110 km/h. Nuovo breve rettilineo in 3º a 215 orari e frenata per la
curva numero 9 a sinistra che si percorre a 160 km/h.
Lunghezza circuito |
7,004 Km |
- Numero curve 19 |
La combinazione di curve Eau Rouge - Raidillon
Spa, circuito intriso di storia, pista che esalta i campioni
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La storia del circuito di Spa-Francorchamps è lunga e affascinante, ma
inizialmente la pista era radicalmente diversa rispetto alla versione
attuale.
Il tracciato belga inizia la sua attività già nei primi anni '20
ed è ricavato unendo, su progetto di Jules de Their, proprietario del
giornale "La Meuse", e del presidente del RACB (Royal Automobile Club
Belgium) Henri Langlois Van Ophem, le tre strade statali che collegavano le cittadine di Malmedy, Stavelot e Francorchamps. La prima gara disputatasi sul tracciato si svolse nel 1922 e già nel 1924 si tenne la prima 24 Ore di Spa-Francorchamps, mentre nel 1925 gareggiarono per la prima volta a Spa le vetture di Formula Grand Prix.
Dall'idea degli organizzatori risultava un percorso di forma triangolare di circa 14 km,
tra i più lunghi del calendario internazionale, e allo stesso tempo per
via dei lunghi tratti rettilinei uno dei più veloci e impegnativi. Una
pista in cui i campioni facevano la differenza, soprattutto dopo le
modifiche al tracciato di fine anni 30 realizzate allo scopo di farne
una delle piste più veloci d'Europa, in cui tra l'altro venne aggirata la lenta e contorta sezione dell'Ancienne Douane
mediante una velocissima e ripida combinazione di curve destra-sinistra
in salita (in 240 metri di pista si affronta un dislivello di 24 metri)
che sarebbe diventata una delle curve più famose
dell'automobilismo mondiale, la Raidillon
(in francese: salita ripida), che è conosciuta al grande pubblico degli
appassionati insieme alla curva sinistrorsa posta in fondo alla valle
dell'Eau Rouge (Acqua rossa, dal nome del fiume che scorre sotto alla curva e che vi si immette, formando la sezione Eau Rouge-Raidillon che è di frequente ed erroneamente denominata semplicemente Eau Rouge.
La Raidillon non è però l'unica curva "artificiale" creata in questo tracciato naturale: dopo la seconda guerra mondiale,
continuando nel loro intento di farne il circuito più veloce d'Europa,
gli organizzatori decisero di bypassare il "tornante di Stavelot", posto
ad un incrocio all'estrema periferia dell'abitato di Stavelot subito dopo la piega di Holowell, una veloce sequenza destra-sinistra alla fine del secondo tratto del rettilineo di Masta.
Realizzarono quindi nel 1947 una bretella di raccordo che nasceva alla
fine del breve allungo posto nel mezzo del destra-sinistra di Holowell
per formare con essa un unico curvone veloce e lievemente soprelevato
che si congiungeva al tracciato originale circa trecento metri dopo il
"tornante di Stavelot", riducendo così la lunghezza totale del circuito
di circa 600 metri.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la pista iniziò a ospitare il neonato Campionato mondiale di Formula 1,
diventando uno dei banchi di prova più importanti per i piloti della
massima categoria automobilistica. Infatti la maggioranza delle curve
erano delle vere e proprie sfide da affrontare ogni giro a velocità
pazzesche, col risultato di rendere evidente la differenza tra i piloti
medi e i campioni. Oltre alle già citate Eau Rouge-Raidillon e Stavelot sono passate alla storia curve come la vecchia Malmedy (una lunga curva a destra in forte discesa, rallentata a partire dal 1970 da una chicane), Masta (la serrata sequenza sinistra-destra da affrontare in pieno in mezzo alle case posta a metà del rettilineo di Masta]) e la Blanchimont
(che fa parte dell'attuale tracciato). Le alte medie erano ovviamente
grande fonte di rischio per piloti e centauri, così a causa
della sua pericolosità, Spa fu teatro di parecchi incidenti,
spesso mortali. Nella seconda metà degli anni '60 la pista fu
adeguata, per quanto possibile su un tracciato normalmente adibito alla
viabilità ordinaria, ai nuovi standard di sicurezza, ma
ciò non bastò a placare le rivendicazioni dei piloti di
Formula 1, che con l'avvento degli alettoni dovevano affrontare
percorrenze in curva elevatissime. Così, dopo l'edizione del
1970, su pressione del sindacato piloti guidato da Jackie Stewart, si
decise di trasferire la prova belga del mondiale a Nivelles prima e a
Zolder poi. Nel frattempo, l'autodromo di Spa-Francorchamps
continuò ad ospitare le altre maggiori categorie
automobilistiche (in primis la 1000 km
per vetture prototipo e la 24 Ore per vetture turismo) e il
Motomondiale (disputatovisi dal 1949 fino al 1990, ad eccezione del
1980).
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Gran Premio del Belgio 1931
Il Gran Premio del Belgio 1931 fu la IIIª edizione del Gran Premio del Belgio, si svolse sul circuito di Spa-Francorchamps
e fu valido quale terza prova del Campionato europeo di automobilismo 1931.
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Durante le prime ore di gara vi fu un'aspra lotta
tra la Bugatti di Achille Varzi e l'Alfa Romeo di Tazio Nuvolari e
quando il piemontese cedette il volante al copilota Louis Chiron la
Bugatti mantenne la testa della corsa per tutte le fasi centrali della
competizione, fino al ritiro per un guasto al magnete.
Anche l'Alfa Romeo di Campari/Zehender fu costretta al ritiro, con
l'italiano che dovette rinunciare alla lotta al titolo di campione
europeo. In seguito la coppia Nuvolari/Borzacchini (Alfa Romeo) si issò
al primo posto della classifica per un lungo tempo, cedendo la posizione
solo durante l'ultima ora.
La gara fu portata a termine da otto dei 12 equipaggi che presero il
via e fu vinta a sorpresa dall'equipaggio Grover/Conelli, che alla
vigilia non erano certo considerati tra i favoriti,
grazie ad una migliore strategia nelle soste ai box, seguiti da
Nuvolari/Borzacchini e dall'Alfa Romeo di Minoia/Minozzi, con
Birkin/Lewis (su Alfa Romeo privata)
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Storia del circuito |
La F1 fa tappa sul mitico circuito di
Spa-Francorchamps, che a ragione viene considerato uno dei pochissimi
tracciati “vecchio stile” ancora rimasti nel
calendario iridato.
Nonostante il GP del Belgio a volte si sia corso in
altre sedi (Nivelles, Zolder), Spa resta la “sede
storica” di questo Gran Premio. Oggi esso rappresenta il
circuito più lungo del mondiale con i suoi quasi 7
chilometri di lunghezza, tuttavia in origine esso misurava
più del doppio. Il circuito fu creato nel 1924 unendo alcuni
tratti adibiti alla viabilità ordinaria, ma fino al 1939 non
c’era la famosa curva dell’Eau Rouge, che veniva
bypassata da una curva più lenta, detta “Ancient
Douane”. La modifica che portò a includere
l’Eau Rouge si dovette al fatto che gli organizzatori belgi
volevano a tutti i costi che Spa diventasse il circuito più
veloce d’Europa, visto che non potevano competere con gli
infiniti rettilinei del circuito di Tripoli, in Libia, dove si
toccavano medie da 230 all’ora.
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Nuvolari su Maserati al Gran Premio del Belgio del 1933
Nel 1933 si assistette a una
delle tante imprese di Nuvolari, che ingiustamente viene poco
ricordata:
Tazio, dopo un diverbio con Enzo Ferrari che con la sua
Scuderia faceva correre le Alfa, decise di presentarsi in Belgio a
bordo di una Maserati e, nonostante partisse ultimo, già
alla fine del primo giro si presentò in testa a tutti per
poi vincere imperiosamente. Nel ’37 si assistette a una
tremenda ed entusiasmante battaglia a tre fra Hasse, Stuck (entrambi su
Auto Union) e Lang (Mercedes) con il primo che prevalse vincendo il suo
primo e unico GP.
Prima della pausa forzata dovuta alla guerra
mondiale, nell’edizione del 1939 avvenne un gravissimo
incidente nel quale perì il giovane Richard Seaman, in testa
alla corsa con la sua Mercedes, slittando sotto la pioggia e urtando un
albero prima del rettilineo che precede la Source, i serbatoi si
incendiarono e per Seaman, la più grande promessa del
motorismo inglese di quegli anni, non vi fu nulla da fare. |
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Formula 1 nel Tempo...
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Gran Premio del Belgio 1950
Il Gran Premio del Belgio del 1950 fu la quinta prova del Campionato Mondiale Piloti di Formula 1
disputato il 18 giugno 1950 sul Circuito di Spa-Francorchamps nella sua
versione completamente stradale e molto veloce di 14 km. La gara
si svolse due settimane dopo il Gran Premio di Svizzera 1950 e vi
parteciparono soltanto 14 concorrenti. La situazione della corsa
precedente viene completamente ribaltata: le qualificazioni saranno
appannaggio del pilota italiano Farina, ma la gara sarà vinta
dall'argentino Fangio, con Fagioli che si piazza ancora una volta in
seconda posizione e Rosier in terza. Nino Farina, con il quarto posto,
guadagna punti importanti nella corsa al titolo mondiale.
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Nel
tempo del Gran Premio del Belgio, doveva ancora giungere il picco
stagionale e soltanto 14 partecipanti arrivano al circuito di Spa.
Queste includono le dominanti Alfa Romeo di Nino Farina, Juan Manuel
Fangio e Luigi Fagioli. La Ferrari presentò una 125
supercompressa affidata a Luigi Villoresi e una 275 aspirata guidata da
Alberto Ascari, che monta un nuovo motore V12 a 60° di 3322cc e
sviluppa una potenza di 300 cavalli per 7300 giri al minuto. Si nota la
massiccia presenza della Talbot-Lago con tre vetture per Louis Rosier,
Yves Giraud-Cabantous e Philippe Étancelin (in sostituzione
dell'infortunato Eugène Martin). Il resto del parco partenti
è ancora a favore della Talbot-Lago (in particolare la vettura
di Raymond Sommer), una singola Alta per Geoff Crossley e una Maserati per loToni Branca.
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Farina e Fangio come al solito, sono i più veloci nella sessione di
qualifiche con Fagioli impossibilitato a tenere il loro passo. Sommer
resta davanti alla Ferrari con la sua vecchia Talbot-Lago. La gara ha
una svolgimento pressoché simile. Le Alfa Romeo fanno corsa a sé e nei
primi cinque giri ottengono un vantaggio tale che dai box viene
impartito l'ordine di rallentare. Sommer gareggia con le due Ferrari.
Quando le Alfa si fermano per il rifornimento, al 12º e 13º giro,
Raymond Sommer prende il comando della corsa. Il francese decide di
forzare nel tentativo di conseguire il maggiore vantaggio possibile
prima del suo turno per il rifornimento, ma al 20º giro è costretto al
ritiro per rottura del motore. In precedenza, al 2º giro si era ritirato
Giraud Cabantous ancora per il motore, e al 15º giro Etancelin per
surriscaldamento. Due giri più tardi si ritira anche Chaboud. Ascari
prende il comando ma deve fermarsi subito per il rifornimento e le Alfa
tornano ancora a dominare con Fangio a condurre davanti a Farina e
Fagioli. Farina soffrì di problemi alla trasmissione nei giri finali e
chiuse al quarto posto dietro la migliore Talbot-Lago classificata,
guidata da Rosier. Ascari finisce quinto. Luigi Villoresi si classifica
al sesto posto: dapprima attardato da continue soste ai box per problemi
alle candele, negli ultimi giri, complice la pioggia, non può
completare la gara insieme a Levegh, Crossley, Claes e Branca a causa
dell'invasione di pista da parte del pubblico.
GP Belgio Francorchamps - Juan Manuel Fangio, Alfa Romeo 158, 1950
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Con la vittoria Fangio si
porta a 17 punti, ma Farina con i tre punti della gara e il punto
supplementare del giro veloce mantiene la testa con 23 punti. Fagioli
con il terzo secondo posto supera l'argentino di un solo punto
portandosi a 18 punti. La lotta per il titolo mondiale è sempre più un
affare privato tra i tre piloti di punta dell'Alfa Romeo.
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Gran Premio del Belgio 1952
Il XIV Gran Premio del Belgio, valido anche come XIII Gran Premio
d'Europa, è l'edizione del 1952
del Gran Premio del Belgio e del Gran Premio d'Europa. |
1952 - Alberto Ascari - Curva Eau Rouge - Spa Francorchamps
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Il
terzo turno del mondiale viene un mese dopo il Gran Premio di Svizzera,
durante il quale la Ferrari ha festeggiato diverse vittorie in giro per
il continente. Il 31 maggio però, accade durante una gara a
Monaco, un terribile incidente a Luigi Fagioli che morirà in
ospedale.
La Maserati non è ancora pronta con la sua nuova macchina e il suo leader, Juan-Manuel Fangio
è fuori dai giochi dopo un bruttissimo incidente avvenuto in una gara a
Monza. Questo lascia la Ferrari ancora una volta contro Gordini, HWM, Cooper-Bristols, una ERA, (con Stirling Moss alla guida), una Aston-Butterworth, una Frazer-Nash e una Veritas-Meteor.
Le
prove finiscono con Alberto Ascari in pole position sulla sua Ferrari,
seguito dai suoi compagni di squadra Nino Farina e Piero Taruffi. Jean
Behra e Robert Manzon sono in seconda fila sulle loro Gordini mentre
Paul Frère (HWM), Ken Wharton (Frazer-Nash) e Mike Hawthorn
(Cooper-Bristol) sono in terza fila.
La gara parte sotto la pioggia e Taruffi è protagonista di un
bruttissimo avvio, finendo in mezzo al gruppo, mentre Behra fa una
grande partenza e va davanti a Ascari e Farina. Anche Moss è tra i primi
ma la sua ERA si rompe ed è fuori. Ascari e Farina superano facilmente
Behra mentre Taruffi battaglia e recupera fino al sorpasso sul francese
al primo giro. Taruffi poi sbaglia alla Malmedy e Behra lo colpisce.
Nello stesso giro Manzon supera Hawthorn ed è terzo. Frere su HWM e
Brown su Cooper finiscono quinti e sesti.
Spa 1952 - Terza edizione del Gp. Ascari su Ferrari taglia il traguardo al comando
Giro più veloce
Alberto Ascari in 4:55.000, alla media di km/h 172,312
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Gran Premio del Belgio 1955
Circuito di Spa- Francorchamps
Percorso 14,120 Km
Distanza 36 giri, 408,320 Km
Il Gran Premio del Belgio 1955 fu la quarta gara della stagione 1955 del Campionato mondiale di Formula 1,
disputata il 5 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps.
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45° GP del Mondiale di Formula 1 - Gara 4 di 7 del Campionato 1955
Malgrado gli stati d'animo di Eugenio Castellotti, di Vittorio Jano e dei meccanici non siano dei migliori per via della recente scomparsa di Alberto Ascari, a cui è seguito il ritiro ufficiale della Lancia dalla Formula 1, grazie anche all'ennesimo potenziamento del motore (si parla di oltre 265, forse 270 CV), la Lancia D50 ottiene addirittura la pole position davanti alle Mercedes di Fangio e di Moss, che risultano staccati di 0,5" l'argentino, e di 1,1” l'inglese. A seguire, la Ferrari di Nino Farina, la Maserati di Jean Behra, la terza Mercedes di Karl Kling, la Maserati di Luigi Musso e via via gli altri.
- Piloti
- 15° vittoria per Juan Manuel Fangio
- 1° e unica pole position per Eugenio Castellotti
- 20º e ultimo podio per Nino Farina
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Motori
6° vittoria per il motore Mercedes
2ª e ultima pole position per il motore Lancia
10° podio per il motore Mercedes
Ultimo Gran Premio per il motore Lancia |
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Podio
1 Juan Manuel Fangio Mercedes - 2 Stirling Moss Mercedes - 3 Nino Farina Ferrari
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Gran Premio del Belgio 1956
Il Gran Premio del Belgio 1956 fu la quarta gara della stagione 1956 del Campionato mondiale di Formula 1,
disputata il 3 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps.
La manifestazione vide la
prima vittoria in carriera di Peter Collins su Ferrari, seguito dal
belga Paul Frère, sempre
su Ferrari e dalla Maserati di Stirling Moss e
Cesare Perdisa.
Vista dalla griglia di partenza
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Nel 1956, a sorridere è Peter Collins, che regala alla Ferrari la 3°
vittoria sul tracciato delle Ardenne. La pole (4° a Spa) è ancora
appannaggio di Fangio, passato alla Ferrari-Lancia, così definita dagli
addetti ai lavori per l’uso dei telai D50, ex Lancia.
Dopo una partenza
non eccelsa su pista umida (4° alla fine del primo giro), l’argentino
conquista la vetta nel corso del 4° giro, per mollarla solo nel corso
del giro 24, a causa di un problema alla trasmissione. In testa, così,
va Collins, che ottiene la sua prima gioia nella massima categoria,
davanti al pilota di casa Paul Frere (Ferrari) e al duo Perdisa-Moss
(Maserati).
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Gran Premio del Belgio 1958
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Gran Premio del Belgio1958, Spa-Francorchamps
La
corsa vide la vittoria di Tony Brooks su Vanwall, seguito da Mike
Hawthorn su Ferrari
e dall'altro pilota Vanwall Stuart Lewis-Evans.
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Belgio 1961 Phil Hill precede von Trips Ferrari 156 |
1962 Spa Francorchamps, Belgian GP, paddock, Scuderia Ferrari |
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Gran Premio del Belgio 1961
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1961 - Spa-Francorchamps - Phil Hill -
Wolfgang Von Trips - Ferrari 156
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Il Gran Premio del Belgio 1961 si è svolto domenica 18 giugno 1961 sul Circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da Phil Hill seguito da Wolfgang von Trips e da Richie Ginther, tutti su Ferrari.
Passaggio delle celebri Ferrari 156 –
quelle con la caratteristica presa anteriore sdoppiata, ricomparsa
anche in alcune Ferrari recenti
in lotta tra loro con i piloti
Phil Hill, Wolfgang Von Trips e (in livrea gialla) Olivier Gendebien.
Tre le
vetture protagoniste – vinse Hill, seguito da Von Trips, mentre
Gendebien fu preceduto
dall’altra Ferrari di Richie Ginther.
Il mondiale
si chiuse con il trionfo Ferrari, sia nel campionato costruttori che in
quello piloti
(con lo stesso Phil Hill).
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Il giro inizia lanciandosi in discesa in piena accelerazione in uscita dal tornantino
della Source. Si arriva in quarta marcia alla curva dell'Eau Rouge,una
chicane sinistra destra con un cambio di pendenza tra le due curve!
Si affronta la prima curva a sinistra in quarta piena e prima della curva a destra in contropendenza si scala
in terza.
La tremenda compressione tenderebbe a portare la vettura
verso l'esterno, e quindi bisogna essere abili e tempestivi a dirigere
senza paura la vettura verso l'interno della curva a destra, sfruttando
anche una parte del fuori pista se necessario.
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La versione è quella di 14.100 Km
in vigore dal 1958 al 1970.
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Il Gran Premio del Belgio 1960 si svolse domenica 19
giugno sul circuito di Spa-Francorchamps. Fu uno dei Gran Premi più
tragici della storia della Formula 1: durante la gara persero la vita
ben due piloti.Al 19° giro Chris Bristow combatte per restare davanti alla Ferrari di Willy Mairesse. Siamo alla curva Burnenville.
A circa 200 km/h la sua Cooper sbanda andando a sbattere contro la
protezione. Il pilota viene scagliato contro il filo spinato venne poi
trovato senza vita, decapitato. La strada era infatti protetta
all’esterno curva da una sorta di argine alto circa 1 metro oltre il
quale vi era un prato dove correva del filo spinato.Cinque giri, al 24° passaggio c’è l’altro incidente mortale. A perdere la vita sarà Alan Stacey. Il suo incidente avvenne a Masta,
su un rettilineo molto veloce. La sua fine non è stata causata da un
suo errore o da un guasto della sua Lotus. Il tutto è successo per colpa
di un uccello che colpì in pieno volto Stacey. A quel punto, la
macchina diventa impazzita, ed esce di pista. Morì sul colpo.
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Nelle prove del giorno prima inoltre, poco prima della curva di Burnenville, la Lotus di Moss
perde una ruota a causa di un cedimento meccanico, all’inglese non
resta che stringere a se il volante e sperare nella buona sorte;
l’impatto è tremendo, Stirling viene catapultato fuori della vettura,
perde conoscenza, le sue condizioni sono estremamente precarie. Ma per
un miracolo l’inglese se la caverà con entrambe le gambe rotte,
il naso e
tre costole. Dopo un anno di duri sacrifici tornerà in pista.
Quel che resta della vettura di Alan Stacey
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Jim Clark, in quei mesi debuttante in F1, rimase scioccato. Vide il corpo del povero Bristow
senza testa trascinato come un manichino da un commissario. E a fine
corsa scoprì con raccapriccio macchie di sangue sul musetto della sua
Lotus. In seguito disse di aver pensato di piantarla immediatamente con
le corse.La distanza della corsa era stata allungata a 36 giri dai previsti 24.
I
risultati finali evidenziano un vuoto nelle regole per quanto riguarda
la classifica dei non arrivati. Secondo le regole moderne, Graham Hill sarebbe stato terzo classificato, poiché ha completato la 35° tornata prima di Gendebien. Hill si ritirò ai box, ma non fu classificato dal momento che non ha
spinto la sua auto oltre la linea dopo il vincitore ha preso la bandiera
a scacchi (come richiesto dalle regole del tempo). Infatti la regola di
attraversare il traguardo è stata applicata in modo incoerente (per
esempio al GP tedesco dell’anno precedente, Harry Schell è stato classificato nonostante abbia solo completato 49 della gara di 60 giri): fu tripletta Cooper con Jack Brabham davanti a Bruce McLaren e al belga Olivier Gendebien. |
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Gran Premio del Belgio 1962
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Il Gran Premio del Belgio 1962 si è svolto domenica 17 giugno 1962 sul circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da Jim Clark su Lotus (prima vittoria in carriera del pilota britannico),
seguito da Graham Hill su BRM e da Phil Hill su Ferrari.
Phil Hill seguito da Ricardo Rodriguez su
Ferrari Belgio GP, Spa-Francorchamps, 1962. |
Grazie al quarto posto ottenuto in gara, Ricardo Rodríguez
diventa il più giovane pilota a punti della storia della Formula
1, all'età di 20 anni e 123 giorni. Il record durerà fino
al Gran Premio del Brasile 2000, quando Jenson Button ottenne un piazzamento a punti all'età di 20 anni e 67 giorni.
Al 25º giro, mentre lottavano per la seconda posizione, Trevor Taylor e Willy Mairesse
entrarono in collisione; entrambi furono sbalzati fuori dalle loro
vetture, e la monoposto del pilota belga prese fuoco. Entrambi i
concorrenti uscirono dall'incidente illesi.
Il Gran Premio ha visto la prima vittoria per Jim Clark e per la leggendaria Lotus 25.
1° vittoria
per Jim Clark - 1° pole position per Graham Hill - 16º e
ultimo podio per Phil Hill - 1º Gran Premio per John Campbell-Jones
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Formula 1 nel Tempo...
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Jim, Lotus 33 Climax - Spa 1965 |
Spa-Francorchamps ,J.Surtees - Lola -Climax -1962 |
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Il Gran Premio del Belgio 1965 fu la terza gara della stagione 1965
del Campionato mondiale di Formula 1,
disputata il 13 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps.
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La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Jackie Stewart su BRM e Bruce McLaren su Cooper-Climax.
Richard Attwood, alla guida di una Lotus
privata, fu vittima di un grave incidente a fine gara. Uscendo di pista
centrò un palo del telegrafo
e la sua vettura si incendiò, ma
fortunatamente ne uscì illeso.
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Spa 1965 - Jo Bonnier (Brabham BT7-Climax)
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Gran Premio del Bergio 1965 - Spa Francorchamps Dan Gurney - Brabham-Climax BT11
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GP del Belgio 1965: sotto la pioggia, Jim Clark domina e centra la 4° vittoria di fila sulle Ardenne
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La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Jackie Stewart su BRM e Bruce McLaren su Cooper-Climax.
Richard Attwood, alla guida di una Lotus
privata, fu vittima di un grave incidente a fine gara. Uscendo di pista
centrò un palo del telegrafo
e la sua vettura si incendiò, ma
fortunatamente ne uscì illeso.
- 5°
vittoria per Jim Clark - 20° podio per Bruce McLaren - 20°
podio per Jim Clark - Ultimo Gran Premio per Willy Mairesse
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Gran Premio del Belgio 1966
Il Gran Premio del Belgio 1966
fu una gara di Formula 1, disputatasi il 12 giugno 1966 sul Circuito di
Spa-Francorchamps.
Fu la seconda prova del mondiale 1966 e vide la
vittoria di John Surtees su Ferrari (che non vinceva dal Gran Premio
d'Italia 1964),
seguito da Jochen Rindt e da Lorenzo Bandini.
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In questa gara la McLaren
abbandona temporaneamente il motore Ford 406, in fase di revisione del
progetto ed adotta il motore fornuito dalla Serenissima. Non
riuscì a prendere il via per un incidente in prova. Salta anche
il previsto esordio di un altro nuovo motore. Il 16 cilindri BRM. Il
motore sviluppato dal costruttore inglese, viene montato sulla nuova
Lotus 43, che però non riuscirà a partire.
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1965 - Jo Bonnier
Brabham BT7-Climax
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Spa 1966 - curvSa
Burnenville - Jo Bonnier Cooper T81- Maserati
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Tempo da lupi a Spa Francorchamps quel 12 Giugno con pioggia, vento e
freddo: condizioni non inusuali in quelle zone, ma certamente non ideali
per fare da scenario ad una gara di Formula Uno. Al momento della
partenza sulla griglia non piove, ma nessuno si illude che queste
condizioni siano costanti per tutti i 14 km del circuito. In effetti la
pioggia attende i piloti alla curva di Burnenville.
Bonnier su Cooper è il primo a
perdere il controllo, coinvolgendo anche Mike Spence su Lotus. Nello
stesso punto comunque sono in diversi ad avere problemi. Anche Denny
Hulme su Brabham e Jo Siffert sulla Cooper del Team di Rob Walker,
finiscono la loro corsa a Malmedy per uscita di strada. Graham Hill
riesce miracolosamente a passare indenne, evitando le vetture senza
controllo davanti a lui
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Clark
(in pole) e Gurney uno di fianco all’altro alla partenza del GP del
Belgio 1967.
La vittoria, a sorpresa, andrà all’americano, che regala
così la prima e unica vittoria alla Eagle.
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Formula 1 nel Tempo...
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Gran Premio del Belgio 1970
Il Gran Premio del Belgio 1970, XXIX Grote Prijs van Belgie, e quarta gara del campionato di Formula 1 del 1970,
si è disputato il 7 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps.
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Jack Brabham (Belgio 1970) - Spa-Francorchamps
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La Source, Spa-Francorchamps, 1970
Il
Gran Premio si tenne a soli tre giorni dalla morte di Bruce McLaren
durante un collaudo a Goodwood dell'ultimo modello approntato per la
Can-Am e si respira un'aria triste tra i box.
Tra le squadre meno accreditate per la vittoria c'è la BRM,
che con la sua P153 sta lottando con quella che si è subito mostrata
una macchina difficile da guidare, con il suo potente V12 che non è
guidabile come il Cosworth
DFV che domina la scena in quegli anni. In accelerazione eroga la sua
enorme potenza in maniera brutale ed il telaio non si dimostra capace di
gestirla.
Con
quell'auto Pedro Rodríguez riuscì comunque a ottenere il
sesto tempo, alle spalle di Jackie Stewart, Jochen Rindt, Chris Amon,
Jacky Ickx e Jack Brabham. Il messicano teme per la fragilità
della sua vettura, specialmente per il selettore del cambio, ma il
mattino della gara durante le prove libere capisce che l'unica
strategia pagante è attaccare nel tratto rettilineo del
circuito, dove può far valere la maggiore sua velocità di
punta e farlo fin dai primi giri.
Dopo aver bruciato alla partenza Brabham e Ickx, Rodríguez parte subito
all'attacco e nei primi cinque giri sorpassa uno dopo l'altro Rindt,
Stewart e Amon, ma la gara si disputa su 28 giri e la precaria
affidabilità della P153 potrebbe mandare tutto in fumo. Quando sta per
cominciare l'ultimo giro Pedro Rodriguez è ancora in testa alla gara, ma
alla curva "La Source" vede negli specchietti il musetto rosso della March
di Amon, che aveva appena abbassato il tempo della “pole” di Stewart
pur di raggiungerlo. Capisce che ha perduto terreno e dovrà lottare per
tutti i 14 km dell'ultimo giro per mantenere la sua posizione. Il neozelandese
ha un distacco di circa un secondo e tallona la BRM: nel punto più
veloce del tracciato, sul rettilineo che porta alla curva di "Stavelot"
decide di uscire dalla scia, ma nulla può contro la maggiore potenza del
motore dell'avversario. Amon tenta un ultimo attacco, senza troppe
velleità, quando raggiungono La Source per l'ultima volta, ma non va a
segno e il messicano passa per primo sotto la bandiera a scacchi
vincendo il Gran Premio a una media di oltre 241 km/h, la più alta di
sempre. Il promettente pilota romano Ignazio Giunti ottenne i primi tre punti mondiali.
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Rindt seguito da Ickx, Beltoise, Brabham
Ickx, Ferrari 312B
1970: dopo il grande dominio dei piloti anglosassoni negli anni ’60, nel
1970 vince il gran premio un vero e proprio outsider. A tagliare per
primo il traguardo è infatti il messicano Pedro Rodriguez
(al quale oggi è intitolato il circuito di Città del Messico insieme al
fratello Ricardo), che con la sua BRM stabilisce inoltre il record di
media oraria più veloce, superando i 240 km/h. Sarà anche l’ultimo gran
premio svoltosi a Spa-Francorchamps, che tornerà definitivamente in
calendario soltanto nel 1983, lasciando prima spazio a Nivelles e
Zolder.
1970 |
Gran Premio del Belgio |
7 Giugno |
Pedro Rodriguez |
BRM |
1968 |
Gran Premio del Belgio |
9 Giugno |
Bruce McLaren |
McLaren |
1967 |
Gran Premio del Belgio |
18 Giugno |
Dan Gurney |
Eagle |
1966 |
Gran Premio del Belgio |
12 Giugno |
John Surtees |
Ferrari |
1965 |
Gran Premio del Belgio |
13 Giugno |
Jim Clark |
Lotus |
1964 |
Gran Premio del Belgio |
14 Giugno |
Jim Clark |
Lotus |
1963 |
Gran Premio del Belgio |
9 Giugno |
Jim Clark |
Lotus |
1962 |
Gran Premio del Belgio |
17 Giugno |
Jim Clark |
Lotus |
1961 |
Gran Premio del Belgio |
18 Giugno |
Phil Hill |
Ferrari |
1960 |
Gran Premio del Belgio |
19 Giugno |
Jack Brabham |
Cooper |
1958 |
Gran Premio del Belgio |
15 Giugno |
Tony Brooks |
Vanwall |
1956 |
Gran Premio del Belgio |
3 Giugno |
Peter Collins |
Ferrari |
1955 |
Gran Premio del Belgio |
5 Giugno |
Juan Manuel Fangio |
Mercedes |
1954 |
Gran Premio del Belgio |
20 Giugno |
Juan Manuel Fangio |
Maserati |
1953 |
Gran Premio del Belgio |
21 Giugno |
Alberto Ascari |
Ferrari |
1952 |
Gran Premio del Belgio |
22 Giugno |
Alberto Ascari |
Ferrari |
1951 |
Gran Premio del Belgio |
17 Giugno |
Nino Farina |
Alfa Romeo |
1950 |
Gran Premio del Belgio |
18 Giugno |
Juan Manuel Fangio |
Alfa Romeo |
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Formula 1 nel Tempo...
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Belgio
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Spa era la pista che più amava Ayrton Senna |
Lapide alla memoria di Ayrton Senna posta nella zona dei vecchi box |
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Il nuovo tracciato
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A fine anni '70 la direzione dell'autodromo decise di costruire un
nuovo tracciato semipermanente, che continuava a usare i tratti di
viabilità ordinaria dalla curva di Blanchimont sino alla fine del
rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante de La Source
e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità
rimaste del vecchio tracciato (tuttora esistente in quanto strada
statale facente parte della viabilità ordinaria).
La nuova pista lunga poco meno di 7 km
venne quindi inaugurata nel 1979 da una travagliatissima edizione del
GP motociclistico del Belgio, con l'obiettivo di riportare nelle
Ardenne la gara di Formula Uno. Nel 1980 venne inoltre inserita una
nuova doppia chicane denominata Bus stop, in quanto situata in prossimità di una fermata degli autobus
di linea tra la curva di Blanchimont e il tornante de La Source. In
quegli stessi anni, nuovi box per la Formula 1 furono costruiti poco
prima di quest'ultima curva, conseguenza della creazione di una linea di
partenza per le monoposto della massima categoria automobilistica i cui
regolamenti, nel frattempo, richiedevano ai circuiti che la zona di
partenza fosse situata in piano (requisito che il vecchio rettilineo dei
box di Spa, tuttora in uso per le altre categorie, non possedeva).
Il GP del Belgio tornò così a Spa-Francorchamps nel 1983 e poi definitivamente dal 1985.
Ulteriori modifiche furono effettuate al
tracciato nel corso degli anni: nel 1994, sull'onda degli incidenti
mortali di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna (e solo per quell'anno,
in quanto l'anno seguente fu ampliata la via di fuga) l'ingresso del
Raidillon fu fortemente rallentato per motivi di sicurezza, mentre
l'ingresso box fu anticipato prima della chicane Bus stop. Chicane che
fu modificata nel 2002 per quel che concerne l'uscita (modifiche che
spostarono ancora l'ingresso dei box), e nel 2004 per quel che concerne
l'entrata.
In questi anni inoltre sono state ampliate e rimodernate molte
vie di fuga (in particolare quella del Raidillon, dove nel 1985 perì Stefan Bellof),
è stata spostata l'uscita dei vecchi box e inoltre, grazie alla
costruzione di una nuova strada statale che gira intorno al circuito, la
pista non è più utilizzata per la viabilità ordinaria (ricostruita
ex-novo all'esterno dell'impianto) ed è diventata a tutti gli effetti un
tracciato permanente.
Per il 2007
la chicane Bus stop è stata nuovamente modificata. Le modifiche (che,
non essendo state tempestive, hanno impedito al circuito di far parte
del calendario 2006)
hanno riguardato anche il tornante della Source, con conseguente
allungamento del rettilineo di partenza, e il completo rifacimento della
palazzina dei box, del paddock e della tribuna principale sul
rettilineo di partenza[13].
Tali modifiche hanno leggermente allungato il tracciato, che ora è
lungo 7,004 km. Oggi Spa-Francorchamps continua a essere uno dei
tracciati più belli del calendario, un circuito che, grazie anche alle
bizzarrie meteorologiche, ha sempre regalato Gran Premi spettacolari. Il
pilota che vi ha vinto più volte è il tedesco Michael Schumacher, con 6 successi.
Oltre alla Formula 1, il circuito attualmente ospita tutte le maggiori categorie automobilistiche ed è sede della 24 ore di Spa,
una delle gare di durata più famose del mondo, in passato riservata a
vetture turismo e da qualche anno a quelle Gran turismo, oltre a
ospitare la 1000 km di Spa, gara per vetture sport dalla lunga tradizione.
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Gran Premio del Belgio - 22 maggio 1983
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Nella prima giornata di prove il più
veloce fu Alain Prost, che superò, nel suo giro migliore, la
media dei 200 km/h. Il pilota della Renault precedette Patrick Tambay e
Andrea De Cesaris. Il dominio delle vetture turbo fu ampio, tanto che
il primo pilota a classificarsi, non disponendo che di un motore a
pressione atmosferica, fu Keke Rosberg,
nono, staccato di oltre tre secondi.Al sabato la pioggia e il freddo
non consentirono ai piloti di migliorare le prestazioni ottenute di
venerdì.Alain Prost fece così sua la pole position,
la decima per lui nel mondiale, la trentesima per la Renault. La prima
fila venne completata dal connazionale Patrick Tambay, mentre la
seconda fu mantenuta da Andrea De Cesaris e Nelson Piquet. L'altro
pilota della Renault, Eddie Cheever, fu il più rapido del
sabato, in oltre 2'25". Le condizioni del tracciato, in caso di
pioggia, vennero duramente criticate dai piloti, che minacciarono anche
di non prendere parte alla gara qualora alla domenica si fossero
ripresentate le stesse condizioni del sabato. Cheever sfiorò un
incidente con una Toleman per la scarsa visibilità, e Niki Lauda
segnalò la pericolosità delle pozze d'acqua sulla pista.
Si decise di rinviare la decisione in merito alla tenuta del gran
premio alla domenica, dopo il warm up.
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Il cielo era nuvoloso alla partenza, ma la
temuta pioggia non fece la sua comparsa durante la gara. Poco prima del
via i commissari sventolarono bandiere gialle per indicare i problemi
tecnici di Eddie Cheever e Keke Rosberg. I piloti delle prime file
però presero il via comunque, con Andrea De Cesaris presto al
comando, davanti a Alain Prost e Patrick Tambay.
La partenza venne annullata e tutte le vetture si riportarono
lentamente sulla griglia di partenza. Sulla vettura di Prost venne
effettuato anche un rabbocco del carburante, nel timore che la benzina
non fosse più sufficiente a terminare il gran premio, in quanto
la direzione di gara aveva inizialmente annunciato che la distanza da
coprire sarebbe sempre rimasta di 42 giri. La corsa riprese dopo 5
minuti, però accorciata, nella lunghezza, di due giri, vista la
necessità di compiere un nuovo giro di formazione.Al secondo via
De Cesaris fu ancora lesto a porsi al comando al primo tornante,
precedendoAlain Prost, Patrick Tambay e René Arnoux. Nel corso
del primo giro si ritirò Riccardo Patrese, partito sesto, per un
problema al motore. De Cesaris manteneva comodamente la testa, mentre
Arnoux si vide messo sotto pressione da Nelson Piquet e Manfred
Winkelhock
. Il tedesco però, al 12 giro, fu costretto a una sosta ai box,
per dei problemi tecnici, e scivolò fuori dalla zona dei
punti.Al giro 17Nelson Piquet passò Arnoux all' Eau Rouge.
Iniziano anche i primi cambi gomme. De Cesaris però fu
penalizzato da alcune difficoltà dei suoi meccanici, e
ripartì solo sesto, a venticinque secondi da Prost (ai box
l'italiano impiegò oltre 25 secondi, contro i 22 di Prost). Dopo
di lui toccò anche ad Arnoux, che ripartì settimo. Un
giro dopo andarono ai box anche Rosberg e Cheever, che rientrarono
ottavo e sesto, con Jacques Laffite, in mezzo a loro.La gara di Manfred
Winkelhock terminò al ventunesimo passaggio, quando la sua ATS
perse la ruota posteriore destra prima della curva Pouhon.
La vettura uscì di pista, ma il pilota rimase illeso. Anche
Patrick Tambay effettuò il suo cambio gomme, e rientrò
quarto. Alain Prost comandava la gara, davanti a Nelson Piquet e Andrea
De Cesaris. Prost perse il comando per un solo giro, dopo il suo pit stop:
ritornò in pista comunque secondo. Nello stesso passaggio, al
giro 23, si ritirò Arnoux.Un giro dopo, vi fu il cambio gomme di
Piquet: il brasilino dellaBrabham recuperò, al rientro in pista,
il terzo posto, dietro a De Cesaris, ma davanti a Tambay. La corsa
dell'italiano dell'Alfa Romeo terminò poco dopo, per un guasto
al motore, mentre Prost rischiò di uscire di pista, nel
tentativo di doppiare Danny Sullivan.La classifica rimase immutata fino
al giro 34, quando, per un problema al cambio, Nelson Piquet dovette
cedere la posizione a Patrick Tambay, e si trovò minacciato da
Eddie Cheever. Quattro giri dopo anche il pilota della Renault
passò il brasiliano, sul lungo rettilineo del Kemmel.Alain
Prost conquistò la sua settima vittoria, davanti a Patrick
Tambay ed Eddie Cheever. All'ultimo giro Derek Warwick strappò
la settima posizione a Bruno Giacomelli, che si era anche fermato a
bordo pista per problemi tecnici, prima di riuscire a chiudere la gara.
Andrea De Cesaris si consolò col suo primo e unico giro veloce
in carriera, quattordicesimo, e ultimo, per l'Alfa Romeo. La casa
italiana non otteneva tale risultato dal Gran Premio di Spagna 1951.
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Gran Premio del Belgio 1990
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Il Gran Premio del Belgio 1990 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 26 agosto 1990 al circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren.
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Alla
partenza Senna mantiene la testa della corsa, ma alle sue spalle si
crea un groviglio di vetture: Suzuki, Mansell e Piquet entrano in
collisione tra loro, coinvolgendo nell'incidente anche i due piloti
della Lotus, Warwick e Donnelly. Sempre nel corso del primo passaggio
si verifica un incidente tra Modena e Nakajima e la gara viene sospesa.
Anche al secondo via Senna resta al comando, ma la gara viene di nuovo
interrotta dopo una violenta uscita di pista di Barilla alla Eau Rouge.
Alla terza partenza, alla quale non prendono parte Suzuki e Barilla,
tutto si svolge regolarmente; ancora una volta Senna mantiene la prima
posizione, seguito da Berger e Prost.
Dopo pochi giri il ferrarista sopravanza l'austriaco, portandosi al
secondo posto e lanciandosi all'inseguimento di Senna. I tre piloti di
testa effettuano un cambio gomme; Senna torna in pista al comando,
mentre Prost si inserisce dietro a Nannini;
poco dopo il francese supera il pilota della Benetton, riportandosi
alle spalle di Senna senza però riuscire ad impensierirlo realmente.
Anche Berger prova a sopravanzare Nannini, finendo però per toccare la
vettura dell'italiano; entrambi riescono comunque a concludere la gara,
con il pilota della McLaren in terza posizione. Chiudono la zona punti Piquet e Gugelmin.
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Senna conquistò l'ottava pole position stagionale, battendo di più di mezzo secondo il compagno di squadra Prost.
In seconda fila si piazzarono Berger e Boutsen, seguiti da Patrese e Mansell;
chiudevano la top ten Nannini, Modena, Gugelmin e Warwick.
Per la prima volta nella storia del team la Lotus non riuscì a qualificare nessuno dei suoi piloti.
Il Gran Premio del Belgio 1989
undicesima gara della stagione 1989 del Campionato mondiale di Formula
1, disputata il 27 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps.
La manifestazione vide la vittoria di Ayrton Senna su McLaren - Honda, seguito dal compagno di scuderia Alain Prost e da Nigel Mansell su Ferrari.
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Formula 1 nel Tempo...
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Gran Premio del Belgio 1991
Il Gran Premio del Belgio 1991 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 25 agosto 1991 sul circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren e ha visto il
debutto del futuro sette volte Campione del Mondo
Michael Schumacher,
alla guida di una Jordan.
Senna è il pilota più veloce praticamente per tutto il
week-end e conquista la pole position davanti a Patrese; i tempi fatti
segnare dal pilota italiano nella sessione di sabato vengono
però annullati dopo che i commissari della FIA scoprono che
sulla sua vettura manca la retromarcia, come invece previsto dalle
regole di sicurezza. Patrese retrocede quindi in diciassettesima
posizione, promuovendo Prost al secondo posto; alle spalle del pilota
della Ferrari si piazzano Mansell, Berger, Alesi, Piquet e il
sorprendente Schumacher, settimo al debutto. Chiudono la top ten
Moreno, Martini e Modena.
Dopo
ferragosto sia Ferrari che Williams confermarono i propri piloti in
vista del 1992 Nel caso della scuderia italiana, però, questa
situazione non si verificò per il licenziamento di Prost prima
del termine della stagione. Sempre la Ferrari strinse, poi, un accordo
con la Scuderia Italia per la fornitura dei propri motori alla squadra
di Beppe Lucchini per l'anno seguente.
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Alla
partenza scattano bene sia Senna che Prost, che mantengono il comando
della corsa davanti a Mansell, Berger, Piquet e Schumacher;
quest'ultimo è però costretto al ritiro dopo poche
centinaia di metri per la rottura della frizione. In testa alla corsa
Senna continua a condurre, mentre Prost si deve ritirare già
durante il terzo giro; l'uscita di scena del francese permette a
Mansell di raggiungere Senna ed i due battagliano fino al 15º
passaggio, quando il brasiliano effettua il proprio cambio gomme. La
sosta è però lenta e quando Mansell rientra a sua volta
ai box due tornate più tardi torna in pista davanti al rivale,
ma alle spalle di Berger e Piquet, che devono ancora fermarsi. Il
pilota della Benetton lo fa al 18º giro, dopo aver condotto la
gara per un passaggio.
Mansell rimonta rapidamente su Berger e lo sopravanza alla curva
Fagnes; l'austriaco torna ai box per il cambio gomme, ma anche lui ha
dei problemi e torna in pista di poco davanti a Modena, rischiando un incidente con il pilota della Tyrrell. Nel frattempo, al 22º giro Mansell è costretto al ritiro per un problema elettrico.
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Il ritiro dell'inglese permette ad Alesi
di prendere la testa della corsa, incalzato da Senna; il pilota della
McLaren compie però un errore che gli costa circa dieci secondi,
portandolo ad essere tallonato da Piquet. I due brasiliani cominciano a
lottare per il secondo posto e sono rapidamente raggiunti da Patrese e De Cesaris;
si forma così un quartetto di piloti in lotta per le posizioni dalla
seconda alla quinta, con Senna incapace di staccare i rivali per dei
problemi al cambio. Nel frattempo Alesi, che aveva pianificato una gara
senza soste, continua a condurre fino al 30º passaggio, quando il motore
della sua Ferrari cede. Il ritiro del francese porta in prima posizione
Senna, che precede Piquet, De Cesaris e Patrese, uscito di pista nel
tentativo di superare il pilota della Benetton.
Al 31º passaggio De Cesaris sorpassa Piquet alla Les Combes; il
pilota brasiliano viene più tardi passato anche da Patrese e
successivamente anche da Berger. L'austriaco si porta poi in terza
posizione quando Patrese comincia ad avere problemi al cambio, risalendo
poi al secondo posto quando, a tre giri dal termine, il motore della
Jordan di De Cesaris si rompe, ponendo fine alla bella gara del pilota
italiano. Nonostante i problemi al cambio che lo rallentano
considerevolmente nell'ultima parte di gara, Senna taglia il traguardo
in prima posizione davanti a Berger, Piquet, Moreno, Patrese e Blundell, che conquista il primo punto della Brabham dal Gran Premio degli Stati Uniti dell'anno precedente. Infine Grouillard porta al traguardo per la prima volta nella stagione la sua Fondmetal, chiudendo al decimo posto.
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Nel 2002 è Schumacher a strappare il record a Senna,
andando a vincere per la sesta volta in terra belga.
1992:
Ma la sua
cavalcata trionfale ebbe inizio dieci anni prima, quando, al volante
della Benetton, il “Kaiser” andò a vincere proprio a Spa il suo primo
gran premio in Formula 1, precedendo le due Williams di Mansell e
Patrese, quasi imbattibili in quell’anno. Lo stesso Senna però, è
protagonista di un’azione coraggiosa ed altruista nel corso delle prove
del venerdì, quando, incurante del pericolo, abbandona la sua McLaren in
pieno rettilineo e si dirige a piedi per soccorrere il pilota francese Erik Comas, vittima di un bruttissimo incidente che gli impedirà di prendere parte alla corsa.
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1993: dopo l’incidente di Comas l’anno prima, nel 1993, sempre
durante le prove libere del venerdì, l’Eau Rouge si trasforma
nell’incubo peggiore per Alessandro Zanardi. Il pilota
della Lotus, in crisi nera di risultati, va a sbattere violentemente
contro le protezioni. Le conseguenze dell’incidente saranno pesanti per
il pilota italiano, che sarà costretto a saltare il resto della
stagione. In gara invece sarà Damon Hill a vincere, con il pilota
inglese che contribuisce alla vittoria matematica della Williams nel
campionato costruttori. |
Gran Premio del Belgio 1995
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Le qualifiche videro prevalere le due Ferrari di Berger ed Alesi,
autori rispettivamente del primo e del secondo tempo. Questa
prestazione fu in larga parte favorita da una corretta strategia
elaborata al muretto, in quanto i due piloti vennero fatti uscire dai
box all'inizio della sessione di prove prima che un violento scroscio si
abbattesse sul circuito. Dietro di loro si classificarono la McLaren di Häkkinen e la Benetton di Herbert.
Maggiori
difficoltà ebbero invece i due principali contendenti al titolo
iridato: Damon Hill non andò oltre l'ottavo posto,
compromettendo il suo miglior giro con un'uscita di pista,[1] mentre Michael Schumacher, complice il fatto di dover correre con la vettura di riserva[2] e un guasto al cambio, concluse le qualifiche con il sedicesimo tempo.
Nonostante il buon risultato ottenuto i ferraristi si
dichiararono preoccupati per l'affidabilità della vettura in gara e lo
stesso Jean Todt invitò alla prudenza.
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Eddie Irvine (Jordan-Peugeot) si ritira la tra le fiamme al suo pit stop. Spa,1995
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Al via Berger pattina troppo e lascia via libera ad Alesi ed Herbert.
Quarto Häkkinen, davanti alle Williams di Coulthard e Hill. Herbert
prova subito a passare Alesi: il francese resiste all’Eau Rouge, ma sul
rettilineo del Kemmel il britannico prende la scia della Ferrari, si
porta all’esterno e con una staccata profondissima si prende la
leadership. Alesi non molla e continua a rimanere negli scarichi di
Herbert, mentre dietro di loro Häkkinen finisce in testacoda alla Source
ed è costretto al ritiro già al secondo passaggio. Sempre al secondo
giro Alesi si riporta al comando, rendendo ad Herbert il sorpasso al
Kemmel.
Il francese è velocissimo e cerca di allungare, mentre Berger è
in difficoltà: al terzo giro resiste su Coulthard, ma al quarto
passaggio lo scozzese e Hill passano con facilità la Ferrari numero 28.
Ma il 4º giro diventa ancora più nero per la Ferrari: Alesi va ai box
credendo di avere una foratura, ma in realtà sulla sua monoposto si è
rotta una sospensione: gara finita per lui. Herbert è al comando, ma le
Williams gli mettono una pressione tale da costringerlo all’errore. Il
britannico della Benetton poi sbaglia nuovamente alla Bus Stop, andando
in testacoda e bloccando Blundell: Irvine e Schumacher ne approfittano.
Mentre davanti Coulthard vola seguito da Hill, Schumacher è
quinto dopo una bella rimonta, ma fatica a passare Irvine, che è
velocissimo sui rettilinei. All’11º giro il tedesco supera l'irlandese
alla Bus Stop e si lancia all’inseguimento di Berger. Coulthard continua
a volare, ma al 13º giro rallenta improvvisamente prima di Pouhon e si
ferma a bordo pista: Hill è il nuovo leader. Il britannico, così come
Berger ed Irvine, effettua il primo pit stop, mentre Schumacher resta in
pista per qualche giro con lo scopo di marcare qualche giro veloce. Il
tedesco, dopo il suo rifornimento, si ritrova in seconda posizione con
una quindicina di secondi da recuperare su Hill. La giornata della
Ferrari è stregata, visto che Berger rallenta improvvisamente per un
problema al motore: doppio ritiro per le vetture di Maranello.
Hill è in controllo della gara, ma a Spa inizia a piovere. Il
leader della corsa, così come Irvine, Blundell, Herbert, Brundle e
Panis, rientra ai box per montare gomme da bagnato. Schumacher invece
resta in pista con le slick. La scelta di Hill sembra azzeccata, visto
che in un giro annulla il gap di cinque secondi su Schumacher e si porta
in scia alla Benetton. Hill affianca il tedesco sul rettilineo del
Kemmel e il sorpasso sembra una formalità, visto che piove a dirotto e
Schumacher ha le gomme da asciutto, ma il tedesco tira una staccatona
incredibile all’esterno e tiene dietro il rivale. Nel giro successivo
però Schumacher tenta nuovamente di difendersi con una frenata
ritardata, ma finisce lungo e Hill va al comando.
La pioggia però sparisce, la pista va via via asciugandos, e Hill
fatica a tenere la macchina, tanto che sbanda vistosamente: Schumacher
ne approfitta e torna in testa. La Williams richiama Hill ai box per
rimettere gomme da asciutto e per rifornire la macchina di benzina.
Schumacher guida indisturbato la corsa davanti a Hill, con le Ligier di
Brundle e Panis e la Tyrrell di Katayama che si giocano il podio (nulla
da fare invece per Irvine, la cui vettura aveva preso fuoco durante il
pit). Ma la pioggia ritorna e a farne le spese è Katayama, che va a
sbattere a Malmedy mentre è quarto. La direzione corsa decide di mandare
in pista la Safety Car, con Schumacher, Hill e gli altri che rientrano
ai box a montare gomme rain.
Alla ripartenza, Panis si gira e scivola in fondo al gruppo. Hill
sbaglia nel tentativo di riprendere Schumacher, ma all’inglese arriva
una notizia ben peggiore: la direzione corsa ha deciso di sanzionarlo
con uno Stop & Go di 10 secondi per aver superato i limiti di
velocità ai box. Il pilota della Williams è secondo anche dopo aver
scontato la penalità, ma alla Source va in testacoda e Brundle gli
prende la posizione. Schumacher davanti guida tranquillo, mentre dietro
infuria la lotta tra Blundell, Frentzen, Herbert e Barrichello per le
posizioni dalla quarta alla settima. Barrichello riesce a infilare
Herbert e Frentzen mette la sua Sauber davanti alla McLaren di Blundell.
Hill spinge per riprendere Brundle e proprio all’ultimo giro si mette
in scia al britannico. Brundle chiude la porta alla Source, ma non può
nulla contro la potenza della Williams-Renault sul lungo rettilineo del
Kemmel.
Hill completa così la rincorsa al secondo posto, ma davanti a
fare festa è Schumacher, che conquista la sesta vittoria stagionale dopo
una fantastica rimonta, una strategia perfetta e una resistenza da
applausi su Damon Hill in condizioni di palese inferiorità tecnica. Il
tedesco della Benetton precede sul traguardo Hill e Brundle. Quarto
Frentzen, che nei giri finali era il pilota più veloce in pista.
Blundell e Barrichello chiudono la zona punti. Con questo successo
Schumacher si porta a 15 lunghezze di vantaggio su Hill e mette una
seria ipoteca sulla conquista del secondo titolo piloti in carriera.
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Formula 1 nel Tempo...
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Gran Premio del Belgio 1998
Il Gran Premio del Belgio 1998
fu il tredicesimo appuntamento della stagione di Formula 1 1998.
Disputatosi il 30 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps, è
stato vinto da Damon Hill su
Jordan-Mugen-Honda, alla ventiduesima ed ultima vittoria in carriera.
Hill ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Ralf Schumacher
e Jean Alesi su Sauber-Petronas.
1998: l’edizione di quell’anno passa alla storia come una delle più
pazze in assoluto nell’intera storia della Formula 1.
Sotto un violento
acquazzone, come è tipico in Belgio, la gara viene interrotta dopo la
prima curva del primo giro a causa
di una clamorosa e memorabile carambola
che mette fuori gioco la stragrande maggioranza dei piloti.
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La domenica piove e tutti temono la partenza in discesa: si decide di partire senza safety car
ed è subito caos con quello che è l'incidente col maggior
numero di vetture coinvolte nella storia della Formula 1.
Al via parte bene Häkkinen, dietro pattinano sia Ralf Schumacher
che Hill; alla Source arrivano affiancati Irvine e Coulthard: i due
devono allargare in curva e vengono infilati da Villeneuve e Michael
Schumacher. Coulthard è quarto ma rimettendosi in linea perde il
controllo della McLaren e schizza contro il muretto dei vecchi box e tra
la safety car davanti a Hill, Schumacher, Irvine, Alesi, Villeneuve,
Frentzen, Ralf Schumacher, Fisichella, Diniz e Verstappen. Al 3º
giro rientra la safety car e subito le Williams passano la Sauber di
Alesi ma già al 5º giro Villeneuve compie un testacoda e
riparte dietro il francese.
Al 8º giro Schumacher si porta in testa alla gara infilando Hill al curvone Blanchimont; intanto esplode il motore Ford
di Verstappen. Irvine va in testacoda e l'ala anteriore rimane
incastrata sotto il telaio: l'irlandese deve compiere quasi un giro
prima di rientrare ai box. Mentre la pioggia aumenta di intensità la
corsa di Takagi finisce contro il muro esterno alla Source. Michael
Schumacher gira su tempi inavvicinabili per gli altri e dopo poche
tornate ha già 16" di vantaggio su Hill, poi si intravedono Alesi,
Frentzen, Villeneuve, Fisichella e Ralf Schumacher.
rimbalza in pista davanti al gruppo. Passano Fisichella, Ralf Schumacher, Frentzen, Alesi e Tuero,
mentre tutti gli altri finiscono uno contro l'altro tra un mare di
rottami: Irvine centra per primo la vettura di Coulthard, poi è la volta
di Salo mentre Herbert e Trulli si girano e Diniz finisce contro la Prost.
Panis
urta Barrichello e manda la Stewart in testacoda davanti a Wurz che lo
sperona. Takagi finisce contro il muro mentre con la strada
completamente ostruita Rosset finisce nel mucchio contro la Prost di
Panis e la Stewart di Barrichello. La gara è interrotta e si
riparte con quattro vetture in meno: quelle di Barrichello (leggermente
ferito), Salo, Rosset e Panis.
Al secondo via, ancora sotto la pioggia, le McLaren partono male,
Irvine s'infila all'interno di Häkkinen il quale deve allargare, si
tocca con Schumacher e si gira alla Source. Il finlandese viene centrato
in pieno dalla Sauber
di Herbert, passano pochi minuti e Coulthard e Wurz vengono a loro
volta a contatto: riesce a ripartire solo lo scozzese.
Entra
la safety car davanti a Hill, Schumacher, Irvine, Alesi, Villeneuve,
Frentzen, Ralf Schumacher, Fisichella, Diniz e Verstappen. Al 3º
giro rientra la safety car e subito le Williams passano la Sauber di
Alesi ma già al 5º giro Villeneuve compie un testacoda e
riparte dietro il francese.
Al 8º giro Schumacher si porta in testa alla gara infilando Hill al curvone Blanchimont; intanto esplode il motore Ford
di Verstappen. Irvine va in testacoda e l'ala anteriore rimane
incastrata sotto il telaio: l'irlandese deve compiere quasi un giro
prima di rientrare ai box. Mentre la pioggia aumenta di intensità la
corsa di Takagi finisce contro il muro esterno alla Source. Michael
Schumacher gira su tempi inavvicinabili per gli altri e dopo poche
tornate ha già 16" di vantaggio su Hill, poi si intravedono Alesi,
Frentzen, Villeneuve, Fisichella e Ralf Schumacher.
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Al 16º giro va in testacoda Alesi che riparte dietro Ralf Schumacher,
mentre Villeneuve vorrebbe rientrare ai box per il cambio gomme ma i
box sono occupati da Frentzen: il canadese è costretto a fare un
ulteriore giro che gli sarà fatale grazie ad un aquaplaning
che lo fa finire contro le barriere. Due giri e si ritira anche Tuero
per noie elettriche. Al 25º giro Michael Schumacher conduce su Hill,
Ralf Schumacher, Alesi, Frentzen, Fisichella, Irvine, Diniz, Trulli,
Nakano e Coulthard.
Il
giro dopo, Schumacher si appresta a doppiare Coulthard, il quale aveva
problemi ed era già andato ai box. Nel rettifilo in discesa
verso Pouhon, la McLaren rallenta bruscamente su un tratto molto
bagnato e il ferrarista, uscito dalla curva in piena e con la
visibilità ridotta per via dell'acqua generata dalle ruote della
vettura dello scozzese, tampona l'avversario. Il tedesco completa il
giro fino ai box su tre ruote, mentre Coulthard resta senza alettone.
Appena sceso dalla Ferrari, Schumacher si precipita - visibilmente
arrabbiato - ai box McLaren, dove il tedesco accusa Coulthard di avere
persino tentato di ucciderlo. La rissa viene scongiurata
dall'intervento dei meccanici McLaren che li tengono separati, poi il
tedesco viene portato via da Jean Todt e Stefano Domenicali. Gli
steward, non ravvisando frenate da parte dello scozzese, non danno
seguito a sanzioni disciplinari. Cinque anni dopo, il pilota McLaren
ammetterà la propria responsabilità nell'incidente. Il
momento nero della Ferrari in Belgio continua con Irvine che esce di
strada.
Passa
solo un giro e si assiste ad un altro tamponamento ancora più
violento con Fisichella che finisce a più di 300 km/h sulla
Minardi di Nakano. La Benetton distrutta finisce la corsa in mezzo alla
pista e rientra la safety car. Hill è adesso in testa davanti al
compagno di squadra Ralf Schumacher, poi Alesi, Frentzen, Diniz,
Trulli, Coulthard e Nakano. Con solo otto vetture in gara la corsa va
avanti fino alla sua conclusione sempre sotto una pioggia battente.
Damon Hill vince per la ventiduesima ed ultima volta in carriera,
regalando il primo successo della sua storia alla squadra di Eddie
Jordan, gioia completata dal secondo posto di Ralf Schumacher. Completa
il podio Alesi seguito fa Frentzen, Diniz e Trulli, che porta il primo
punto stagionale alla Prost. Per il figlio d'arte si tratta del primo
successo dopo il Gran Premio del Giappone 1996, mentre per la
Mugen-Honda è la seconda vittoria in F1 dopo quella ottenuta nel
Gran Premio di Monaco 1996 da Olivier Panis su Ligier. Era dal Gran
Premio del Canada 1995 che la scuderia irlandese non piazzava le
proprie monoposto sul podio (all'epoca Rubens Barrichello ed Eddie
Irvine furono rispettivamente secondo e terzo).
In classifica non cambia niente con i primi sei che non prendono
punti, Häkkinen continua a condurre con 77 davanti a Schumacher 70,
Coulthard 48 e Irvine 32. Stessa classifica anche nei costruttori con
McLaren 125 davanti alla Ferrari 102, sorpasso della Williams 33 punti
ai danni della Benetton 32 mentre si fa sotto adesso la Jordan con 26.
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Gran Premio del Belgio 2000
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Il Gran Premio del Belgio 2000
è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 27 agosto 2000
sul circuito di Spa-Francorchamps, in Belgio. La gara fu vinta da Mika
Häkkinen su McLaren - Mercedes, davanti a Michael Schumacher su
Ferrari e a Ralf Schumacher su Williams - BMW.
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Ferrari e Williams furono le squadre che portarono il maggior numero di
novità sul tracciato belga. La scuderia italiana montò per le qualifiche
una versione evoluta del proprio V10 e provò un nuovo alettone
anteriore, che fu però scartato per la gara.
La Williams, invece, collaudò durante le prove dei nuovi scarichi e un
nuovo profilo estrattore, il cui debutto in gara era previsto per gli
ultimi due Gran Premi stagionali. Le altre scuderie si limitarono a degli affinamenti di dettaglio delle proprie monoposto.
La direzione gara decise di far partire le vetture dietro la safety car
in quanto la pista era ancora bagnata a causa della pioggia caduta la
domenica mattina. Dopo il via lanciato i piloti mantennero più o meno le
stesse posizioni che avevano sullo schieramento, con l'unica eccezione
di Diniz che, unico a partire con gomme da asciutto, precipitò in ultima posizione. Häkkinen guadagnò rapidamente un buon vantaggio su Trulli,
che, partito con molta benzina, deteriorò rapidamente le gomme da
bagnato, anche per via del rapido asciugarsi della pista. Il pilota
italiano bloccò alle sue spalle Button e Schumacher,
che nel giro di due tornate superò entrambi. Button provò a
sopravanzare anch'egli il pilota della Jordan, ma sbagliò la frenata e
lo toccò, costringendolo al ritiro dopo appena quattro giri. Nel
frattempo Alesi,
alla fine del quarto giro, fu il primo a montare pneumatici da
asciutto, seguito due giri dopo da quasi tutti i piloti. L'ultimo a
cambiare gomme fu Coulthard, che si ritrovò così in nona posizione.
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Dopo i cambi gomme dietro ad Häkkinen si trovavano i fratelli
Schumacher, con Michael davanti a Ralf, Alesi, la cui scelta di tempo
nel cambio gomme si era rivelata vincente, Villeneuve, Barrichello,
Frentzen, Coulthard e Diniz. Nel corso del tredicesimo giro il pilota
finlandese, in testa con un vantaggio di circa cinque secondi, andò in
testacoda alla curva veloce Stavelot dopo aver messo una ruota sulla
linea bianca, ancora scivolosa. Riuscì a ripartire, ma perdendo la
posizione a vantaggio di Schumacher, che si trovò al comando con un
margine di cinque secondi e mezzo. Il tedesco continuò ad incrementare
il proprio distacco sul rivale fino alla prima sosta, avvenuta al 22º
giro. Da questo momento in poi, però, la situazione si ribaltò, con
Häkkinen che cominciò progressivamente a recuperare. Più indietro,
Coulthard sopravanzò Frentzen solo ai box, mentre Barrichello rimontò
fino al quarto posto e fece segnare anche il giro più veloce, ma rimase
addirittura senza benzina nel corso del 33º giro, proprio all'inizio
della pit lane. Un giro prima si era ritirato anche Alesi, sesto.
Al 36º giro, mentre Coulthard superava Button conquistando la
quarta posizione, Häkkinen aveva ormai raggiunto Schumacher. Il pilota
finlandese provò un primo attacco al 40º giro sul rettilineo del Kemmel,
ma venne chiuso in modo molto deciso dal rivale, che lo spinse
sull'erba. Al giro successivo, i due si ritrovarono davanti, nello
stesso punto, la BAR del doppiato Zonta.
Avvicinandosi alla staccata in fondo al rettilineo, Schumacher passò il
brasiliano all'esterno, ma Häkkinen, sfruttandone fino all'ultimo la
scia, si gettò all'interno, sopravanzando entrambi con un doppio
sorpasso che viene considerato tra i più belli della storia della Formula 1.
Il pilota finlandese andò quindi a vincere davanti Michael e Ralf
Schumacher, che portò il secondo podio dell'anno alla Williams - BMW. A
punti giunsero anche Coulthard, Button e Frentzen. In Campionato,
Häkkinen e la McLaren aumentarono il proprio vantaggio su Schumacher e
sulla Ferrari. La Williams consolidò la propria terza posizione, mentre
la Jordan superò la BAR al quinto posto in classifica.
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2008: dopo una gara piuttosto noiosa, gli ultimi giri regalano uno
spettacolo e delle battaglie davvero memorabili. Nel corso delle ultime
tornate infatti, comincia a cadere la pioggia. Hamilton,
in testa alla gara, perde notevolmente terreno su Raikkonen. Giunti
ormai fianco a fianco, i due si schivano e si controsorpassano, dando
vita ad un bellissimo duello. Nella sfida si inserisce anche Massa,
ma a tre giri dalla fine Raikkonen, tradito dalla pioggia, esce di
pista e deve ritirarsi. La gara viene dunque vinta da Hamilton, ma
successivamente i commissari decidono di penalizzare l’inglese di 25
secondi proprio per una manovra scorretta ai danni di Raikkonen. La
penalità consente dunque a Massa di vincere a tavolino. Il finlandese
sarà in grado di rifarsi l’anno successivo, andando a vincere con la
Ferrari nonostante la scarsa competitività della monoposto. Il 2009 è
anche l’ultimo successo della Ferrari in Belgio. |
Nell’albo d’oro del gran premio del Belgio è Michael Schumacher ad
aggiudicarsi il titolo di “Re delle Ardenne”, con sei vittorie
complessive.
Dietro di lui si piazza Ayrton Senna, con cinque, mentre
tra i piloti ancora in attività è da sottolineare il terzo posto di Kimi
Raikkonen,
fermo a quattro vittorie a pari merito con Jim Clark.
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1907 - Eau Rouge
E' stato fatto un gran lavoro per trasformare il circuito di Spa in un
moderno impianto di F1 perché originariamente
gli assi della
F1 degli anni '50 correvano tra gli alberi, lampioni, strisce pedonali
e villette.
Gran Premio del Belgio - 1950
Spa-Francorchamps
35 giri x 14.120 km - 494.200 km
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Gran Premio del Belgio del 1950 fu la quinta prova del Campionato Mondiale Piloti di Formula 1
disputato il 18 giugno 1950 sul Circuito di Spa-Francorchamps nella sua
versione completamente stradale e molto veloce di 14 km. La gara
si svolse due settimane dopo il Gran Premio di Svizzera 1950 e vi
parteciparono soltanto 14 concorrenti. La situazione della corsa
precedente viene completamente ribaltata: le qualificazioni saranno
appannaggio del pilota italiano Farina, ma la gara sarà vinta
dall'argentino Fangio, con Fagioli che si piazza ancora una volta in
seconda posizione e Rosier in terza. Nino Farina, con il quarto posto,
guadagna punti importanti nella corsa al titolo mondiale..
Gara
Farina e Fangio come al solito, sono i più veloci nella sessione di
qualifiche con Fagioli impossibilitato a tenere il loro passo. Sommer
resta davanti alla Ferrari con la sua vecchia Talbot-Lago. La gara ha
una svolgimento pressoché simile. Le Alfa Romeo fanno corsa a sé e nei
primi cinque giri ottengono un vantaggio tale che dai box viene
impartito l'ordine di rallentare. Sommer gareggia con le due Ferrari.
Quando le Alfa si fermano per il rifornimento, al 12º e 13º giro,
Raymond Sommer prende il comando della corsa. Il francese decide di
forzare nel tentativo di conseguire il maggiore vantaggio possibile
prima del suo turno per il rifornimento, ma al 20º giro è costretto al
ritiro per rottura del motore. In precedenza, al 2º giro si era ritirato
Giraud Cabantous ancora per il motore, e al 15º giro Etancelin per
surriscaldamento. Due giri più tardi si ritira anche Chaboud. Ascari
prende il comando ma deve fermarsi subito per il rifornimento e le Alfa
tornano ancora a dominare con Fangio a condurre davanti a Farina e
Fagioli. Farina soffrì di problemi alla trasmissione nei giri finali e
chiuse al quarto posto dietro la migliore Talbot-Lago classificata,
guidata da Rosier. Ascari finisce quinto. Luigi Villoresi si classifica
al sesto posto: dapprima attardato da continue soste ai box per problemi
alle candele, negli ultimi giri, complice la pioggia, non può
completare la gara insieme a Levegh, Crossley, Claes e Branca a causa
dell'invasione di pista da parte del pubblico. Con la vittoria Fangio si
porta a 17 punti, ma Farina con i tre punti della gara e il punto
supplementare del giro veloce mantiene la testa con 23 punti. Fagioli
con il terzo secondo posto supera l'argentino di un solo punto
portandosi a 18 punti. La lotta per il titolo mondiale è sempre più un
affare privato tra i tre piloti di punta dell'Alfa Romeo.
- 2a vittoria per Juan Manuel FANGIO
- 2o e ultimo podio per Louis ROSIER
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- 4a vittoria per Alfa Romeo
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2o e ultimo podio per Talbot Lago |
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Gran Premio del Belgio 1951 si è svolto sul circuito stradale di Spa-Francorchamps il 17 giugno 1951 sulla distanza di 36 giri, per un totale di 508,32 km.
Resoconto
La terza prova
del Mondiale 1951 vedeva un testa a testa tra Alfa Romeo e Ferrari che
portano in pista 3 macchine. Le altre 7 vetture iscritte al Gran Premio
erano delle Talbot, nettamente inferiori alle scuderie italiane. Juan
Manuel Fangio e Nino Farina
condividevano la prima con Gigi Villoresi su Ferrari mentre la seconda
fila è un affare che riguarda solo la Ferrari conAlberto Ascari
e Piero Taruffi, mentre Consalvo Sanesi si piazza davanti a Louis
Rosier, il più veloce delle Talbot-Lagos, a quasi 10 secondi dal
6º posto.
Con 42 anni, 9
mesi e 12 giorni, è il Gran Premio di Formula 1 con la
più alta età media dei piloti iscritti.
La gara vedeva un'eccitante battaglia tra le Alfa con Farina che
passa in testa davanti al compagno di squadra Fangio. Durante il primo
pit stop Fangio ha una ruota incastrata e lo costringe a perdere
tantissimo tempo, lasciando Farina vincere con tre minuti sul secondo,
nonostante sia andato due volte ai box. Ascari arrivò secondo con
Villoresi terzo. Il trio finì la gara due giri davanti al quarto
classificato Rosier.
- 4a vittoria per Giuseppe FARINA
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1o podio per Luigi VILLORESI |
8a vittoria per Alfa Romeo |
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Gran Premio del Belgio - 1951
Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km |
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Il Gran Premio del Belgio 1951 si è svolto sul circuito stradale
di Spa-Francorchamps il 17 giugno 1951 sulla distanza di 36 giri, per
un totale di 508,32 km.
La terza prova del Mondiale 1951 vedeva un testa a
testa tra Alfa Romeo e Ferrari che portano in pista 3 macchine. Le
altre 7 vetture iscritte al Gran Premio erano delle Talbot, nettamente
inferiori alle scuderie italiane. Juan Manuel Fangio e Nino Farina
condividevano la prima con Gigi Villoresi su Ferrari mentre la seconda
fila è un affare che riguarda solo la Ferrari conAlberto Ascari
e Piero Taruffi, mentre Consalvo Sanesi si piazza davanti a Louis
Rosier, il più veloce delle Talbot-Lagos, a quasi 10 secondi dal
6º posto.
Con 42 anni, 9 mesi e 12 giorni, è il Gran
Premio di Formula 1 con la più alta età media dei piloti
iscritti.
La gara vedeva un'eccitante battaglia tra le Alfa con Farina che
passa in testa davanti al compagno di squadra Fangio. Durante il primo
pit stop Fangio ha una ruota incastrata e lo costringe a perdere
tantissimo tempo, lasciando Farina vincere con tre minuti sul secondo,
nonostante sia andato due volte ai box. Ascari arrivò secondo con
Villoresi terzo. Il trio finì la gara due giri davanti al quarto
classificato Rosier.
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Gran Premio del Belgio - 1952
Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km |
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XIV Gran Premio del Belgio, si è disputato il 22 giugno 1952 sul Circuito di Spa-Francorchamps.
1
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Alberto Ascari
|
Ferrari
|
Scuderia Ferrari
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4:37.0
|
-
|
2
|
Nino Farina
|
Ferrari
|
Scuderia Ferrari
|
4:40.0
|
+3.0
|
3
|
Piero Taruffi
|
Ferrari
|
Scuderia Ferrari
|
4:46.0
|
+9.0
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Resoconto
Il
terzo turno del mondiale viene un mese dopo il Gran Premio di Svizzera,
durante il quale la Ferrari ha festeggiato diverse vittorie in giro per
il continente. Il 31 maggio però, accade durante una gara a
Monaco, un terribile incidente a Luigi Fagioli che morirà in
ospedale.
La Maserati non è ancora pronta con la sua nuova macchina e il suo leader, Juan-Manuel Fangio
è fuori dai giochi dopo un bruttissimo incidente avvenuto in una gara a
Monza. Questo lascia la Ferrari ancora una volta contro Gordini, HWM, Cooper-Bristols, una ERA, (con Stirling Moss alla guida), una Aston-Butterworth, una Frazer-Nash e una Veritas-Meteor.
Le
prove finiscono con Alberto Ascari in pole position sulla sua Ferrari,
seguito dai suoi compagni di squadra Nino Farina e Piero Taruffi. Jean
Behra e Robert Manzon sono in seconda fila sulle loro Gordini mentre
Paul Frère (HWM), Ken Wharton (Frazer-Nash) e Mike Hawthorn
(Cooper-Bristol) sono in terza fila.
La gara parte sotto la pioggia e Taruffi è protagonista di un
bruttissimo avvio, finendo in mezzo al gruppo, mentre Behra fa una
grande partenza e va davanti a Ascari e Farina. Anche Moss è tra i primi
ma la sua ERA si rompe ed è fuori. Ascari e Farina superano facilmente
Behra mentre Taruffi battaglia e recupera fino al sorpasso sul francese
al primo giro. Taruffi poi sbaglia alla Malmedy e Behra lo colpisce.
Nello stesso giro Manzon supera Hawthorn ed è terzo. Frere su HWM e
Brown su Cooper finiscono quinti e sesti.
1o podio per Luigi VILLORESI |
4a vittoria per Giuseppe FARINA |
8a vittoria per Alfa Romeo |
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Gran Premio del Belgio - 1953
Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km |
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Gran Premio del Belgio 1953
Il Gran Premio del Belgio 1953
fu la quarta gara della stagione 1953 del Campionato mondiale di
Formula 1, disputata il 21 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps. La
manifestazione vide la vittoria di Alberto Ascari su Ferrari, seguito
dal compagno di squadra Luigi Villoresi e dalla Maserati
di Onofre Marimon, al primo podio in carriera.
- 11a vittoria per Alberto ASCARI
- 1o podio per Onofre MARIMON
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1a pole position per Maserati |
13a vittoria per Ferrari |
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Gran Premio del Belgio - 1954
Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km |
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Gran Premio del Belgio 1954
La
manifestazione fu vinta da Juan Manuel Fangio alla sua ultima gara
dell'anno con la Maserati prima del passaggio alla Mercedes. Al secondo
e terzo posto rispettivamente Maurice Trintignant su Ferrari e Stirling
Moss su Maserati.
Nino
Farina dopo aver battagliato tutta la gara con Fangio guidando con un
braccio rotto è costretto al ritiro per problemi tecnici
Lo svizzero Toulo de Graffenried prese parte all'evento con una Maserati A6GCM dotata di camera car per il film "The Racers".
- 1o podio per Stirling MOSS
- 1o podio per Maurice TRINTIGNANT
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9a vittoria per Juan Manuel FANGIO |
3a vittoria per Maserati |
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Gran Premio del Belgio - 1955
Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km |
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Gran Premio del Belgio 1955
Al segnale di via, Fangio assume autoritariamente il comando, che non
abbandonerà più fino al traguardo.
La cronaca
Malgrado
gli stati d'animo di Eugenio Castellotti, di Vittorio Jano e dei
meccanici non siano dei migliori per via della recente scomparsa di
Alberto Ascari, a cui è seguito il ritiro ufficiale della Lancia
dalla Formula 1, grazie anche all'ennesimo potenziamento del motore (si
parla di oltre 265, forse 270 HP), la Lancia D50 ottiene addirittura la
pole position davanti alle Mercedes di Fangio e di Moss, che risultano
staccati di 5/10 di secondo l'argentino, e di 1”e1/10 l'inglese.
A seguire, la Ferrari di Nino Farina, la Maserati di Jean Behra, la
terza Mercedes di Karl Kling, la Maserati di Luigi Musso e via via gli
altri.
Al segnale di via, Fangio assume autoritariamente il comando, che
non abbandonerà più fino al traguardo. Nella sua scia si
lanciano Moss, Castellotti e Farina. Al 10º giro (poco meno di 1/3
di gara) la situazione è: 1° Fangio (Mercedes), 2° Moss
(Mercedes) a 11”, 3° Castellotti (Lancia) a 41”, 4°
Farina (Ferrari) a 44” Il quartetto marcia in quest'ordine fino
al 16º giro, dopodiché la D50 di Castellotti deve
abbandonare la lotta per il cedimento della trasmissione (probabilmente
del cambio in particolare), forse troppo sollecitata dalla aumentata
potenza del motore. Il Gran Premio prosegue senza troppi scossoni, con
i primi tre posti occupati stabilmente da Fangio, Moss e Farina.
- 15a vittoria per Juan Manuel FANGIO
- 1a e unica pole position per Eugenio CASTELLOTTI
- 20o e ultimo podio per Giuseppe FARINA
- 33o e ultimo Gran Premio per Giuseppe FARINA
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- 2a e ultima pole position per Lancia
- 10o podio per Mercedes
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6a vittoria per Mercedes |
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Gran Premio del Belgio - 1956
Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km |
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Gran Premio del Belgio 1956
La manifestazione vide la prima vittoria in carriera di Peter Collins
su Ferrari, seguito dal belga Paul Frère, sempre su Ferrari
e dalla
Maserati.condivisa tra Stirling Moss e Cesare Perdisa.
.
- 1o e unico podio per Paul FRERE
- 2o e ultimo podio per Cesare PERDISA
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1a vittoria per Peter COLLINS |
- 22a vittoria per Ferrari
- 70o podio per Ferrari
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1957 - Non disputatosi
Gran Premio del Belgio - 1958
Spa-Francorchamps
24 giri x 14.100 km - 338.400 km |
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Gran Premio del Belgio 1958
La corsa vide la vittoria di Tony Brooks su Vanwall, seguito da Mike
Hawthorn su Ferrari e dall'altro pilota Vanwall Stuart Lewis-Evans.
- 1a pole position per Mike HAWTHORN
- 1o podio per Stuart LEWIS-EVANS
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2a vittoria per Tony BROOKS |
5a vittoria per Vanwall |
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1959 - Non disputato
Gran Premio del Belgio - 1960
Spa-Francorchamps
36 giri x 14.100 km - 507.600 km |
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Gran Premio del Belgio 1960
La
gara fu vinta da Jack Brabham seguito da Bruce McLaren e da Olivier
Gendebien, tutti al volante di una Cooper.
Fu
uno dei Gran Premi più tragici della storia della Formula 1.
Durante la gara perse la vita il pilota della Cooper Chris Bristow,
uscito di pista alla curva di Burnenville nel corso del 19º giro.
Pochi giri dopo, un altro terribile incidente costò la vita a
Alan Stacey, pilota della Lotus. In più, durante le prove,
Stirling Moss si fratturò entrambe le gambe e la giovane
promessa Mike Taylor fu vittima di un grave incidente che pose fine alla sua carriera.
.
- 4a vittoria per Jack BRABHAM
- 1o podio per Olivier GENDEBIEN
- 1o e unico migliore giro per Innes IRELAND
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10a vittoria per Cooper |
- 11a vittoria per Climax
- 10o migliore giro per Climax
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Gran Premio del Belgio - 1962
Spa-Francorchamps
32 giri x 14.100 km - 451.200 km |
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Gran Premio del Belgio 1962
Al 25º giro, mentre lottavano per la seconda posizione, Trevor Taylor e Willy Mairesse
entrarono in collisione;
entrambi furono sbalzati fuori dalle loro
vetture, e la monoposto del pilota belga prese fuoco.
Entrambi i
concorrenti uscirono dall'incidente miracolosamente illesi.
La gara è stata vinta da Jim Clark su Lotus (prima vittoria in
carriera del pilota britannico), seguito da Graham Hill su BRM e da
Phil Hill su Ferrari.
Grazie
al quarto posto ottenuto in gara, Ricardo Rodríguez diventa il
più giovane pilota a punti della storia della Formula 1,
all'età di 20 anni e 123 giorni. Il record durerà fino al
Gran Premio del Brasile 2000, quando Jenson Button ottenne un
piazzamento a punti all'età di 20 anni e 67 giorni.
Al 25º giro, mentre lottavano per la seconda posizione, Trevor Taylor e Willy Mairesse
entrarono in collisione; entrambi furono sbalzati fuori dalle loro
vetture, e la monoposto del pilota belga prese fuoco. Entrambi i
concorrenti uscirono dall'incidente miracolosamente illesi.
Il Gran Premio ha visto la prima vittoria per Jim Clark e per la leggendaria Lotus 25.
- 1a vittoria per Jim CLARK
- 1a pole position per Graham HILL
- 16o e ultimo podio per Phil HILL
- 1o Gran Premio per Jo SIFFERT
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6a vittoria per Lotus |
- 20a vittoria per Climax
- 20o migliore giro per Climax
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Gran Premio del Belgio - 1964
Spa-Francorchamps
32 giri x 14.100 km - 451.200 km |
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Gran Premio del Belgio 1964
La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Bruce McLaren su Cooper-Climax e da Jack Brabham su Brabham-Climax
Gara
La parte finale del Gran Premio fu ricca di colpi di scena. A due giri
dalla fine Dan Gurney, in testa alla gara, deve rientrare ai box per
rifornirsi ma viene fatto ripartire perché non c'è più benzina: si
fermerà lungo il tracciato, ma venne comunque qualificato 6° per aver
percorso più del 90% della gara. Passa quindi al comando Graham Hill,
che a metà dell'ultimo giro si ferma per un guasto alla pompa della
benzina: dovrà accontentarsi della quinta piazza. Quando mancano pochi
chilometri alla conclusione al primo posto c'è McLaren, al quale però si
rompe la cinghia dell’alternatore prima dell’ultima curva, il tornante
La Source. Il rettilineo finale è in discesa e il neozelandese spera di
passarlo anche a motore spento, ma viene superato di slancio a 100 metri
dall’arrivo dalla Lotus di Jim Clark, che incredibilmente conquista il
GP.
- 12a vittoria per Jim CLARK
- 3a e ultima pole position per Dan GURNEY
- 1o Gran Premio per Peter REVSON
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17a vittoria per Lotus |
31a vittoria per Climax |
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Gran Premio del Belgio - 1965
Spa-Francorchamps
32 giri x 14.100 km - 451.200 km |
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Gran Premio del Belgio 1965
La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Jackie Stewart su BRM e Bruce McLaren su Cooper-Climax.
Richard Attwood, alla guida di una Lotus
privata, fu vittima di un grave incidente a fine gara. Uscendo di pista
centrò un palo del telegrafo e la sua vettura si incendiò, ma
fortunatamente ne uscì illeso.
- 15a vittoria per Jim CLARK
- 20o podio per Bruce McLAREN
- 20o podio per Jim CLARK
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20a vittoria per Lotus |
36a vittoria per Climax |
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Gran Premio del Belgio 1966
Fu la seconda prova del mondiale 1966 e vide la
vittoria di John Surtees su Ferrari (che non vinceva dal Gran Premio
d'Italia 1964),
seguito da Jochen Rindt e da Lorenzo Bandini.
In questa gara la McLaren abbandona temporaneamente il motore Ford
406, in fase di revisione del progetto ed adotta il motore fornuito
dalla Serenissima. Non riuscì a prendere il via per un incidente in prova. Salta anche il previsto esordio di un altro nuovo motore. Il 16
cilindri BRM.
Il motore sviluppato dal costruttore inglese, viene
montato sulla nuova Lotus 43, che però non riuscirà a partire..
- 4a vittoria per John SURTEES
- 1o podio per Jochen RINDT
- 8o e ultimo podio per Lorenzo BANDINI
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- 40a vittoria per Ferrari
- 1o Gran Premio per Eagle
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Gran Premio del Belgio 1967
Quarta prova del mondiale 1967 vide la
vittoria di Dan Gurney su Eagle, seguito da Jackie Stewart e da Chris
Amon.
4a e ultima vittoria per Dan GURNEY |
- 1a e unica vittoria per Eagle
- 1o podio per Eagle
- 1o migliore giro per Eagle
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- 1a e unica vittoria per Weslake
- 1o podio per Weslake
- 1o migliore giro per Weslake
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1969 - Non disputato
Gran Premio del Belgio - 1970
Spa-Francorchamps
28 giri x 14.100 km - 394.800 km |
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Gran Premio del Belgio 1970
Pre-Gara
Il
Gran Premio si tenne a soli tre giorni dalla morte di Bruce McLaren
durante un collaudo a Goodwood dell'ultimo modello approntato per la
Can-Am e si respira un'aria triste tra i box.
Tra le squadre meno accreditate per la vittoria c'è la BRM,
che con la sua P153 sta lottando con quella che si è subito mostrata
una macchina difficile da guidare, con il suo potente V12 che non è
guidabile come il Cosworth
DFV che domina la scena in quegli anni. In accelerazione eroga la sua
enorme potenza in maniera brutale ed il telaio non si dimostra capace di
gestirla.
Con
quell'auto Pedro Rodríguez riuscì comunque a ottenere il
sesto tempo, alle spalle di Jackie Stewart, Jochen Rindt, Chris Amon,
Jacky Ickx e Jack Brabham. Il messicano teme per la fragilità
della sua vettura, specialmente per il selettore del cambio, ma il
mattino della gara durante le prove libere capisce che l'unica
strategia pagante è attaccare nel tratto rettilineo del
circuito, dove può far valere la maggiore sua velocità di
punta e farlo fin dai primi giri.
Gara
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Dopo aver bruciato alla partenza Brabham e Ickx, Rodríguez parte subito
all'attacco e nei primi cinque giri sorpassa uno dopo l'altro Rindt,
Stewart e Amon, ma la gara si disputa su 28 giri e la precaria
affidabilità della P153 potrebbe mandare tutto in fumo. Quando sta per
cominciare l'ultimo giro Pedro Rodriguez è ancora in testa alla gara, ma
alla curva "La Source" vede negli specchietti il musetto rosso della March
di Amon, che aveva appena abbassato il tempo della “pole” di Stewart
pur di raggiungerlo. Capisce che ha perduto terreno e dovrà lottare per
tutti i 14 km dell'ultimo giro per mantenere la sua posizione. Il neozelandese
ha un distacco di circa un secondo e tallona la BRM: nel punto più
veloce del tracciato, sul rettilineo che porta alla curva di "Stavelot"
decide di uscire dalla scia, ma nulla può contro la maggiore potenza del
motore dell'avversario. Amon tenta un ultimo attacco, senza troppe
velleità, quando raggiungono |
La Source per l'ultima volta, ma non va a
segno e il messicano passa per primo sotto la bandiera a scacchi
vincendo il Gran Premio a una media di oltre 241 km/h, la più alta di
sempre. Il promettente pilota romano Ignazio Giunti ottenne i primi tre punti mondiali.
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- 2a e ultima vittoria per Pedro RODRIGUEZ
- 1o migliore giro per Chris AMON
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- 14a vittoria per BRM
- 1o migliore giro per March
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1971 - Non disputato
Gran Premio del Belgio - 1972
Nivelles
85 giri x 3.724 km - 316.540 km |
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Gran Premio del Belgio 1972
XXX Grote Prijs van Belgie,
e quinta gara del campionato di Formula 1 del 1972, si è
disputato il 4 giugno sul circuito di Nivelles
ed è stato vinto
da Emerson Fittipaldi su Lotus-Ford Cosworth.
Partecipanti
Rispetto al
precedente Gran Premio, il campo partenti subisce le seguenti
modifiche:La novità maggiore riguarda la Tyrrell che si vede
costretta a rinunciare al campione del mondo Jackie Stewart a causa di
un'ulcera allo stomaco.La Ferrari iscrive una terza macchina per
Andretti il quale però decide di non partecipare e di restare
negli USA. Alla McLaren torna Revson al posto di Redman. La BRM iscrive
ben 6 vetture: oltre alle cinque già iscritte a Monaco se ne
aggiunge una sesta per il debuttante australiano Vern Schuppan. In
compenso Wisell non corre per via di una ferita alla mano subita in
occasione della Gold Cup della settimana prima. Schuppan non
riuscirà tuttavia a prendere parte alla gara per via di un
incidente occorso a Gethin che prende quindi la macchina di Marko, il
quale a sua volta prende la macchina dell'australiano.Alla Brabham
torna in azione Reutemann; ciononostante il team manager Bernie
Ecclestone decide di schierare una terza vettura per continuare a far
correre Wilson Fittipaldi. La Tecno riesce finalmente a schierare una
monoposto per Nanni Galli che riesce a prendere parte alla gara.
Purtroppo per Derek Bell, iscritto ancora una volta con la squadra
italiana, la vettura non è pronta e non può scendere in
pista.
3a vittoria per Emerson FITTIPALDI |
44a vittoria per Lotus |
45a vittoria per Ford Cosworth |
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Gran Premio del Belgio - 1973
Zolder
70 giri x 4.220 km - 295.400 km |
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Gran Premio del Belgio 1973
XXXI Grote Prijs van Belgie,
valido quale Gran Premio d'Europa e quinta gara del campionato di
Formula 1 del 1973,
si è disputato il 20 maggio sul circuito di
Zolder ed è stato vinto da Jackie Stewart su Tyrrell-Ford
Cosworth.
- 24a vittoria per Jackie STEWART
- 2o e ultimo migliore giro per François CEVERT
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13a vittoria per Tyrrell |
- 56a vittoria per Ford Cosworth
- 50a pole position per Ford Cosworth
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Gran Premio del Belgio - 1974
Nivelles
85 giri x 3.724 km - 316.540 km |
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Gran Premio del Belgio 1974,
XXXII Bang & Olufsen Grote Prijs van Belgie,
e quinta gara del campionato di Formula 1 del 1974, si è
disputato il 12 maggio
sul circuito di Nivelles ed è stato vinto
da Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford Cosworth.
- 11a vittoria per Emerson FITTIPALDI
- 1o podio per Jody SCHECKTER
- 9o e ultimo migliore giro per Denny HULME
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- 11a vittoria per McLaren
- 190o podio per Ferrari
- 50o Gran Premio per Surtees
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- 70a vittoria per Ford Cosworth
- 190o podio per Ferrari
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Gran Premio del Belgio - 1975
Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km |
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Gran Premio del Belgio 1975.
La gara è
stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari; per il vincitore si
trattò del quarto successo nel mondiale. Ha preceduto sul
traguardo il sudafricano Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth e
l'argentino Carlos Reutemann su Brabham-Ford Cosworth.
Aspetti sportivi
Tony Brise prese il posto di Graham Hill nella scuderia omonima,
dopo aver esordito nel Gran Premio di Spagna alla Williams. S'iscrisse
alla gara anche la scuderia giapponese Maki, che mancava dal Gran
Premio d'Austria 1974, con l'australiano Dave Walker (ultima
apparizione nel mondiale nel Gran Premio degli Stati Uniti d'America
1972 al volante di una Lotus), ma non prese parte nemmeno alle prove.
La Maki aveva annunciato l'utilizzo di pneumatici Firestone.
Al gran premio
non parteciparono la Parnelli in quanto Mario Andretti era impegnato
nella 500 Miglia di Indianapolis, e l'Ensign in quanto il suo pilota,
Roelof Wunderink, si era infortunato in una gara di Formula 5000.
Resoconto
Nella prima
giornata di prove fu Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth a far segnare
il miglior tempo, davanti a Niki Lauda ed Emerson Fittipaldi. I tempi
migliori venne fatti segnare nell'ultimo quarto d'ora della sessione.
In questa però il pilota austriaco venne limitato da uno
pneumatico che tendeva a sgonfiarsi e che costrinse Lauda ai box
dopo aver fatto segnare il tempo migliore, poco dopo battuto da
Pace.Dopo che alla mattina la pioggia rese impossibile battere i tempi
del venerdì, nella seconda sessione del sabato Lauda fece il
tempo migliore, ottenendo così la terza pole di seguito. In
prima fila si confermò Pace, staccato di quattro decimi. In
seconda fila si piazzò Vittorio Brambilla su March, assieme
all'altro ferrarista Clay Regazzoni. Al sabato la Goodyear
rifornì le scuderie con dei nuovi set di gomme.
- 4a vittoria per Niki LAUDA
- 10o podio per Carlos REUTEMANN
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54a vittoria per Ferrari |
54a vittoria per Ferrari |
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Gran Premio del Belgio - 1976
Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km |
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Gran Premio del Belgio 1976
. La gara è
stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari; per il vincitore si
trattò del decimo successo nel mondiale.
Ha preceduto sul
traguardo lo svizzero Clay Regazzoni, anch'egli su Ferrari e il
francese Jacques Laffite su Ligier-Matra.
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Aspetti sportivi
Il
belga Patrick Nève fece il suo esordio, nel mondiale, con una
Brabham-Ford Cosworth del RAM Racing, ove sostituì Emilio de
Villota; l'inglese Guy Edwards, che mancava dal Gran Premio di Germania
1974, venne ingaggiato sulla seconda Hesketh, con la quale aveva già corso il BRDC International Trophy. Il pilota elvetico Antonio Bernardo, iscritto dalla Ensign, non prese parte nemmeno alle prove. La Copersucar partecipò col solo Emerson Fittipaldi.
A seguito della squalifica di James Hunt nel Gran Premio di Spagna
e conseguente vittoria a tavolino per Lauda, si affacciò l'ipotesi che a
tutti i piloti giunti dopo il britannico venissero assegnati solo i
punti ottenuti dovuti al piazzamento in gara, senza tener conto della
squalifica dell'inglese.
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Resoconto
Nella prima
giornata di prove fu Clay Regazzoni a segnare il tempo migliore in
1'26"60, davanti al compagno di scuderia Niki Lauda, staccato di 13
centesimi. Lauda soffriva ancora per i postumi dell'incidente casalingo
di aprile, tanto da affermare di essere ancora all'80% delle sue
possibilità. Lauda, inoltre, per un problema al motore (il
distacco di una retticella di protezione fece entrare del pulviscolo
nei cilindri), dovette svolgere parte della prima giornata di prove col
muletto. Carlos Pace della Brabham-Alfa Romeo uscì di pista
distruggendo la vettura, ma senza subire conseguenze fisiche.Nella
giornata del sabato Lauda riuscì a migliorarsi, strappando la pole
a Regazzoni, che dovette invece cambiare il motore sulla sua monoposto.
In seconda fila si classificarono James Hunt, autore di un'uscita di
pista, e Patrick Depailler. Tra i non qualificati vi furono l'ex
bicampione del mondo Emerson Fittipaldi e il pilota locale Jacky Ickx..
10a vittoria per Niki LAUDA |
- 62a vittoria per Ferrari
- 1o podio per Ligier
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62a vittoria per Ferrari |
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Gran Premio del Belgio - 1977
Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km |
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Gran Premio del Belgio 1977
La gara è stata vinta da Gunnar Nilsson, su Lotus-Ford Cosworth;
per il vincitore si trattò della prima ed unica vittoria in
carriera. Ha preceduto sul traguardo l'austriaco Niki Lauda su Ferrari
e lo svedese Ronnie Peterson su Tyrrell-Ford Cosworth.
Aspetti sportivi
La
Surtees ingaggiò Larry Perkins, già presente a inizio
stagione con la BRM al posto di Hans Binder. Fece il suo esordio nel
mondiale il messicano Héctor Rebaque sulla terza Hesketh. Il Messico tornava a schierare un pilota in F1 dai tempi del Gran Premio di Francia 1971 con Pedro Rodríguez.
Tornarono nel mondiale, confermando i piloti, l'Iberia Airlines (con una McLaren), la BRM, la Williams (che schierava una March), la Chesterfield Racing e la LEC. La British Formula 1 Racing Team,
che utilizzava anch'essa delle March, fece esordire il pilota locale
Bernard de Dryver. In compenso Jacky Ickx, iscritto dall'Ensign, non
prese parte alla gara. Non parteciparono, pur iscritti, Mikko
Kozarowitsky, con la RAM e lo svizzero Loris Kessel, che avrebbe dovuto
far esordire l'Apollon. Inizialmente risultava iscritto anche Brian
Henton, sempre con una March. Venne anche prospettato l'esordio in F1 per Bruno Giacomelli, con la March ufficiale.
L'alto
numero di iscritti portò a una protesta della Scuderia Ferrari,
che venne esposta in una riunione della CSI tenuta il 7 maggio a
Bologna. La CSI stabilì una deroga al regolamento secondo cui
solo due piloti potessero essere iscritti a ciascun gran premio, in
sovrannumero rispetto a quelli iscritti a tutto il mondiale.
Successivamente la CSI ribaltò la sua posizione e stabilì
che non vi erano limiti nel numero di piloti che potessero iscriversi a
un gran premio. Si discusse anche sul numero di piloti da ammettere al
via: le scuderie spingevano per una limitazione a 24 vetture, mentre
gli organizzatori erano favorevoli a far partire 26 vetture.
Resoconto
Mario Andretti conquistò il miglior tempo nella prima giornata di prove con 1'26"51. Il pilota della Lotus precedette John Watson
di otto decimi. Nella prima sessione, dopo mezz'ora di pista asciutta,
la pioggia colpì il tracciato belga. La Ferrari ottenne il
quinto tempo con Niki Lauda e il settimo con Carlos Reutemann: le
vetture scontarono dei problemi agli pneumatici. Anche la sessione
pomeridiana fu accompagnata dalla pioggia.Nella giornata del sabato
Andretti confermò la sua pole, abbassando il suo tempo limite a 1'24"64, un secondo e mezzo meno del tempo del secondo, ancora John Watson
su Brabham-Alfa Romeo. Andretti conquistò così la sua
quarta partenza al palo nel mondiale, la settantesima per la Lotus. La
seconda fila fu ottenuta dall'altro pilota della Lotus, Gunnar Nilsson,
e da Jody Scheckter. La Ferrari ottenne tempi deludenti (Reutemann
settimo, Lauda undicesimo) non riuscendo a mandare in temperatura gli
pneumatici. James Hunt ruppe il propulsore della sua McLaren. La BRM non provò il secondo giorno così come Hector Rebaque, anch'egli per una rottura del motore.
- 1a e unica vittoria per Gunnar NILSSON
- 1o e unico migliore giro per Gunnar NILSSON
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- 61a vittoria per Lotus
- 70a pole position per Lotus
- 110o podio per Lotus
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101a vittoria per Ford Cosworth |
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Gran Premio del Belgio - 1978
Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km |
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Gran Premio del Belgio 1978
La gara è stata vinta dallo statunitense Mario Andretti su
Lotus-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò dell'ottavo
successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo lo svedese Ronnie
Peterson su Lotus-Ford Cosworth e l'argentino Carlos Reutemann su
Ferrari.
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Aspetti tecnici
La Lotus
portò all'esordio anche in gara il modello 79, la prima vettura
che cercava di sfruttare pienamente l'effetto suolo. La vettura venne
affidata al solo Mario Andretti ed era stata già testata in gara
nel BRDC Int. Trophy di marzo. Nève iscrisse una March 781S:
la March aveva abbandonato in via ufficiale la F1, ma questa vettura
veniva utilizzata nel Campionato britannico di F1 di quell'anno. La
Wolf presentò un modello interamente nuovo, la WR5, ispirato
alla Lotus 78.Sulla pista venne steso un nuovo asfalto al fine di
migliorare l'aderenza delle vetture.In merito alla polemiche sulla
politica seguita dalla Goodyear nell'allocazione degli pneumatici, la
casa statunitense si giustificò affermando che il passaggio
della Ferrari alla Michelin aveva elevato il livello tecnico delle
coperture, tanto che la casa avrebbe voluto limitare la fornitura a
soli tre o quattro team. Per evitare però che un gran numero di
costruttori si trovassero senza pneumatici la Goodyear aveva proseguito
comunque a fornire tutti, ma aveva deciso anche di concentrarsi
maggiormente su dieci piloti (Mario Andretti, Patrick Depailler,
Emerson Fittipaldi, James Hunt, Niki Lauda, Ronnie Peterson, Jody
Scheckter e John Watson),
fornendo loro tutte le mescole possibili. La casa si impegnava inoltre a
fornire tutte le mescole ai due piloti, che in ciascun gran premio,
avessero fatto segnare i tempi migliori nella prima giornata di prove.
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Apetti sportivi
Alla
ATS Jean-Pierre Jarier (che preferì concentrarsi sulla Formula 2
venne sostituito da pilota italiano all'esordio, Arturo Colombo,
vincitore della campionato italiano di F3 1974
e ottavo nel Campionato europeo di Formula 2 1977. Si rivide anche un
altro pilota italiano, Bruno Giacomelli, nuovamente sulla terza
McLaren, dopo l'esperienza al Gran Premio d'Italia 1977. Non
partecipò alla gara invece Patrick Tambay, sempre della McLaren:
il francese si era infortunato in una gara di F2.
Assieme al successivo,
questo è stato il Gran Premio di Formula 1 con piloti già vincitori di
Gran Premi al via: ben 15, per la precisione Andretti, Reutemann, Lauda,
Scheckter, Hunt, Peterson, Watson, Jones, Brambilla, Depailler,
Laffite, Fittipaldi, Mass, Regazzoni e Ickx.
Era stato annunciato anche l'esordio per il team tedesco Kauhsen,
che avrebbe dovuto utilizzare una vettura prodotta dalla Kojima; il
costruttore nipponico aveva già partecipato a due edizioni del
Gran Premio del Giappone, mentre la scuderia germanica aveva una certa
esperienza nelle vetture sport e nella Formula 2. La vettura sarebbe
stata affidata al pilota italiano Gianfranco Brancatelli. La vettura
poi non si presentò per una diatriba fra la scuderia tedesca e
lo sponsor Toshiba.
I
test della settimana precedente il gran premio furono caratterizzati
dalla pioggia. Il miglior crono venne fatto segnare da Jean-Pierre
Jabouille della Renault, in 1'38"7.
Visto l'alto numero di iscritti furono necessarie delle prequalifiche.
- 8a vittoria per Mario ANDRETTI
- 1o Gran Premio per René ARNOUX
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66a vittoria per Lotus |
112a vittoria per Ford Cosworth |
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Gran Premio del Belgio - 1979
Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km
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Gran Premio del Belgio 1979
La gara è stata vinta dal sudafricano Jody Scheckter, su
Ferrari; per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel
mondiale.
Ha preceduto sul traguardo i francesi Jacques Laffite su
Ligier-Ford Cosworth e Didier Pironi su Tyrrell-Ford Cosworth.
Aspetti tecnici
L'Alfa
Romeo presentò il modello 177, che venne gommato dalla Goodyear,
anche se inizialmente venne prospettato l'impiego di gomme Michelin. Il
nome della vettura derivava dal fatto che il progetto era nato nel
1977: con la nascita delle wing car la casa di Arese
però fu costretta a modificare la vettura, e annunciò anche la nascita
di un modello più aggiornato, pronto per la parte finale della stagione.
Mario
Andretti tornò a impiegare una Lotus 79, mentre la McLaren
affidò a Patrick Tambay nuovamente il vecchio modello M26. La
Wolf schierò per Hunt una WR8. L'Arrows invece continuò a utilizzare l'A1B, non essendo ancora pronto il nuovo modello, che avrebbe dovuto debuttare a Zolder.
Il tema della sicurezza delle vettura a effetto suolo spinse i piloti a
fissare una riunione per il 25 maggio, nel corso del successivo Gran Premio di Monaco.
Resoconto
La prima giornata
di prove ufficiali fu caratterizzata da pioggia e freddo. Il tempo
migliore fu di Gilles Villeneuve in 1'24"06 che precedette Jean-Pierre
Jabouille di 36 centesimi. Inizialmente era stato attribuito il terzo
tempo a Bruno Giacomelli, ma si trattò solo di un errore di
comunicazione: il pilota della Alfa aveva chiuso col sedicesimo tempo.
La pioggia, che aveva flagellato le prove libere del mattino,
cessò ma la pista rimase ancora umida.Al sabato Jacques Laffite
ottenne ancora una volta la pole,
la quinta nel mondiale, la quarta stagionale, precedendo di soli 7
centesimi l'altro pilota della Ligier, Patrick Depailler. Il sabato
vide l'arrivo del sole e ciò favorì le case fornite dalla
Goodyear: la seconda fila venne conquistata da Nelson Piquet e da Alan
Jones. La qualità degli pneumatici però variava: ad
alcuni team, che considerava più competitivi, la casa
statunitense forniva delle gomme da qualifica, che consentivano un
risparmio di tempo calcolato in due secondi al giro. Niki Lauda
terminò solo tredicesimo ed ebbe dei contrasti per la
qualità della sua vettura con Bernie Ecclestone, patron della
Brabham. le qualifiche registrarono anche un incidente tra Mario
Andretti e Jochen Mass, ma senza danni ai piloti. Anche Depailler
uscì dal tracciato, rovinando la sua monoposto.
- 8a vittoria per Jody SCHECKTER
- 1o podio per Didier PIRONI
- 30o podio per Jody SCHECKTER
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- 76a vittoria per Ferrari
- 250o podio per Ferrari
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- 76a vittoria per Ferrari
- 250o podio per Ferrari
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Gran Premio del Belgio - 1980
Zolder
72 giri x 4.262 km - 306.864 km |
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Gran Premio del Belgio 1980
La gara è stata vinta dal francese Didier Pironi, su Ligier-Ford
Cosworth; per il vincitore si trattò del primo successo nel
mondiale. Ha preceduto
sul traguardo l'australiano Alan Jones su
Williams-Ford Cosworth e l'argentino Carlos Reutemann entrambi su
Williams-FordCosworth.
Aspetti tecnici
I due produttori di pneumatici presenti nel mondiale (la Michelin che supportava la Scuderia Ferrari e la Renault, e la Goodyear
che riforniva tutte le altre scuderie) giunsero a un accordo per
limitare il numero di treni di gomme da affidare a ciascun team. Ogni
monoposto poté, da questo gran premio, utilizzare solo due set di gomme
nei turni ufficiali di qualificazione. Ogni pilota era poi tenuto ad
affrontare la gara con il set con il quale aveva ottenuto il tempo
migliore in qualifica. La Shadow presentò il modello DN12, affidato al solo Geoff Lees.
Aspetti sportivi
Sull'incidente
subito da Clay Regazzoni nel precedente Gran Premio di Long Beach la
FISA decise di aprire un'inchiesta. Anche la Grand Prix Drivers'
Association, associazione che riuniva i piloti, chiese che la
Federazione prendesse delle misure atte a migliorare la sicurezza di
circuiti e vetture, dopo i tanti incidenti che si erano verificati nei
primi quattro gran premi.
Le condizioni del pilota elvetico comunque migliorarono, tanto che
venne trasferito in Svizzera dopo una ventina di giorni dall'incidente.
Regazzoni venne sostituito all'Ensign dal pilota inglese, esordiente, Tiff Needell. Anche Geoff Lees, che correva con la Shadow, e il neozelandese Mike Thackwell vennero avvicinati all'ingaggio
ma quest'ultimo, che sarebbe diventato così il più giovane esordiente
nella storia del mondiale, decise di proseguire il suo impegno in Formula 2.
Alain Prost tornò sulla McLaren al posto di Stephen South,
mentre l'ATS continuò a schierare il solo Jan Lammers. Alle gare
europee fu iscritto anche Arturo Merzario, con la sua vettura, ma non
si presentò a Zolder e abbandonò definitivamente la
Formula 1. L'Alfa Romeo non confermò la partecipazione di
Vittorio Brambilla, mantenendo così solo due vetture in griglia.
Teddy Yip, già coinvolto nel 1978 nel mondiale di F1, decise di acquistare la Shadow, e di fonderla con la sua scuderia, la Theodore Racing.
che chiuse in 1'20"68. Contemporaneamente anche il Nelle settimana
prima del gran premio il circuito ospitò dei test a cui
parteciparono diverse scuderie. Il 25 aprile il più rapido fu
René Arnoux su RenaultCircuito Paul Ricard vide dei test di
altre case impegnate nel mondiale; in questo caso il più veloce
fu Jacques Laffite.
Il giorno seguente, in Francia, il più rapido fu ancora Jacques
Laffite, mentre si rivide in pista anche Elio De Angelis su Lotus;
anche Arnoux si confermò il più veloce nei test di Zolder.
Da questo gran premio diventava obbligatorio per i piloti partecipare a un briefing pregara, al fine di monitorare e migliorare le condizioni di sicurezza, da tenersi 45 minuti prima del via.
Resoconto
Al venerdì
il più rapido fu Alan Jones su Williams in 1'19"12, tempo
ottenuto negli ultimi minuti della sessione. e L'australiano precedette
Didier PironiJacques Laffite, entrambi su Ligier. Pur in presenza di
una limitazione nell'uso delle gomme da qualifica il tempo segnato da
Jones fu di oltre due secondi più basso di quello che era valso
la pole a Laffite nell'edizione 1979. Le Renault,
pur chiudendo col quinto e sesto tempo, si confermavano le più
veloci sul rettilineo principale, ove René Arnoux toccò i
269 km/h, contro i soli 250 fatti registrare da Jones. Eddie
Cheever, su Osella, avendo danneggiato la sospensione posteriore
sinistra durante le prove libere, non ottenne un tempo significativo.Al
sabato le condizioni meteorologiche cambiarono: sul tracciato belga
arrivò la pioggia, con un brusco calo delle temperature. Nessuno
fu in grado di migliorare i tempi ottenuti al venerdì. I piloti
affrontarono comunque la pista durante la sessione ufficiale (che si
tenne comunque senza pioggia) per testare le vetture sul bagnato e
Jones si confermò ancora il più veloce anche se con
1'28"81. Per lui si trattò della quinta pole position nel mondiale.
- 1a vittoria per Didier PIRONI
- 30o podio per Carlos REUTEMANN
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5a vittoria per Ligier |
128a vittoria per Ford Cosworth |
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Gran Premio del Belgio - 1981
Zolder
54 giri x 4.262 km - 230.148 km |
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Gran Premio del Belgio 1981
Il Gran Premio del Belgio 1981
è stata la quinta prova della stagione 1981 del Campionato
mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 17 maggio 1981 sul
Circuito di Zolder. La gara è stata vinta dall'argentino Carlos
Reutemann su Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò
del dodicesimo, e ultimo, successo nel mondiale. Ha preceduto sul
traguardo il francese Jacques Laffite su Ligier-Matra e il britannico
Nigel Mansell su Lotus-Ford Cosworth. Per Mansell si trattò del
primo podio in una gara iridata.
Il
weekend di gara fu funestato dalla morte di un meccanico dell'Osella
Giovanni Amadeo, travolto nella corsia dei box dalla vettura di Carlos
Reutemann, durante le prove ufficiali. Ciò portò a una
forte critica nei confronti della sicurezza del circuito; la gara ebbe
anche una caotica partenza, ove un altro meccanico, questa volta dell'Arrows
ebbe un serio incidente. Il gran premio venne interrotto per consentire
di soccorrere il meccanico, su pressione degli stessi piloti. La corsa,
una volta ripresa, venne nuovamente interrotta per l'arrivo della
pioggia, e si concluse dopo soli 54 giri (dei 70 previsti).
Gara
Un comitato di meccanici decise di effettuare un breve blocco della
corsa, prima del via, al fine di sensibilizzare il pubblico sulla scarsa
sicurezza del loro ambiente di lavoro, a seguito dell'incidente che
aveva coinvolto, al venerdì, un loro collega dell'Osella.
I piloti decisero di sostenere la protesta dei meccanici, scesero dalle
loro vetture e si posizionarono sulla linea di partenza, assieme agli
stessi meccanici. Dopo circa cinque minuti i piloti iniziarono ad
abbandonare il presidio per rientrare sulle monoposto, viste anche le
minacce di squalifica giunte dalla FISA e le pressioni di molti team manager.
Ciò però portò a una situazione di confusione, con molti piloti
che iniziarono il loro giro di formazione mentre altri erano ancora
attardati. Nelson Piquet,
giunto al termine del giro, vedendo che la situazione era ancora
caotica, decise di effettuare un secondo giro di allineamento: il
brasiliano sbagliò anche la piazzola di sosta, rendendo necessario
l'intervento dei meccanici per riposizionarlo nel punto corretto.
Questo ritardo nella partenza portò a dei problemi di surriscaldamento per alcune vetture: Carlos Reutemann, poleman
della Williams, iniziò a sbracciarsi, costringendo Frank
Williams ad intervenire sulla griglia di partenza per tranquillizzarlo.
In seconda fila un problema analogo venne vissuto da Riccardo Patrese
dell'Arrows,
che fu costretto a spegnere il motore. Il pilota padovano era inoltre
convinto che la procedura di partenza sarebbe stata ricominciata
dall'inizio; lo starter, Derek Ongaro, invece accese il semaforo rosso,
che indicava i dieci secondi alla partenza. Patrese decise allora di
segnalare con le braccia allo starter e agli altri piloti che la sua
vettura era spenta; le sue indicazioni però vennero intese come una
richiesta di aiuto da parte dei propri meccanici per far ripartire la
monoposto. Il capo dei meccanici dell'Arrows, Dave Luckett, entrò sulla
griglia di partenza per riaccendere il motore della vettura, proprio nel
momento in cui veniva dato il semaforo verde della partenza. La vettura
di Patrese venne evitata da molte vetture provenienti dalle file
successive, ma non dall'altra Arrows di Siegfried Stohr, che colpì alle gambe Luckett.
I soccorsi furono immediati, con anche l'entrata in pista
dell'ambulanza. La gara però non venne fermata se non dopo due giri
quando il pilota davanti al gruppo, Didier Pironi,
giunto sulla linea di partenza, ove era rimasta l'Arrows di Stohr,
rallentò vistosamente, (mentre Piquet in testa proseguiva solitario)
fermando tutto il gruppo di piloti, e costringendo la direzione di corsa
ad esporre la bandiera rossa.
Il meccanico venne elitrasportato all'ospedale di Lovanio,
ove gli vennero riscontrate una doppia frattura composta alle gambe e
una commozione cerebrale, senza essere in pericolo di vita.[18]
La gara riprese senza le due Arrows. Nella seconda partenza Didier Pironi scattò al comando seguito da Carlos Reutemann, Nelson Piquet, John Watson, Alan Jones, Gilles Villeneuve, Jacques Laffite e Keke Rosberg.
Già nel corso del secondo passaggio Jones passò Watson mentre Laffite
fece lo stesso con Villeneuve. Pironi era veloce grazie al suo turbo sul
rettilineo ma lento nella parte mista. Di fatto si stava creando un
trenino di vetture.
Reutemann tentò un attacco al giro 10, ma non trovando spazio,
venne infilato da Nelson Piquet, e poco dopo anche da Alan Jones.
Pironi scontava dei problemi ai freni che lo costrinsero a un'uscita di
pista; ciò fu fatale a Watson che venne passato da Laffite.
Al giro 11 Alan Jones tentò un sorpasso su Piquet alla Bolderberg;
la Brabham del brasiliano finì fuori pista dopo il contatto con
la Williams. Il brasiliano, rientrato ai box a piedi, si lamentò
fortemente per l'accaduto presso la Williams. Al giro 13 le
difficoltà della Ferrari furono troppo evidenti e Pironi venne
passato da Jones, Reutemann e Laffite. La classifica perciò
vedeva in testa Alan Jones, seguito da Reutemann, Laffite, Pironi,
Watson, Villeneuve (con la vettura danneggiata da un cordolo alle molle
idropneumatiche, ciò che rendeva non modificabile l'assetto) e
Nigel Mansell. L'inglese della Lotus passò prima Villeneuve poi
Watson, inserendosi così in quinta posizione.
Dopo venti giri dal via Jones terminò la sua gara con una uscita
di pista dovuta a un guasto al cambio. Nello stesso giro vi fu un
testacoda per Didier Pironi: ciò fece salire terzo Mansell.
Entrava inoltre in zona punti l'altra Lotus, di Elio De Angelis. La
classifica restò abbastanza costante per diversi giri.
Al giro 47 Watson, per evitare un contatto col doppiato Marc Surer, ruppe il cambio, spiattellò le gomme, perdendo molte posizioni.
Iniziò a piovere con insistenza e, una volta superati i tre
quarti di gara, col regolamento che vietava di cambiare gli pneumatici
dopo tale termine, il direttore di gara decise di chiudere la gara,
sventolando la bandiera a scacchi al 54º passaggio. Vinse
Reutemann, (in quella che fu la sua ultima vittoria iridata), davanti a
Jacques Laffite (che stava recuperando terreno) e Nigel Mansell, al suo
primo podio ed ai suoi primi punti iridati.
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Gran Premio del Belgio 1981
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347º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 5 di 15 del Campionato 1981
Carlos Reutemann
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Data
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17 maggio 1981
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Nome ufficiale
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XXXIX Grote Prijs van Belgie
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Luogo
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Zolder
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Percorso
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4.262 km
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Distanza
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54[1] giri, 230,148 km
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Clima
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Soleggiato poi piovoso
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Note
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Gara interrotta per pioggia al 54º giro
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Risultati
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Pole position
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Giro più veloce
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Carlos Reutemann
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Carlos Reutemann
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Williams-Ford Cosworth in 1'22"28
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Williams-Ford Cosworth in 1'23"30
(nel giro 37)
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Podio
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1. Carlos Reutemann
Williams-Ford Cosworth
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2. Jacques Laffite
Ligier-Matra
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3. Nigel Mansell
Lotus-Ford Cosworth |
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- 12a e ultima vittoria per Carlos REUTEMANN
- 1o podio per Nigel MANSELL
- 20o podio per Jacques LAFFITE
- 50o Gran Premio per Didier PIRONI
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14a vittoria per Williams |
- 141a vittoria per Ford Cosworth
- 100o Gran Premio per Matra
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Gran Premio del Belgio - 1982
Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km |
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Gran Premio del Belgio 1982
La gara è stata vinta dal britannico John Watson su McLaren-Ford
Cosworth; per il vincitore si trattò del terzo successo nel
mondiale.
Ha preceduto sul traguardo il finlandese Keke Rosberg su
Williams-Ford Cosworth e lo statunitense Eddie Cheever su Ligier-Matra.
Per quest'ultimo pilota si trattò del primo podio nel mondiale
di F1.
Resoconto
Nella prima giornata di prove la classifica
venne dominata dalle due Renault: René Arnoux fece segnare
1'15"90, precedendo Alain Prost, staccato di 6 centesimi. Al terzo
posto si classificò un'altra vettura col motore turbo, la
Brabham di Nelson Piquet, posizionata davanti alla prima vettura con
motore aspirato, la Tyrrell di Michele Alboreto.Per evitare che le
vetture continuassero a correre sotto il peso minimo, ne vennero
controllate quattro: la Tyrrell di Brian Henton venne trovata non
regolare e i suoi tempi vennero cancellati.
Nella giornata del sabato proseguì il duello tra i due piloti
della casa francese, con Alain Prost che fu capace di beffare
René Arnoux, e conquistare così la sua quarta pole position
nel mondiale. Il tempo fatto segnare da Prost era di circa sei secondi e
mezzo più basso di quanto fatto registrare in qualifica da Carlos Reutemann nell'edizione 1981.
L'incidente mortale di Gilles Villeneuve
Alle 13:52, a otto minuti dalla fine delle prove, il pilota canadese Gilles Villeneuve
tornò nuovamente in pista al fine di migliorare il suo tempo: il
ferrarista era ottavo. Dopo un primo tentativo, il ferrarista proseguì
per un secondo giro veloce quando, all'altezza della curva Terlamenbocht, si trovò davanti il tedesco Jochen Mass della March:
Villeneuve tentò di passarlo all'esterno ma, in quel momento, la March
di Mass si spostò anch'essa nella stessa direzione, col pilota tedesco
convinto di lasciare l'interno della pista al canadese.
La Ferrari
urtò la ruota posteriore di Mass e decollò, atterrando prima col
musetto sull'erba e poi iniziando a roteare: l'avantreno della monoposto
si disintegrò e Villeneuve venne sbalzato fuori dell'abitacolo,
ricadendo a terra diversi metri dopo, anche sbattendo col collo su un
paletto di sostegno delle reti di protezione, poste all'esterno della
curva.
I soccorsi furono immediati, tanto che si tentò di rianimare il
pilota sul posto, ma senza esito; caricato sull'ambulanza, venne portato
prima all'infermeria del circuito, poi venne trasferito all'ospedale Saint Raphael
di Lovanio, dove venne tenuto in vita artificialmente. Il pilota aveva
subito danni alla prima vertebra cervicale e i medici, molto scettici
sulla sua sopravvivenza, annunciarono la sua probabile paralisi totale.
Alle 21 la moglie Johanna acconsentì a staccare la macchina che
teneva in vita il marito. La morte di Gilles Villeneuve sopraggiunse
alle ore 21.12. La Ferrari lasciò all'altro pilota Didier Pironi
la scelta di partecipare o meno alla gara, ma il francese decise di
ritirarsi, considerato inoltre che Enzo Ferrari ordinò il
rientro immediato di tutta la squadra.[19][20]
Villeneuve, che aveva 32 anni, aveva esordito nel mondiale del Gran
Premio di Gran Bretagna 1977 con una McLaren, per poi passare, dal Gran
Premio del Canada dello stesso anno alla Ferrari. Il canadese aveva
corso 67 gran premi, ottenendo 6 vittorie, due pole position, 8
giri veloci e 13 podi. Aveva anche ottenuto una vittoria non titolata.
Fu il primo incidente mortale in F1 da quello di Ronnie Peterson,
avvenuto nel corso del Gran Premio d'Italia 1978.
Il
12 maggio si tennero a Berthierville, luogo ove Villeneuve era
cresciuto, i funerali del pilota canadese. Alle esequie parteciparono
migliaia di persone, tra cui alcune autorità come il primo
ministro Pierre Trudeau ed esponenti dello sport canadese come
l'hockeista Guy Lafleur. Tra gli esponenti della F1 presero parte alla
cerimonia Jody Scheckter e Jackie Stewart. Anche il Presidente della
Repubblica Italiana Sandro Pertini inviò una corona di fiori. La
salma venne portata poi al Cimitero dell'est di Montréal e
successivamente cremata. La Scuderia Ferrari decise di intitolare a
Villeneuve la via d'accesso al Circuito di Fiorano, mentre il comune di
Montréal gli dedicò il Circuito cittadino che ospitava la
Formula 1.
Durante il successivo Gran Premio di Monaco i piloti chiesero alla
Federazione di omaggiare il pilota canadese non assegnando più
il numero 27 a nessuno.
Un'indagine
della FISA concluse che l'incidente era dovuto a un errore di guida di
Villeneuve, scagionando così interamente Jochen Mass.
Al
posto dei due piloti della Ferrari la direzione di gara ammise al via i
primi due non qualificati, lo stesso Mass e Mauro Baldi.
- 3a vittoria per John WATSON
- 1o podio per Eddie CHEEVER
- 100o Gran Premio per Jochen MASS
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- 27a vittoria per McLaren
- 50o Gran Premio per ATS
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146a vittoria per Ford Cosworth |
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Gran Premio del Belgio - 1983
Spa-Francorchamps
40 giri x 6.949 km - 278.622 km
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Gran Premio del Belgio 1983
Si
è corsa domenica 22 maggio 1983 sul Circuito di Spa-Francorchamps. La
gara è stata vinta dal francese Alain Prost su Renault;
per il vincitore
si trattò del settimo successo nel mondiale.
Aspetti tecnici
Solo
a febbraio venne confermato il Circuito di Spa-Francorchamps quale sede
del Gran Premio del Belgio, al posto del tracciato di Zolder. Spa aveva
già ospitato il gran premio tra il 1950 e il 1970 (ultima
vittoria di Pedro Rodríguez su BRM), su un tracciato da oltre 14
chilometri, prima di essere sostituito da Nivelles, in due occasioni, e
da Zolder. Ora la gara veniva disputata su un tracciato accorciato a
6,949 km.
Alla fine degli anni settanta la direzione dell'autodromo di Spa
decise di costruire un nuovo tracciato semipermanente, che continuava a
usare i tratti di viabilità ordinaria dalla curva di Blanchimont sino alla fine del rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante de La Source
e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità
rimaste del vecchio circuito creando così un tracciato adeguato agli
standard di sicurezza richiesti.
Inaugurata nel 1979, la "nuova" pista venne ritoccata per il 1980 mediante l'inserimento di una nuova doppia chicane denominata Bus stop, in quanto situata in prossimità di una fermata degli autobus di linea tra la curva di Blanchimont e il tornante de La Source.
In quegli stessi anni, nuovi box per la Formula 1 furono costruiti poco
prima di quest'ultima curva, conseguenza della creazione di una linea
di partenza per le monoposto della massima categoria automobilistica i
cui regolamenti, nel frattempo, richiedevano ai circuiti che la zona di
partenza fosse situata in piano (requisito che il vecchio rettilineo dei
box di Spa, tuttora in uso per le altre categorie, non possedeva).
Durante
dei test, effettuati un mese prima della gara, il più rapido fu
Andrea De Cesaris che completò un giro in circa 2 minuti e sette
secondi.
Vista la struttura moderna vennero nuovamente permessi i rifornimenti in gara, vietati nella precedente gara di Monaco.
Sulla
Tyrrell di Michele Alboreto venne testato il nuovo propulsore della
Cosworth, il DFY: tale nuovo motore, progettato in collaborazione con
Mario Illien, disponeva di una potenza aumentata a 540 cv, era stato
alleggerito rispetto al tradizionale DFV, e godeva di una diversa
disposizione delle valvole. L'Alfa Romeo modificò le turbine del
proprio motore turbo, mentre la Lotus si presentò con un
alettone posteriore supplementare, montato però solo sulla 93T,
vettura a motore turbo affidata a Elio De Angelis..
Resoconto
Nella prima giornata di prove il più
veloce fu Alain Prost, che superò, nel suo giro migliore, la
media dei 200 km/h. Il pilota della Renault precedette Patrick Tambay e
Andrea De Cesaris. Il dominio delle vetture turbo fu ampio, tanto che
il primo pilota a classificarsi, non disponendo che di un motore a
pressione atmosferica, fu Keke Rosberg,
nono, staccato di oltre tre secondi.Al sabato la pioggia e il freddo
non consentirono ai piloti di migliorare le prestazioni ottenute di
venerdì.Alain Prost fece così sua la pole position,
la decima per lui nel mondiale, la trentesima per la Renault. La prima
fila venne completata dal connazionale Patrick Tambay, mentre la
seconda fu mantenuta da Andrea De Cesaris e Nelson Piquet. L'altro
pilota della Renault, Eddie Cheever, fu il più rapido del
sabato, in oltre 2'25".Le condizioni del tracciato, in caso di pioggia,
vennero duramente criticate dai piloti, che minacciarono anche di non
prendere parte alla gara qualora alla domenica si fossero ripresentate
le stesse condizioni del sabato. Cheever sfiorò un incidente con
una Toleman per la scarsa visibilità, e Niki Lauda
segnalò la pericolosità delle pozze d'acqua sulla pista.
Si decise di rinviare la decisione in merito alla tenuta del gran
premio alla domenica, dopo il warm up..
- 7a vittoria per Alain PROST
- 10a pole position per Alain PROST
- 1o e unico migliore giro per Andrea De CESARIS
- 1o Gran Premio per Thierry BOUTSEN
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- 13a vittoria per Renault
- 30a pole position per Renault
- 14o e ultimo migliore giro per Alfa Romeo
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- 13a vittoria per Renault
- 30a pole position per Renault
- 20o e ultimo migliore giro per Alfa Romeo
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Gran Premio del Belgio - 1984
Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km |
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Gran Premio del Belgio 1984
Disputatosi il 29
aprile 1984 sul circuito di Zolder, ha visto la vittoria di Michele
Alboreto su Ferrari, la prima per un pilota italiano
alla guida di una
vettura del team di Maranello dopo 18 anni
Aspetti tecnici
In
vista dell'appuntamento mondiale in terra belga la Ferrari
portò, visti i problemi avuti nei precedenti Gran Premi, due
esemplari differenti di freni: uno in carbonio e uno in ghisa]
Inoltre non vennero adottate le centraline elettriche utilizzate a
inizio stagione, ma si passò all'impiego del sistema di iniezione Lucas.
Gordon Murray predispose prese d'aria più grande, al fine di
raffreddare meglio i motori BMW della Brabham. Su un'altra vettura
motorizzata dal costruttore germanico, la ATS, sempre per consentire un
migliore raffreddamento del propulsore, venne tolta la parte di
carrozzeria che lo copriva. La Ligier presentò un nuovo muso,
più appuntito, e nuove sospensioni. La RAM affidò anche a
Palmer un modello 02. La novità più importante fu
l'esordio della Arrows A7, a motore turbo BMW, affidata al solo Thierry
Boutsen; Surer proseguì con la vecchia A6, spinta dal Ford
Cosworth DFV, visto che il costruttore tedesco non era ancora disposto
a fornire due motori alla scuderia britannica. Rimandò, invece,
l'esordio la nuova Toleman.
La Goodyear approntò dei nuovi pneumatici radiali, che
però vennero scartati da Ferrari e Williams, in quanto non
considerati come performanti.
Resoconto
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Durante le
qualifiche del venerdì Derek Warwick, su Renault ottenne a pochi
secondi dal termine, il miglior tempo, precedendo, di due decimi, il
pilota della McLaren Alain Prost, poi Nelson Piquet e le due Lotus di
Nigel Mansell e Elio De Angelis. Le prime tre posizioni erano
attribuite a piloti che montavano gomme Michelin;
la pista era resa scivolosa dall'olio lasciato in pista dai molti
motori esplosi. Solo quattordicesimo il compagno di squadra di
Prost,Niki Lauda (staccato di due secondi e mezzo dalla pole position
provvisoria), fiducioso, però, di rimontare diverse posizioni il
giorno seguente Deludente anche la prestazione delle Ferrari,
penalizzata dalle prestazioni delle gomme Goodyea]
e da alcuni problemi della vettura,con René Arnoux sesto e
Michele Alboreto decimo. Vi era la difficoltà, per la casa di
Maranello, di portare a una stessa temperatura le gomme anteriori e
quelle posteriori. In difficoltà pure le Williams con Keke
Rosberg dodicesimo e Jacques Laffite diciassettesimo. |
Molti piloti
testimoniarono un certo timore, nell'affrontare la pista, nel ricordo
dell'incidente mortale, occorso a Gilles Villeneuve, nell'edizione
corsa nel 1982.La situazione mutò radicalmente durante le
qualifiche del sabato, in cui le due Ferrari fecero registrare i
migliori parziali, con Michele Alboreto che riuscì a conquistare
la sua primapole position nel mondiale e René Arnoux
in grado di partire al suo fianco in prima fila, con entrambi i piloti
che si migliorarono di circa quattro secondi. Per la Ferrari si trattò
della trentanovesima doppietta in qualifica, nella storia del mondiale.
Alboreto fece segnare 1'14"846, contro il 1'16"311 ottenuto da Warwick,
al venerdì; il tempo del pilota italiano abbassava decisamente il limite
ottenuto da Prost nel 1982 (1'15"701). Il pilota della Williams, Keke Rosberg,
riuscì a portarsi al terzo posto, precedendo lo stesso Warwick, mentre
Prost e Piquet, che si erano messi in evidenza il giorno precedente, non
poterono migliorarsi a causa della rottura dei rispettivi propulsori.
La Brabham, con due suoi piloti, ruppe 7 motori nei due giorni delle qualifiche.Alboreto fu il primo italiano a ottenere una pole position
con la Ferrari, dal Gran Premio di Francia 1966, quando era toccato a
Lorenzo BandiniAl termine delle prove, poi, Forghieri, progettista
della Ferrari, diede poche spiegazioni riguardo al miglioramento della
vettura, sostenendo, come anche Alboreto, che le modifiche fatte
rispetto alla giornata precedente erano minime. Arnoux affermò
che il lavoro si era concentrato soprattutto sull'aerodinamica, mentre
Lauda attribuì il miglioramento alle gomme, ma il team di
Maranello non appoggiò la sua tesi.
La McLaren inviò un aereo privato in Francia, al fine di
ottenere nuovi pneumatici speciali per la gara dalla Michelin, mentre
la Brabham fece giungere del carburante di tipo nuovo.
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- 1a pole position per Michele ALBORETO
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89a vittoria per Ferrari |
3a vittoria per Michele ALBORETO
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Gran Premio del Belgio - 1985
Spa-Francorchamps
43 giri x 6.940 km - 298.420 km |
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Gran Premio del Belgio 1985
La gara avrebbe dovuto tenersi il 2 giugno
come quinta prova stagionale, due settimane dopo la gara di Monaco, ma
venne poi rinviato a settembre in quanto il nuovo asfalto appena posato
(i lavori di rifacimento si erano conclusi il giovedì precedente
alla gara) si sbriciolava al passaggio delle vetture creando una
situazione di pericolo per i piloti, che a stragrande maggioranza (24
voti a favore e 2 contrari) richiesero l'annullamento della prova per
motivi di sicurezza dopo lo svolgimento delle prove libere del sabato
mattina. Chi uscì maggiormente danneggiato dalle inadempienze
degli organizzatori fu il ferrarista Michele Alboreto, che il
venerdì aveva fatto registrare la pole position e risultava
essere il più competitivo
2a vittoria per Ayrton SENNA |
75a vittoria per Lotus |
- 18a vittoria per Renault
- 10o podio per Honda
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Gran Premio del Belgio - 1986
Spa-Francorchamps
43 giri x 6.940 km - 298.420 km |
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Gran Premio del Belgio 1986
XLIV Grand
Prix de Belgique e quinta gara del campionato di Formula 1
del 1986, si è disputato il 25 maggio sul Circuito di Spa-Francorchamps
ed è stato vinto da Nigel Mansell su Williams-Honda.
- 3a vittoria per Nigel MANSELL
- 10o podio per Nigel MANSELL
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24a vittoria per Williams |
- 9a vittoria per Honda
- 400o Gran Premio per Ferrari
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Gran Premio del Belgio - 1987
Spa-Francorchamps
43 giri x 6.940 km - 298.420 km |
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Il Gran Premio del Belgio 1987 è stato il 439º Gran Premio di Formula 1 della storia, corso il 17 maggio 1987
sul tracciato di Spa-Francorchamps. Fu la terza gara del Campionato mondiale di Formula 1 1987.
Philippe Streiff, andò a sbattere violentemente contro il muretto all'Eau Rouge
Poco dopo la vettura incidentata del francese fu colpita dal
sopraggiungente compagno di squadra Palmer. Entrambi rimasero illesi
ma le loro Tyrrell furono ridotte a rottami. La gara fu sospesa e fu necessaria una ri-partenza.
Riassunto della gara
Le qualifiche videro le due Williams
monopolizzare la prima fila, con Nigel Masell in pole davanti al
compagno Piquet e ad Ayrton Senna, terzo ed a sua volta davanti alle
due Ferrari (con Berger ed Alboreto rispettivamente quarto e quinto).
Come nel Gp precedente, in gara ci furono
due partenze: alla prima Mansell mantenne la pole mettendosi davanti a
Senna, Piquet ed Alboreto; nelle retrovie René Arnoux ed Andrea
De Cesaris si toccarono leggermente, mentre Thierry Boutsen urtò
la Ferrari di Gerhard Berger mandandola in testacoda. Un incidente
più serio coinvolse Philippe Streiff, che andò a sbattere
violentemente contro il muretto all'Eau Rouge. Poco dopo la
vettura incidentata del francese fu colpita dal sopraggiungente
compagno di squadra Palmer. Entrambi rimasero illesi ma le loro Tyrrell
furono ridotte a rottami. La gara fu sospesa e fu necessaria una
ri-partenza.
Al secondo start Senna si mise davanti a Mansell, ma durante lo
stesso giro il britannico azzardò, sbagliandolo, un tentativo di
sorpasso nei confronti del brasiliano: i due si urtarono e Senna dovette
ritirarsi. Mansell riprese la gara in ultima posizione, ma il danno
creato dalla collisione lo costrinse ad abbandonare la gara nel corso
del 17º giro. Mansell in seguito si recò al box della Lotus, dove volarono parole dure ed addirittura pugni.
Dopo il ritiro di Berger al terzo passaggio, la Ferrari perse anche Michele Alboreto
che, mentre si trovava al secondo posto, soffrì di una rottura
all'albero motore che lo costrinse all'abbandono; due giri dopo anche
Piquet, primo in quel momento, si ritirò a causa della rottura di un
tubo del turbo, e lasciò a Prost, seguito da Teo Fabi e dal compagno Stefan Johansson
la guida della gara. I pit-stop modificarono poco la situazione, e il
francese accumulò facilmente 25 secondi di vantaggio, dopo aver temuto
il peggio a causa di un consumo eccessivo di carburante, in realtà
inesistente e dovuto solo ad un indicatore difettoso.
Questa fu la 27ma vittoria di
Prost, che eguagliò il record di Jackie Stewart. Per la McLaren
si trattò di doppietta, grazie al secondo posto di Stefan
Johansson, ottenuto grazie al ritiro (rottura motore) di Teo Fabi.
Andrea De Cesaris portò la sua Brabham sul podio dopo, dopo una
lotta con Eddie Cheever, Satoru Nakajima e René Arnoux, che gli
arrivarono dietro in ordine rispettivo.
- 27a vittoria per Alain PROST
- 50o podio per Alain PROST
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54a vittoria per McLaren |
24a vittoria per TAG Porsche |
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Gran Premio del Belgio - 1988
Spa-Francorchamps
43 giri x 6.940 km - 298.420 km |
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Gran Premio del Belgio 1988
Undicesima prova del mondiale 1988 e vide la vittoria di Ayrton Senna
su McLaren - Honda.
Qualifiche
Le
qualifiche furono come al solito dominate dalle due McLaren di Senna e
Prost, con il brasiliano in pole position davanti al compagno di
squadra. In seconda fila si piazzarono le due Ferrari di Berger e
Alboreto, seguite da Patrese, Boutsen, Nannini e Nakajima.
Gara
Al via Prost
partì meglio del compagno di squadra, sorpassandolo al tornante
della Source; tuttavia, Senna ebbe un'accelerazione migliore in uscita
dalla curva e al termine del rettilineo Kemmel recuperò il
comando, non cedendolo più fino alla bandiera a scacchi. I
ritiri dei due piloti della Ferrari e di Patrese per problemi tecnici
lasciarono in terza e quarta posizione Boutsen e Nannini; tuttavia, i
due furono successivamente squalificati per aver utilizzato benzina non
regolamentare. Il terzo posto passò, a tavolino, a Capelli; in
zona punti entrarono, oltre a Piquet, Warwick e Cheever.Con questa
vittoria Senna conquistò la testa del mondiale piloti,
risultando favorito rispetto al compagno di squadra anche per la regola
degli scarti (il brasiliano aveva nove risultati utili contro i dieci
di Prost; per la classifica finale sarebbero stati validi solo gli
undici migliori risultati). A cinque gare dal termine, la McLaren
conquistò matematicamente il Campionato Mondiale Costruttori.
13a vittoria per Ayrton SENNA |
66a vittoria per McLaren |
38a vittoria per Honda |
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Gran Premio del Belgio - 1989
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.940 km - 305.360 km |
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Gran Premio del Belgio 1989
undicesima gara della stagione 1989 , disputata il 27 agosto sul
Circuito di Spa-Francorchamps. La manifestazione vide la vittoria di
Ayrton Senna
su McLaren - Honda, seguito dal compagno di scuderia Alain Prost e da Nigel Mansell su Ferrari.
Qualifiche
e Senna
conquistò l'ottava pole position stagionale, battendo di
più di mezzo secondo il compagno di squadra Prost. In seconda
fila si piazzarono BergerBoutsen,
seguiti da Patrese e Mansell; chiudevano la top ten Nannini, Modena,
Gugelmin e Warwick. Per la prima volta nella storia del team la Lotus non riuscì a qualificare nessuno dei suoi piloti.
Gara
La gara prese il via con il circuito ancora umido per la pioggia caduta
in mattinata; Senna mantenne agevolmente il comando davanti a Prost,
Berger, Mansell, Boutsen e Patrese. Gli unici cambiamenti nelle prime
posizioni furono i ritiri di Berger e Patrese; Senna rimase in testa
per tutta la corsa, vincendo davanti a Prost, Mansell, Boutsen, Nannini
e Warwick
.
- 19a vittoria per Ayrton SENNA
- 30o migliore giro per Alain PROST
- 100o Gran Premio per Thierry BOUTSEN
|
- 78a vittoria per McLaren
- 50a pole position per McLaren
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50a vittoria per Honda |
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Gran Premio del Belgio - 1990
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.940 km - 305.360 km |
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Gran Premio del Belgio 1990
è
stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 26 agosto 1990 sul
circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da
Ayrton Senna su McLaren
Prima della gara
La Onyx, rimasta senza fondi, si ritira dal campionato.
Gara
Alla partenza
Senna mantiene la testa della corsa, ma alle sue spalle si crea un
groviglio di vetture: Suzuki, Mansell e Piquet entrano in collisione
tra loro, coinvolgendo nell'incidente anche i due piloti della Lotus,
Warwick e Donnelly. Sempre nel corso del primo passaggio si verifica un
incidente tra Modena e Nakajima e la gara viene sospesa. Anche al
secondo via Senna resta al comando, ma la gara viene di nuovo
interrotta dopo una violenta uscita di pista di Barilla alla Eau Rouge.
Alla terza partenza, alla quale non prendono parte Suzuki e Barilla,
tutto si svolge regolarmente; ancora una volta Senna mantiene la prima
posizione, seguito da Berger e Prost. Dopo pochi giri il ferrarista
sopravanza l'austriaco, portandosi al secondo posto e lanciandosi
all'inseguimento di Senna. I tre piloti di testa effettuano un cambio
gomme; Senna torna in pista al comando, mentre Prost si inserisce
dietro a Nannini; poco dopo il francese supera il pilota della
Benetton, riportandosi alle spalle di Senna senza però riuscire
ad impensierirlo realmente. Anche Berger prova a sopravanzare Nannini,
finendo però per toccare la vettura dell'italiano; entrambi
riescono comunque a concludere la gara, con il pilota della McLaren in
terza posizione. Chiudono la zona punti Piquet e Gugelmin.
25a vittoria per Ayrton SENNA |
85a vittoria per McLaren |
57a vittoria per Honda |
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Gran Premio del Belgio - 1991
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.940 km - 305.360 km -
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Gran Premio del Belgio 1991
. La gara è stata vinta da
Ayrton Senna su McLaren
e ha visto il debutto del futuro sette volte
Campione del Mondo Michael Schumacher, alla guida di una Jordan.
Aspetti sportivi
Pochi
giorni dopo ferragosto Bertrand Gachot venne arrestato in Inghilterra.
L'episodio che aveva portato alla sua condanna risaliva al dicembre
dell'anno precedente, quando, durante una lite con un taxista nel
centro di Londra, dovuta ad un incidente automobilistico, il pilota per
difendersi spruzzò uno spray
urticante acquistato in Germania sugli occhi del malcapitato. Dopo
essere stato denunciato, essendo lo spray illegale, venne convocato dal
giudice a metà agosto. Il belga mostrò, però, un
atteggiamento irriverente che irritò il magistrato, il quale,
dopo aver riscontrato che il pilota non aveva nemmeno pagato le imposte
dovute per il suo lavoro nel paese britannico, lo condannò ad un
anno e mezzo di carcere. La Jordan, per sostituirlo, decise di
rivolgersi al giovane pilota tedesco Michael Schumacher. Il suo
manager, Willi Weber, per convincere la Jordan ad assumerlo,
assicurò che Schumacher conosceva già il tracciato belga,
anche se in realtà, come rivelato dallo stesso, non vi aveva mai
girato prima. Sempre la scuderia irlandese, pochi giorni prima
dell'inizio del fine settimana del Gran Premio strinse un accordo di
sponsorizzazione con l'azienda vitivinicola Cascina Castlèt.
Johnny Herbert tornò, poi, alla guida della sua Lotus dopo aver
saltato le due gare precedenti per coincidenti impegni nel campionato
di Formula 3000 giapponese.
Gara
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Alla partenza
scattano bene sia Senna che Prost, che mantengono il comando della
corsa davanti a Mansell, Berger, Piquet e Schumacher; quest'ultimo
è però costretto al ritiro dopo poche centinaia di metri
per la rottura della frizione. In testa alla corsa Senna continua a
condurre, mentre Prost si deve ritirare già durante il terzo
giro; l'uscita di scena del francese permette a Mansell di raggiungere
Senna ed i due battagliano fino al 15º passaggio, quando il
brasiliano effettua il proprio cambio gomme. La sosta è
però lenta e quando Mansell rientra a sua volta ai box due
tornate più tardi torna in pista davanti al rivale, ma alle
spalle di Berger e Piquet, che devono ancora fermarsi. Il pilota della
Benetton lo fa al 18º giro, dopo aver condotto la gara per un
passaggio.Mansell rimonta rapidamente su Berger e lo sopravanza alla
curva Fagnes; l'austriaco torna ai box per il cambio gomme, ma anche
lui ha dei problemi e torna in pista di poco davanti a Modena,
rischiando un incidente con il pilota della Tyrrell. |
Nel frattempo, al 22º giro Mansell è costretto al ritiro
per un problema elettrico.Il ritiro dell'inglese permette adAlesi di
prendere la testa della corsa, incalzato da Senna; il pilota della
McLaren compie però un errore che gli costa circa dieci secondi,
portandolo ad essere tallonato da Piquet. I due brasiliani cominciano a
lottare per il secondo posto e sono rapidamente raggiunti da Patrese e
De Cesaris; si forma così un quartetto di piloti in lotta per le
posizioni dalla seconda alla quinta, con Senna incapace di staccare i
rivali per dei problemi al cambio. Nel frattempo Alesi, che aveva
pianificato una gara senza soste, continua a condurre fino al 30º
passaggio, quando il motore della sua Ferrari cede. Il ritiro del
francese porta in prima posizione Senna, che precede Piquet, De Cesaris
e Patrese, uscito di pista nel tentativo di superare il pilota della
Benetton.Al 31º passaggio De Cesaris sorpassa Piquet alla Les
Combes; il pilota brasiliano viene più tardi passato anche da
Patrese e successivamente anche da Berger. L'austriaco si porta poi in
terza posizione quando Patrese comincia ad avere problemi al cambio,
risalendo poi al secondo posto quando, a tre giri dal termine, il
motore della Jordan di De Cesaris si rompe, ponendo fine alla bella
gara del pilota italiano. Nonostante i problemi al cambio che lo
rallentano considerevolmente nell'ultima parte di gara, Senna taglia il
traguardo in prima posizione davanti a Berger, Piquet, Moreno, Patrese
e Blundell, che conquista il primo punto della Brabham dal Gran Premio degli Stati Uniti
dell'anno precedente. Infine Grouillard porta al traguardo per la prima
volta nella stagione la sua Fondmetal, chiudendo al decimo posto.
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- 32a vittoria per Ayrton SENNA
- 60o e ultimo podio per Nelson PIQUET
- 1o e unico migliore giro per Roberto MORENO
- 1o Gran Premio per Michael SCHUMACHER
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92a vittoria per McLaren |
64a vittoria per Honda |
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Gran Premio del Belgio - 1992
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.974 km - 306.856 km
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Gran Premio del Belgio 1992
si è svolto domenica 30 agosto 1992 sul Circuito di
Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta da Michael Schumacher
su Benetton,
alla sua prima vittoria in Formula 1, seguito dalle due
Williams di Nigel Mansell e di Riccardo Patrese.
Qualifiche
La sessione di qualifiche del sabato è resa pressoché inutile dalla
pioggia e la griglia è quindi formata in base ai tempi fatti segnare il
venerdì. MansellPatrese; seguono Senna, Berger, Schumacher, Herbert, Häkkinen, Comas,
De Cesaris e Boutsen. In difficoltà le Ferrari, con Larini
undicesimo e Alesi addirittura quindicesimo; male anche Brundle,
colpito da un'intossicazione alimentare e solo tredicesimo.
Gara
Al via Senna conquista la testa della corsa davanti a Mansell e Patrese, mentre Berger
rimane fermo sulla griglia a causa di un problema alla frizione,
creando scompiglio nel gruppo. I due piloti della Williams hanno presto
ragione di Senna, ma dopo poche tornate inizia a piovere; la maggior
parte dei piloti torna immediatamente ai box per montare gomme da
bagnato, mentre Senna rimane in pista fino al decimo passaggio, sperando
che la pioggia smetta rapidamente di cadere. L'azzardo non paga e il
brasiliano deve fermarsi anch'egli ai box, tornando in pista molto
indietro. Mansell si trova quindi al comando davanti a Patrese, Schumacher, Brundle e Häkkinen;
la pista comincia ad asciugarsi e Schumacher è uno dei primi a montare
gomme slick, mentre i due piloti della Williams esitano, perdendo molto
tempo.Quando finalmente Mansell si decide ad effettuare il cambio gomme
è ormai troppo tardi: Schumacher è passato al comando. Il pilota
inglese rimonta rapidamente sul rivale, ma poi è rallentato da problemi
ad uno scarico e deve rallentare, accontentandosi del secondo posto.
Schumacher vince quindi per la prima volta in carriera sul circuito dove
aveva esordito l'anno precedente,
precedendo sul traguardo Mansell, Patrese, Brundle, Senna e Häkkinen.
Grazie ai piazzamenti dei suoi piloti la Williams conquista
matematicamente il titolo costruttori, il quinto della sua storia.
- 1a vittoria per Michael SCHUMACHER
- 1o migliore giro per Michael SCHUMACHER
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6a vittoria per Benetton |
- 160a vittoria per Ford Cosworth
- 200o Gran Premio per Renault
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Gran Premio del Belgio - 1993
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.974 km - 306.856 km
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Gran Premio del Belgio 1993
si è disputato il 29 agosto 1993 sul Circuito di
Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta da Damon Hill su
Williams.
Qualifiche
Durante la sessione di prove del venerdì Zanardi ha un grave incidente nella velocissima esse Eau Rouge; il pilota italiano dovrà saltare il resto della stagione.
Le qualifiche sono dominate come sempre dalla Williams, con Prost che
conquista l'undicesima pole position stagionale davanti al compagno di
squadra Hill; terzo tempo per Schumacher, che precede Alesi, Senna,
Suzuki, Warwick, Patrese, Lehto e Herbert. In difficoltà Andretti, quattordicesimo, e Berger, sedicesimo.
Gara
Al via Prost
mantiene la testa della corsa, mentre Senna compie un ottimo scatto e
si porta in seconda posizione, sopravanzando Hill. Alle sue spalle,
Schumacher ha dei problemi con il launch control della sua Benetton,
così come il compagno di squadra Patrese; il tedesco però
perde meno tempo dell'italiano e alla prima curva si trova decimo; nel
corso del secondo giro Hill passa Senna di potenza alla salita verso il
Raidillon. Schumacher recupera fino alla quarta piazza e durante il
primo cambio gomme passa Senna. Prost e Hill in testa fanno un po' di
tira e molla, ma il francese durante il secondo cambio gomme ha un
contrattempo e viene passato dal compagno di squadra, rientrando in
pista davanti a Schumacher, che lo passa due giri più tardi.
Senna invece, quarto, arriva al traguardo staccato e solitario con una
McLaren in preda a vibrazioni fastidiose. L'ordine rimane invariato e
Hill ottiene la seconda vittoria consecutiva davanti a Schumacher,
Prost, Senna, Herbert (che porta alla Lotus gli ultimi punti della sua
storia) e Patrese; a quattro gare dalla conclusione del campionato, la
Williams conquista matematicamente il titolo costruttori.
- 2a vittoria per Damon HILL
- 40o migliore giro per Alain PROST
- 50o Gran Premio per JJ LEHTO
- 163o e ultimo Gran Premio per Thierry BOUTSEN
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- 70a vittoria per Williams
- 170o podio per Williams
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50a vittoria per Renault |
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Gran Premio del Belgio - 1994
Spa-Francorchamps
44 giri x 7.001 km - 308.044 km
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Gran Premio del Belgio 1994
undicesimo appuntamento mondiale della stagione 1994, disputato il 28 agosto sul circuito di Circuito di Spa-Francorchamps.
La gara fu vinta da Michael Schumacher, ma il tedesco venne
squalificato dai commissari della FIA per un eccessivo consumo del fondo
della vettura.
La vittoria andò quindi al secondo classificato Damon Hill,
seguito da Mika Häkkinen e Jos Verstappen. E stata l'ultima gara
per Philippe Alliot in F1.
.
- 6a vittoria per Damon HILL
- 1a pole position per Rubens BARRICHELLO
- 2o e ultimo podio per Jos VERSTAPPEN
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- 74a vittoria per Williams
- 1a pole position per Jordan
- 60o podio per Benetton
- 250o podio per McLaren
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- 54a vittoria per Renault
- 2a e ultima pole position per Hart
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Gran Premio del Belgio - 1995
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.974 km - 306.856 km
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Gran Premio del Belgio 1995
Spettacolare incendio della Jordan di Eddie Irvine
Disputatosi il 27 agosto 1995 sul circuito di Spa-Francorchamps
ha visto la vittoria di Michael Schumacher su Benetton-Renault,
seguito
da Damon Hill e da Martin Brundle che sale sul podio per l'ultima volta
in carriera, la nona complessivamente,
senza riuscire dunque ad
aggiudicarsi nemmeno una prova mondiale di Formula 1 dopo aver
partecipato a 158 Gran Premi.
Cronaca
Le qualifiche videro prevalere le due Ferrari di Berger ed Alesi,
autori rispettivamente del primo e del secondo tempo. Questa
prestazione fu in larga parte favorita da una corretta strategia
elaborata al muretto, in quanto i due piloti vennero fatti uscire dai
box all'inizio della sessione di prove prima che un violento scroscio si
abbattesse sul circuito. Dietro di loro si classificarono la McLaren di Häkkinen e la Benetton di Herbert.
Maggiori
difficoltà ebbero invece i due principali contendenti al titolo
iridato: Damon Hill non andò oltre l'ottavo posto,
compromettendo il suo miglior giro con un'uscita di pista, mentre
Michael Schumacher, complice il fatto di dover correre con la vettura
di riserva e un guasto al cambio, concluse le qualifiche con il sedicesimo tempo.
Nonostante il buon risultato ottenuto i ferraristi si
dichiararono preoccupati per l'affidabilità della vettura in gara e lo
stesso Jean Todt invitò alla prudenza.
- 16a vittoria per Michael SCHUMACHER
- 9o e ultimo podio per Martin BRUNDLE
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- 22a vittoria per Benetton
- 200o podio per Williams
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- 68a vittoria per Renault
- 1o podio per Mugen Honda
- 75o migliore giro per Renault
- 550o Gran Premio per Ferrari
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Gran Premio del Belgio - 1996
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.968 km - 306.592 km
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Gran Premio del Belgio 1996
All'undicesimo passaggio, Jos Verstappen si schianta alla curva Stavelot poco dopo aver effettuato il suo primo rifornimento.
L'urto
contro le barriere è molto violento e l'olandese, seppur illeso,
viene trasportato all'ospedale di Liegi per controlli;
la pista è disseminata di detriti e la direzione gara manda in pista la safety car. Schumacher.
si è svolto domenica 25 agosto 1996 sul Circuito di
Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta da Michael Schumacher
su Ferrari
seguito da Jacques Villeneuve e da Mika Häkkinen.
Qualifiche
Villeneuve conquista la seconda pole position stagionale, battendo il
suo compagno di squadra Hill per quattro decimi; il canadese è
aiutato anche dalla pioggia, che rende pressoché nulla la
seconda parte della sessione. Terzo è Schumacher, resosi
protagonista di un violento incidente nelle prove libere del
venerdì mattina; il tedesco è però staccato di ben
un secondo e due decimi dal tempo della pole position. Seguono
Coulthard, Berger, Häkkinen, Alesi, Brundle, Irvine e Barrichello,
che chiude la top ten; in fondo alla griglia, Lavaggi non riesce a
rimanere all'interno del 107%, non qualificandosi per la gara.
Gara
Nonostante la
pioggia cada sul tracciato belga fino a domenica mattina, la gara parte
con la pista completamente asciutta. Al via né Villeneuve
né Hill scattano bene; il canadese riesce comunque a mantenere
la prima posizione, mentre il suo compagno di squadra viene
sopravanzato da Schumacher, perdendo poi un'altra posizione a favore di
Coulthard nel corso del primo giro. Nei primi passaggi Schumacher mette
sotto pressione Villeneuve, senza però riuscire a passarlo; la
situazione rimane stabile fino all'undicesimo passaggio, quando
Verstappen
si schianta alla curva Stavelot poco dopo aver effettuato il suo primo
rifornimento.L'urto contro le barriere è molto violento e
l'olandese, seppur illeso, viene trasportato all'ospedale diLiegi per
controlli; la pista è disseminata di detriti e la direzione gara
manda in pista la safety car. Schumacher, Alesi e Salo ne approfittano
immediatamente per rifornire; Villeneuve viene chiamato ai box dalla
sua squadra, ma non sente la comunicazione e prosegue. La Williams
comunica quindi ad Hill di rifornire, salvo poi ordinargli di rimanere
in pista in quanto le attrezzature per il pit stop dell'inglese non
erano ancora pronte; Hill, che aveva già imboccato la pit lane,
riesce a tornare sul tracciato, perdendo però due posizioni a
vantaggio di Häkkinen e Berger.La safety car rimane in pista per
quattro giri; tutti i piloti ne approfittano per rifornire, ad
eccezione di Coulthard e Häkkinen, partiti per effettuare una sola
sosta. Alla ripartenza quindi la gara è guidata dai due piloti
della McLaren, seguiti da Schumacher, Alesi e Villeneuve; il canadese
passa immediatamente il pilota della Benetton, ma è incapace di
attaccare Schumacher. Il distacco tra i due rimane intorno ai due
secondi, anche quando le due McLaren riforniscono attorno a metà
gara. Intanto Coulthard va a sbattere nel corso del 37esimo passaggio
alla Rivage. Villeneuve non riesce a sopravanzare il rivale neanche nel
corso della seconda serie di pit stop, accontentandosi poi del secondo
posto. Schumacher ottiene così la seconda vittoria stagionale,
davanti a Villeneuve, Häkkinen, Alesi, Hill e Berger.
- 21a vittoria per Michael SCHUMACHER
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107a vittoria per Ferrari
|
10o podio per Jacques VILLENEUVE
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Gran Premio del Belgio - 1997
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.967 km - 306.548 km |
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Gran Premio del Belgio 1997
dodicesimo appuntamento della stagione di Formula 1 1997 disputatosi il 28 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps.
Qualifiche
Villeneuve conquista
la settima pole position stagionale davanti ad Alesi, Michael
Schumacher, Fisichella, Häkkinen e Ralf Schumacher, mentre
Frentzen raccoglie solo il settimo posto a causa di un incidente alla
curva Malmedy.
Gara
Venti minuti prima del via si scatena un improvviso acquazzone; Ralf Schumacher
esce di pista durante il giro di formazione, dovendo quindi prendere il
via dalla pit lane, mentre i meccanici della Prost si dimenticano di
chiudere il cofano della vettura di Trulli:
la centralina della monoposto dell'italiano va in tilt e Trulli dovrà
prendere il via con un giro di ritardo. La partenza avviene dietro la
safety car che si fa da parte al termine del quarto passaggio quando
l'intensità della pioggia diminuisce. Michael Schumacher sopravanza immediatamente Alesi al tornante della Source, passando poi Villeneuve alla curva Rivage e portandosi in testa. Anche Fisichella supera Alesi e Villeneuve, risalendo così al secondo posto.
La pista va asciugandosi man mano che ci si avvicina alla prima serie
di soste ai box; Michael Schumacher tiene un ritmo inavvicinabile per
tutti, ipotecando la vittoria. Al 25º passaggio, al termine della serie
di rifornimenti, il ferrarista conduce davanti a Fisichella, Häkkinen, Alesi, Herbert, Villeneuve e Frentzen.
Villeneuve cerca di recuperare ma riesce a passare solo Berger e Alesi,
rallentato da una sosta supplementare ai box per la rottura del
distanziale. Il canadese conclude solo sesto, alle spalle di Michael
Schumacher, Fisichella, Häkkinen, Frentzen e Herbert. A fine gara
Häkkinen viene squalificato per uso di benzina non conforme; entra così
in zona punti Berger.
- 26a vittoria per Michael SCHUMACHER
- 10a pole position per Jacques VILLENEUVE
|
10a pole position per Jacques VILLENEUVE |
112a vittoria per Ferrari |
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Gran Premio del Belgio - 1998
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.968 km - 306.592 km |
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Eddie Irvine, Ferrari F300-Ferrari 3.0 V10. David Coulthard, McLaren MP413 - Mercedes 3.0 V10.
Gran Premio del Belgio 1998
Disputatosi
il 30 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps, ha visto l'ultima
vittoria in carriera di Damon Hill su Jordan,
seguito da Ralf
Schumacher e da Jean Alesi.
Qualifiche
Il finlandese Häkkinen conquista la sua nona pole position stagionale,
ancora una volta davanti al compagno di squadra Coulthard.
Sorprende la Jordan-Mugen di Damon Hill che si qualifica terzo davanti
alle Ferrari di Schumacher e Irvine; seguono Villeneuve, Fisichella e
Ralf Schumacher.
Gara
La domenica piove
e tutti temono la partenza in discesa: si decide di partire senza
safety car ed è subito caos con quella che forse verrà
ricordata come la carambola più numerosa della storia della
Formula 1.Al via parte bene Häkkinen, dietro pattinano sia
Schumacher che Hill; alla Source arrivano affiancati Irvine e
Coulthard: i due devono allargare in curva e vengono infilati da
Villeneuve e Schumacher. Coulthard è quarto ma rimettendosi in
linea perde il controllo della McLaren e schizza contro il muretto dei
vecchi box e rimbalza in pista davanti al gruppo. Passano Fisichella,
Ralf Schumacher, Frentzen, Alesi e Tuero mentre tutti gli altri
finiscono uno contro l'altro tra un mare di rottami: Irvine centra per
primo la vettura di Coulthard, poi è la volta di Salo mentre
Herbert e Trulli si girano e Diniz finisce contro la Prost. Panis urta
Barrichello e manda la Stewart in testacoda davanti a Wurz che lo
sperona. Takagi finisce contro il muro mentre con la strada
completamente ostruita Rosset finisce nel mucchio contro la Prost di
Panis e la Stewart di Barrichello. La gara è interrotta e si
riparte con quattro vetture in meno: quelle di Barrichello (leggermente
ferito), Salo, Rosset e Panis. Al secondo via, ancora sotto la pioggia,
le McLaren partono male, Irvine s'infila all'interno di Häkkinen
il quale deve allargare, si tocca con Schumacher e si gira alla Source.
Il finlandese viene centrato in pieno dalla Sauber di Herbert, passano
pochi minuti e Coulthard e Wurz vengono a loro volta a contatto: riesce
a ripartire solo lo scozzese. Entra la safety car davanti a Hill,
Schumacher, Irvine, Alesi, Villeneuve, Frentzen, Ralf Schumacher,
Fisichella, Diniz e Verstappen. Al 3º giro rientra la safety Car
subito le Williams passano la Sauber di Alesi ma già al 5º
giro Villeneuve compie un testacoda e riparte dietro il francese. Al
8º giro Schumacher si porta in testa alla gara infilando Hill al
curvone Blanchimont; intanto esplode il motore Ford di Verstappen.
Irvine va in testacoda e l'ala anteriore rimane incastrata sotto il
telaio: l'irlandese deve compiere quasi un giro prima di rientrare ai
box. Mentre la pioggia aumenta di intensità la corsa di Takagi
finisce contro il muro esterno alla Source. Michael Schumacher gira su
tempi inavvicinabili per gli altri e dopo poche tornate ha già
16" di vantaggio su Hill, poi si intravedono Alesi, Frentzen,
Villeneuve, Fisichella e Ralf Schumacher. Al 16º giro va in
testacoda Alesi che riparte dietro Ralf Schumacher mentre Villeneuve
vorrebbe rientrare ai box per il cambio gomme ma i box sono occupati da
Frentzen: il canadese è costretto a fare un ulteriore giro che
gli sarà fatale grazie ad un aquaplaning che lo fa finire contro
le barriere. Due giri e si ritira anche Tuero per noie elettriche. Al
25º giro Schumacher conduce su Hill, Ralf Schumacher, Alesi,
Frentzen, Fisichella, Irvine, Diniz, Trulli, Nakano e Coulthard.
|
Il giro dopo Schumacher si appresta a doppiare Coulthard: nel rettifilo
in discesa verso Pouhon la McLaren rallenta improvvisamente e
Schumacher gli finisce addosso. Il tedesco completa il giro fino ai box
su tre ruote, mentre David resta senza alettone. Appena sceso dalla
Ferrari, Schumacher si precipita ai box McLaren: volano parole grosse
verso lo scozzese, poi viene portato via da Jean Todt e Stefano
Domenicali; il momento nero della Ferrari in Belgio continua con Irvine
che esce di strada. Passa solo un giro e si assiste ad un altro
tamponamento ancora più violento con Fisichella che finisce a
più di 300 km/h sulla Minardi di Nakano. La Benetton
distrutta finisce la corsa in mezzo alla pista e rientra la safety car.
Hill è adesso in testa davanti al compagno di squadra Ralf
Schumacher, poi Alesi, Frentzen, Diniz, Trulli, Coulthard e Nakano. Con
solo otto vetture in gara la corsa va avanti fino alla sua conclusione
sempre sotto una pioggia battente. Damon Hill vince la sua 22º e
ultima gara in carriera regalando il primo successo della sua storia
alla squadra di Eddie Jordan, gioia completata dal secondo posto di
Ralf Schumacher, terzo Alesi poi Frentzen, Diniz e Trulli che porta il
primo punto 1998 alla Prost.In classifica non cambia niente con i primi
sei che non prendono punti, Häkkinen continua a condurre con 77
davanti a Schumacher 70, Coulthard 48 e Irvine 32. Stessa classifica
anche nei costruttori con McLaren 125 davanti alla Ferrari 102,
sorpasso della Williams 33 punti ai danni della Benetton 32 mentre si
fa sotto adesso la Jordan con 26.
- 22a e ultima vittoria per Damon HILL
- 10a pole position per Mika HAKKINEN
- 32o e ultimo podio per Jean ALESI
- 42o e ultimo podio per Damon HILL
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- 1a vittoria per Jordan
- 600o Gran Premio per Ferrari
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2a vittoria per Mugen Honda |
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Gran Premio del Belgio - 1999
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.968 km - 306.592 km
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Gran Premio del Belgio 1999
29 agosto 1999 - Circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da
David Coulthard, su McLaren; secondo e terzo sono giunti
rispettivamente Mika Häkkinen e Heinz-Harald Frentzen.
Qualifiche
I piloti della McLaren dominano le qualifiche, con Häkkinen che
conquista la decima pole position stagionale con un vantaggio di circa
un decimo sul compagno di squadra Coulthard. Terzo è
Frentzen,protagonista di un incidente durante le prove libere, staccato
di un secondo dalla pole position; il tedesco precede il suo compagno
di squadra Hill, Ralf Schumacher ed Irvine, in difficoltà con
l'assetto della sua Ferrari. Chiudono la top ten Barrichello, Zanardi, Salo e Herbert.
Durante la prove i piloti della BAR sono protagonisti di diversi incidenti: nelle prove libere del venerdì Villeneuve
finisce a velocità molto elevata nella via di fuga alla fine del
rettilineo Kemmel, dopo che sulla sua vettura si era verificato il
cedimento strutturale di una sospensione; durante la sessione di
qualifica sia Villeneuve che Zonta
vanno a sbattere violentemente contro le barriere della velocissima Eau
Rouge, a dieci minuti di distanza l'uno dall'altro. Entrambi rimangono
illesi, nonostante la violenza degli impatti, e partecipano alla gara.
.
Gara
Prima che le luci
dei semafori siano spente, Häkkinen si muove leggermente dalla sua
piazzola sulla griglia; al via il finlandese è quindi meno
pronto del suo compagno di squadra, che lo affianca e lo supera alla
Source. Al termine del primo passaggio Coulthard conduce davanti a
Häkkinen, Frentzen, Irvine, Ralf Schumacher, Zanardi e Hill;
lo scozzese tiene un ritmo inavvicinabile per tutti, guadagnando un
margine via via più consistente sul compagno di squadra. Più indietro,
Frentzen non ha problemi nel difendere la sua terza posizione da Irvine,
che deve invece guardarsi da Ralf Schumacher.La lotta a distanza tra i due piloti della McLaren prosegue
durante le soste ai box, nelle quali Häkkinen non riesce a ridurre il
distacco da Coulthard, che rimane stabile intorno ai dieci secondi. Tutti i piloti di testa, ad eccezione di Ralf Schumacher e
Zanardi, effettuano due soste: la tattica dei due piloti della Williams
viene rovinata da Salo,
che rallenta Ralf Schumacher quel tanto da impedirgli di attaccare
Irvine, e da un problema nel rifornimento di Zanardi, che costringe
l'italiano a un secondo pit stop pochi giri dopo il primo. Non ci sono
ulteriori variazioni nelle posizioni di testa e Coulthard coglie la sua
seconda vittoria stagionale, davanti ad Häkkinen, Frentzen, Irvine, Ralf
Schumacher e Hill; per l'ex campione del mondo inglese si tratta
dell'ultimo arrivo a punti in carriera. In fondo al gruppo, Villeneuve
giunge per la prima volta nella stagione al traguardo, dopo ben dodici
ritiri consecutivi.Sul podio, Häkkinen rifiuta di festeggiare con
Coulthard e Frentzen e si allontana subito dopo aver ricevuto il
premio, probabilmente perché contrariato dalle aspettative che
tutto il teamMcLaren
riponeva fin dagli inizi della gara, in quanto volevano vincitore lo
stesso pilota finlandese anziché il suo compagno di squadra.
- 6a vittoria per David COULTHARD
- 20a pole position per Mika HAKKINEN
- 30o podio per David COULTHARD
|
122a vittoria per McLaren |
27a vittoria per Mercedes |
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Gran Premio del Belgio - 2000
Spa-Francorchamps
44 giri x 6.968 km - 306.592 km |
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Gran Premio del Belgio 2000
27 agosto 2000 circuito di Spa-Francorchamps - La gara fu vinta da Mika
Häkkinen su McLaren.
Qualifiche
Sul difficile e lungo tracciato belga Mika Häkkinen conquistò la pole
position con ben sette decimi di vantaggio sul secondo classificato, il
sorprendente Trulli su Jordan, capace come a Monaco di qualificarsi in
prima fila. La terza posizione dello schieramento fu conquistata da
un'altra sorpresa, l'esordiente Jenson Button, alla guida di una
Williams molto competitiva su questo tracciato.
In quarta e quinta posizione si schierarono gli altri due
contendenti al Mondiale, Michael Schumacher e Coulthard, entrambi
rallentati da problemi di traffico e insoddisfatti dell'assetto delle
proprie vetture. Ralf Schumacher e Heinz-Harald Frentzen uscirono
nettamente battuti nel confronto con i rispettivi compagni di squadra,
facendo segnare il sesto e l'ottavo posto. In mezzo ai due si piazzò
Villeneuve, mentre Herbert e Barrichello completarono la top ten.
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La direzione gara decise di far partire le vetture dietro la safety
car in quanto la pista era ancora bagnata a causa della pioggia caduta
la domenica mattina. Dopo il via lanciato i piloti mantennero più o meno
le stesse posizioni che avevano sullo schieramento, con l'unica
eccezione di Diniz
che, unico a partire con gomme da asciutto, precipitò in ultima
posizione. Häkkinen guadagnò rapidamente un buon vantaggio
su Trulli, che, partito con molta benzina, deteriorò rapidamente
le gomme da bagnato, anche per via del rapido asciugarsi della pista.
Il pilota italiano bloccò alle sue spalle Button e Schumacher,
che nel giro di due tornate superò entrambi. Button provò
a sopravanzare anch'egli il pilota della Jordan, ma sbagliò la
frenata e lo toccò, costringendolo al ritiro dopo appena quattro
giri. Nel frattempo Alesi,
alla fine del quarto giro, fu il primo a montare pneumatici da
asciutto, seguito due giri dopo da quasi tutti i piloti. L'ultimo a
cambiare gomme fu Coulthard, che si ritrovò così in nona
posizione.Dopo i cambi gomme dietro ad Häkkinen si trovavano i
fratelli Schumacher, con Michael davanti a Ralf, Alesi, la cui scelta
di tempo nel cambio gomme si era rivelata vincente, Villeneuve,
Barrichello, Frentzen, Coulthard e Diniz. Nel corso del tredicesimo
giro il pilota finlandese, in testa con un vantaggio di circa cinque
secondi, andò in testacoda alla curva veloce Stavelot dopo aver
messo una ruota sulla linea bianca, ancora scivolosa. Riuscì a
ripartire, ma perdendo la posizione a vantaggio di Schumacher, che si
trovò al comando con un margine di cinque secondi e mezzo. Il
tedesco continuò ad incrementare il proprio distacco sul rivale
fino alla prima sosta, avvenuta al 22º giro. Da questo momento in
poi, però, la situazione si ribaltò, con Häkkinen
che cominciò progressivamente a recuperare. Più indietro,
Coulthard sopravanzò Frentzen solo ai box, mentre Barrichello
rimontò fino al quarto posto e fece segnare anche il giro
più veloce, ma rimase addirittura senza benzina nel corso del
33º giro, proprio all'inizio della pit lane. Un giro prima si era
ritirato anche Alesi, sesto.
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Al 36º giro, mentre Coulthard
superava Button conquistando la quarta posizione, Häkkinen aveva
ormai raggiunto Schumacher. Il pilota finlandese provò un primo
attacco al 40º giro sul rettilineo del Kemmel, ma venne chiuso in
modo molto deciso dal rivale, che lo spinse sull'erba. Al giro
successivo, i due si ritrovarono davanti, nello stesso punto, la BAR
del doppiatoZonta. Avvicinandosi alla staccata in fondo al rettilineo,
Schumacher passò il brasiliano all'esterno, ma Häkkinen,
sfruttandone fino all'ultimo la scia, si gettò all'interno,
sopravanzando entrambi con un doppio sorpasso che viene considerato tra
i più belli della storia della Formula 1. Il pilota finlandese
andò quindi a vincere davanti Michael e Ralf Schumacher, che
portò il secondo podio dell'anno alla Williams - BMW. A punti
giunsero anche Coulthard, Button e Frentzen. In Campionato,
Häkkinen e la McLaren aumentarono il proprio vantaggio su
Schumacher e sulla Ferrari. La Williams consolidò la propria
terza posizione, mentre la Jordan superò la BAR al quinto posto
in classifica.
- 18a vittoria per Mika HAKKINEN
- 26a e ultima pole position per Mika HAKKINEN
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- 130a vittoria per McLaren
- 110a pole position per McLaren
- 250o podio per Williams
- 250o Gran Premio per Minardi
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35a vittoria per Mercedes |
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Una tipica giornata piovosa in Belgio
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