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Ferrari 158
La Ferrari 158 è stata la monoposto con cui la Scuderia Ferrari ha corso nel
Campionato mondiale di Formula 1 tra il 1964 e il 1965.
Con il pilota britannico John Surtees vinse il campionato del 1964 piloti e costruttori.
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La Ferrari 158 nella livrea rosso Ferrari
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Il giorno in cui Enzo si infuriò con tutti e cambiò colore alla Ferrari
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Storicamente,
il colore delle automobili da competizione italiane è sempre stato il
rosso corsa, fin dagli anni venti.
Curiosamente, la Ferrari 158 vinse il campionato del 1964 non nella
tradizionale livrea rossa, ma nella colorazione bianco-blu. Infatti,
nelle ultime due gare della stagione, il Gran Premio degli Stati Uniti e
il Gran Premio del Messico, la 158 fu schierata con i colori della
scuderia North American Racing Team,
con cui la Ferrari aveva una collaborazione tecnica. La Ferrari fece
questo gesto come protesta per la mancata omologazione della 250 LM, che
doveva correre nella categoria Gran Turismo ma che invece fu costretta a
confrontarsi con i prototipi.
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AFORISMI DA CORSA
“Se vuoi finire primo, prima devi finire.” Juan Manuel Fangio
"Date a un
bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un automobile,
sicuramente la farà rossa." Enzo Ferrari
“Perché faccio il pilota di F1? Sempre meglio che lavorare!” Jacques
Laffite
"Se senti l'auto perfettamente sotto controllo, significa che non
stai andando abbastanza forte" Colin McRae
"Bisogna entrare forte in tutte le curve,una volta che si è dentro,in qualche
modo se ne verrà fuori." Tazio Nuvolari
"Nuvolari è il corridore piu
veloce del passato, del presente e del futuro." Ferdinand Porsche
"In tutta la mia vita di pilota non sono mai riuscito a fare un giro perfetto."
Stirling Moss
"La mia Williams FW06 aveva due problemi, uno di
guidabilità, l'altro era la Lotus di Colin Chapman." Patrick Head
"I piloti da soli non sono nulla. Senza una squadra alle proprie spalle,
potrebbero semplicemente fare i bagagli e tornarsene a casa." Niki Lauda
Quasi Campioni
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Sterlin Moss, Inglese
4 volte secondo dal 1955 al 1958 una volta per un punto 41 contro i 42
di Mike Hawthorn |
Wolfgang von Trips, Tedesco, nel 1961 secondo 33 punti contro i 34 di
Phil Hill
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Carlos Reutemann, Argentino nel 1981 secondo 49 punti contro i 50 di Nelson Piquet, 3º nel 1975, 1978,1980.
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Eddie Irvine, "Irladese" Inglese secondo nel 1999 74 Punti contro i 76 di Mika Häkkinen
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Felipe Massa, Brasiliano secondo nel 2008 97 Punti contro i 98 di Lewis Hamilton
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Un modo insolito di utilizzare una Ferrari F1, tenuta sospesa in aria
fuori dalla Goodwood House
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La sigla W198 identifica la Mercedes-Benz 300 SL, un'autovettura sportiva di lusso prodotta dal 1954 al 1957
come coupé ( nella cui configurazione era nota anche come "Gullwing" cioè "Ali di Gabbiano")
e dal 1957 al 1963 come roadster dalla Casa tedesca Mercedes-Benz.
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Summit sotto l'ala, S. Moss - J.M. Fangio - K. Kling. 1955
Alfonso de Portago e Phil Hill prima della gara
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Gran Premio di Cuba 1957 - Un connubio perfetto tra potenza e fascino, tra l'attrice Linda Christian e la Ferrari 860 S
Due chiacchiere da paddock
Cavalli moderni
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Un raro acquazzone torrenziale ha inondato la pit lane dell'autodromo di Monza durante il weekend del 2008 |
Dal papà Hill arrivano le prime lezioni di guida al figlio Damon...
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Lo scontro tra la forza brutale di Carnera e la genialità di Tazio... chi avrà vinto? |
DINOPLEX
Accensione Elettronica |
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Ferrari 312 /67 F1
Queste foto raccontano gli albori dell'elettronica
in Formula 1.
Si tratta dell'accensione elettronica DINOPLEX della Magneti Marelli.
Come radiotecnico formato negli anni sessanta, ricordo che i transistor
venivano applicati sulle piastre di alluminio anodizzato per dissipare il
calore dei componenti elettronici, come si vede
nella foto della Ferrari 312 del 1967.
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La
Rai all'inizio degli anni Sessanta diffuse una frequenza UHF (Ultra
High Frequency), affiancandola a quella giè esistente VHF.
L'abbonato Rai dovette così adattare il proprio televisore per poter ricevere il "Secondo Programma".
Ero
l'unico nella mia zona di Chiusi e Chianciano che a domicilio inseriva all'interno
del televisore il gruppo di ricezione/sintonia UHF
collegando un miscelatore e demiscelatore ad una nuova antenna UHF sul tetto.
Con i proventi di queste installazioni acquistai la Cortina Lotus.
Frank Williams - Bernie Ecclestone |
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.....ma che gara e gara....... |
Non avrei mai immaginato di finire la gara nell'aia....Emerson Fittipaldi
Sorridi.....ci stanno fotografando
Nasce il mito Lamborghini:
All'inizio degli anni Sessanta la Ferrari dominava già da un ventennio
la scena automobilistica internazionale, grazie soprattutto ai trionfi
sportivi di fuoriclasse del volante, come Tazio Nuvolari, Juan Manuel
Fangio e Alberto Ascari.
In quel periodo, venti chilometri più a nord di Maranello, nel piccolo comune di Sant'Agata Bolognese per la precisione, un altro mito a "quattro ruote" stava prendendo forma, confermando (insieme con il marchio Ducati, nato nel 1946 a Bologna) l'Emilia-Romagna quale patria dei motori da grandi prestazioni.
Dopo aver raccolto successi e miliardi fabbricando trattori, l'industriale Ferruccio Lamborghini
decise di puntare al settore delle auto sportive, lanciando la sfida al
"cavallino rampante". La molla era scattata dopo una discussione con Enzo Ferrari, al quale aveva suggerito come migliorare alcuni difetti palesati dalle "rosse", sentendosi liquidare bruscamente così: «La macchina va benissimo. Il problema è che tu sei capace a guidare i trattori e non le Ferrari». |
Telaio Lamborghini Miura P400
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Per
dimostrargli il contrario mise su un'officina ultramoderna, dove dalla
fine del 1962 iniziò a lavorare al primo modello di auto. Un anno dopo
da qui uscì la berlina a due posti 350GTV, presentata per la
prima volta al Salone di Torino, il 30 ottobre del 1963: fu l'atto di
nascita della nuova società, che prese il nome di Automobili Ferruccio Lamborghini SpA.
Come simbolo fu adottato il Toro,
in quanto segno zodiacale di Ferruccio Lamborghini, richiamato in tutti
i principali modelli della casa bolognese: dalla "Diablo" degli anni
Novanta alle "Murciélago" e "Gallardo" del nuovo millennio, fino alla
più recente "Huracán" (presentata al salone di Ginevra nel 2014). |
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Ben-Hur dell'era moderna |
Gran Premio di Francia
Ferrari scopre gli inglesi....
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Jody Scheckter, Dave Walker e Colin Vandervell entrano in curva appaiati.
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Poco dopo escono dalla stessa curva appiedati. |
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Nurburgring 1975 - Trasloco scomodo |
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Forse andavo troppo forte
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Scusi....per Dakar ! |
Rindt ha ottenuto la pole, adesso relax!
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1969 Zandvoort - Rindt in pole, affiancato da Stewart e Hill
Le prime comparse degli sponsor. Aziende che non hanno nulla a che vedere
con il mondo delle corse ma che rivoluzioneranno in brevissimo tempo,
l'immagine e l'essenza dello sport automobilistico
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Mangia e stai zitto che quì comando io |
Finalmente si ricorre....
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Anni '40
Autobus 800 A
Il
marchio Alfa Romeo viene quasi automaticamente associato alla
produzione di autovetture; tuttavia, non si può dimenticare come per
oltre 50 anni la casa di Arese sia stata uno dei principali costruttori
di veicoli per il trasporto collettivo: autobus e filobus.
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Tribuna bombardata
Marsiglia, 1946 - Nuvolari e il vincitore Sommer, entrambi su Maserati |
Colin Chapman descrive a Margaret Thatcher la nuava Lotus 91
La Lotus 91 fu una vettura di Formula 1 con la quale il team inglese affrontò il campionato di F1 del 1982, dopo che le prime gare erano state corse
con il modello 87B. Disegnata da Colin Chapman, Martin Ogilvie e Tony Rudd, era spinta dal tradizionale motore Ford Cosworth DFV,
montava il cambio Hewland ed era gommata Goodyear.
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Graz il luogo in cui Rindt è cresciuto viene ricordato sui tram cittadini.
Alberto Ascari Monaco 1955, ultima gara di Alberto vissuta attraverso alcuni scatti fotografici. |
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Qui col geniale Vittorio Jano, mentre sta per "colpire" il colossale
Alfred Neubauer, ma non ci può essere lotta... Ascari scompare di
fronte alla stazza del mastodontico direttore sportivo Mercedes! (Il
quale nel frattempo conta i marchi risparmiati dal mancato ingaggio di
Ascari..)
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Ho sbagliato salita... |
Camicia
Oxford di sartoria, con collo botton-down, prezioso orologio
Patek-Philippe indossato sul polsino, come sarà solito fare
molti anni dopo l'Avvocato Gianni Agnelli. Questo è lo stile di
Carlo Felice Conte Trossi. La sua griffe di gentiluomo.
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Coppa Ciano, Trossi
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Don Alfonso Antonio Vicente Blas Angel Francisco Borja Cabeza
de Vaca y Leighton Carvajal - 17° marchese de Portago
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Anche oggi ho dimenticato qualcosa....
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Curva Burnenville, sicurezza e spa: binomio perfetto
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Tazio Nuvolari presenta a Mussolini a Villa Torlonia la "P3" Alfa Romeo,1933.
Carrera Panamericana
Un omaggio a Evita Peron, "la santa dei descamisados" scomparsa da poco,
su questa Porsche 356.
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A saperlo arrivavo secondo!
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Posti in tribuna esauriti
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Anche la Iso-Isetta alla Mille Miglia del 1954
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OVALE DI LEGNO
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Queste fotografie dell'11 luglio 1925, mostrano l'ovale in legno di 1 miglio nel Laurel Meryland.
Furono impiegate migliaia di tonnellete di legname , il fondo spesso causava incidenti con ferite orribili.
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L’anno
è il 2000, il circuito Hockenheim, il protagonista un ex dipendente
Mercedes che scende in pista per protestare contro il suo licenziamento.
Indossa una mantella bianca, cammina per un po’ sull’erba delle vie di
fuga prima di attraversare di corsa la pista, quindi attende con calma
l’arrivo della macchina che se lo porta via.
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Le targhe per trasferimenti su strade aperte
Le prime dieci rimonte vittoriose della
Formula 1
La splendida impresa di Rubens Barrichello a
Hockenheim nel 2000, ha riportato alla mente epiche rimonte
che hanno
contraddistinto la storia della Formula 1.
Il trionfo del brasiliano è entrato di diritto al secondo
posto nella classifica delle rimonte vittoriose dietro a John Watson
che nel 1983 trionfò a Long Beach partendo dal ventiduesimo
posto.
(tra parentesi la posizione al via)
1J.Watson (McLaren) 1983 GP di Long Beach
(22°)
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2 R.Barrichello (Ferrari) 2000 GP di
Germania (18°)
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3 J.Watson (McLaren) 1982 GP degli Stati
Uniti (17°) |
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4 J.Stewart (Tyrrell) 1973 GP del
Sudafrica (16°) |
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5 M.Schumacher (Benetton) 1995 GP del
Belgio (16°) |
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6 A.Jones (Shadow) 1977 GP
d’Austria (14°) |
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7 J.Herbert (Stewart) 1999 GP
d’Europa (14°) |
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8 O.Panis (Ligier) 1996 GP di Montecarlo
(14°) |
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9 A.Prost (Ferrari) 1990 GP del Messico
(13°) |
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Abitacolo chiuso?
L'idea di
carenare l'abitacolo delle F1 con un cupolino, trasformando radicalmente
il concetto delle vetture di F1 viste sino ad oggi, è stata posta ai
piloti di F1 nel corso della conferenza stampa pre-GP di Russia.
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Podio al gelo.....
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CURIOSITA' SULLA FORMULA 1
- Durante i pit-stop ci sono 3 meccanici su ogni ruota: uno per prendere la
ruota, uno per mettere la ruota e uno con la pistola per rimuovere e fissare il
dado della ruota.
- La monoscocca della vettura è costituita da un massimo di 12 strati di
fibra di carbonio e pesa meno di 60kg.
- Il carburante utilizzato dalle vetture di F1 è molto simile a quello
utilizzato dalle vetture stradali e il prezzo si gira intorno alle 6 euro per
litro.
- Durante un Gran Premio i driver possono perdere fino a 3kg del loro peso
corporeo attraverso la sudorazione causata dal calore interno
dell’abitacolo.
- Durante i weekend di gara i team hanno il coprifuoco e non possono lavorare
sulla vettura durante la notte liberamente, ma hanno a disposizione durante la
stagione solo 4 permessi straordinari.
- Dal 1997 la FIA ha imposto di installare su ogni monoposto dei registratori
di dati in causa di incidenti detti ADR (Accident Data Recorder).
SE IL DUELLO
È ALL'ULTIMA GOCCIA
Europa 1984:
volata al... rallentatore per il secondo posto tra Piquet
(Brabham) che va a zig-zag per pescare le ultime goccie di benzina, e
Alboreto la cui Ferrari non riesce ad avere carburante per
l'otturazione di uno sfiato
del serbatoio.
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Addo coio coio |
Sotto la pioggia, Graham Hill si ritira per guasto alla trasmissione sulla sua
Lotus ufficiale.
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Jo Siffert, sulla sua Lotus blu privata del team Walker, si ferma accanto
all'inglese per chiedergli la visiera antipioggia,che Hill prontamente gli
applica sul casco. |
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Abbi fede, figliolo. Prima o poi partirà |
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"Ma siamo sicuri che il motore vada disposto così?" |
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Quando i film erano un'avventura.... |
Nelle rimesse del Nurburgring, Nuvolari scherzando s'improvvisa dentista col meccanico e amico Decimo Compagnoni
1959 - Un fotografo coraggioso dona acqua a Harry Schell
GP del Belgio – Un tuffo nella storia
Spa-Francorchamps, 22
agosto 2013 – E’ stata una serata in stile anni ’50 l’originale conclusione
della prima giornata di lavori sul circuito di Spa-Francorchamps, sede
di uno degli appuntamenti più attesi del calendario della Formula 1.
Riapparsi oggi nel paddock belga dopo la lunga pausa estiva, Fernando
Alonso e Felipe Massa hanno preso parte ad un’iniziativa dedicata dalla
Shell ai rappresentanti dei media e che – grazie ad una perfetta
riproduzione delle atmosfere dell’epoca – ha catapultato ferraristi ed
invitati indietro nel tempo, agli albori della Formula 1.
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Occasione dell’evento la proiezione di una pellicola restaurata dallo
storico partner tecnico della squadra di Maranello presso il vecchio
cinema di Malmedy, la cittadina che dà il nome ad una curva del
tracciato, nato negli anni ‘20 dall’unione delle tre strade statali che
collegavano per l’appunto Malmedy, Stavelot e Francorchamps.
Ad andare
in scena sul grande schermo della vecchia sala cinematografica il Gran
Premio del Belgio del 1955, in cui a scendere in pista al volante delle
Ferrari furono il pilota italiano Giuseppe Farina, il belga Paul Frère
ed il francese Maurice Trintignant. |
Bruce McLaren... quando vince la stanchezza...
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1972 - Il pubblico defluisce utilizzando il tracciato di gara.
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Il Gran Premio di Francia 1972, LVIII Grand Prix de France
e sesta gara del campionato di Formula 1 del 1972, si è svolto
il 2 luglio sul Circuito di Clermont-Ferrand ed è stato vinto da
Jackie Stewart su Tyrrell-Ford Cosworth.
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Un passaggio inatteso.... |
A. Gharial / N. Vadgama, Moskvich 412P. WRC, Safari Rally, 1975.
Moto Guzzi Le Mans Ayrton Senna
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Una leggenda, quella di Ayrton
che, a vent’anni dalla sua scomparsa, continua a vivere,
più forte che mai, nel cuore di tutti gli appassionati del
pianeta. Amava la velocità, Ayrton. Amava le corse e… amava tantissimo le motociclette.
Per celebrare questa grande passione, il preparatore tedesco Marcus Walz si è messo all’opera su una Moto Guzzi Le Mans e ne ha tirato fuori una interessantissima special, un tributo ad Ayrton Senna, a partire dai colori che ricopiano fedelmente quelli utilizzati dal Campione brasiliano per il suo casco. Ma non solo. Una moto
in onore di un gigante della velocità, non poteva fermarsi certo qui:
rispetto all’originale, la cavalleria del bicilindrico sale a 90 CV,
mentre la cilindrata passa da 850 cm3 a oltre 1000 cm3. Più potenza,
quindi, ma anche più leggerezza. Spogliata di ogni inutile suppellettile
e arricchita di numerose parti in materiale pregiato, il peso di questa
special è sceso a quota 175 Kg.
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GP del Belgio – Un tuffo nella stori
Ho esagerato a prendere la scorciatoia, per riaccodarmi ai primi.
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1959 Stirling Moss su Vanwall prima della partenza sorseggia una tazza di thè |
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1967 - Unica foto che ritrae insieme Ferrari,
Chapman e Cooper in una riunione per rendere le vetture di F1
più sicure. Furono prese drastiche decisioni in materia di sicurezza attiva e passiva dei piloti |
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Assicurazioni
Licenza FIA - CSAI a nome Pigionanti Alfio - (Interno Licenza)
1) L' assicurazione di R.C.T. Lic.N.6487
è valida durante lo svolgimento della gara e delle relative
prove ufficiali ove previste, fino alla concorrenza di L.10.000.000 per
sinistro con limite di L.5.000.000 per lesioni corporali ad ogni
persona e di L. 1.000.000 per danneggiamenti a cose ed animali,
compresa la R.C. tra conduttori, con franchigia fissa assoluta , per
danneggiamenti a cose, di L.100.000 per ogni sinistro.
2) - Nelle garanzie di F1 o di F.libera e, se oltre oceano, di
qualsiasi categoria, tale estensione è limitata alle sole
lesioni corporali. Sono esclusi i danni arrecati ai dipendenti del
conduttore o del concorrente ed alle persone trasportate.
3 ) - Qualora il conduttore sia in possesso di altra assicurazione,
valida per la gara alla quale partecipa, sia in Italia che all'estero,
la presente sarà operante esclusivamente in secondo rischio
per l'eventuale eccedenza sui massimali già assicurati e
fino alla concorrenza di quelli indicati al punto 1). Lo stesso dicasi
per le gare svolgentisi all'estero, quando la responsabilità
del guidatore trovasi già assicurata dai rispettivi Comitati
Organizzatori.
Regolamento in lingua originale
La présente licence N.6487 pour
étre valable, étre revétue de la
signature du titulaire qui, en la signant, déclere connaitre
les Régolaments sportifs de la
Fédération Internationale de l'Automobile et
s'engage à les respecter. Elle est personelle et
puarrà étre retirée à tout
moment par decision de la Commisione Sportiva Automobilistica Italiana.
Elle est dans tous Pays déèendant de la
Fédération Internationale de l'Automobile.
Elle sera rigoureusement exigée pour prendre part aux
compétitions, établir ou baitre des
récords régis par les Réglements
ecceptés par cette Fédération.
Tout concurrent ou conducteur suspendi est tenu de remettre sa licence
a l'expiration de la période pour laquelle la suspension a
été pronuncée.
Tout retard apporté dans la remise de la licence °
la Commissione Sportiva Automobilistica Italiana s'ajoutera au temps da
la suspension.
1967 - Regolamento
Licenza FIA - CSAI
La presente Licenza N.6487 per essere valida, deve
essere firmata dal titolare che, sottoscrivendola, dichiara di
conoscere i regolamenti sportivi della
FEDERAZIONE INTERNAZIONALE dell'AUTOMOBILE obbligandosi a rispettarli.
Essa è personale e potrà essere ritirata in ogni
momento per decisione della Commissione Sportiva Automilistica
Italiana.
Essa è valevole in tutti i Paesi dipendenti dalla
FEDERAZIONE INTERNAZIONALE dell'AUTOMOBILE.
La licenza è rigorosamente richiesta e deve essere esibita
per poter partecipare alle manifestazioni sportive, per stabilire e
battere dei primati retti dai regolamenti accettati dalla detta
FEDERAZIONE.
Ogni concorrente o conduttore colpito da sospensione ha l'obbligo di
restituire immediatamente la sua licenza alla C.S.A.I. che non la
renderà prima della scadenza del periodo per il quale la
sospensione è stata pronunciata.
Ogni ritardo alla Commissione Sportiva Automobilistica Italiana si
aggiungerà al periodo di sospensione.
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Superlicenza FIA (ex Licenza FIA - CSAI F1) |
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La Superlicenza FIA (FIA Super Licence)
è una qualifica che da diritto, a chi la possiede, di
partecipare quale pilota a un Gran Premio di Formula 1. La licenza
è attribuita dalla FIA, a seguito di richiesta.
Al fine di ottenere tale licenza il pilota dev'essere già in
possesso della Grade A competition licence e, inoltre, ottemperare alle
altre richieste, legate a risultati sportivi, decretate dal codice
sportivo internazionale, emanato dalla FIA stessa, all'appendice L.
Tale appendice stabilisce che può ottenere la licenza chi
è campione in carica in talune categorie motoristiche
inferiori, come i campionati di Formula 3 inglese, italiana e
giapponese e F3 Euro Series. Anche la vittoria nel campionato della GP2
Series attribuisce tale diritto. Può ottenere la licenza
anche chi abbia ottenuto risultati significativi, senza essere
diventato campione: per esempio ne ha diritto il pilota che che termina
a podio per cinque volte negli ultimi due campionati della GP2.
Inoltre, anche i piloti che competono nell'IndyCar Series sono
elegibili per la licenza, qualora terminino nei primi sei del
campionato.
Questo permette anche ai piloti con esperienza limitata alle sole serie
nordamericane di poter partecipare al Campionato Mondiale di Formula 1,
senza prima aver partecipato a eventi gestiti direttamente dalla FIA.
L'appendice consente comunque alla FIA, in circostanze eccezionali, di
attribuire la licenza anche a piloti che non abbiano ottenuto i
risultati necessari per la concessione della stessa. In tal caso
è necessario l'accordo unanime da parte della comissione e
che il pilota abbia compiuto almeno 300 km di test con una vettura
attuale di F1. |
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Alla sfida tecnica si affianca quella umana: inevitabilmente i piloti
delle auto e delle moto da competizione diventano celebri come
e più dei mezzi che guidano e già ai primi del '900 i loro nomi sono famosi
e le loro imprese impressionano ed affascinano un pubblico sempre
maggiore.
Lo stesso discorso vale per i grandi progettisti, i tecnici e per i circuiti .
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Pronti...via......
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Sicuramente ho sbagliato qualcosa.... |
Gran Premio di Gran Bretagna 1963 - John Surtees - Ferrari
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Con calma.....ho l'ombrello |
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Niki, lo sponsor ci paga solo se vinci....
1989 500 Miglia di Indianapolis
La 73esima 500 Miglia di Indianapolis si è tenuta presso l' Indianapolis Motor Speedway in Speedway, Indiana Domenica, 28 maggio 1989.
Il due volte campione del mondo Piloti Emerson Fittipaldi del Brasile è diventato il primo vincitore di origine straniera della corsa dal 1966.
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Trazione posteriore |
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Quando la sicurezza era un miraggio.... |
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Clay Regazzoni indignato per l'appoggio della valigia sulla monoposto |
Valentino Rossi al Nurburgring
con la Ferrari 458 Italia GT3 |
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Lunedì 24 settembre 2012
Valentino Rossi ha concluso la gara 9° nella propria categoria di appartenenza
Oltre alle moto ha una grande passione:
le auto. Il pilota della Ducati ha approfittato degli ultimi giorni
liberi prima dei prossimi impegni in MotoGP per gareggiare con una Ferrari 458 Italia GT3 alla Blancpain Endurance Series del Nurburgring, ovvero il campionato automobilistico europeo Gran Turismo di durata, che faceva tappa in Germania. Valentino ha corso in squadra con l’amico e collaboratore Alessio “Uccio” Salucci ed il pilota Andrea Ceccato su una Ferrari 458 Italia GT3 preparata dal team Kessel e dipinta come sempre con le grafiche tipiche del pluricampione.
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Guasto: fuga a piedi dalla sopraelevata |
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1922, Mont Ventoux, Mahan su Morgan |
L'equilibrio è una scienza esatta.....
Gilles Ferrari 1979: Anche quando piove le scarpette da guida devono essere tassativamente asciutte...!
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La Ferrari 256 V12 "0007" di Pat Hoare spedita dalla Scuderia Ferrari all'inizio del 1961...
abbigliamento tecnico
L’asta più alta per
una automobile è quella del 1987 di Christie’s
per
una Bugatti Type 41 Royal Sports Coupe del 1931, venduta per 11 milioni
di dollari.
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Indianapolis 1953 - Bill Vukovich e la moglie Esther
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1967
Chaparral 2F nell'abitato di Collesano.
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Colin Chapman - Lotus |
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Non è facile scrivere a Enzo Ferrari... |
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Il 1981 è stato l'anno in cui il Gran Premio d'Italia tornò nella sua sede storica,
all'Autodromo di Monza, dopo l'edizione del 1980 a Imola |
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Monaco - Casinò 1955 |
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Mille Miglia 1957 |
Quando la galleria del vento era solo un'utopia.
Vic Elford
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Keke Rosberg
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Ferrari GTO
La Ferrari 250 GTO è la granturismo
più esclusiva e più ricercata prodotta a
Maranello.
Prodotta- tra il 1962 e il 1964 - in soli 36 esemplari
Di questi alcuni sono andati distrutti nel corso di competizioni.
Quando nel 1990 Sotheby's mise all'asta la prima GTO, l'anonimo
acquirente staccò un assegno di 13 miliardi per averla;
cinque anni dopo l'esemplare che nel 1962 concluse al secondo posto con
Phil Hill e Olivier Gandebien la ''12 Ore di Sebring'' vincendo la
categoria granturismo, passò di mano per 37 miliardi. Valore
assoluto secondo soltanto al prototipo P4 trionfatore nel '67 della
''24 Ore di Daytona'' e della ''Mille Chilometri'' di Monza che fa
parte della collezione del patron della Formula 1, Bernie Ecclestone ed
è stato stimato 41 miliardi. E pensare che all'origine era
venduta per meno di 6 milioni.
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1000 Km del Nurburgring '64 - 250 GTO
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E' rimasta chiusa per 40 anni la valigetta di Francois Cèvert con tutti gli accessori personali
e con la chiave della camera N°7 dell'Hotel Glen Motor Inn
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Il dualismo è ancora con Ronnie Peterson e, sabato 6 ottobre, i due
ingaggiano battaglia in prova per guadagnare la pole position. Ed è
proprio in questa sfida che giunge, inaspettata una delle più cupe
tragedie della storia della Formula 1.
Cevert, confidando anche nel
nuovo telaio, lancia la vettura in cerca del miglior tempo, ma alle
veloci "Esse", nella parte iniziale del tracciato, il bolide non curva,
andando a schiantarsi ad oltre 200 chilometri orari contro le vicine
barriere metalliche e rimbalzando contro quelle dall'altra parte della
pista dopo essersi capovolta e spezzata a metà. L'impatto è violento e
l'entità del dramma viene subito percepita: i primi ad accorrere sono Jackie Stewart Jody Scheckter e l'amico Carlos Pace, i quali capiscono che c'è ben poco da fare. Stewart riferirà: “Sembrava il luogo di un disastro aereo”.
I
commissari di gara trovano il pilota intrappolato tra i rottami
dell'auto ed orrendamente straziato dalle lamine del guard-rail. Una
delle ruote anteriori gli ha perdipiù sfondato il casco, provocandone
la morte istantanea. Cevert non viene neanche estratto subito dalla
carcassa della Tyrrell, procedendo i commissari prima a disincastrare,
con un carro attrezzi, la vettura dal parapetto metallico: come dirà
l'attonito compagno e amico Stewart, recatosi immediatamente sul posto,
«L'hanno lasciato nell'auto perché era chiaramente morto».
Stewart abbandona immediatamente la scena dell'incidente e torna ai
box, cosa che costituirà il rimorso della sua vita, per non essersi
trattenuto di più ed aver fatto qualcosa pur se inutile, anche solo
togliere il casco, al fedele scudiero di tre intense stagioni. |
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Cevert, grazie al fascino estetico ed ai risultati sportivi conseguiti,
acquista fama a livello nazionale.
Si muove per l'Europa pilotando
personalmente il suo Piper, essendo con ciò l'antesignano dei piloti-aviatori degli anni '80.
A livello di gossip viene dato risalto al suo presunto flirt con Brigitte Bardot.
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Potevamo vedere questa McLaren con motore
FIAT-Ferrari!
Nel 1992 la FIAT nella persona dell'Amministratore
Delegato Paolo Cantarella visto le crescenti difficoltà
produttive
e di mercato per la FIAT, i costi elevati della gestione
sportiva per la Formula 1 e la disomogeneità della Gestione
Sportiva
della Ferrari con conseguente mancanza di efficienza e
competitività, decide di terminare l'attività
della Scuderia Ferrari in F.1
e di fornire alla McLaren un 12 cilindri
marchiato FIAT, prodotto dalla Gestione Sportiva Ferrari a Fiorano.
Questa ipotesi venne avvalorata prima dalla dichiarazione di Agnelli al
Salone dell'Auto di Torino nel maggio 1992, al quale
alla domanda se
alla Ferrari gli fosse concesso di continuare a correre, rispose: "Tra
vincere e lasciare c'è una via di mezzo".
Poi nel GP di Spagna del 9/5/1992, il presidente della Ferrari,
Montezemolo, si recò nei box McLaren e parlo con Ron Dennis
per impostare un accordo, da perfezionare in seguito, per fornirgli i
motori nel 1993, visto il ritiro a fine '92 della Honda.
Come tutti sanno, la cosa non si è mai fatta!
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Difficile fare il fermo immagine
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Montecarlo 1969
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Tra i tanti (e talvolta, purtroppo, tragici) incidenti verificatisi
nella storia del Mondiale di Formula 1, quello accaduto nel 1990 a
Martin Donnelly rappresenta probabilmente il peggiore al quale un pilota
sia riuscito a sopravvivere.
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Fiato alle trombe!
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Occhio mancano i sensori di parcheggio.....
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Un bolide Ferrari rimasto in panne viene trainato
da una mucca a Maranello nel 1956
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Bisiluro Silver Fox
Rappresentò
il secondo tentativo – datato 1967 – di partecipazione di
un bisiluro alla 24 Ore di Le Mans. Progettato dall’ing. Sergio Sartorelli e realizzato dalla torinese OSI – Officine Stampaggi Industriali (una
delle tante eccellenze artigianal-industriali italiane scomparse),
l’auto, costruita anche per conseguire alcuni record di velocità sulla
distanza, sfortunatamente non ebbe modo di esprimere il suo potenziale a
causa dell’improvviso decesso del co-titolare dell’OSI, ing. Luigi Segre e della conseguente cessazione, nel 1968, dell’attività aziendale iniziata solo 8 anni prima.
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" PERCHE' IL CAVALLINO "
Nel rosso dei bolidi Ferrari spicca uno scudetto
giallo, denso di gloria e passione. Al suo interno un cavallino nero
impennato verso la sfera celeste. E’ il simbolo delle
creature di Maranello, regine incontrastate del panorama
automobilistico. Quello stemma Ferrari lo ha ereditato da un eroe del
cielo, il maggiore Francesco Baracca, asso dell’aviazione
tricolore abbattuto sul Montello, dopo 34 duelli aerei vinti, a causa
di un “banale” colpo di fucile sparato da un
cecchino in trincea. Sulla carlinga del suo caccia
l’inconfondibile emblema.
L'emblema fu affidato ad Enzo Ferrari dai genitori dell'aviatore, con
l'augurio che gli potesse portare fortuna. Così Enzo Ferrari
fece, lo usò come emblema per il suo impero nascente.
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La emancipazione delle donne nel mondo dei motori...(Gusto Triplo)
Blandford, 1949: il Maggiore Peter Braid prende
troppo veloce una curva e con la sua Cooper F3
finisce sul tetto della guardina dopo aver urtato una fermata del bus
ed un pioccolo albero...
Della serie "and they walk away..."...
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Ayrton Senna al Nurburgring
Nel 1984 l’illustre
Niki Lauda organizza una gara per celebrare il nuovo Nürburgring. Sulla
griglia di partenza vengono schierate per l’occasione 20 Mercedes 190E
2.3-16, tutte perfettamente di serie e con gomme stradali: le 20 Stelle
attendono i loro piloti, che in quell’occasione, ghiotta occasione
promozionale, sono tutti famosissimi piloti di F1. A bordo quindi
saliranno una sfilza di autentiche leggende: Lauda, Hill, Hunt, Jones,
Prost, Moss, Rosberg, Reutemann, de Angelis, Scheckter, Surtees e
Fittipaldi. Anzi no: quest’ultimo all’ora stabilita aveva trovato di
meglio – o di peggio, non si sa – da fare che venire a divertire il
pubblico facendo scodare le grosse e grasse berline teutoniche. Emerson
Fittipaldi, insomma, ha avuto un imprevisto e così viene sostituito da
un suo connazionale, il giovane 24enne sconosciuto di nome Ayrton Senna
appena arrivato nel circus della F1. Sfortuna, o fortuna, vuole che quel
giorno la pista sia anche bagnata. E allora? E allora adesso la gara
non è più una passeggiata. Dopo le prove del giorno prima il professor
Prost parte in pole position ma già al primo giro è chiaro che solo uno
di loro, illustri piloti, disegna traiettorie incredibili e
precisissime, volando letteralmente dove gli altri arrancano: è quel
giovane Senna. A vederlo sembra un rapinatore che scappa in una sequenza
di Cobra 11 o di un film su Vallanzasca. La berlina però non ha a bordo
quattro brutti ceffi con il passamontagna, bensì Ayrton Senna. Che
piano piano se ne va indisturbato. Morale: Senna vince la gara davanti a
Lauda e Reutemann. Sul podio si festeggia, anche perché ci sono tutti.
C’è anche Surtees e lì accanto Enzo Ferrari. John Surtees ricorda di
avergli lasciato un appunto: «se vuoi rimettere in sesto la squadra con
il pilota giusto dovresti prendere questo giovane Senna». Il Drake
avrebbe dovuto accettare il consiglio. Preferì invece pentirsene per il
resto della sua vita, sapendo forse che non avrebbe fatto in tempo a
vederlo campione del mondo per la prima volta nel 1988…
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L’uomo vestito di nero
scattò dal muretto un attimo prima che il bolide tagliasse
il traguardo.
Come sempre, mentre la bandiera a scacchi sventolava
decretando l’ennesima vittoria di uno dei suoi gioielli, in
segno di gioia lanciò in aria il berretto di velluto nero
con la tesa di stoffa ed alzò le braccia al cielo.
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Anche con la 500 si può volare
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Prego... me la parcheggi
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Speriamo bene...!
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L'Austin accende il motore dopo 49 anni
Uno dei tipici problemi al ritorno dalle vacanze,
dopo aver lasciato la nostra auto ferma molti giorni, è che
impieghi un po'
di tempo a ripartire per poi spesso non accendersi
proprio.
Impossibile pensare quindi di tenere ferma una vettura per quasi mezzo
secolo e ritrovarla perfettamente funzionante. Ma c'è sempre
un'eccezione che conferma la regola ed è proprio quello che
è successo a Roger Bulled di Birmingham quando ha deciso di
girare la manovella di avviamento della vecchissima Austin del '29
intestata a suo padre, ma andiamo con ordine.
Si tratta di un'automobile acquistata 81 anni fa e che ha terminato (o
almeno così si pensava) la propria carriera nel 1961,
lasciata prima in strada e successivamente, nel 1973, "traslata" in un
garage.
Qualche mese fa la sorpresa con il signor Bulled che ha deciso di
sfidare la sorte. Gonfiate le gomme, anch'esse miracolosamente intatte,
ha provato ad avviare il motore della storica Austin che
incredibilmente ha iniziato a rombare già al primo
tentativo!
E' mancato solo il test definitivo.
La vettura si è infatti
accesa, ma Roger non ha voluto "portarla" a fare qualche chilometro
fuori dal garage per paura di danneggiarla, anche se egli stesso si
è detto di esser certo che "nonna Austin" sia perfettamente in grado di spostarsi.
La vettura, molto rara, è destinata oggi a finire all'asta
ed il banditore, Terry Woodcock, ha ammesso che potrebbe non avere
prezzo... come altrettanto salato sarà per forza di cose
anche il "conto" del restauro... ma questa è un'altra storia! |
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Rintracciato Ascari per la messa a punto della Lancia D50
Jackie Oliver con il suo meccanico preparano la BRM per il Gran Premio del Messico 1969
(Oliver arriva 6° con 2 giri di ritardo)
Fiorano - Massa e Alonso F2012
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Scusate ho sbagliato circuito.... |
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Dal 2001 a Vallelunga si uniscono cultura, storia e
passione: durante i lavori di ammodernamento dell’impianto
è tornata alla luce un’antica via romana basolata
che giaceva all’esterno della curva
“Cimini”.
L’antico tracciato viario romano era una strada di
comunicazione tra le vie consolari Flaminia e Cassia.
Oltre alla strada sono stati rinvenuti anche una stazione di ristoro,
una villa romana, un villaggio ed una necropoli risalente
all’età ellenistica; ciò contribuisce
ad impreziosire il sito archeologico di Campagnano che ingloba tra gli
altri, gli scavi della stazione postale di Baccano rinvenuta nel 1982
lungo il 31° chilometro della SS. 2 Cassia. |
Sito Archeologico
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F1 CURIOSITA' - Brasile 1987: al via della
stagione, in uno dei numerosi braccio di ferro con la FISA diretta dal
dispotico
Jean Marie Balestre, i piloti dovettero piegarsi alla tassa
della superlicenza. Bisognava pagare cinquemila franchi francesi
più mille per ogni punto conquistato nella stagione
precedente. Risultò vana anche una minaccia di sciopero alla
vigilia
del week end brasiliano. |
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Il tarocco
di Tripoli
Il 29 Aprile 1933, otto giorni prima del 7° Gran Premio di Tripoli, si
svolse il sorteggio dei biglietti e il loro abbinamento con i
concorrenti iscritti alla gara. Il successo di questa formula si
protrasse nel tempo fino alla lotteria abbinata al Gran Premio di Monza
dei nostri giorni. Ma, molto più anomalo risultava essere il fatto che
immediatamente dopo l’estrazione, i possessori dei biglietti vincenti
venivano messi a conoscenza del pilota collegato al loro biglietto.
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1933 Corsa dei Milioni
Il biglietto della lotteria
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In un contesto così favorevole, lo
spirito italico “intraprendente e ingegnoso” secondo un’infinità
di luoghi comuni, si era messo in moto per viaggiare a pieno regime.
Le prime testimonianze di un accordo
sottobanco tra alcuni piloti arrivarono però da una persona
assolutamente estranea ai fatti: Alfred Neubauer, storico direttore
sportivo dello squadrone Mercedes.
Il manager tedesco testimoniò di un
abboccamento tra il possessore del biglietto abbinato ad Achille Varzi,
un certo Enrico Rivio, commerciante di Livorno, con lo stesso pilota di
Gallarate. In questo incontro Rivio propose la divisione della vincita a
metà in caso di vittoria.
E in seguito Varzi stesso prese la decisione
di estendere la combine tra pilota e possessore di biglietto, a
Nuvolari prima, e a Borzacchini poi: due piloti che sulla carta erano
quotati con alte probabilità di vittoria.
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I primi esperimenti di Helmet Cam.
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Le partenze erano con 4 macchine in prima fila, 3
in seconda fila,
4 in terza fila e cosifino al completamento della
griglia di partenza
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La Elf negli anni 70 produsse una serie con Jackie Stewart,
in cui il campione scozzese, ormai ritiratosi, illustrava direttamente
dalla pista le caratteristiche dei più famosi circuiti di F1. . Ecco ancora Jackie Stewart con una Nikon 35mm sul casco... . |
Mercedes-Benz W196 |
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Una delle monoposto più competitive che
la formula 1 abbia visto alla partenza di un gran premio è
sicuramente la Mercedes W196.
IL suo debutto avvenne il 4 luglio 1954 sul circuito di Reims in
Francia con i piloti Manuel Fangio, Hans Herrmann e Karl Kling; Fangio
vinse la gara seguito da Kling, mentre Herrmann segnò il
giro più veloce, da quel giorno iniziò il dominio
Mercedes, che si ritirò dai campi di gara già nel
1955 dopo aver vinto facilmente due mondiali con il pilota argentino,
la sua superiorità era evidente e non c'era più
nulla da dimostrare.
Ad onor del vero bisogna aggiungere che la supremazia Mercedes venne
facilitata dalla prematura scomparsa del grandissimo Alberto Ascari,
che durante un test sul circuito di Monza, uscì
rovinosamente di pista alla parabolica con la Ferrari 750 Monza; erano
le 12.26 del 26 maggio 1955.
Fangio con la freccia d'argento vinse 8 gare (Reims, Nurburgring, Berna
e Monza nel 1954, Buenos Aires, Spa, Zandvoort e Monza nel 1955),
mentre Stirling Moss vinse nel 1955 ad Aintree ottenendo anche il giro
più veloce. Tecnicamente la Mercedes W196 era
all'avanguardia, il propulsore 8 cilindri di 2497 cc. ad iniezione
diretta meccanica e valvole desmodroniche era grado di sviluppare una
potenza di 275 cv., il motore era inclinato a sinistra di 25 gradi per
ottimizzare gli spazi all'interno del vano motore e per garantire un
baricentro più basso rispetto alla concorrenza, il telaio in
tubi era rivestito dalla carrozzeria in alluminio ed il peso
complessivo della vettura era di 720 kg.
La W196 subì anche delle evoluzioni, ad esempio nel 1955
sparì la versione a ruote coperte utilizzata in alcune gare
nel 1954, perché nel campionato del 1955 non erano
più ammesse monoposto a ruote coperte, un'altra vistosa
modifica riguardò l'impianto frenante, che passò
da entrobordo a fuoribordo sulle ruote anteriori.
In sintesi la Mercedes e Juan Manuel Fangio con il modello W 196 R
impressionarono il mondo della Formula 1.
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Venduta per 22 milioni di euro la Mercedes W196 di Fangio
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Uno sconosciuto e decisamente facoltoso collezionista ha acquistato per
22,7 milioni di euro la Mercedes W196 con cui Juan Manuel Fangio
ha ottenuto nel 1954 il suo terzo titolo di Formula Uno sui cinque
conquistati in carriera
. L’acquisto è avvenuto via telefono all’asta
organizzata dalla casa d’aste Bonhams in occasione del Festival Of Speed
di Goodwood.
Battuti 3 record in una sola volta
La Mercedes W196 venduta da Bonhams ha battuto in un sol colpo ben
tre record, diventando l’auto più costosa mai venduta ad un asta
e la
vetturadi F1e Mercedes più cara mai venduta nella Storia. Questa è la
prima W196 finita nelle mani di un privato.
L’auto con cui Fangio ha vinto i GP di Germania e Svizzera era
considerata una delle automobili più hitech dell’epoca ed è stata
realizzata
solo in 14 esemplari ma solo 10 sono ancora in circolazione.
La W196 è stata inoltre la prima vettura ad essere dotata di iniezione
diretta di benzina.
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1972 Gran Premio d'Italia Monza - Jackie Stewart - Tyrrell Ford
La prima fila era composta da due vetture con motori a dodici cilindri,
vale a dire la Ferrari 312B2 di Jacky Ickx e la Matra MS120D
di Chris
Amon. Dietro di essi si erano qualificati Jackie Stewart, Clay
Regazzoni, Emerson Fittipaldi e Denis Hulme,
mentre Henri Pescarolo e
Derek Bell non riuscirono a qualificarsi poiché la griglia di partenza
era limitata a sole 25 vetture
Gran Premio d'Italia decima gara del campionato di Formula 1 del 1972,
si è svolto il 10 settembre sul Circuito di Monza ed è stato vinto da Emerson Fittipaldi su Lotus-Ford Cosworth.
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" PERCHE' ROSSA "
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La Ferrari ha semplicemente mantenuto il coloro
rosso che, fin dagli anni trenta, nell'automobilismo rappresentava
l'Italia (mentre tutte le altre discipline era l'azzurro).
A
quell'epoca anche l'Alfa Romeo competeva con i bolidi rossi. I colori
delle altre nazioni erano verde per la Gran Bretagna, blu per la
Francia, argento per la Germania,
bianco e blu per gli Stati Uniti. |
AFORISMI
Non fare mai del bene se non sei preparato all'ingratitudine
Enzo Ferrari
“Se vuoi finire primo, prima devi finire.” Juan Manuel Fangio
"Date
a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare
un automobile, sicuramente la farà rossa." Enzo Ferrari
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Perché faccio il pilota di F1? Sempre
meglio che lavorare!
Jacques Laffite
"Se senti
l'auto perfettamente sotto controllo, significa che non stai andando abbastanza
forte" Colin McRae
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"Bisogna entrare forte
in tutte le curve,una volta che si è dentro,in qualche modo se ne verrà fuori."
Tazio Nuvolari
"Nuvolari è il corridore piu veloce del passato, del presente
e del futuro." Ferdinand Porsche
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"In tutta la mia vita
di pilota non sono mai riuscito a fare un giro perfetto." Stirling Moss
"La
mia Williams FW06 aveva due problemi, uno di guidabilità, l'altro era la Lotus
di Colin Chapman." Patrick Head
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Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1984 - Circuito Dallas
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Domenica mattina....qualche ora prima della partenza.... |
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Il nono appuntamento della stagione ’84 era il secondo gran premio degli
stati uniti in programma per quell’anno: il gran premio di Dallas. Era
la prima volta che si correva nella cittadina del Texas, e il Gp era
stato programmato per domenica 8 luglio. Il tempo meteorologico aveva
fatto temere i tifosi per una eventuale cancellazione della gara, visto
che le temperature erano arrivate fino a 38° centigradi, e il sole
batteva insistentemente sull’asfalto.
Oltretutto la pista non era stata
preparata adeguatamente, e i piloti si erano lamentati della mancanza di
vie di uscita laterali, ma specialmente della condizione dell’asfalto:
molto irregolare e poco resistente alle alte temperature. |
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Da Brambilla a Fisichella: le cinque vittorie più sorprendenti della storia.
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1° Giancarlo Fisichella (Jordan Cosworth) – Brasile 2003
Dopo aver ottenuto il miglior risultato in qualifica (8°) della
stagione il pilota romano si ritrova, come tutti, a percorrere i primi
otto giri dietro alla safety-car a causa della forte pioggia e
approfitta della situazione per fare rifornimento. La vettura di
sicurezza viene mandata in pista altre volte: al 17° giro dopo un
incidente tra Firman e Panis, al 27° giro dopo le uscite di pista di
Montoya, Pizzonia e Michael Schumacher e al 32° giro a causa del ritiro
di Button.
Al 34° giro Fisico è sesto: preceduto da Coulthard,
Barrichello, Ralf Schumacher, Alonso e Räikkönen. Il finlandese
approfitta della pista asciutta per piazzarsi al terzo posto mentre
Barrichello al 44° giro conquista la vetta dopo un sorpasso ai danni di
Coulthard ma è costretto al ritiro tre tornate più tardi essendo rimasto
senza benzina. Giancarlo è terzo dietro a Coulthard e Räikkönen ma si
ritrova al comando dopo che lo scozzese rientra ai box per il
rifornimento e il finlandese commette un errore.
Mentre Kimi è ai
box la corsa viene sospesa per via dei detriti disseminati per la pista
prima da Webber e successivamente da Alonso poco prima del rettilineo
d’arrivo. A causa di un errore di cronometraggio la vittoria viene
inizialmente assegnata a Räikkönen (in testa al 53° giro) ma siccome il
regolamento prevede che la classifica finale sia quella risalente a due
giri prima dell’interruzione della gara due settimane più tardi
Giancarlo viene premiato in quanto al momento dell’incidente stava
percorrendo il 56° giro ed era al comando al 54°.
Nel corso del 2003 la Jordan otterrà solo un settimo e un ottavo posto.
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2° Riccardo Patrese (Brabham Ford Cosworth) – Monte Carlo 1982
Il pilota padovano parte dalla prima fila al volante di una
monoposto veloce (ha già ottenuto un terzo posto e dopo questa corsa
conquisterà il secondo gradino del podio) ma parecchio obsoleta: la
BT49D non è altro che l’evoluzione della monoposto campionessa del Mondo
Piloti 1981 progettata nel 1979.
La gara si decide nel finale a
causa di una pioggia improvvisa: al 73° giro Riccardo è secondo dietro
Prost ma il francese si ritira nella tornata successiva per un
incidente. Patrese passa al comando ma spegne il motore dopo essere
finito in testacoda, balza in testa Pironi che accosta per via di
problemi alla batteria e dopo pochissimi secondi Daly (in quel momento
primo) va a sbattere.
Patrese riesce a ripartire e a conquistare a sorpresa il primo di sei GP conquistati in carriera.
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3° Jacques Laffite (Ligier Matra) – Svezia 1977
Dopo l’ottavo posto ottenuto in qualifica il pilota francese
affronta la prima parte di gara nelle retrovie. Andretti è saldamente al
comando mentre Watson, Scheckter e Hunt lottano per la seconda
posizione. Al 29° giro Scheckter si ritira dopo un contatto con Watson
(che perde terreno) e la classifica vede nell’ordine Andretti, Hunt,
Depailler, Mass e Laffite. Al 37° giro Jacques si esalta: impiega solo
quattro giri per superare Hunt, Depailler e Mass e portarsi al secondo
posto. La vittoria arriva quando Andretti è costretto a rifornire ai box
a tre giri dal termine a causa dell’elevato consumo di carburante.
Nel corso del 1977 la Ligier otterrà solo un secondo, un quinto e un sesto posto.
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4° Vittorio Brambilla (March Ford Cosworth) – Austria 1975
In qualifica il pilota monzese ottiene l’ottavo posto ma la vigilia
della gara è funestata dalla morte di Mark Donohue nel warm-up (scoppio
penumatico anteriore destro) insieme a due addetti alla pista. Fin dalle
prime fasi della corsa Vittorio mostra incredibili doti sul bagnato:
dopo il primo giro è sesto avendo superato Pace e Regazzoni
(quest’ultimo penalizzato da problemi al cambio), nel secondo si
sbarazza agevolmente di Emerson Fittipaldi e alla sesta tornata è terzo
grazie a due sorpassi ai danni di Depailler e Stuck.
La pioggia
aumenta e al quindicesimo giro Lauda (fino a quel momento in testa) si
ritrova sul gradino più basso del podio preceduto da Hunt e Brambilla e
al 19° il driver lombardo approfitta di una distrazione del rivale
inglese per conquistare la prima posizione e mantenerla fino al 29°
giro. A causa delle condizioni metereologiche critiche la prova viene
sospesa e a Brambilla vengono assegnati metà dei punti a causa della
breve durata del GP.
Prima di questa vittoria nel 1975 la March era reduce da un quinto e un sesto posto.
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5° Michele Alboreto (Tyrrell Ford Cosworth) – USA Est 1983
L’ultimo successo per la scuderia inglese inizia con il sesto posto
ottenuto in qualifica dal driver milanese. Piquet si porta subito in
testa superando Arnoux ma al 28° giro deve cedere la prima posizione a
causa di una sosta ai box. Il transalpino rimane al comando fino al 32°
giro, quando la vettura si arrende per un problema alla centralina
elettronica. Piquet resiste in vetta fino al 51° giro, quando dice addio
al podio facendosi superare da Alboreto, Rosberg e Watson.
Prima di questa vittoria nel 1983 la Tyrrell era reduce da un quinto posto mentre in seguito otterrà solo un sesto posto.
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Dagli Appennini alle Ande - Temporada Argentina
Passaggio di Courage, Rees, Pescarolo e Regazzoni sul tracciato di San Juan
Certo che ci vuole molta forza a stappare queste bottiglie.....
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Peter Warr pronto ad ogni evenienza
Peter Warr ha
lavorato al fianco di Colin Chapman per contribuire alla conquista
di
due titoli mondiali di Emerson Fittipaldi e Jochen Rindt. |
"I piloti
da soli non sono nulla. Senza una squadra alle proprie spalle, potrebbero
semplicemente
fare i bagagli e tornarsene a casa. Niki
Lauda"
- L’alettone
anteriore di una monoposto è in grado di sopportare oltre 500kg
di carico aerodinamico generato ad alte velocità.
-
Il cambio è il componente più stressato in tutta la monoposto, poiché
oltre ad ospitare le marce ad esso sono collegate
anche le sospensioni
posteriori.
-
Le singole fibre di carbonio sono 5 volte più piccole di un
capello umano. - Un motore di Formula 1 consuma circa 450 litri
d’aria ogni secondo.
- Nel 2001 la galleria di Monaco è stata resa più sicura migliorando l’illuminazione.
-
La corsia dei box è divisa in due corsie, la corsia veloce quella usata
dalle vetture per entrare o uscire dal circuito, e la corsia interna
quella usata per i pit stop.
- Ogni weekend di gara ogni pilota ha a disposizione minimo 3 volanti.
-
Almeno un elicottero è presente all’interno del circuito durante il
weekend di gara come un altro elicottero è presente all’esterno del
circuito.
- Un pilota nella propria tuta può resistere circa 11 secondi ad una temperatura di 840 gradi Celsius
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Harry Schell (Cooper-Climax)
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Anche per il pilota della Ferrari un pò di refrigerio per il caldo torrido sulla pista di Buenos Aires |
Pausa pranzo...
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Gran Premio di Monaco 1933
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28 Alfa Romeo Monza Tazio Nuvolari, 10 Bugatti 51, Achille Varzi, 24 Bugatti 35 B Laszlo Hartmann |
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Il Gran Premio di Monaco del 1933 fu la V
edizione del Gran Premio di Monaco, e si svolse sull'omonimo circuito
cittadino il 23 aprile 1933.
Per la prima volta, in occasione di questa gara, le posizioni di
partenza non furono stabilite per sorteggio, bensì in base ai
tempi ottenuti in prova.
La gara fu vinta da Achille Varzi, dopo un lungo duello con Tazio
Nuvolari conclusosi con un guasto all'ultimo giro sulla vettura del
mantovano. |
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Bruce McLaren |
McLaren-Ford |
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Denny Hulme |
McLaren-Ford |
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Gran Premio di Spagna 1970
Il gran premio ebbe uno svolgimento travagliato. Prima della gara, gli
organizzatori del Gran Premio scatenarono la rabbia tra i membri della
FOCA quando decise di limitare il numero di partenti ammessi di diritto a
soli sedici piloti.
Inoltre nessuno dei giri effettuati il Venerdì
erano stati conteggiati per la qualificazione. La mattina prima della
gara, sembrava fosse stato invertita la decisione e avrebbero potuto
partire anche i non qualificati. La Commissione Sportiva Internazionale
intervenne e costrinse gli organizzatori spagnoli a ripristinare il
numero di partenti a sedici.
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Le competizioni automobilistiche si dividono in due tipi:
- Gare di regolarità: vince chi completa il percorso di gara
mantenendo una velocità media il più possibile vicina a quella
prestabilita.
- Questo tipo di gare mette alla prova soprattutto
l'affidabilità della vettura, cioè la capacità di affrontare il percorso
(spesso lungo e accidentato) senza guasti e rotture meccaniche.
Si possono inoltre suddividere in base al
tipo di percorso:
- Corse in circuito: si percorre un numero prestabilito di giri di un
tracciato chiuso, che può essere una pista permanentemente riservata
alle competizioni (circuito permanente) oppure un percorso ricavato su
strade normalmente aperte al traffico, spesso all'interno di una città
(circuito cittadino), o un misto delle due cose (circuito
semipermanente).
- Vi sono due tipi di circuiti:
- Stradali:
sono circuiti che presentano rettilinei di diversa lunghezza e curve di
diverso raggio e sviluppo, singole o in successione. Questo tipo di
pista impegna il pilota e la vettura in frequenti accelerazioni,
frenate, cambi di marcia e ne mette alla prova tutte le qualità.
I più famosi circuiti di questo tipo sono quello di Monza, del
Nurburgring ,di Le Mans (dove si corre la celebre 24 Ore), di
Montecarlo (circuito cittadino).
- Ovali: sono circuiti che presentano solo due, tre o quattro
curve che girano tutte nella stessa direzione, generalmente di raggio
molto ampio. La velocità media sul giro è di solito assai elevata: non
vi sono né curve lente né frenate rilevanti. Questo tipo di pista è
molto diffusa
negli Stati Uniti d'Anerica mentre in Europa ve ne sono
pochissime e scarsamente usate. La più celebre in assoluto
è quella di Indianapolis dove ogni anno si disputa
- la famosissima 500 Miglia.
- Corse su strada: si disputano su percorsi ricavati da strade
normali. Un tempo molto praticate, oggi sono quasi scomparse a causa
della loro pericolosità. Le più celebri erano certamente la Targa Florio , la Carrera Panamericana e la Mille Miglia, che si corse fino al 1957 su un percorso appunto di circa 1600 Km
- da Brescia a Roma e ritorno.
- Corse su percorsi non asfaltati: si gareggia su strade sterrate, sentieri di campagna o persino piste tracciate
nel deserto.Le più famose corse di questo tipo sono le gare del
Campionato Mondiale Rally e la Parigi-Dakar. Spesso vengono
inseriti nel percorso passaggi accidentati e dossi sui quali le vetture
spiccano
- veri e propri salti.
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La Targa Florio nella raccolta
Storia dell'automobile delle figurine PANINI.
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Lascia o Raddoppia 1958
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Ancora sotto shock per l'incidente alla Mille
Miglia del 1957, l'opinione pubblica italiana ed anche
l'emittente televisiva di Stato, condannava lo sport automobilistico e
la sua pericolosità, arrivando a chiederne la completa
abolizione dall'italico territorio.
La contraddizione del tempo si
evince chiaramente dalla fotografia. Mentre tutti sembravano scagliarsi
contro l'automobilismo sportivo, Mike Bongiorno pensa bene di invitare
a Lascia o Raddoppia un quartetto d'eccezione: Mike Hawthorn, Phil
Hill, Gerino Gerini e Jo Bonnier posano vicino al noto presentatore,
quasi a convincere gli italiani della non pericolosità delle
competizioni sportive e nei bar, unici posti dove si poteva vedere la
televisione e commentare gli eventi, gli appasionati di automobilismo
ricevono in "regalo" i campioni dello sport dell'auto intervistati dal
noto ancorman.
Mancavano pochi giorni alla 500 Miglia di Monza, una
settimana alla morte di Musso e un mese alla morte di Collins. |
SUL TRAGUARDO GRAZIE AI MUSCOLI
Francia 1958: a poche centinaia di metri dall'arrivo la Ferrari di
Peter Collins si spegne. L'inglese viene superato da Fangio ma conserva
il quinto posto spingendo la D246 sul traguardo. |
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BRABHAM, TITOLO OTTENUTO A SPINTA
Usa 1959: Brabham, Brooks e Moss nell'ordine sono in lotta per il
titolo alla vigilia del GP. Moss si ritira subito (6° giro,
cambio), Brooks arriva terzo a meno di un secondo dal vincitore
McLaren. Brabham è campione ma con un finale incredibile:
tradito dalla Cooper-Climax a 400 metri dall'arrivo, prosegue a spinta
ottenendo il quarto posto che gli garantisce il titolo. |
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LOTTA ALL'ULTIMA GOCCIA DI BENZINA
Belgio 1964: incredibile l'epilogo che ha per protagonista il
carburante. A tre giri dalla fine Dan Gurney, dominatore della corsa,
si presenta ai box per rifornire, ma i meccanici Brabham non hanno
più un goccio di benzina disponibile e lo rimandano in pista
(l'americano rimarrà a secco a un giro dalla fine). Balza al
comando Graham Hill, ma resta all'asciutto nell'ultimo giro per
problemi di pescaggio. Bruce McLaren subentra per restare all'asciutto
nel finale e tagliare il traguardo sullo slancio, sorpassato in
extremis da Jim Clark. Che resta a secco nel giro d'onore. |
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VOLATONA: 5 PILOTI IN 61 CENTESIMI
Italia 1971: con cinque macchine nello spazio di 61 centesimi e una
media finale di 242,615 km/h, il GP risulta il più serrato e
veloce. Tra Gethin e Peterson, meno di 50 centimetri. Quanto alla media
oraria, il primato verrà migliorato solo 32 anni
più tardi, nel 2003, a opera di Michael Schumacher. |
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FINALE AD ELIMINAZIONE: FUORI IN QUATTRO
Monaco 1982: finale tra i più sorprendenti e spettacolari di
sempre. A tre giri dalla fine Prost, al comando, perde il controllo
della Renault all'uscita della chicane e sbatte contro il guard-rail,
mentre comincia a piovere; passa in testa Patrese ma al tornante del
Loews va in testacoda; passa Pironi ma la sua Ferrari rimane subito
senza benzina, sotto il tunnel; tocca a De Cesaris (Alfa) ma rimane
secco nella discesa verso il porto: riguadagna il comando Patrese,
rimessosi in marcia grazie all'aiuto di alcuni commissari.
E vince. |
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MANSELL SPINGE FINO ALLO SVENIMENTO
Usa 1984: in una domenica rovente (42°) la Lotus di Mansell si
ferma a pochi metri dal traguardo per la rottura del differenziale. Il
pilota scende e spinge la monoposto fino a che il caldo e la
disidratazione non lo fanno crollare, svenuto, sull'asfalto. |
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SE IL DUELLO È ALL'ULTIMA GOCCIA
Europa 1984: volata al... rallentatore per il secondo posto tra Piquet
(Brabham) che va a zig-zag per pescare le ultime goccie di benzina, e
Alboreto la cui Ferrari non riesce ad avere carburante per
l'otturazione di uno sfiato del serbatoio. |
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DE ANGELIS VINCE SENZA SAPERLO
San Marino 1985: nel finale Johansson e poi Senna rimangono senza
benzina mentre sono in testa. Taglia il traguardo Prost, che viene
squalificato perchè il peso della sua McLaren risulata
inferiore (di 2 kg) al limite regolamentare di 540 kg. Solo dopo, Elio
De Angelis scopre di aver vinto... |
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spaghetti o bucatini....
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BEFFA DI SCHUMI NELLA CORSIA DEI BOX
Gran Bretagna 1998: vittoria con giallo per Michael Schumacher. Al
tedesco viene comminato uno "stop and go" di 10 secondi per un
doppiaggio in regime di bandiere gialle, ma la comunicazione viene
trasmessa alla Ferrari solo 31 minuti più tardi (6 oltre il
termine regolamentare, ciò che determinerà la
cancellazione del provvedimento). Il box decide di fargli scontare la
penalizzazione all'ultimo giro: è l'unico caso di vittoria
ottenuta passando nella corsia dei box. |
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ARRIVO IN PARATA CON EQUIVOCO
Usa 2002, un malinteso determina l'ordine d'arrivo tra le due Ferrari,
largamente in vantaggio su tutti. Michael Schumacher rallenta cercando
l'arrivo in parata con Barrichello, il quale però mette il
muso della sua macchina pochi centimetri davanti a quello del compagno.
Forse il fatto che le linee di partenza e d'arrivo distino qualche
metro trae in inganno i ferraristi. Il risultato è la
vittoria del brasiliano, uno scarto di 0"011 che è
più ridotto dei tempi moderni e forse di sempre
(numericamente superiore solo al centesimo tra Gethin e Peterson nel GP
d'Italia '71: ma quello scarto viene considerato di 10 millesimi per
convenzione, visto che allora il cronometraggio in millesimi non
esisteva), e critiche alla Ferrari accusata di spadroneggiare. |
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FISICHELLA VINCE... CINQUE GIORNI DOPO
Brasile 2003: Raikkonen è convinto di aver centrato un
successo fondamentale, dopo la sospensione della gara in anticipo per
il doppio incidente di Webber e Alonso. Ma la Jordan, documenti e
cronometraggio alla mano, dimostra un errore nel conteggio dei giri e
costringe la Fia a riscrivere l'ordine d'arrivo cinque giorni
più tardi: ancorchè singolare, per Fisichella
è il primo successo in F1. |
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SOLO SEI ARRIVATI, PRATICAMENTE TUTTI
Usa 2005: a Indianapolis sei sole vetture al via, quelle con le gomme
Bridgestone. I team forniti dalla Michelin, bocciata la richiesta di
inserire una chicane all'ingresso della curva parabolica dove le gomme
francesi cedono, rinunciano dopo il giro di ricognizione per non
ricorrere nella sanzione riservata a chi diserta il GP. |
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Quando si dice di rimanere in panne....
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Jody Scheckter
Dalle gare di Formula Uno con la Ferrari alla produzione di Mozzarella
di Bufala nella sua Laverstoke Park Farm in Inghilterra.
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L’ultimo Campione del Mondo della Ferrari per 21 anni, fino all’anno
2000 quando Michael Schumacher vinse il suo primo mondiale con il
Cavallino Rampante. Jody Scheckter iniziò 15 anni fa a praticare
l’agricoltura biologica come un hobby, ma da allora si è trasformata in
una passione e nella sua principale attività. Oggi la sua fattoria, Laverstoke Park Farm,
è una delle più grandi ed apprezzate aziende di agricoltura biologica
del mondo, considerata un modello da esperti internazionali. Laverstoke Park Farm
produce una grande varietà di prodotti alimentari biologici, inclusa la
Mozzarella di Bufala con la tecnologia tradizionale italiana ed un
impianto completamente fornito dalla DIMA in collaborazione con Tetra
Pak CPS England.
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Nick Mason, batterista dei Pink Floyd..
Impavidi...
Il " Rischio " è motore del Progresso ! |
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La Formula 1 ha coniugato l’Intelligenza
Coraggiosa dei Progettisti, con il Coraggio Intelligente dei Piloti. |
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Ha legato indissolubilmente il Cervello al Cuore ! |
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Gli scienziati definiscono la Velocità
con la formula:
S/t = Spazio diviso tempo. |
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Gli Esteti preferiscono battezzare la
Velocità con una sigla " E E E " cioè : Elegante
Espressione dell’Energia. |
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La Velocità è in
realtà il simbolo del progresso conseguito
nel secolo scorso. |
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Cevert, Rindt e Stewart all'epoca erano famosissime....
Nina Rind
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Helen Fittipaldi
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Helen Stewart
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Barbro Edwardsson incontrò Ronnie a Orebro in una discoteca nel 1969. Fu
amore a prima vista e divennero inseparabili. Fu assunta insieme a
Ronnie come "timekeeper" nel Team Lotus ove Ronnie iniziò a correre nel
1973.Altri tempi si direbbe ora ma forse erano migliori di ora. C'era meno
spnsorship e più passione e lealtà . Il datore di lavoro del marito che
assume anche la moglie .Notare la scritta sul pantalone.
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L'eleganza impeccabile dei piloti durante la corsa... (vedi scarpette blu)
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Graham Hill 1968 - Una gita in campagna....
Monza 1984 - Per non sbagliare la fermata ai box...
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Atterraggio complicato... |
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Silverstone '48 Geoffrey Ansell - ERA R9B Illeso! |
Sicuramente ho sbagliato strada ....
La prima Safety Car: una Porsche 914/6 entrata in pista nel Gran Premio del Canada del 1973 dopo un incidente tra Cevert e Scheckter.
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Fiato alle trombe....
1915
L’azienda ALFA fu acquisita da Nicola Romeo che
lasciò la grafica del simbolo invariata aggiungendo solo il proprio cognome
accanto alla scritta Alfa.
Questo marchio compare sulle prime vetture uscite di
fabbrica alla fine della prima guerra mondiale.
1910 – 1915
L’ emblema Alfa Romeo è il risultato della
fusione di due stemmi: la Croce rossa in campo bianco del Comune di Milano e il
Biscione della Signoria Viscontea.
Nata col nome di A.L.F.A. Anonima Lombarda
Fabbrica Automobili il 24 giugno 1910, la società sceglie a proprio emblema i
due simboli chiusi in un disco
con una corona che riporta in alto la scritta
ALFA, in basso MILANO, e sui lati due nodi Savoia simboli della monarchia
Sabauda.
Tutto il marchio ha un diametro di 65mm.
1910 –
1915
Sul lato del serbatoio della benzina, di forma cilindrica
posizionato trasversalmente dietro i sedili, è riportata la scritta ALFA in
bianco su campo rosso.
Non è un vero emblema ma è solo una scritta di forma
circolare.
1918 – 1925
Nel 1915 l’azienda ALFA fu acquisita da
Nicola Romeo che lasciò la grafica del simbolo invariata aggiungendo solo il
proprio cognome accanto alla scritta Alfa.
Questo marchio compare sulle prime
vetture uscite di fabbrica a fine prima guerra mondiale.
1925 -1930
Nel 1925 Alfa Romeo conquista il suo primo
campionato automobilistico del mondo e per sottolineare il successo aggiunse una
corona di alloro esternamente al proprio marchio aumentando le dimensioni fino a
75 mm. Il marchio veniva usato anche per abbellire il tappo del radiatore in
posizione verticale sopra di esso.
1930 -1943
La corona di alloro viene ridotta e tutto il
marchio ha una diametro di 60 mm.
Variante 1: Il marchio viene
prodotto, ed inserito armonicamente fra le cromature della vettura, direttamente
dai carrozzieri. Si possono quindi trovare molte varianti.
Questo stemma con
assenza del nome Milano è anteguerra come testimoniano i nodi
savoia.
Variante 2: Marchio in metallo monocromatico montato su una
6C 2500 carrozzata Pininfarina del 1946, senza i nodi Savoia.
1946 – 1972
Con la caduta della monarchia, vengono
eliminati i due nodi “savoia” e al loro posto vengono disegnate due ondine e la
grandezza del marchio ridotta a 54 mm. Dal 1950 il marchio viene costruito in
ottone smaltato, e dal 1960 in plastica.
1972 ad oggi…
Nel 1972 con la apertura dello stabilimento
di Pomigliano AlfaSud, la grafica viene modernizzata. Il biscione è
semplificato, infedele e la corona sono rossi e stilizzati.
Scompare la corona
di alloro, le due ondine laterali, e anche la scritta Milano.
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Posti esauriti....
Digione '79: Renè, Gilles il più bel duello della storia della Formula 1
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Formula 1: il cervello dei piloti
e i suoi segreti
Uno studio dell'Università di Firenze
ha evidenziato la funzionalità particolare
della mente dei piloti
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Un buon pilota di F1 deve avere talento, freddezza, un fisico allenato, ma
soprattutto... il cervello! E' quanto emerge da uno studio del Dott. Giulio
Bernardi, medico nell'Unità operativa di Biochimica clinica del Dipartimento di
Medicina e diagnostica molecolare dell'Università di Pisa,
condotto in collaborazione con il Dipartimento di Medicina interna dell'Aoup e
con Formula Medicine di Viareggio.
A quanto pare, i particolari allenamenti svolti dai piloti
per essere sempre lucidi e reattivi nelle diverse condizioni di gara
provocherebbero dei cambiamenti a livello celebrale rispetto
alle persone comuni, poco avvezze alla pratica di questo sport motoristico.
In pratica, analizzando i processi di elaborazione dell'informazione
visuo-motoria nel cervello dei piloti e in quello dei comuni
automobilisti, è stata evidenziata una diversa connettività funzionale tra
distinte regioni cerebrali.
Lo studio ha sottoposto a risonanza magnetica i piloti della
Forumula 1 ed è stato chiesto loro di rispondere a precisi compiti di
integrazione visuo-motoria. ''Abbiamo simulato una griglia di partenza - ha
concluso Pietrini - e in presenza del semaforo rosso i piloti dovevano
ripetutamente schiacciare un pulsante. Cio' che si evidenzia e' come
l'addestramento dei piloti fornisca risultati assai diversi rispetto a quelli
dei soggetti normali. In questo modo per la prima volta e' stato possibile
misurare come diversi gruppi di neuroni parlano tra di loro".
L'addestramento dei piloti, la loro abitudine ad elevate
prestazioni, ha un effetto plastico sul cervello, lo modifica in qualche modo e
ciò dimostra che proprio l'addestramento può risultare molto utile in caso di
terapie riabilitative conseguenti a danni cerebrali.
Insomma, per diventare un pilota di successo è necessario allenare la
mente, che anche in questo sport ha ruolo fondamentale. D'altra parte i
trionfi di driver non sono stati un caso.
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.....mi vedete?........sono finito in un campo...!
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La prima
vittoria in F1 di una automobile con marchio Ferrari fu il Gran Premio di Gran
Bretagna del 1951
con Froilan Gonzales, sbaragliando lo squadrone Alfa Romeo. A
fine della gara Enzo Ferrari disse:
« Ho ammazzato mia madre »
in riferimento al
fatto che egli doveva tutto all’Alfa Romeo, casa per la quale aveva lavorato per
tanti anni.
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I
piloti iniziano a manifestare un certo scontento per le condizioni in
cui versa la pista di Interlagos dato l'asfalto irregolare e abrasivo.
La gara venne ritardata per permettere la pulitura della pista dai detriti che furono lanciati dalle tribune.
Rolls trasformata per il trasloco in villa....
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Silverstone 1969 - Jochen Rindt sostituisce i meccanici in sciopero....
F1 CURIOSITA - Gran Bretagna 1950: agli albori del
campionato mondiale due tra i piloti - entrambi in gara con la Maserati
- avevano titoli nobiliari. Lo svizzero Emmanuel De Graffenried era
barone, il thailandese Birabongse Bhanuban - era principe (per tutti,
più semplicemente, "Prince Bira"). |
F1 CURIOSITA' - Olanda 1953: materiali e tecniche
di lavorazione non erano certo quelli di oggi, negli anni Cinquanta. A
Zandvoort il catrame del manto stradale, rifatto da poco tempo,
irritò gli occhi di molti piloti, costringendo i ferraristi
Luigi Villoresi e Giuseppe Farina a ricorrere alle cure di uno
specialista |
F1 CURIOSITA' - Gran Bretagna 1958: si bucavano
spesso le gomme, a quei tempi, e talvolta per cause al limite
dell'incredibile. La foratura che in questa occasione tolse di gara la
BRM del francese Jean Behra fu determinata dall'impatto con una lepre. |
F1 CURIOSITA' - Olanda 1966: Una volta in Formula 1
c'era spazio per la goliardia. Già due volte campione del
mondo e candidato al suo terzo titolo, Jack Brabham (Brabham-Repco),
definito sulla stampa "vecchia volpe", replicò
scherzosamente presentandosi al circuito con barba bianca posticcia e
bastone. |
F1 CURIOSITA' - Usa 1968: a dieci giri dal termine,
al passaggio del tornante, davanti alla Matra di Jackie Stewart si
pararono due spettatori in procinto di attraversare la pista. Lo
scozzese riuscì miracolosamente ad evitarli. |
F1 CURIOSITA' - Messico 1970: quella corsa si
svolse nel caos. Poco prima del via, il pubblico si riversò
festante sulla pista, bloccando la partenza. Dopo 40 minuti di
confusione, Jackie Stewart abbandonò la sua Tyrrell
infuriato: "In quste condizioni non corro. Non voglio ammazzare
nessuno". Gli organizzatori lo convinsero a recedere dal suo proposito
ma al 34° giro lo scozzese centrò in pieno un cane
che si aggirava per la pista e si ritirò, visibilmente
scosso. La FIA cancellò il GP del Messico dal calendario del
Mondiale, riammettendolo solo sedici anni più tardi. |
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F1 CURIOSITA' - Argentina 1972: la YPF,
società petrolifera di Stato argentina. interruppe la
sponsorizzazione della famosa
Temporada per spostare l'investimento su
un giovane e promettente pilota all'esordio: Carlos Reutemann (Lotus).
Che dopo la carriera sportiva intrapese quella politica. |
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F1 CURIOSITA' - Usa 1975: un incredibile infortunio
occorse a Jacques Laffite (Williams) prima del via.
Il francese scambiò per collirio una bottiglietta di liquido
per la pulizia della visiera dei caschi: finì all'ospedale e
fu costretto a disertare
il gran premio. |
F1 CURIOSITA' - Austria 1975: la pioggia
torrenziale spinse gli organizzatori a interrompere la gara dopo 29 dei
54 giri previsti. Alla vista della bandiera che sanciva la sua vittoria
(che poi sarebbe rimasta unica in carriera), Vittorio Brambilla perse
il controllo della March e andò a sbattere, salvo poi
completare il giro d'onore con il musetto danneggiato. |
F1 CURIOSITA' - Spagna 1976: Niki Lauda (Ferrari)
corse pochi giorni dopo essere caduto dal trattore nella sua casa
vicino a Salisburgo. Aveva due costole fratturate, riuscì a
guidare solo grazie dopo alcune iniezioni antidolorifiche |
F1 CURIOSITA' - Francia 1976: Harald Ertl (Hesketh)
non riuscì a qualificarsi ma pensò bene di
prendere comunque la partenza.
Non ne aveva alcun diritto e fu fermato dalla giuria al terzo giro. |
F1 CURIOSITA' - Argentina 1977: la squadra appena
fondata dal miliardario canadese Peter Wolf riuscì in un
impresa mai più ripetuta da alcun team, riuscendo a vincere
al suo esordio in F1. La portò al successo Jody Scheckter. |
F1 CURIOSITA' - Usa Est 1978: nell'attesa di un
processo vero per stabilire colpe e responsabilità di chi il
10 settembre 1978 aveva provocato l'incidente di Monza costato la vita
a Ronnie Peterson (Lotus), furono imbastiti processi piuttosto sommari.
Il più clamoroso, portato avanti da un comitato di
disciplina dei piloti capeggiato da Niki Lauda (Brabham), nel
successivo GP a Watkins Glen impedì la partecipazione di
Riccardo Patrese (Arrows). Successivamente, l'incidente ebbe
lunghistrascichi giudiziari e il dispositivo della sentenza definitiva
fu reso noto il 9 novembre 1983: confermata l'assoluzione di Patrese e
del direttore di gara Restelli, i giudici individuarono in James Hunt
(McLaren), la "causa esclusiva del determinarsi del mortale incidente". |
F1 CURIOSITA' - Belgio 1985: il GP del Belgio era
originariamente in calendario per il 2 giugno, ma in quell'occasione
non arrivò nemmeno alla domenica perchè l'asfalto
appena rifatto si sbriciolava al passare delle macchine in prova. Si
tentò di rappezzare in qualche modo le buche, che
però si riformavano subito: tutti a casa e riprogammazione
del gran premio al 15 settembre. |
F1 CURIOSITA' - Brasile 1987: al via della
stagione, in uno dei numerosi braccio di ferro con la FISA diretta dal
dispotico Jean Marie Balestre, i piloti dovettero piegarsi alla tassa
della superlicenza. Bisognava pagare cinquemila franchi francesi
più mille per ogni punto conquistato nella stagione
precedente. Risultò vana anche una minaccia di sciopero alla
vigilia del week end brasiliano. |
F1 CURIOSITA' - San Marino 1989: nacque un caso su
una sostituzione delle gomme avvenuta tra la prima
e la seconda
partenza (dopo il grave incidente di Berger al Tamburello con la
Ferrari), operazione non consentta dal regolamento. Thierry Boutsen
(Williams) e Alex Caffi (Dallara) vennero inizialmente squalificati,
poi reintegrati dalla Federazione sammarinese perchè
l'operazione era stata autorizzata dal direttore di gara. Ma la FISA
annullò quel provvedimento dichiarando giuridicamente
competente la federazione del Paese nel cui territorio si è
corso e dunque la CSAI, emanazione sportiva dell'ACI. L'organo italiano
sancì il definitivo reintegro dei due piloti nella
classifica del gran premio. Squalificato invece Oliver Grouillard
(Ligier) per sostituzione non autorizzata.
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F1 CURIOSITA' - Austria 1987: dai boschi intorno al
circuito di Zeltweg, all'improvviso durante le prove libere del
venerdì,
un capriolo riuscì a saltare le reti e
ad entrare in pista, ignorato dai commissari. L'animale
attraversò il tracciato mentre
sopraggiungeva la McLaren di
Stefan Johansson che, sul dosso cieco che introduce alla curva Rindt,
non riuscì ad evitare l'impatto e riportò alcune
contusioni. L'incidente, ripreso dalle televisioni,
fu cruento e
raccapricciante: irreparabili i danni alla scocca della McLaren.
F1 CURIOSITA' - Monaco e Ungheria 1995: due
incidenti assolutamente anomali videro protagonista, tra Montecarlo
e
l'Hungaroring, Takachiho Inoue. Sulle strade cittadine del principato,
sabato tra le due sessioni di prove libere
la Safety Car guidata
dall'ex rallista Jean Ragnotti tamponò la Footwork del
giapponese che era al traino. Il pilota,
singolarmente, era all'interno
della monoposto e aveva le cinture di sicurezza già
slacciate. Per sua fortuna aveva ancora il casco, perchè
venne sbalzato fuori fuori dalla monoposto e perse i sensi. I medici
non gli consentirono di partecipare alle qualificazioni. Bastava e
avanzava come pilota-Paperino eppure meno di tre mesi più
tardi, in Ungheria, Inoue dopo un innocuo ritiro per rottura del
motore, accostò a bordo pista e corse a munirsi di un
estintore per spegnere il principio d'incendio sulla sua macchina: fu
investito in pieno, sia pure a bassa velocità, dalla
macchina dei commissari intervenuti per spostare la Footwork. Nessun
danno al pilota giapponese.
E le immagini di quell'incidente ancora
circolano in Internet (video che noi abbiamo sulla sezione apposita).
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Hollywood - Cinecittà
Hollywood! Il grande cinema! Attori, attrici,
registi e comparse, sono attratti inesorabilmente da questo richiamo.
Clark Gable, Amedeo Nazzari, Paul Newman, Steve McQueen, Manuel Fangio,
Giacomo Agost......!
Ma cosa centrano questi ultimi due con Hollywood?. E invece centrano
eccome. Il fascino della cellulosa ha intaccato
anche piloti dalla
"pelle dura", abituati a olio, motori e velocità pura. Non
è facile capire se Hollywood ha avuto bisogno
di nomi legati
al mondo delle corse, magari in qualche momento di scarsità
di idee, o se i piloti di turno, hanno avuto
bisogno di Hollywood per
accrescere la loro popolarità, specialmente nel ventennio a
cavallo degli anni 70.
Le gesta di questi piloti, per la maggior parte
delle volte, rappresentati da attori professionisti, o direttamente
dagli interessati,
si mischia alla vita di contorno dei gran premi,
immersi nella mondanità parallela alle corse, tra
rivalità e belle donne
e le corse diventano il metro di
misura che dimostra le capacità dei contendenti.
Basta leggere i titoli per capire il messaggio inviatoci dai registi e
produttori, producendo lungometraggi dove il filo conduttore
è sempre il rischio, il duello sportivo o una bella donna. Normale, è il mondo "dorato" dei Gran Premi.
E così negli anni d'oro dei "cavalieri del rischio", il
pilota preferito, se avevi la passione per questo sport, lo potevi
vedere
anche in qualche sala cinematografica, preceduto
dall'immancabile cinegiornale o prima ancora dei filmati dell'Istituto
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F1 CURIOSITA' - Italia 1995: sfortuna nera per la
squadra di Maranello che tentava faticosamente di risollevarsi
da una
crisi ormai ventennale. A Monza, a due terzi di gara la Ferrari
intravedeva una clamorosa doppietta,
ma la monoposto di Jean Alesi si
staccò la piccola telecamera di bordo che finì
per lcolpire la macchina di Gerhard Berger
che era in scia, rompendo un
tirante della corvergenza. L'austriaco si fermò subito
mentre Alesi, largamente in fuga
a otto giri dalla conclusione, dovette
ritirarsi per la rottura di un cuscinetto.
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F1 CURIOSITA' - Australia 2002: all'avvio del giro
di ricognizione le Arrows non andavano in moto, così Heinz
Harald Frentzen ed Enrique Bernoldi pensarono bene di non compiere il
giro di ricognizione e di rientrare subito ai box, per prendere il via
da lì. Una manovra che infrangeva il regolamento e che
costò ad entrambi la squalifica. In quell'occasione, per la
seconda volta nella storia del Mondiale un intero team venne
squalificato nel corso della gara (precedentemente: March nel GP Canada
'72). |
F1 CURIOSITA' - Malesia 2003: l'altezza
sarà forse mezza bellezza, ma per un pilota di Formula 1
costituisce una fregatura intera. Così, nella fornace di
Sepang, Justin Wilson fu costretto al ritiro da crampi dovuti allo
sforzo di comprimere il suo metro e 92 di statura nell'abitacolo della
Minardi, e alla disidratazione. |
F1 CURIOSITA' - Gran Bretagna 2004: al pit stop
esplode l'estintore nella Toyota di Oliver Panis, il pilota francese
rimane quasi accecato e, appena rientrato in pista dopo il
rifornimento, andò in testacoda. |
F1 CURIOSITA' - Brasile 2004: addio amaro per il
team Jaguar, entrato in F1 cinque anni prima e messo in vendita dalla
Ford dopo ripetuti insuccessi nonostante un budget di tutto rispetto.
Al 24° giro le due macchine entrarono in collisione e Mark
Webber si ritirò. Non fu consolatorio il 14° posto
di Christian Klien. |
F1 CURIOSITA' - Bahrein 2005: strano clima per la
notizia dalla morte di Giovanni Paolo II, ma calata in un contesto
professionale che sostanzialmente procedeva con i ritmi di sempre, per
giunta in un paese di religione islamica.
Trulli indossò un
casco con la scritta "G.P. II" e successivamente "Thank you Pope".
L'abruzzese, a fine gara, chiese ai compagni di podio - Fernando Alonso
e Kimi Raikkonen - di non festeggiare.
La Ferrari corse con il musetto
delle vetture dipinto di nero mentre la Rai, come altre emittenti di
Stato, cancellò la diretta della gara. |
F1 CURIOSITA' - Australia 2006: David Coulthard
ottenne un punto dopo il reclamo contro Scott Speed per sorpasso in
regime di bandiere gialle. Un evento tutt'altro che raro, ma
risultò clamoroso che l'iniziativa fosse stata presa dalla
Red Bull contro la Toro Rosso, di fatto la squadra B. |
F1 CURIOSITA' - Canada 2006: Jacques Villeneuve,
ancora popolare nel suo Paese, annunciò che intendeva
avviare la carriera di cantante e presentò un disco che gli
attirò l'ironia di Michael Schumacher, il quale gli augurava
di essere competitivo - almeno come musicista -. La battuta non piacque
ai sostenitori del canadese, che fischiarono il tedesco al momento
della premiazione. |
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Ora si direbbe palco vintage |
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14
giugno 1964 Spa Francorchamps (Belgio)
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A due
giri dalla fine Dan Gurney (Brabham), in testa alla gara, rientra ai
box per rifornirsi ma viene fatto ripartire perché non
c’è più benzina: si fermerà
lungo il tracciato. Passa al comando Graham Hill (BRM), che a
metà dell’ultimo giro si ferma anch’egli
per un guasto alla pompa della benzina. E’ in testa ora
McLaren (Cooper), al quale si rompe la cinghia
dell’alternatore prima dell’ultima curva, il
tornante La Source.
Il rettilineo finale è in discesa e il
neozelandese spera di passarlo anche a motore spento, ma viene superato
di slancio a 100 metri dall’arrivo dalla Lotus di Jim Clark. |
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10
settembre 1967 Monza (Italia)
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Forse
la gara più incredibile della storia. Clark (Lotus), in
testa dopo 13 giri, si ferma per cambiare una gomma afflosciatasi e
riparte con un giro di ritardo. Si sdoppia dai battistrada, li
raggiunge e li supera a poche tornate dalla fine. All’ultimo
giro è nettamente davanti a John Surtees (Honda) e Brabham
(Brabham), unici superstiti del gruppo di testa, ma alla curva Ascari
viene sfilato dai due, che vanno a giocarsi il successo in volata.
Vincerà Surtees, mentre Clark arriverà con oltre
20 secondi di distacco, senza benzina! |
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9
giugno 1968 Spa Francorchamps (Belgio) |
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Jackie
Stewart (Matra) ha un vantaggio di mezzo minuto su McLaren (McLaren) ma
all’inizio dell’ultimo giro rientra ai box per
rifornirsi. La sosta va per le lunghe e nel frattempo la corsa termina
con la vittoria di McLaren. Stewart è classificato quarto,
staccato di un giro. |
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10
maggio 1970 Montecarlo (Monaco)
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Brabham
(Brabham), al comando davanti a Jochen Rindt (Lotus), a 15 giri dalla
fine comincia ad accusare noie ai freni e rallenta vistosamente.
All’ultimo giro Rindt gli è vicino. Brabham,
pressato, alla curva del gasometro, l’ultima, va a sbattere
contro il guard-rail. Rindt lo supera e va a cogliere un insperato
successo, l’australiano è secondo. |
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18
luglio 1970 Brands Hatch (Gran Bretagna) |
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Nuova
beffa di Rindt ai danni di Brabham. Il pilota-costruttore sorpassa
l’austriaco a 12 giri dalla fine. All’ultima
tornata ha 14’’ di vantaggio sul rivale ma
improvvisamente rimane senza benzina. Rindt lo sorpassa spietatamente e
sul traguardo lo sopravanza di oltre mezzo minuto. |
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17
giugno 1973 Anderstorp (Svezia) |
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Ronnie
Peterson (Lotus) resiste per tutta la gara agli attacchi di un
gruppetto formato da Denny Hulme (McLaren), Emerson Fittipaldi (Lotus)
e Stewart (Tyrrell). A 4 passaggi dalla conclusione Fittipaldi e
Stewart si ritirano per problemi al motore. Resta solo Hulme, che
all’ultima tornata approfitta delle difficoltà di
Peterson con la tenuta di strada della sua monoposto per superarlo in
extremis. |
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13
gennaio 1974 Buenos Aires (Argentina)
1 - Denny Hulme |
2 - Niki Lauda |
3 - Clay Regazzoni |
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Ancora
Hulme (McLaren) beneficia delle disgrazie altrui. Lo sfortunato di
turno è l’idolo locale Carlos Reutemann (Brabham)
che all’ultimo giro si ferma senza più un goccio
di carburante nel serbatoio e regala l’ultimo successo della
carriera allo scontroso neozelandese. |
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3
luglio 1977 Digione (Francia)
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Gara
caratterizzata dal duello tra John Watson (Brabham) e Mario Andretti
(Lotus). L’inglese resiste ai ripetuti attacchi
dell’italo-americano fino a mezzo giro dalla fine, quando la
sua vettura, equipaggiata con motore Alfa Romeo, rimane senza benzina e
“Piedone” Andretti va a vincere di misura. |
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4
marzo 1978 Kyalami (Sud Africa) |
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Stavolta
Peterson approfitta delle sfortune di Riccardo Patrese (Arrows)
dominatore della corsa fino a 15 giri dal termine, e di Patrick
Depailler (Tyrrell). Il padovano viene fermato dalla rottura del
motore, il transalpino è costretto a lasciar passare
Peterson all’ultimo giro perché a secco di benzina. |
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23
maggio 1982 Montecarlo (Monaco)
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A due
giri dalla fine comincia a piovere e Alain Prost (Renault) va a
sbattere contro il guard-rail in rettilineo quando è ormai
salutato da tutti vincitore. Passa al comando Patrese (Brabham) che
all’ultimo giro va in testacoda alla curva del Loews e rimane
momentaneamente fermo. Viene superato da Didier Pironi (Ferrari) e
Andrea De Cesaris (Alfa Romeo), i quali finiscono la benzina quasi
nello stesso istante e si fermano a loro volta. Nel frattempo Patrese
riesce a riaccendere il motore e piomba sul traguardo ignaro di aver
vinto. |
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2
giugno 1991 Montreal (Canada) |
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Nigel
Mansell (Williams) conduce la corsa dal primo metro, ma a meno di un
chilometro dal traguardo un problema elettrico gli manda fuori uso il
cambio e il “Leone” deve cedere la vittoria,
l’ultima della sua carriera, a Nelson Piquet (Benetton).
Mansell verrà classificato al sesto posto. |
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Sia che la Ferrari vinca o perda, gli autodromi
saranno
sempre pieni di bandiere col cavallino rampante
sventolate da
uomini di tutte le nazioni.
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Ayrton Senna - John Player Special Team Lotus Brands Hatch - 1985
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I fratelli Ricardo e Pedro Rodriguez
Poco più di 50 anni fa, due
fratelli messicani irrompono nella scena agonistica internazionale,
lasciando al loro passaggio un’eredità che ancora oggi
vive nel cuore degli appassionati del mondo delle corse motoristiche:
si tratta di Pedro e di Ricardo Rodriguez. Pedro era più
grande di Ricardo di due anni e i due fratelli venivano da una famiglia
benestante, il padre, Don Pedro Rodriguez, ex acrobata motociclista,
era a capo della pattuglia motorizzata della polizia messicana.
Entrambi cominciano prima con la bicicletta diventando campiona
nazionali, passando poi sulle moto, diventando parimenti campioni e
successivamente, fecero il loro debutto nel mondo delle quattro ruote,
a 14 anni.
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Pedro Rodriguez - Ferrari 156 F1
Tribuna d'onore in bambù
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Farina e Hawthorn due look in gara, al G.P di Francia del 1952
STORIA: OMINO MICHELIN
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Chi l’avrebbe mai detto????
Bibendum, meglio noto in Italia come Omino Michelin, è la mascotte
dell’azienda produttrice di pneumatici Michelin nonché uno dei più
antichi marchi registrati. Il personaggio è un omino bianco composto da
camere d’aria di pneumatici. Ha ricevuto dal Financial Times il
riconoscimento di “Miglior Logo della Storia”.
Forse non tutti sanno che quando è nato, nel lontano 1894, l’omino Bibendum non aveva l’aspetto affabile e bonaccione che ha oggi: era infatti di grandi dimensioni, gran bevitore e fumatore di sigari.
Non a caso il suo nome “Bibendum”, viene da un verso del
poeta latino Orazio: “nunc est bibendum” ovvero “ora
bisogna bere”, inteso in un senso meno letterale come “ora
bisogna superare l’ostacolo”. E così Edouard
Michelin, uno dei fondatori dell’azienda, lo fece rappresentare
graficamente (dopo aver visto una pila di pneumatici che gli
ricordavano un uomo senza braccia e senza gambe) dall’artista
Marius Rossillon, noto come O’Galop. Oggi Bibendum,
rappresentando Michelin in oltre 150 Paesi, è uno dei marchi
più riconosciuti al mondo.
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