|
|
A Montecarlo solo i più grandi della storia vincono.
Il circuito più glamour del
mondiale è da sempre scenario di grandi imprese e di grandi vittorie.
Su questi
fantastici 3 chilometri si sono inanellati, più che altrove, successi
a
ripetizione e si sono premiati pluricampioni.
GP MONACO, 26.05.2013 - Il Principe Alberto II e sua moglie Principessa Charlene
|
|
14 aprile 1929, nasce il Gran Premio di Monaco
|
Anno di nascita 1929, parliamo del più celebre tra i Gran Premi
dell’anno, ovvero quello di Monaco, la gara più attesa, anacronistica ed
appassionante di tutta la stagione. L’avvenimento mondano dell’anno,
dove si intrecciano un cosmo fatto di motori, super yacht, feste, eventi
mondani, belle donne e tutto quanto offre quel piccolo lembo di costa a
sud delle Francia.
La gara nasce per merito di Anthony Noghès, presidente e fondatore
dell’Automobile Club di Monaco. Noghès si reca a Parigi per presentare
la candidatura del proprio Club all’Association des Automobile-Clubs
Reconnus, praticamente l’attuale Federazione Internazionale
dell’Automobile. La candidatura di Noglès viene rifiutata: Montecarlo
non ha nessun circuito e non si corre nessuna gara automobilistica nel
territorio del Principato, ed allora scatta l’idea di organizzare
appositamente una gara tra le strette strade della città per essere
inseriti nel giro dei grandi Club automobilistici. Dall’idea
all’organizzazione passano due anni, ed il 14 aprile 1929 il Principe
Pierre de Polignac inaugura il circuito cittadino.
Al via del primo Grand Prix tra le strade monegasche ci sono 16
vetture. La vittoria va a Charles Frederick William Grover, detto più
semplicemente “Williams”, al volante di una Bugatti 35B.
La media della
gara è di 80 Km/h e da quel giorno di primavera nasce una gara che
segnerà fino ai giorni nostri la storia della F.1. Ad Anthony Noghès va
anche il merito di avere inventato la bandiera a scacchi per dare il
segnale di fine gara.
|
1933 - 5° Gran Premio di Monaco |
Il Gran Premio di Monaco 1936 è stata l'ottava edizione del Gran Premio di Monaco, valida come prima prova
del Campionato europeo di automobilismo 1936.
|
Rudolf Caracciola Mercedes W25K vince sotto la pioggia il Gran Premio di Monaco del 1936.
|
Il Campionato europeo di automobilismo 1937
è stata la V edizione del Campionato europeo di automobilismo.
Con tre vittorie su cinque gare, Rudolf Caracciola si laureò per
la seconda volta campione europeo guidando una Mercedes equipaggiata
con un motore 5,6 litri. Dal momento che l’anno successivo la
formula fu cambiata, imponendo dei motori più piccoli e meno
potenti, le auto del 1937 risultarono le più potenti mai
costruite fino all’arrivo dei motori turbo in Formula 1 a cavallo degli anni ’70 e ’80 del XX secolo.
|
Monaco "Hotel Beau Rivage" - Passaggio di Rudolf Caracciola e Manfred von Brauchitsch su Mercedes Benz W125
|
Dopo la guerra il G.P. di Montecarlo è prontamente inserito nel
neonato Campionato Mondiale di F.1 e la prima edizione titolata,
disputata il 21 maggio del 1950, è vinta dalla Alfa Romeo 159 di Juan
Manuel Fangio che precede la Ferrari 125 di Alberto Ascari
e la Maserati
di Louis Chiron.
Il tracciato di Monaco è rimasto immutato nel tempo, a parte qualche
piccola modifica di poca importanza.
È il più corto e lento dell’intero
mondiale e si sono svolte alcune tra le corse più sorprendenti ed
emozionanti.
Alcuni piloti come Ayrton Senna e Graham Hill sono stati i migliori
interpreti di questa anacronistica corsa che ha avuto anche dei drammi
come quello di Lorenzo Bandini che ha perso la vita proprio a causa
della fatica di questa corsa.
|
|
Gran Premio di Monaco 16 maggio 1948
Distanza 100 giri, totale 318 km
Podio
1 Nino Farina Maserati - 2 Luis Chiron Talbot Lago - 3 Toulo de Graffenried Maserati
Gran Premio di Monaco
Qualifiche
Dopo due sessioni di qualifica, come da
tradizione al giovedì e al sabato, dove Charles Pozzi, Yves
Giraud-Cabantous, Pierre Levegh e Clemente Biondetti non partono, la
griglia di partenza viene condizionata pesantemente dal grave incidente
occorso all'argentino Alfredo Pián il quale, a causa di una
macchia d'olio, va a sbattere contro la tribuna con la Maserati
fratturandosi una caviglia, e non prenderà più parte a
una gara di Formula 1. La sessione del sabato viene sospesa
definitivamente e le posizioni vengono stabilizzate ai cinque migliori
tempi ottenuti nella prima sessione di prove: dalla sesta in avanti i
tempi della seconda sessione. Questo sistema penalizzerà
soprattutto Luigi Villoresi che, pur avendo ottenuto il secondo tempo
assoluto, partirà dalla terza fila in sesta posizione.
|
Qualifiche ufficiali: 1 Juan Manuel Fangio 1.50.2 - 2 Nino Farina 1'52.8 - 3 José Froilàn Gonzàlez 1'53.7
|
|
Gara
Al primo giro della gara si verifica un rovinoso incidente multiplo
quando un'ondata improvvisa invade la curva del Tabaccaio. Fangio, già
in testa, riesce a evitarla e Nino Farina
in quel momento in seconda posizione, si scontra con la Maserati di
González che prende fuoco. L'argentino riesce in breve tempo a uscire
dalla vettura con qualche ustione, e altri piloti, tentando di evitare
le due vetture, effettuano collisioni tra loro. Luigi Fagioli, in quinta
posizione, sterza bruscamente, andando in testacoda e viene urtato dal
sopraggiungente Louis Rosier. Nella carambola si ritirano
complessivamente dieci piloti (tra un parco partenti di 19). Soltanto
Fangio riesce a evitarla restando in testa alla gara. Luigi Villoresi
viene attardato in maniera irreparabile al secondo giro dalla pista
ostruita dalle vetture incidentate. Escono subito di scena due grandi
protagonisti del Gran Premio di Gran Bretagna, Farina e Fagioli, mentre
Villoresi tenta una rimonta portandosi, al 55º giro, a 32 secondi da
Fangio, prima di arrendersi al 63º giro per problemi alla trasmissione.
Prima, al 36º giro, si era ritirato anche Philippe Etançelin per una perdita d'olio.
Alla fine Juan Manuel Fangio, dopo avere doppiato tutti, e senza
grandi problemi, riesce a conquistare la sua prima vittoria in Formula
1, raggiunge Farina in testa alla classifica con 9 punti e ottiene il
primo “Grand Chelem” della storia: pole position, fastest lap, vittoria
della gara condotta sempre in testa. Con la media oraria di 98,701 km/h,
è il Gran Premio più lento di sempre. La Ferrari 125 non si è
dimostrata all'altezza delle Alfa Romeo, e già Enzo Ferrari comincia a
pensare ad una vettura tutta nuova, con motore aspirato.
1 |
Juan Manuel Fangio |
Alfa Romeo |
318.000 km |
3:13'18.7 |
2 |
Alberto Ascari |
Ferrari |
314.820 km |
+ 1 Giro |
3 |
Louis Chiron |
Maserati |
311.640 km |
+ 2 Giri |
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1955
È l'edizione passata alla storia per il volo in acqua di
Ascari.
|
|
Monaco, 1955. Le Lancia D50 di Ascari (26), Eugenio Castellotti (30 in
gara..
in prova col 27?) - Luigi Villoresi (28) - Louis Chiron (32).
|
|
|
Prima della partenza si sprecano i sorrisi.
Tutto pare andare per il
meglio. La macchina è veloce e affidabile, lo dimostra lo stesso tempo
in prova al pari di Fangio con la Mercedes, e le due vittorie fuori
campionato. |
Partenza, schiacciato a "sandwich" tra le frecce d'argento |
|
|
Dopo una partenza bruciante, Fangio, scattato
dalla pole position, è costretto al ritiro, mentre si trova in
testa, per la rottura di un ponte. La prima piazza è ceduta al
compagno di squadra, Stirling Moss, sempre su Mercedes, passato
alla storia come l'"eterno secondo": pilota dal talento
straordinario, mai in grado di portare a casa un alloro iridato.
Anche la Mercedes dell'inglese, tuttavia, è costretta al ritiro per
un problema al motore. Ascari, su Lancia, si trova, così, in testa
alla gara. È a questo punto che una delle immagini più vivide, fra
i ricordi degli appassionati, prende forma: il milanese, alla
chicane del porto, perde il controllo della vettura - forse per un
problema al freno anteriore destro, forse per la presenza di olio
perso proprio dalla vettura di Moss - e finisce clamorosamente in
mare. |
|
GP Montecarlo 22 maggio 1955, il recupero dell'auto di Ascari
|
Come lui stesso ebbe modo di spiegare, trovatosi a scegliere
tra sbattere contro un muretto di sabbia, colpire una piccola
quanto affollata tribuna o terminare la propria corsa in acqua,
egli decise proprio per quest'ultima opzione.
Ascari riuscì ad
uscire dalla vettura senza particolari difficoltà - data anche
l'assenza, all'epoca, delle cinture di sicurezza -
e a cavarsela
praticamente senza alcuna conseguenza. La gara venne poi vinta dal
francese Trintignant (detto, il "pilota gentile",
per i modi
particolarmente docili con cui riusciva a condurre le proprie
vetture), al primo successo in F. 1, su Ferrari.
|
|
|
Luigi Musso. Ferrari Dino 246 F1. Monaco 1958
|
Monaco 1958 Gazométre
La 246 di Musso precede quella di Hawthorn, poi Schell su BRM e Von Trips ancora con la 246
|
Gasometro 1958
F1 GP Monaco (1958-59): il bis di Trintignant e l’unico acuto di “Black Jack” Brabham |
Montecarlo '58 - Box Ferrari
|
Il
GP del 1958 è il primo senza Juan Manuel Fangio. All’evento, con una
Connaught B, prende parte anche un giovane Bernie Ecclestone, ma non
riuscirà a qualificarsi; questo rimarrà il suo unico tentativo. Le prove
vengono dominate da Tony Brooks (Vanwall), capace di rifilare dal
secondo a salire di distacco agli avversari, in primis la BRM di Behra,
le Cooper di Brabham, Salvadori e Trintignant, e la Ferrari di Hawthorn.
La partenza vede Behra bruciare il poleman, mentre Moss, partito 8°, è
già 4° alla fine del primo giro, divenendo 3° dopo aver passato Brabham
nel corso della seconda tornata. Hawthorn, al contrario, parte male ma
risale prontamente, tanto da issarsi sul podio virtuale al giro 8,
superando lo stesso Moss; altri 12 giri e il ferrarista passa anche
Brooks, il quale si ferma al giro 23 (motore). La leadership di Behra
termina al 28° passaggio, a causa della rottura dei freni. Hawthorn
passa al comando, ma Moss ingaggia con lui un duello, che finisce al
giro 39, con il ritiro del pilota Vanwall (motore). Anche il ferrarista,
però, non è fortunato, ritirandosi a sua volta (giro 48, pompa della
benzina). In testa, così, si ritrova Trintignant, che precede le Ferrari
di Musso, Collins e von Trips. Quest’ultimo si ritira al giro 92
(motore). Sotto la bandiera scacchi festeggia il francese, che va a
precedere Musso e Collins.
GP Monaco 1958.
In primo piano, la Cooper 20 di Maurice Trintignant, vincitore della gara |
|
|
Stirling Moss (Cooper) conquista la pole nel 1959, battendo di 4 decimi
il ferrarista Behra e di mezzo secondo Brabham (Cooper); seconda fila
per le altre Ferrari di Brooks e Phil Hill. La partenza migliore è
quella di Behra, che si mette dietro Moss e Brabham. Nel corso del
secondo giro, una collisione elimina Halford (Lotus), von Trips
(Porsche) e Allison (Ferrari). Behra mantiene la vetta con un margine
minimo sulle Cooper fino al giro 22, quando viene passato da Moss; una
tornata dopo anche Brabham scavalca il ferrarista, che poco dopo si
ritira (giro 25, motore). Dietro le due Cooper, la lotta per il gradino
più basso del podio è più accesa e vede prevalere Brooks, dopo aver
superato la BRM di Schell (giro 46). Il colpo di scena arriva
all’82.esima tornata, quando Moss è costretto a fermarsi, con la
trasmissione ko. Il suo ritiro concede sul piatto d’argento a Brabham la
chance per la sua prima vittoria, che puntualmente arriva, davanti a
Brooks e Trintignant. E’ anche la prima vittoria per la Cooper
ufficiale, visto che le due precedenti erano state colte dal team Rob
Walker. |
|
Monaco '59 - P.Hill |
|
Monaco 1959 - Vincitore J.Brabham - Cooper Climax T51
Il Gran Premio di Monaco 1959 fu la prima gara della stagione 1959 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 10 maggio sul Circuitodi Montecarlo. La corsa vide la prima vittoria in carriera di
Jack Brabham su una Cooper-Climax. Secondo classificato il debuttante
in Ferrari Tony Brooks e terzo il francese Maurice Trintignant su Cooper-Climax.
Primo team non casa automobilistica a vincere il mondiale di F.1, porta
un'innovazione sorprendente con il motore (coventry-climax) spostato
alle spalle del pilota, mentre fino ad allora le auto da corsa avevano
il motore anteriore. Questo tecnicismo permise di produrre un'auto
maneggevole e leggera con la quale Jack Brabham vinse il suo primo
titolo mondiale..
|
Gran Premio di Monaco 1960 - Joakim Bonnier
|
Gran Premio di Monaco 1961
si è svolto domenica 8 aprile 1961 sul circuito di Monte Carlo.
La gara è stata vinta da Stirling Moss su Cooper seguito dai due
piloti della Ferrari Richie Ginther e Phil Hill. |
|
|
|
1960: Stirling Moss (Lotus)
|
|
1961: Stirling Moss (lotus)
|
|
|
|
1962: Bruce McLaren (Cooper)
|
|
1963: Graham Hill (BRM)
|
|
|
|
1964: Graham Hill (BRM)
|
|
1965: Graham Hill (BRM)
|
|
|
|
1966: Jackie Stewart (BRM)
|
|
1967: Denny Hulme (Brabham)
|
|
|
|
1968: Graham Hill (Lotus) |
|
1969: Graham Hill (Lotus) |
|
Monaco - Bruce McLaren |
|
|
|
1970: Jochen Rindt (Lotus)
|
|
1971: Jackie Stewart (Tyrrell)
|
|
|
|
1972: Jean Pierre Beltoise (BRM)
|
|
1973: Jackie Stewart (Tyrrell)
|
|
|
|
1974: Ronnie Peterson (Lotus)
|
|
1975: Niki Lauda (Ferrari)
|
|
|
|
1976: Niki Lauda (Ferrari)
|
|
1977: Jody Scheckter (Wolf)
|
|
|
|
1978: Patrick Depailler (Tyrrell) |
|
1979: Jody Scheckter (Ferrari) |
Monaco '77 - Curve Loews Portier
|
|
1980: Carlos Reutemann (Williams)
|
1981: Gilles Villeneuve (Ferrari)
|
|
|
1982: Riccardo Patrese (Brabham)
|
1983: Keke Rosberg (Williams)
|
|
|
1984: Alain Prost (McLaren)
|
1985: Alain Prost (McLaren)
|
|
|
1986: Alain Prost (McLaren)
|
1987: Ayrton Senna (Lotus)
|
|
|
1988: Alain Prost (McLaren) |
1989: Aryton Senna (McLaren) |
|
Montecarlo '92 |
|
|
1990: Ayrton Senna (McLaren)
|
1991: Ayrton Senna (McLaren)
|
|
|
1992: Ayrton Senna (McLaren)
|
1993: Aryton Senna (McLaren)
|
|
|
1994: Michael Schumacher (Benetton)
|
1995: Michael Schumacher (Benetton)
|
|
|
1996: Olivier Panis (Ligier)
|
1997: Michael Schumacher (Ferrari)
|
|
|
1998: Mika Hakkinen (McLaren)
|
1999: Michael Schumacher (Ferrari)
|
|
|
2000: David Coulthard (McLaren) |
|
Gran Premio di Monaco 2003 - La gara fu vinta da Juan Pablo Montoya su Williams - BMW,
davanti a Kimi Räikkönen su McLaren - Mercedes e a Michael Schumacher su Ferrari.
|
2001: Michael Schumacher (Ferrari) |
2002: David Coulthard (McLaren) |
2003: Juan Pablo Montoya (Williams) |
2004: Jarno Trulli (Renault) |
2005: Kimi Raikkonen (McLaren) |
2006: Fernando Alonso (Renault) |
2007: Fernando Alonso (McLaren) |
2008: Lewis Hamilton (McLaren) |
2009: Jenson Button (Brawn) |
2010: Mark Webber (Red Bull) |
2011: Sebastian Vettel (Red Bull) |
2012: Mark Webber (Red Bull) |
2013: Nico Rosberg (Mercedes) |
2014: Nico Rosberg (Mercedes) |
2015: Nico Rosberg
(Mercedes) |
Monaco si trasforma in circuito di Formula 1
|
Le Curve
Ogni curva del circuito di Monaco ha la sua storia , bella o brutta che sia |
|
|
|
|
Questa curva, dedicata alla patrona di
Montecarlo, si affronta arrivando dal rettilineo di partenza a quasi
280 orari. In soli 100 metri la velocità si riduce quasi di
due terzi raggiungendo nel punto più lento i 110 km/h. .
|
|
A questa variante ci si arriva dopo
l’omonimo salitone a circa 270 orari, mentre il cambio di
direzione si esegue ad una velocità di poco superiore ai 150.
|
|
|
|
In questa curva lo spazio di frenata
dovrebbe allungarsi leggermente, senza però mettere in crisi
i freni che, grazie al miglioramento dell’aerodinamica,
dovrebbero rimanere più
freddi – relativamente
– a parità di tempo in cui vengono utilizzati
|
|
Dopo la curva Massenet, inizia la prima
parte guidata del circuito, che comprende anche la famosa curva del
Casinò. In questo punto le auto non subiscono sollecitazioni
anche se si nota come la continua ricerca sui materiali permetta ai
freni di rimanere molto al di sotto delle temperature degli anni
precedenti, pur a fronte di uno spazio di frenata ridotto e ad un
maggior carico imposto dal pilota al pedale del freno.
|
|
|
|
Un altro piccolo strappo porta a questa
curva stretta che impone di ridurre la velocità da 220 a
circa 80 orari. La pressione sul pedale e la forza decelerante salgono
a valori abbastanza impegnativi, ma i dischi non raggiungono ancora
temperature limite. Rimane comunque uno dei tratti più
impegnativi del tracciato per l’alternanza di forti frenate e
grandi accelerazioni
|
|
Questa curva lentissima può
anche essere indicata come curva del Grand Hotel (o Vecchia Stazione)
ed è una delle curve più strette del mondiale. Le
velocità sono bassissime, così come il livello di
stress dell’impianto frenante. In compenso, trovarsi davanti
un pilota più lento in questo punto vuol dire portarselo
dietro fin sotto il tunnel, solo alla fine del quale si può
tentare un sorpasso.
|
|
|
|
Una curva poco impegnativa, ma che prelude
all’apnea solare del tunnel. Come nella curva precedente la
macchina è poco sollecitata e quello che conta è
la precisione della traiettoria in uscita per affrontare al meglio la
lunga accelerazione del tunnel. Impegnativo, soprattutto il cambio di
luce non appena si entra nel tunnel, nonostante
l’illuminazione a giorno di questo tratto.
|
|
Sotto il tunnel si tocca la
velocità più alta di tutto il tracciato (oltre
290 orari), mentre appena ritornati alla luce è necessario
pestare con forza sul pedale per ridurre la velocità fino a
circa 70 km/h nel punto più lento della nuova chicane.
|
|
|
|
Ancora gas a tavoletta fino a questa
mitica curva sinistrorsa, in realtà una veloce variante che
lancia le monoposto alla successiva esse delle Piscine. |
|
Anche questa variante è un
veloce destra-sinistra in cui la velocità di approccio viene
dimezzata nel punto più lento. La decelerazione è
piuttosto impegnativa (3,4 G) e i carichi laterali sono enormi. La
visibilitàè scarsa, perché ai lati
della pista i guard rail impediscono la visuale sulla traiettoria da
seguire.
|
|
|
|
Questa lenta destrorsa condivide con la
Loewe il primato della curva meno veloce del mondiale. Fino a qualche
anno fa i piloti dovevano staccare le mani dal volante per poterlo
ruotare completamente, mentre oggi riescono a fare questo tornantino
solo arrivando ad incrociare le braccia. L’accelerazione
dalla curva delle Piscine è breve, quindi i valori di
decelerazione e carico sul pedale sono su valori accettabili. |
|
Questa curva, dedicata al magnate del
tabacco che ha organizzato le prime edizione del rally e del GP
di
Montecarlo, non è particolarmente impegnativa, salvo per il
fato che in uscita è necessario sfruttare al massimo
l’accelerazione che immette nel rettilineo
d’arrivo. Viste le velocità ridotte in gioco, la staccata che precede
la curva Noghes è un buon punto dove provare a sorpassare,
perché in uscita la traiettoria è stretta e
obbligata ed è quasi impossibile venire superati. |
|
|
Riprese del film "Grand Prix" al GP di Monaco 1966
|
Bruce McLaren Tunnell Monaco 1969 |
|
1974 Monaco Mirabeau GP Formula1 - Ronnie Peterson e Jacky Ickx - Lotus 72E |
Il circuito di Monaco è forse il
più conosciuto nel mondo dei Gran Premi.
É anche
il più famoso al mondo, ed ha lasciato immagini memorabili
nella mente degli appassionati.
Il
circuito passa per le strade dei miliardari che abitano nel Principato,
ma nonostante questo fascino, non è certo il circuito
favorito di piloti e scuderie. Anche se molti piloti risiedono proprio
a Montecarlo, il circuito può essere un grattacapo per loro,
a causa della configurazione stretta, non solo della pit lane. Dopo la
curva di partenza i piloti devono ingranare rapidamente la seconda
marcia per affrontare la curva St. Devote, prima di salire per Beau
Rivage. In questa parte irregolare i piloti mettono la marcia
più alta, prima di girare a sinistra per Massanet e a destra
nel Casino, sulla strada verso la curva Mirabeu.
La pista continua
verso la curva a 180º del Grand Hotel Haipin (prima Loew's),
dove la velocità scende alle 40 miglia orarie. In questa
curva i piloti devono, inoltre, bloccare al massimo il volante.
Superata questa parte del tracciato, i piloti accelerano per giungere
al tramo più rapido del circuito. Le macchine si avvinano
pericolosamente al bordo pista prima di entrare al famoso tunnel di
Monaco, raggiungendo 270 Km/h. Poi si frena nella chicane lenta, la
Nouvelle Chicane, con una sequenza sinistra destra sinistra.
É molto interessante osservare come alcuni piloti sbagliano
nell'approccio a queste parti del circuito, frenando troppo tardi e
attraversando la chicane per poi comunque tornare in pista. Superata la
chicane Nouvelle, i piloti accelerano nella parte che passa ai bordi
del porto e prendono la prima curva Tabac, per poi passare davanti al
complesso delle Piscine. Di seguito arrivano alla curva Rascasse, a
destra c'è la pit-lane, per poi continuare verso la curva
della partenza. In questo circuito, le macchine sono sempre messe a
punto affinchè possano sopportare il massimo di carica
aerodinamica e possano affrontare le curve chiuse. Per questo motivo le
macchine non raggiungono mai la massima potenza.
A causa delle strade
strette della pista cittadina, è primordiale ottenere un
buon piazzamento nella griglia di partenza, se si vuole giungere al
podio. Tuttavia, il numero di giri e il numero di curve sono una grande
esigenza per le macchine , specialmente per la scatola dei cambi. Allo
stesso tempo, è necessaria la massima concentrazione dei
piloti; il minimo errore può far uscire la macchina fuori
pista.
I maghi di Monaco
|
Per il momento il record di vittorie,appartiene ad
Ayrton Senna. Il brasiliano è infatti il primatista con ben sei successi:
nell'87 con la Lotus e con una cinquina che va dall'89 al '93 con la
McLaren.
Nel '94, "Magic" fu l'illustre assente: nella gara precedente aveva
infatti perso la vita contro quel maledetto muretto del Tamburello a
Imola. Quello di Senna con Montecarlo era un rapporto speciale, che aveva
finito quasi col surclassare quello che aveva avuto Graham Hill, vincitore
dal '63 al '65 con la BRM e nel '68 e '70 con la Lotus.
I successi del baffuto inglese sulla pista monegasca erano una vera
leggenda nell'ambiente, tanto che tutti gli riconoscevano un indubbio
valore aggiunto su quella pista. Un tracciato che in quegli anni era
fasciato più che dai guard rail, da marciapiedi che non perdonavano la
minima sbavatura.
Tempi in cui i cambi non solo erano manuali, ma anche tanto duri da
martoriare le mani: non era difficile alla fine di quel Gran Premio che
pretendeva tantissime cambiate, vedere piloti con le mani piagate. In
tante cambiate, capitava di sbagliarne una, così come la particolare
conformazione del circuito poteva mandare in tilt dopo un certo numero di
giri.
Fino alla tragedia di Bandini, quella corsa si disputava su 100
tornate: un vero tormento, e la stessa fine del pilota italiano è
verosimilmente addebitabile proprio alla stanchezza, che all'82° giro gli
fece affrontare la chicane in 5° marcia anziché in 3°.
A quell'epoca appartiene anche un altro superasso del volante: Jim
Clark. Curiosamente, lo scozzese non riuscì mai a conquistare il
Principato. E veniamo a Michael Schumacher. Come detto, il paniere del
tedesco contiene cinque vittorie: due con la Benetton nel biennio iridato
'94-'95, e tre con la Ferrari nel '97,'99 e nel '01. Ma anche questi
tre primattori di Montecarlo hanno le loro edizioni nere.
Quella di Graham Hill, ad esempio, fu l'ultima della sua carriera, in
quel 1975 che lo vide restare fuori dalla griglia proprio sul "suo
tracciato" con la Embassy Lola del team da lui allestito. Un'esclusione
che lo ferì talmente da indurlo a ritirarsi anzitempo rispetto al
programmato addio a fine anno, delegando al giovanissimo Tony Brise le
ambizioni della squadra.
Poi arrivò novembre e con esso la tragedia che li uccise entrambi. Per
Senna l'anno nero fu l'88, con l'incidente all'entrata del tunnel che
vanificò una vittoria ormai certa. Michael Schumacher visse il suo anno-no
nel '96: al suo primo anno in Ferrari, urtò al primo giro il guard rail al
Portier, dopo essere partito dalla pole position.
|
|
|
|
Montecarlo, Gran Premi indimenticabili
|
Come lui stesso ebbe modo di spiegare, trovatosi a scegliere
tra sbattere contro un muretto di sabbia, colpire una piccola
quanto affollata tribuna
o terminare la propria corsa in acqua,
egli decise proprio per quest'ultima opzione.
Ascari riuscì ad
uscire dalla vettura senza particolari difficoltà - data anche
l'assenza, all'epoca, delle cinture di sicurezza -
e a cavarsela
praticamente senza alcuna conseguenza. La gara venne poi vinta dal
francese Trintignant (detto, il "pilota gentile",
per i modi
particolarmente docili con cui riusciva a condurre le proprie
vetture), al primo successo in F. 1, su Ferrari.
14 maggio 1961
|
|
È ancora una volta Stirling Moss a tingere della propria
presenza, un'altra delle edizioni più rinomate del Gran Premio
monegasco. L'inglese prese parte a questa gara a bordo di
una Lotus-Climax, equipaggiata con i nuovi motori di 1,5 litri -
come imposto dal regolamento a partire proprio da quella gara.
Trovatosi in testa dopo circa un quarto di gara, Moss riuscì ad
amministrare con le unghie e con i denti un vantaggio di dieci
secondi, dal ritorno dei due americani Phill Hill e Richie Ginther,
entrambi su Ferrari, nonostante questi ultimi potessero godere di
un vantaggio di ben 156 cv di potenza, grazie ai motori montati
dalle loto vetture. Nel corso di un'intervista dopo la gara, Moss
ebbe modo di affermare: «Ho guidato a tutto gas praticamente
dal terzo giro fino al centesimo. Non so se avrei potuto essere
ancora più veloce, ma di sicuro sarebbe stato di molto poco. Ero
davvero sempre al limite.». |
|
23 maggio 1982
|
|
È probabilmente l'edizione più famosa in assoluto e la
più ricca di colpi di scena, fra quelle che vi
presentiamo. A vincerla, il nostro Riccardo Patrese, padovano,
classe '54, in F. 1 dal 1977 al 1993 ed a lungo detentore del
record di maggior numero di presenze in un campionato del mondo. In
quell'anno Riccardo si presenta a Montecarlo a bordo di una
Brabham, che gli garantisce un secondo posto in griglia, a fianco
della Renault turbo di René Arnoux. Il primo colpo di scena al
quindicesimo giro: dopo una partenza fulminea, il francese si gira
alle piscine, senza più riuscire a ripartire.
Il suo compagno di
squadra, Alain Prost, passa così al comando. Vengono percorsi altri
sessantacinque giri, con un gruppo di testa fondamentalmente
compatto e con qualche fisiologico ritiro - tanto frequente tra le
strette strade del principato. |
. Al settantesimo giro, inizia a
piovere. Da questo momento in poi, tutto diventa un gran casino: al
settantaquattresimo giro, a tre tornate dalla conclusione, Prost
sbatte, in uscita dalla chicane del porto, cedendo la testa della
gara a Patrese, il quale, a sua volta, nel corso del giro
settantacinque, si gira al tornante del Lowes, spegnendo il motore.
Pironi, a bordo dell'unica Ferrari in pista (quella mancante è
l'auto di Villeneuve, morto nel corso del Gran Premio del Belgio,
precedente alla gara monegasca) passa al comando. Nel corso del
settantaseiesimo giro, tuttavia, anch'egli è costretto al ritiro
dopo essere rimasto senza benzina all'interno del tunnel. Stessa
sorte, pochi attimi dopo, spetta ad Andrea De Cesaris, su Alfa
Romeo, che lo seguiva in seconda posizione. Derek Daly, staccato di
un giro, passa al comando. L'irlandese, a bordo di una Williams,
tocca le barriere alla Rascasse, praticamente nello stesso momento
in cui De Cesaris termina la benzina - vi ricordo che siamo sempre
nel corso dell'ultimo giro - mentre, nel trambusto generale,
Patrese riparte. La sua auto era in una posizione pericolosa: i
commissari la spingono ed il padovano, con il favore della discesa,
riesce a rimetterla in moto. È lui a tagliare il traguardo per
primo, del tutto ignaro di aver conseguito, in tal modo, la sua
prima vittoria in F. 1.
|
15 maggio 1988
|
La quarantaseiesima edizione del Gran Premio di Monaco,
vinta da Alain Prost, su McLaren - Honda, dopo il ritiro
del compagno di squadra, Ayrton Senna (contro i guard-rail al
Portier, al sessantasettesimo giro, mentre conduceva), è
soprattutto ricordata per la straordinaria pole position
conquistata dal brasiliano e, in particolare, per le dichiarazioni
che egli rilasciò in seguito, in merito a quella performance.
Senna, infatti, fece segnare un tempo di circa un secondo e mezzo
più veloce di quello del proprio compagno di squadra, lasciando
letteralmente basiti gli altri piloti e gli addetti ai lavori. Come
ebbe modo di raccontare, in seguito, quel giro fu il culmine di una
vera e propria esperienza extra corporea: egli si rese conto,
infatti, di aver guidato per una serie di giri senza essere
pienamente cosciente. Nella sua mente, il tracciato aveva assunto
le sembianze di un tunnel attraverso il quale egli si trovava a
spingere al massimo la propria vettura. Senna era in trance
agonistica e visse quella che in psicologia è chiamata "esperienza
ottimale" o "flow", rendendosi protagonista di uno degli episodi
più affascinanti dell'intera storia del Circus iridato.
|
|
Siamo sul genere Patrese '82: partono in ventidue e
tagliano il traguardo in quattro (anche se la classifica
premierà pure i finlandesi Salo e Hakkinen, comunque classificati).
A vincere, inaspettatamente, è il francese Olivier Panis, su
Ligier, al primo ed unico successo in carriera.
La gara, partita
con asfalto umido dopo le abbondanti piogge cadute domenica
mattina, cessate soltanto pochi attimi prima del via, vede una vera
e propria ecatombe di piloti, con l'alternanza di tre diversi
leader
|
Dopo quaranta giri al comando, fu Damon Hill (che
quell'anno si sarebbe laureato campione del mondo) il primo a dire
addio alla vittoria, tradito dalla rottura del motore della propria
Williams motorizzata Renault. La testa della corsa fu così ceduta a
Jean Alesi, all'epoca a bordo di una Benetton, che precedeva
proprio il francese della Ligier, dopo che questi aveva
sopravanzato Eddie Irvine, con una decisa manovra al tornante del
Lowes, costringendolo fuori pista.
Anche l'ex ferrarista, tuttavia,
fu costretto al ritiro dalla rottura di una sospensione. Il comando
passò così all'outsider della scuderia francese, mentre ulteriori
ritiri continuarono a falcidiare la classifica della gara. |
. Quella
di Monaco '96 fu l'ultima vittoria della Ligier (ad oltre quindici
anni di distanza dai successi di Laffite, targati 1981),
conquistata proprio nell'ultimo anno prima del ritiro dalle
competizioni, dopo quasi trent'anni di presenze nel mondiale F. 1.
Nota a margine: lo scozzese David Coulthard, secondo al traguardo,
corse l'intero Gran Premio con un casco prestatogli da?Schumacher!
Il suo non era "preparato" per la pioggia e continuava ad
appannarsi nel corso del warm up. Il tedesco si rese così
disponibile a prestargli uno dei suoi, evidentemente della stessa
taglia. |
|
1987: Ayrton Senna sulla Lotus Honda durante il Gran Premio di Montecarlo che vincerà |
Beuttler davanti a Beltoise - Monaco '72, salita di Beau Rivage
|
|
|
Gp Monaco 1965, Graham Hill su BRM
|
|
Gran Premio di Monaco 1964
122º GP del Mondiale di Formula 1 - Gara 1 di 10 del Campionato 1964
Monte Carlo Circuito (1955-1971) 3180 m
Il Gran Premio di Monaco 1964 fu la prima gara della stagione 1964 del Campionato mondiale di Formula 1,
disputata il 10 maggio sul Circuito di Monte Carlo.
La corsa vide la vittoria di Graham Hill su BRM, seguito dal compagno di squadra Richie Ginther e dal britannico
Peter Arundell su Lotus-Coventry Climax.
|
|
A livello di piloti Innes Ireland, non prese parte alla gara per un
incidente durante le prove libere; venne perciò ripescato Jo Siffert,
con la Lotus 24
Durante le qualifiche del sabato Jim Clark si aggiudicò la sua
terza pole position consecutiva nel Gran Premio di Monaco, seguito da
Jack Brabham e Graham Hill, con un ritardo di mezzo secondo.
Quarto tempo per la Ferrari 158 di John Surtees. Quinta piazzola per Dan
Gurney con la Brabham. Solo settimo tempo per Lorenzo Bandini.
|
|
Al via, non ci furono sorprese, a parte il sorpasso di Gurney su
Surtees. Il pilota americano della Brabham, nelle tornate successive
riuscì anche a supera Hill e Jack Brabham, che a sua volta, scivolò al
4º posto. Al passaggio numero 16 arrivò il secondo ritiro della gara,
dopo il problema a Trevor Taylor per un a perdita di benzina sulla sua
BRM; ad alzare bandiera bianca fu Surtees, per un problema alla scatola
del cambio.
Le posizioni si congelarono per 15 giri, finché non arrivò
l’ennesimo ritiro d’eccellenza: Jack Brabham dovette abbandonare la gara
per un guasto all’impianto d’alimentazione. Ma le sorprese non
mancarono: Clark dopo 36 tornate in testa, dovette fare i conti con il
motore, iniziando a perdere potenza e lasciando a Gurney e Hill, l’onere
di combattere per conquistare la testa della gara.
Al 53º giro, il pilota inglese della BRM, conquistò la leadership
del GP, mentre Gurney, finì per dare forfait a seguito della rottura
del cambio, intanto Clark, dopo aver ceduto diverse posizioni dovette
ritirarsi, quando ormai, mancavano 3 giri alla fine delle ostilità.
Sotto la bandiera a scacchi passarono le due BRM, di Graham Hill e
Richie Ginther, regalando così al team inglese la seconda doppietta di
fila a Monaco. Terzo gradino del podio per Peter Arundell con la Lotus
25. Punti anche per Jim Clark, che comunque si classificò quarto,
davanti a Jo Bonnier su Cooper e Mike Hailwood.
|
|
|
|
Sainte Devote '80
|
Montecarlo 81 - Bernie Ecclestone con Chris Pook
|
|
|
Jochen Rindt, Tabac 66 |
G.P. Monaco 1968. Beltoise su Matra-Matra V12 |
|
Monaco 1966. |
|
|
Monaco 1972 - Andrea De Adamich
|
Siffert nel '68
|
|
Ayrton Senna festeggia la vittoria del Gran Premio di Monaco, a Montecarlo, il 12 maggio 1990. |
Gran Premio di Monaco, 1968: Denny Hulme esce dal tunnel
in una McLaren M7A.
|
Keke Rosberg - Monaco 1982
Monaco '65
|
|
|
....la sfida eterna a Monaco
|
1968 Pedro Rodriguez. Monaco GP
|
Monaco 1968 - Mirabeau bas
Gurney e Bianchi su Eagle, Oliver su Lotus.
|
|
|
Monaco ’72:
Beltoise sotto il diluvio
A Montecarlo, gara vinta da Jean Pierre Beltoise, Fittipaldi ottiene il
terzo posto per poi andare a vincere il GP del Belgio dopo un
brevissimo duello con la Ferrari di Clay Regazzoni; al secondo posto si
posiziona la Tyrrell di Cevert e al terzo la McLaren di Hulme.
Il GP di
Francia, invece, è vinto da Stewart, mentre Fittipaldi
è secondo. E' proprio durante il GP di Francia che emerge lo
stile di guida di Fittipaldi, fatto di gare impostate sulla tattica con
sorpassi mai azzardati e gesti misurati. Il brasiliano si trova,
così, in testa alla classifica piloti staccato di 13 punti
da Stewart, 15 da Hulme e 18 da Ickx. |
Innes Ireland, Lotus 24 - BRM. Gran Premio di Monaco, 1964.
La
corsa vide la vittoria di Graham Hill su BRM, seguito dal compagno di
squadra Richie Ginther e dal britannico Peter Arundell su
Lotus-Coventry Climax.
|
GP Monaco 1988, la lezione del Professor Prost
|
Montecarlo è la corsa più affascinante e intrigante della storia, ricca
di pagine memorabili, dove si sono consumati grandi battaglie e grandi
gare di resistenza, fisica e psicologica. E per celebrare degnamente
questo evento, l’anteprima storica prende spunto dal duello per
antonomasia, dalla sfida che rappresenta la quintessenza stessa della
Formula 1, ovverosia quello tra Alain Prost e Ayrton Senna. Il
Professore e Magic si sono sfidati direttamente una sola volta a
Montecarlo e questa sfida la si potrebbe intitolare così: la lezione del
Professor Prost. Siamo nel 1988. |
Senna,
è risaputo, ha un rapporto speciale e privilegiato con il circuito
monegasco, tanto che già 4 anni prima ha sfiorato la vittoria prima che
il direttore di corsa Jacky Ickx interrompesse la gara per troppa acqua
in pista, regalando così la vittoria, nemmeno a farlo apposta, proprio a
Prost. Ma quello che accade nel 1988 è una via di mezzo tra
l’incredibile, il surreale e il fantastico. I due sono compagni di
squadra alla McLaren, una squadra fatta per dominare la corsa iridata di
quell’anno, e infatti così sarà, visto che vinceranno tutte le gare del
calendario tranne una. Merito della incredibile e imprendibile Mp4/4,
con cui entrambi si daranno battaglia a viso aperto, con gli avversari
costretti a inseguire, o meglio a guardarli con il binocolo dopo pochi
giri, tale era la superiorità del mostro creato da Gordon Murray.
|
Si affrontano, così, il campione
affermato Prost e l’outsider di lusso Senna, il cui arrivo viene
favorito dalla Honda, e che il clima tra i due fosse tutt’altro che
amichevole lo si capisce sin da subito. Ebbene, a Montecarlo il primo
atto di questo colossal teatrale va in scena nel corso delle qualifiche,
quando i due si sfidano sul filo dei centesimi di secondo, fino a
quando… qualcosa di inspiegabile, assurdo e quasi surreale avvolge la
mente di Senna. Una forza esterna che invade la sua intimità portandolo
in trance agonistica. E lui va, quasi come se non fosse lui a correre ma
qualcun altro al posto suo. Il risultato lascia tutti senza fiato:
mentre tutti giravano in 1’26” e il solo Prost era arrivato a 1’25″4,
Senna fa gridare all’impresa, stampando un 1’23″996 che nessuno sa da
dove sia uscito. Tutti iniziano a cercare i motivi di un’impresa tanto
incredibile quanto surreale e lui risponde,. appunto, con l’entrata in
uno stato di trance agonistica, anche se qualcuno stenterà a credergli,
adombrando la tesi che sulla sua McLaren ci fossero aiuti esterni. |
Fatto
sta che questa gara per Senna sembra solo da dominare, percorrendo 78
giri in apnea imparandosi a memoria tuta la sequenza delle curve del
Principato: Santa Devota – Massenet – Casinò – Mirabeau – Portier –
Tunnel – Nouvelle Chicane – Tabaccaio – Porto – Piscine – Rascasse –
Anthony Noguess. Facile come una poesia, facile come una preghiera,
magari proprio a Santa Devota, la patrona di Montecarlo. 78 volte la
stessa cantilena, sfiorando i guard-rail e cercando di scavare una
voragine tra sè e il rivale Prost. Il quale al via sembra accusare il
colpo, visto che viene superato dalla Ferrari di Berger, cosa che fa il
gioco del brasiliano, che si invola, guadagnando un secondo al giro sul
francese. Ma Professori non si diventa per caso e Prost sa bene, avendo
vinto sul Principato già 3 volte, che non si deve mai strafare e
aspettare il momento opportuno per attaccare. E quel momento arriva
molto tardi, quando ormai 2 terzi di gara se ne sono già andati, e cioè
il giro 54, quando supera la Ferrari numero 28. Senna ormai è
lontanissimo, a quasi un minuto, ma per il brasiliano forse questo è il
segnale che qualcosa sta cambiando e allora decide di fare di più. 4
giri più tardi stampa il giro più veloce della gara, in 1’26″321, che
gli sarebbe valso la terza piazza in qualifica, e decide di spingere
ancora, per togliersi dalla testa il compagno-rivale e infliggergli una
mazzata morale. Ma il colpo di scena arriva a sorpresa al giro 66,
quando ormai mancavano poco meno di 50 chilometri al traguardo. Senna va
incredibilmente a sbattere alla curva del Portier; la causa? Un banale
calo di concentrazione, una cosa stranissima per un pilota che fino al
giorno prima si considerava perfetto e che invece il giorno dopo ritorna
con i piedi per terra. Ecco che la batosta che Senna voleva infliggere
al rivale sii rovescia e diventa una lezione durissima che il Professore
infligge all’ambizioso compagno di squadra, simboleggiata da quel pugno
alzato al cielo nel momento in cui taglia la bandiera a scacchi. Dietro
di lui arrivano le due Ferrari di Berger e Alboreto, la Arrows di
Warwick, la Tyrrell di Palmer e la Williams di Patrese. Ma sarà una
lezione che Senna imparerà molto presto, visto che già l’anno successivo
le prime due posizioni saranno invertite e Senna inizierà la sua
striscia vincente sul circuito del Principato. Ma questa è un’altra
storia.
|
|
1981 - Villeneuve a Montecarlo
Ci sono piloti la cui fortuna sta più
nelle sconfitte che nelle vittorie.
Gente che ricordiamo per la "maledizione" che si frapponeva fra loro e
il successo.
Può essere il caso di Mansell, famoso più per i
mondiali che ha perso che per quello che ha vinto. Famoso in senso
buono, però. Il presente è dei vincenti, il
futuro di quelli che colpiscono l'immaginazione con un gesto, una
caduta, un errore clamoroso ma dettato da generosità,
coraggio, follia. Gilles Villeneuve è stato un altro driver che ha viaggiato
all'estremo confine tra l'insensatezza e la genialità. Per
questo è un pilota che non dimenticheremo mai, nemmeno tra
mille anni. Recentemente stavo rivedendo un vecchio filmato di "Sfide". Spesso ho
sentito dire che Gilles è morto in un tentativo di giro
veloce. Non è così. Forghieri lo ha spiegato
bene: era un giro di rientro. Ma come, così veloce?
Sì, perchè come ha detto Forghieri, Villeneuve
andava forte anche nei giri di rallentamento.
Vogliamo ricordare Gilles con una sua vittoria, una delle
più belle e delle più significative della storia
del Cavallino. Monaco 1981. Di tutti i posti dove puoi vincere con un turbo, il più
improbabile è Montecarlo.
La Ferrari non vince da 601 giorni, un'eternità.
Al 2o° giro, Jones sorpassa Gilles, che, in crisi di freni, sta
tentando di risparmiarli sfruttando il freno motore e il cambio. Nello
sviluppo della corsa Jones sembra avere la vittoria in pugno: ma
la pompa del suo motore entra in crisi. Jones si ferma per un pit stop,
perde tempo ma è comunque ancora primo.
A questo punto, Gilles si avvicina, ma Montecarlo non è
posto per fare sorpassi.
Invece ... il canadese si inventa un sorpasso incredibile a Santa
Devota. Gilles passa al comando e vince. Al suo arrivo, i meccanici
sono in festa, piangono. Forghieri li riporta alla realtà:
"Ne abbiamo vinte della altre." |
Prost - Arnoux (incidente di Arnoux alle Piscine)
|
|
Una volta il Gran Premio di Monaco era per l’automobilismo quello che
è il Royal Ascot per l’ippica: uno degli appuntamenti imperdibili per
la mondanità internazionale. Oggi è diventato un evento in cui prevale l’ostentazione della
ricchezza, spesso pacchiana, ed il fascino è tutto affidato al coraggio
ai 22 piloti che si buttano a capofitto in un vorticoso toboga di 3
chilometri. Ma come diceva Michael Schumacher, «il rischio a Monaco è
altissimo, ma una volta all’anno ne vale la pena.Quello monegasco fu il secondo circuito della storia ad essere
percorso dalle monoposto di Formula 1 nel 1950 (21 maggio), dopo
Silverstone, ma aveva già ospitato delle corse dal 1929. Resta uno degli
ultimi « circuiti di uomini » dove il talento del pilota può ancora
fare la differenza (Ayrton Senna lo vinse sei volte, di cui cinque di
seguito fra il 1989 ed il 1993).
Il tracciato, che è restato quasi identico dal 1950, è lungo 3.340
metri. Passata la linea di partenza, ci si ritrova di fronte alla prima
curva a Santa Devota, luogo di vari scontri alla partenza.La pista sale fino al sinistro-destro molto stretto del Casino, discesa fino alla curva a destra del Mirabeau. Continua fino alla curva la più lenta del campionato, la Virage Fairmont, ex Virage Loews). La sezione Portier conduce al mare, dove la pista passa sotto un tunnel per uscire alla « chicane » vicino al porto. Viene poi la curva a sinistra del Bureau de Tabac, la sezione della Piscina, poi la curva a destra della Rascasse, seguita dalla curva Anthony Noghes, poi infine la linea dei box.
2013 - GP Monaco: incidente per Massa nelle Libere 3
Brutto incidente per Felipe Massa a 21 minuti
dal termine delle Prove Libere 3
del GP Monaco.
Il brasiliano della Ferrari
dopo essere arrivato al bloccaggio
ha toccato prima
il guardrail sulla
sinistra e poi
è andato a sbattere a S.Devote.
|
|
Ferrari distrutta, pilota indenne
|
|
Il pilota è sceso indenne
dalla vettura anche se è parso riportare dolori al collo.
|
|
I tre chilometri di pista sono parte integrante delle vie del Principato
di Monaco, la città-Stato situata in Costa Azzurra a sud della Francia.
Grande metà di turismo e dei più ricchi del pianeta, è agevolmente
raggiungibile con i mezzi di trasporto.
|
Lunghezza 3,337 Km - Numero di giri 78 Totale
260,520 Km
|
|
Il riflesso della Ferrari sul casco di un pompiere in servizio
sul circuito cittadino di Montecarlo |
Santa Devota – Nel 1980 Derek Daly
decolla con la Tyrrell e mette fuori gioco Prost, Jarier e Giacomelli;
nel 1984 si scontrano le due Renault di Warwick e Tambay che viene
ricoverato con fratture alle gambe; l’anno dopo c’è l’incidente tra
Piquet e Patrese, con strascico polemico.
Massenet – Nel 2002 Mika Salo stampa la Toyota sul guard-rail.
Raccontò: “Non sentivo più i freni. Era l’unico modo che avevo per
rallentare la macchina”.
Loews
– Nel 1982, Patrese è al comando quando va in testacoda
sul bagnato a due giri alla fine. Lo passano Pironi e De Cesaris che
però si fermano senza benzina. Nel frattempo Patrese sfrutta la
discesa verso il Portier per rimettere in moto la macchina. E va a
vincere.
Portier – Nel 1988, Ayrton Senna si schianta con la McLaren
mentre è in testa con un margine di tutta sicurezza su Alain Prost.
Secondo Ron Dennis ha perso la concentrazione. Ayrton non torna ai box,
se ne va direttamente nel suo appartamento.
Chicane del porto – Nel 1955 Alberto Ascari perde il controllo
della Lancia, sfonda le barriere e finisce a mare; dieci anni dopo lo
stesso incidente capita a Paul Hawkins con la Lotus. Qui nel 1967
Lorenzo Bandini ebbe l’incidente fatale.
Curva del Tabaccaio – Nel 1950 un’onda anomala allaga la pista
al primo giro e determina un maxi incidente. Ne esce indenne Juan
Manuel Fangio perché rallenta quando si accorge che il pubblico guarda
altrove anziché nella direzione delle macchine.
La Rascasse – Nel 2006 in qualifica Michael Schumacher è
virtualmente in pole, si ferma in traiettoria e blocca la pista. Gli
altri non possono migliorare il tempo sul giro. Secondo i commissari il
parcheggio di Schumi è volontario: gli vengono cancellati i tempi e deve
partire dal fondo dello schieramento.
|
|
|
|
Gran Premio Formula 1 di Monaco alla presenza
della Famiglia Grimaldi
25 maggio 2014
Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto di Monaco
e la Principessa
Charlene di Monaco hanno seguito la 72° edizione
del Gran Premio di
Formula 1 del Circuito di Monaco |
lI Gran Premio di Monaco di Formula 1 si è chiuso con una nuova doppietta Mercedes.
A salire sul gradino più alto del podio è stato Nico
Rosberg, che ha preceduto al traguardo il compagno di squadra
Lewis Hamilton. Terzo posto alla bandiera a scacchi per Daniel
Ricciardo, giunto con la sua Red Bull davanti alla Ferrari di Fernando
Alonso, mentre l’altra “rossa”, condotta da Kimi
Raikkonen, è finita nelle retrovie, per diverse circostanze
sfortunate. |
|
|
|
Raffaela Bassi (BRA), moglie di Felipe Massa (BRA) |
GP MONACO, 26.05.2013 |
Tre curve, tre trappole
Dalla Sainte Devote alla Casino – La distanza che
separa la linea di partenza dalla curva Sainte Devote è di soli 140 m –
la staccata antecedente la prima curva più breve di tutto il mondiale,
percorsa in appena quattro secondi dal pilota in pole position. Un lasso
di tempo troppo breve per attivare il Kers, al quale tuttavia possono
far ricorso i piloti delle file posteriori. Dopo aver decelerato fino a
raggiungere i 105 km/h all’altezza della Sainte Devote, i piloti danno
velocemente gas per affrontare il tratto in salita del Beau Rivage e
arrivare alla curva Casino. Il circuito sale di oltre 30 m in 10
secondi, pertanto le mappe del motore vengono tarate in modo da lavorare
con rapporti al cambio accorciati, per massimizzare l’accelerazione e
toccare il limite massimo dei giri in cima alla salita. In questo tratto
è possibile utilizzare il Kers, ma la pendenza ripida ne riduce
l’efficacia. In effetti, qui i sorpassi sono riservati ai piloti che
attuano la migliore strategia di accelerazione all’uscita dalla Sainte
Devote, quindi in questa curva le mappe di pedali e coppia sono
particolarmente importanti.
Grand Hotel Hairpin – Dalla curva Mirabeau, il
circuito scende repentinamente verso il tornantino del Grand Hotel
Hairpin. Il salto e una curva di circa 180° ne fanno la curva più
stretta dell’intero mondiale. Quando le vetture percorrono la curva a
gomito, il motore è alla velocità e ai regimi più bassi di qualsiasi
altro circuito del calendario: solo 44 km/h a circa 7.000 giri/min. Le
mappe dei pedali e della coppia devono essere adeguatamente tarate e il
pilota potrebbe perfino essere costretto a intervenire sulla frizione
per evitare un’eccessiva spinta del motore, che potrebbe esitare in un
repentino aumento del regime e provocare una collisione con la monoposto
davanti o contro il muro. In questo punto, una mappatura corretta può
far guadagnare o perdere istanti preziosi.
Dal tunnel alla chicane – Oltre al breve rettilineo
dei box, il tunnel è l’unico tratto in cui le auto possono raggiungere
la massima velocità. Il motore deve possedere una buona accelerazione
per consentire al pilota di raggiungere la massima velocità rapidamente,
visto che il rettilineo tra la curva Portier e la chicane è di soli 670
m, ovvero attorno agli otto-nove secondi. Appena prima della zona di
frenata per la chicane, le monoposto toccano i 290 km/h per cui – in
teoria – si potrebbe attivare il Kers, ma solo per difendere la propria
posizione più che per tentare un sorpasso, visto che la traiettoria di
uscita è molto sporca. Data la scarsità di momenti in cui il motore può
aspirare aria fresca, questa possibilità di “respirare” è importante.
Tuttavia, esiste anche il rovescio della medaglia: data la natura chiusa
del tunnel, infatti, l’aria convogliata all’interno del motore
attraverso l’airbox ha una temperatura estremamente elevata ed è piena
di polvere e pezzi di gomma che non possono essere spazzati via a causa
della presenza della volta e delle pareti del tunnel.
LA PIU' LENTA E LA PIU' VELOCE La
particolarità del circuito risiede anche nella
varietà del tracciato, che nei suoi 3.340 metri di sviluppo
riunisce insieme la curva più veloce e quella più
lenta di tutto il mondiale, rispettivamente la curva del Tunnel (che si
affronta in pieno a oltre 270 orari) e il tornante del Loewe (che si
affronta a meno di 60 all’ora).
MONOPOSTO DIVERSE Dal punto di vista tecnico, le auto che corrono a
Montecarlo hanno un’altezza da terra maggiore –
circa 5/7mm in più, per non spanciare sulle
asperità – sospensioni e barre antirollio
più morbide per copiare meglio l’asfalto, e
puntoni delle sospensioni rinforzati, in previsione di qualche carezza
involontaria data ad un guard rail… |
|
DIAMETRO RIDOTTO
L’aerodinamica a Montecarlo è fondamentale
soprattutto nelle staccate, per tenere stabile l’auto, mentre
in curva diventa più importante il grip meccanico, dato che
la maggior parte è da affrontare a velocità
ridotta. Per quanto riguarda i freni, la quasi totalità
delle auto monta una pompa di diametro ridotto, per poter avere la
massima sensibilità, pur a fronte di uno sforzo maggiore per
la gamba sinistra del pilota.
Mai come a Montecarlo, inoltre, conta avere un ridotto diametro di
sterzata, perché le curve del Loewe e la Rascasse sono le
più strette del mondiale e richiedono un angolo di sterzo
quasi doppio rispetto a quello necessario, per esempio, a Barcellona. |
|
Formula One Monaco 1961 - at Monte Carlo Highlig
CAMBIATE FURIOSE Dopo freni e
sterzo, l’elemento più stressato a Montecarlo
è il cambio, che deve resistere a ben 53 passaggi di marcia
per ogni giro, che significano oltre 4.150 cambiate se si moltiplicano
per i 78 giri previsti per la gara. Analizzando i dati di telemetria,
messi a disposizione da Brembo, è poi possibile notare come,
nella maggior parte delle curve, le Formula 1 2008 passeranno
più tempo rispetto allo scorso anno con i freni azionati.
PIU' LENTE IN MEZZO Si tratta di un 3% in più stimato
(rispetto ad una media del 21%) nell’arco di un giro, ma
sufficiente per ridurre le velocità nel punto più
lento di molte curve. Le maggiori differenze si vedranno alla Nouvelle
Chicane dopo il Tunnel (circa 70 km/h, contro gli 85 del 2007) e alla
curva Anthony Noghes (solo 78km/h, contro 105 dello scorso anno) che
immette sul rettifilo d’arrivo e che ben evidenzia quanto
quest’anno le auto faticheranno a scaricare a terra gli oltre
800 cavalli di cui dispongono. La riduzione dell’elettronica
di bordo – introdotta con il regolamento 2008 -
porterà quindi i piloti ad affrontare le curve a
velocità minore, così come ad uscirne meno
rapidamente, come si deduce confrontando le velocità
d’approccio previste nelle singole curve e nel punto
più lento di ogni curva. |
|
|
|
|
1991: Ayrton Senna sulla McLaren Honda durante il Gran Premio di Monaco in cui arriverà primo. |
Una bionda prende il sole su un terrazzo di Montecarlo e intanto osserva
sfrecciare la Ferrari di Massa
|
I sorpassi più belli della storia di Monaco
|
. |
Nel 1998
Michael Schumacher attaccò Alex Wurz all’ingresso del
Mirabeau. I due ebbero un contatto e il ferrarista riuscì poi a
completare il sorpasso sotto al tunnel. Manovra aggressiva che
costò carissimo ad entrambi per dei problemi alle sospensioni.
Sorpasso aggressivo ma adrenalinico. I due stavano battagliando per la
seconda posizione.
|
Tra i
sorpassi più belli a Monaco c’è sicuramente quello
fatto da Raikkonen a Webber nel 2006.
Al secondo giro del Gran Premio
il finlandese, a sorpresa, attaccò l’australiano al St
Devote. Raikkonen sfiorò le barriere ma riuscì a passare
e completò un sorpasso spettacolare. |
|
|
Il
sorpasso del 2014 di Hulkenberg su Magnussen è stato apprezzato
da moltissimi addetti ai lavori. Magnussen è leggermente largo
al Murabeau e dietro il pilota della Force India, come un falco,
sfrutta l’incertezza per infilarlo. Manovra perfetta e posizione
guadagnata.
|
Spettacolare
fu il duello tra Mansell e Prost nel 1991.
Il Ferrarista cercò
di mantenere la posizione ma fu attaccato con grande maestria alla
chicane. Il pilota della Williams passò senza causare nessun
contatto nè danno.
|
|
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1972, vinto da Jean-Pierre Beltoise |
|
Dopo tre giorni di riprese, non ce la faccio proprio più..... |
|
Il classico ''trenino'' che si forma nei primi giri del Gp di Monaco
|
|
|
Ayrton Senna festeggia la vittoria del Gran Premio di Monaco, a Montecarlo, il 7 maggio 1989
I maghi di Monaco
|
Per il momento il record di vittorie,appartiene ad
Ayrton Senna. Il brasiliano è infatti il primatista con ben sei successi:
nell'87 con la Lotus e con una cinquina che va dall'89 al '93 con la
McLaren.
Nel '94, "Magic" fu l'illustre assente: nella gara precedente aveva
infatti perso la vita contro quel maledetto muretto del Tamburello a
Imola. Quello di Senna con Montecarlo era un rapporto speciale, che aveva
finito quasi col surclassare quello che aveva avuto Graham Hill, vincitore
dal '63 al '65 con la BRM e nel '68 e '70 con la Lotus.
I successi del baffuto inglese sulla pista monegasca erano una vera
leggenda nell'ambiente, tanto che tutti gli riconoscevano un indubbio
valore aggiunto su quella pista. Un tracciato che in quegli anni era
fasciato più che dai guard rail, da marciapiedi che non perdonavano la
minima sbavatura.
Tempi in cui i cambi non solo erano manuali, ma anche tanto duri da
martoriare le mani: non era difficile alla fine di quel Gran Premio che
pretendeva tantissime cambiate, vedere piloti con le mani piagate. In
tante cambiate, capitava di sbagliarne una, così come la particolare
conformazione del circuito poteva mandare in tilt dopo un certo numero di
giri.
Fino alla tragedia di Bandini, quella corsa si disputava su 100
tornate: un vero tormento, e la stessa fine del pilota italiano è
verosimilmente addebitabile proprio alla stanchezza, che all'82° giro gli
fece affrontare la chicane in 5° marcia anziché in 3°.
A quell'epoca appartiene anche un altro superasso del volante: Jim
Clark. Curiosamente, lo scozzese non riuscì mai a conquistare il
Principato. E veniamo a Michael Schumacher. Come detto, il paniere del
tedesco contiene cinque vittorie: due con la Benetton nel biennio iridato
'94-'95, e tre con la Ferrari nel '97,'99 e nel '01. Ma anche questi
tre primattori di Montecarlo hanno le loro edizioni nere.
Quella di Graham Hill, ad esempio, fu l'ultima della sua carriera, in
quel 1975 che lo vide restare fuori dalla griglia proprio sul "suo
tracciato" con la Embassy Lola del team da lui allestito. Un'esclusione
che lo ferì talmente da indurlo a ritirarsi anzitempo rispetto al
programmato addio a fine anno, delegando al giovanissimo Tony Brise le
ambizioni della squadra.
Poi arrivò novembre e con esso la tragedia che li uccise entrambi. Per
Senna l'anno nero fu l'88, con l'incidente all'entrata del tunnel che
vanificò una vittoria ormai certa. Michael Schumacher visse il suo anno-no
nel '96: al suo primo anno in Ferrari, urtò al primo giro il guard rail al
Portier, dopo essere partito dalla pole position.
|
|
|
|
1955. Alberto Ascari con la Lancia arriva
lungo alla chicane, sfonda la barriera di travi di legno
e sacchi di
sabbia e finisce in mare.
E’ un annuncio di morte.
Ascari tre giorni dopo perirà in un incidente sul circuito
di Monza.
Prima dell’arrivo dei mezzi di
soccorso raggiunge
a nuoto la riva.
|
|
Lorenzo Bandini
LA GARA, L’INCIDENTE
- Quella domenica mattina
era piovuto, ma poi la pista si era asciugata. Lorenzo era in prima fila
sulla
Ferrari n° 18 col secondo tempo dietro Jack Brabham. Voleva e doveva
vincere.
Scattò benissimo portandosi in testa ma slittando sull’olio motore perso
proprio dal pole-man si ritrovò dietro Hulme e Stewart. Rincorsa
spasmodica per
riprenderi. L’ostruzione del doppiato Graham Hill. Secondo posto
raggiunto. L’incidente
all’82° giro (ne erano previsti ben 100). Cosa successe? Al box c’erano
il DS
Franco Lini, Mauro Forghieri, il meccanico Borsari. La moglie Margherita
ricorda ancor oggi di averlo visto, a seguito di una segnalazione dal
muretto, staccare
le mani dal volante e come in segno di impotenza e di resa. Verrà
appurato che arrivò alla chicane in quinta marcia, rispetto alla
prevista terza. Era sicuramente
spossato dalle vicende della interminabile gara.
|
|
|
Alonso Ferrari - 2011
|
|
Kmi Raikkonen si appresta ad affrontare la lenta chicane subito dopo l'uscita del tunnel |
|
ll circuito di Monaco ha subito qualche
trasformazione dalla sua creazione :
1973, la strada della piscina che a permesso d’installare gli
stand sul molo,
1976, due nuove « chicane » sono installate
rispettivamente a Santa Devota ed all’uscita della curva
a
gomito della Rascasse,
1986, l’allargamento del Quai des Etats-Unis permette la
creazione di una nuova « chicane,
1997, il primo « S » della piscina è
ridisegnato e porta d’ora in poi il nome di curva «
Louis Chiron ».
2003, la prima fase di sistemazione del circuito a riguardato solo la
parte sud del porto. 5000 metri quadri di terreno sono stati presi sul
mare.
Il circuito fra la piscina e
la Rascasse è stato spostato di 10 metri dal luogo iniziale
e completamente ridisegnato. Collocazione di una « chicane
» all’uscita della 2nda curva della piscina,
2004, la realizzazione dei lavori riguardano il raddoppio della
larghezza della zona degli stand al livello del Boulevard Albert 1er,
con la creazione di un’edificio sulla vecchia pista fra la
piscina e La Rascasse. Dei nuovi stand rappresentanti una superficie di
250 metri quadri saranno messi alla disposizione di ogni scuderia.
|
Montecarlo 2011
|
Nicola Todt (FRA), Manager di Felipe
Massa, Jean Todt (FRA), President FIA
e sua moglie Michelle Yeoh |
|
|
Ritiro per Valtteri Bottas: motore |
Il Gran Premio di Monaco 2014
è stata la sesta prova della stagione 2014 del campionato
mondiale di Formula 1. La gara, disputatasi domenica 25 maggio 2014 sul
circuito di Montecarlo
a Monaco, è stata vinta da Nico Rosberg su Mercedes, al quinto
successo nel mondiale; Rosberg ha preceduto sul traguardo il suo
compagno di squadra, Lewis Hamilton, e Daniel Ricciardo su Red Bull
Racing-Renault.
|
Ayrton Senna sul podio di Montecarlo nel 1987, la prima delle sue 6 vittorie nel principato
TOP 5
1 |
SENNA Ayrton |
6 |
1987, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993 |
2 |
HILL
Graham |
5 |
1963,
1964, 1965, 1968, 1969 |
SCHUMACHER Michael |
1994, 1995, 1997, 1999, 2001 |
3 |
PROST
Alain |
4 |
1984,
1985, 1986, 1988 |
4 |
MOSS
Stirling |
3 |
1956,
1960, 1961 |
STEWART Jacky |
1966, 1971, 1973 |
5 |
ALONSO
Fernando |
2 |
2006,
2007 |
COULTHARD David |
2000, 2002 |
FANGIO Juan Manuel |
1950, 1957 |
LAUDA Niki |
1975, 1976 |
SCHECKTER Jody |
1977, 1979 |
TRINTIGNANT Maurice |
1955, 1958 |
|
Per il momento il record di
vittorie,appartiene ad Ayrton Senna.
Il brasiliano è infatti il primatista con ben sei successi:
nell'87 con la Lotus e con una cinquina che va dall'89 al '93 con la
McLaren
|
|
|
Sbagliare una traiettoria a Montecarlo
può voler dire compromettere la gara più che su qualunque altro circuito, imponendo ai piloti
di
adottare una tecnica di guida particolare, in cui acceleratore e freno vengono usati in alcuni casi anche contemporaneamente
per poter mantenere la macchina in
linea.
Alonso - Button - GP Monaco 2011
3 giugno 1984, una data
storica per gli amanti della Formula 1. |
Il mondo del motor sport vede la nascita di due nuove stelle, Ayrton Senna e Stefan Bellof.
Quel giorno il principato si sveglia sotto un vero e proprio diluvio e
nel corso del warm up il miglior tempo venne fatto segnare da Niki
Lauda, al volante della McLaren, mentre quel promettente giovane
brasiliano dallo scintillante casco giallo si inserì subito tra i primi
al volante della modesta Toleman.
Prima della partenza i piloti chiesero – ed ottennero – che il tratto
stradale sotto il tunnel venisse bagnato dalle autobotti, al fine di
evitare notevoli differenze di grip e conseguenti pericoli in uscita
dallo stesso.
Alla partenza Alain Prost, autore della pole position, scattò
fulmineo al volante della sua McLaren seguito come un’ombra da Nigel
Mansell, mentre dietro le due Renault si scontrano tra loro coinvolgendo
nella carambola anche i due alfieri italiani De Angelis e Patrese. Da quel groviglio di vetture rimase ferito il francese Patrick Tambay, il quale riportò una frattura al perone.
Un altro italiano, De Cesaris, nonostante l’ottimo potenziale espresso
su pista bagnata nel warm up fu costretto al ritiro nel corso del primo
giro.
Intanto, in testa al gruppo si scatenò il leone Mansell. L’inglese,
dopo aver superato Prost, si avvantaggiò sul francese guidando come un
dannato, ma al quindicesimo giro l’indole focosa di Nigel prese il
sopravvento, e nella salita che porta al Casinò, la sua Lotus – dopo
essere andata in acquaplaning – urtò le barriere e ruppe una
sospensione.
Si riportò al comando Prost, seguito da un attento Lauda,
mentre il pubblico si esaltava per lo spettacolo offerto nelle retrovie
da i due giovani più promettenti di quell’annata, Senna e Bellof.
Ayrton, partito tredicesimo, grazie ad un feeling innato su pista
bagnata superò gente ben più blasonata del calibro di Rosberg, Arnoux e
Lauda, portandosi, al ventesimo giro, a soli trenta secondi dal capofila
Prost. Anche Bellof impartì lezioni di guida a tutti, seguendo Senna
nei torrenti d’acqua che solcavano le vie del principato.
|
Gran Premio di Monaco 1984
|
|
1 |
Alain Prost |
McLaren-TAG Porsche |
31 |
1:01:07.740 |
2 |
Ayrton Senna |
Toleman-Hart |
31 |
+ 7.446 |
3 |
René Arnoux |
Ferrari |
31 |
+ 29.077 |
|
Senna sente odore di vittoria. A trenta giri dalla
fine il distacco dal francese della McLaren era di soli dieci secondi e
la pioggia non accennava a diminuire. Prost, intuendo il pericolo, fece
segno dall’abitacolo che le condizioni stavano diventando seriamente
proibitive e l’allora direttore di gara Jacky Ickx sventolò la bandiera
rossa ponendo fine alla gara.
Le polemiche furono furiose. Ickx era all’epoca pilota ufficiale
della Porsche nell’Endurance,e la Mclaren di Prost montava motori
Porsche. Un solo giro in più e la Toleman di Ayrton avrebbe superato la vettura del rivale francese.
Tuttavia, ai box i meccanici del brasiliano festeggiarono, non solo per
l’inaspettato secondo posto ottenuto grazie ad una guida sopraffina, ma
anche perché, al rientro della vettura si accorsero che Senna aveva
danneggiato leggermente una sospensione e sarebbe stata probabilmente
dura finire la gara visto che mancavano ancora 47 giri.
Anche Bellof rimase beffato dall’interruzione anticipata della corsa,
visto che i suoi tempi sul giro erano decisamente più bassi di quelli
dello stesso Senna. Tuttavia, dopo poco, la scuderia Tyrrell per la
quale correva l’indimenticato talento tedesco, fu squalificata per
irregolarità tecniche, facendo svanire nel nulla quel terzo posto
conquistato in pista.
Il 3 giugno 1984 Alain Prost era certamente un pilota soddisfatto per
essere riuscito a vincere sul circuito più ostico del mondiale, ma non
poteva certo immaginare che quel giorno sarebbe nata una rivalità
destinata diventare storica.
|
|
|
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1956 fu la seconda gara della stagione 1956 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 13 maggio sul Circuito di Montecarlo.
La manifestazione fu vinta da Stirling Moss su Maserati, seguito da
Peter Collins e Juan Manuel Fangio, che condivisero una Ferrari D50
durante la corsa.
Terzo classificato Jean Behra su Maserati
|
|
1970 Monaco GP, Amon Brabham, Ickx, Beltoise, Hulme. |
Henri Pescarolo (Matra) e Pedro Rodriguez (BRM) - Monaco 1970.
|
|
Formula 1 e terza gara del campionato di Formula 1 del 1971, si è disputato il 23 maggio sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Jackie Stewart su Tyrrell-Ford Cosworth.
Le qualifiche si sono svolte sul bagnato, con Andretti
particolarmente sfortunato in quanto la sua auto si fermò in pistae non
fu in grado di qualificarsi nonostante fosse al secondo del mondiale di
F1. Jackie Stewart ottenne una splendida pole position con più di un
secondo davanti a Jacky Ickx e in gara, sfruttò il vantaggio seguito da
Jo Siffert, autore di una splendida partenza, Ickx, Pedro Rodríguez,
Ronnie Peterson e Denny Hulme. Chris Amon restò fermo sulla griglia e
Graham Hill - alla ricerca di un 6 ° vittoria a Monaco - commise un raro
errore, colpendo il muro alla curva del Tabaccaio al 2 ° giro. Stewart
aumentò il suo vantaggio su Siffert e Ickx, arrivando a vincere per la
seconda volta il Gran Premio monegasco dopo quella del 1966. Peterson fu
autore di una splendida gara, con i suoi tentativi coraggiosi di
prendere il 4 ° posto a Rodríguez. Hulme si unì alla battaglia. Alla
fine il messicano sempre sotto pressione, fu passato sia da Peterson e
Hulme.
|
|
Monaco 1967 - Lorenzo Bandini con l'Ing. Forghieri
Qualifiche
1 |
Jack Brabham |
Brabham-Repco |
Brabham Racing Organisation |
1:27.6 |
2 |
Lorenzo Bandini |
Ferrari |
Scuderia Ferrari SpA SEFAC |
1:28.3 |
3 |
John Surtees |
Honda |
Honda Racing |
1:28.4 |
|
|
|
La
gara è stata vinta da Denny Hulme (prima vittoria in carriera
del pilota neozelandese) davanti a Graham Hill e Chris Amon,
ma l'evento è stato funestato dall'incidente mortale di Lorenzo Bandini.
Da segnalare l'esordio di alcune nuove vetture e motori. Su tutti la Eagle T1G con motore V12 Weslake.
La McLaren ha definitivamente abbandonato il motore Ford di derivazione
Indianapolis, ripiegando sul BRM 8 cilindri
con cilindrata di soli 2.1
litri, in attesa di un motore a 12 cilindri, sempre BRM.
|
Gran Premio di Monaco 1972
Il Gran Premio di Monaco 1972, XXX Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e quarta gara del campionato di Formula 1 del 1972,
si è disputato il 14 maggio sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Jean-Pierre Beltoise su BRM.
|
|
La
gara si svolse in condizioni di pista bagnata. Al via il più
lesto fu Beltoise, che prese il comando della corsa per non lasciarlo
più. Dietro di lui seguivano Regazzoni, Fittipaldi, Ickx, Amon e
Stewart. Le posizioni si stabilizzarono fino al quinto giro, quando il
belga della Ferrari si portò al secondo posto superando chi lo
precedeva; il distacco con Beltoise ammontava, però, già
a 12". Ickx cercò quindi di riavvicinarsi al battistrada,
recuperando circa cinque secondi, prima di incontrare i primi doppiaggi
che lo riportarono al distacco iniziale. Dietro di lui, Amon scivolò all'ottavo
posto, mentre Stewart cominciò a rimontare liberandosi prima di
Fittipaldi poi di Gethin e infine di Regazzoni, fino a raggiungere Ickx
senza riuscire però a passarlo. Nei giri seguenti si riaccese il
duello tra lo scozzese e lo svizzero della Ferrari che si riprese la
terza piazza, prima di uscire dalla competizione per un incidente al
cinquantaduesimo giro.
A questo punto la situazione vedeva Beltoise in testa, dopodiché
Ickx, Stewart, Fittipaldi, Redman e Amon. A pochi giri dal termine
Stewart andò lungo alla curva del Gasometro, toccando un guard
rail e rischiando il ritiro. Dovette quindi cedere la posizione a
Fittipaldi e procedere con prudenza fino al termine. Si impose quindi
Beltoise che vinse la sua prima gara in carriera.
|
Dopo avere introdotto il telaio monscocca con la
Lotus 25 motorizzata Climax, per la prima volta viene introdotto
un
telaio monoscocca con motore portante (un Ford Cosworth DFV)
|
Monaco GP 1969: Hill - Beltoise - Ickx
|
Gran Premio di Monaco 1983
|
Il Gran Premio di Monaco 1983
è stata la quinta prova della stagione 1983 del Campionato
mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 15 maggio 1983 sul Circuito di Montecarlo.
La gara è stata vinta dal finlandese Keke Rosberg su
Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del secondo
successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il brasiliano Nelson
Piquet su Brabham-BMW e il francese Alain Prost su Renault.
Fu la centocinquantatreesima, e ultima, vittoria per una vettura spinta dal motore Ford Cosworth DFV.
|
Il 22 maggio 1966 si tenne la 24esima edizione del Gran Premio di F1
del Principato di Monaco, il primo della 17esima stagione. Per la
massima formula competitiva automobilistica iniziava un nuovo periodo.
Due i fatti principali:
il ritorno a motori di grande cilindrata e il
debutto della McLaren come marchio costruttore.
Il Gran Premio di Monaco 1966 fu la prima prova del mondiale 1966 e vide la vittoria di Jackie Stewart su BRM, seguito da Lorenzo Bandini e da Graham Hill.
|
|
Le
vetture con Motore BRM e Climax utilizzavano ancora i motori V8 della
stagione precedente con cilindrata elevata da 1,5 litri a 2 litri o
addirittura, come nel caso di Hulme, il vetusto 4 cilindri 2500 anni
cinquanta. Bandini invece si schierò, a differenza di Surtees,
con la Ferrari 246 con motore V6 2400 cm³.
In questa gara esordì anche la McLaren, un nuovo team guidato dal suo fondatore Bruce McLaren.
L'esordio fu sfortunato a causa dei problemi di sviluppo di un motore
Ford tipo 406 di derivazione di serie, già sviluppato per Indianapolis
con cilindrata ridotta a 2995 cm³ dai 4200 originari. Il progetto si
rivelò fallimentare sia per la potenza (meno di 300 CV) sia per
l'affidabilità.
|
|
|
|
1970 - La gara si svolse in un clima soleggiato con pista asciutta, nonostante avesse piovuto nei giorni precedenti. |
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1970, XXVIII Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e terza gara del campionato di Formula 1 del 1970,
si è disputato il 10 maggio sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Jochen Rindt su Lotus-Ford Cosworth. |
Il Gran Premio di Monaco 1965 fu la seconda gara della stagione 1965 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 30 maggio sul Circuito di Montecarlo.La
corsa vide la vittoria di Graham Hill su BRM, seguito da Lorenzo
Bandini su Ferrari e Jackie Stewart su BRM.Al 79º giro il pilota
australiano Paul Hawkins uscì di pista alla chicane finendo
nelle acque nel porto. Fortunatamente ne uscì illeso. |
Bandini e Surtees - 1965 Monaco GP
|
|
Ronnie Peterson e Johnny Servoz-Gavin durante il Gran Premio di Monaco del 1970. |
Il Gran Premio di Monaco 1964
fu la prima gara della stagione 1964 del Campionato mondiale di Formula
1, disputata il 10 maggio sul Circuito di Monte Carlo.La corsa vide la
vittoria di Graham Hill su BRM, seguito dal compagno di squadra Richie
Ginther e dal britannico Peter Arundell su Lotus-Coventry Climax. |
Jack Brabham, Brabham BT7, Monaco GP 1964
|
|
|
Passaggio di Dan Gurney - BRM |
Jo Bonnier - Stirling Moss |
Il Gran Premio di Monaco 1960 si è svolto domenica 29 maggio 1960 sul circuito di Montecarlo.
La gara è stata vinta da Stirling Moss su Lotus
seguito da Bruce
McLaren su Cooper e da Phil Hill su Ferrari. Fu la prima vittoria in
Formula 1 per l'auto costruita da Colin Chapman.
Nella storia della Formula 1
è il pilota che ha vinto il maggior numero di gran premi senza aver mai
vinto il titolo mondiale. Terminò con il secondo posto
in classifica
finale nei campionati 1955, 1956, 1957 e 1958. Proprio a causa di questo
suo curioso destino viene considerato l’eterno secondo,
il re senza corona, ma anche il più grande pilota a non aver mai vinto il mondiale.
È l'ultimo pilota ancora in vita ad aver
preso parte al mondiale di Formula 1 del 1951. Inoltre, seguendo la
cronologia dei vari Gran Premi,
dopo la morte di Robert Manzon,
avvenuta il 19 gennaio 2015, è diventato il pilota più
anziano tra quelli ancora in vita ad aver partecipato
ad una gara
valevole per il campionato di Formula 1, avendo esordito nel Gran
Premio di Svizzera del 1951. Ciò, però, non fa di lui il
decano
dei piloti di Formula 1, siccome tale titolo spetta a Kenneth
McAlpine, pilota che, tuttavia, ha esordito solo nel 1952.
|
L a McLaren incidentata di Heikki Kovalainen "parcheggiata"
nel porto turistico di Montecarlo |
Panoramica curva Lowe
|
|
1963 - ...il famoso tornante del mondiale... |
Ronnie Peterson - Lotus 72E - 1974 Monaco GP |
|
Monaco GP 1964 - Jack Brabham, Brabham BT7 |
|
Anche l'alta moda è protagonista nelle stradine del Principato. Qui Hamilton
sfreccia davanti al negozio di Gucci
|
|
Il Gran Premio di Monaco 2018
è stata la sesta prova della stagione 2018 del campionato
mondiale di Formula 1. La gara, corsa domenica 27 maggio sul circuito
di Monte Carlo a Monaco, è stata vinta dall'australiano Daniel Ricciardo
su Red Bull Racing-TAG Heuer, al settimo successo nel mondiale;
Ricciardo ha preceduto all'arrivo il tedesco Sebastian Vettel su
Ferrari e il britannico Lewis Hamilton su Mercedes.
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1975 è
stata la quinta prova della stagione 1975 del Campionato mondiale di
Formula 1. Si è corsa domenica 11 maggio 1975 sul Circuito di Montecarlo.
La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari; per
il vincitore si trattò del terzo successo nel mondiale. Ha
preceduto sul traguardo i brasiliani Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford
Cosworth e Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth. |
Il
Gran Premio di Monaco 1976 è stata la sesta prova della stagione
1976 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica
30 maggio 1976 sul Circuito di Montecarlo.
La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari; per
il vincitore si trattò dell'undicesimo successo nel mondiale. Ha
preceduto sul traguardo il sudafricano Jody Scheckter e il francese
Patrick Depailler entrambi su Tyrrell-Ford Cosworth.
|
Gran Premio di Monaco 1976
|
|
Nella prima
giornata di prove fu Niki Lauda a far segnare il tempo migliore in
1'30"38, di 4 secondi più alto di quanto fatto segnare l'anno
precedente, ciò a causa delle modifiche apportate al tracciato.
Il ferrarista precedette i due piloti della Tyrrell Jody Scheckter e
Patrick Depailler. Il francese però non poté partecipare
alla seconda ora di prove per un guasto al cambio. La conformazione del
tracciato preoccupava i tecnici della casa inglese per le grandi
sollecitazioni che provocava al sistema della trasmissione. L'altro
ferrarista, Clay Regazzoni, chiuse col quarto tempo e fu involontario
protagonista di un incidente, quando venne spinto contro le barriere da
Gunnar Nilsson su Lotus. Altro incidente anche per Vittorio Brambilla
della March. La Copersucar di Emerson Fittipaldi fu danneggiata da un
principio d'incendio ai box.
|
|
|
|
Tunnel Monaco 1964 |
GP Monaco 1971
Mario Andretti all'ingresso del tunnel |
1968 Monaco GP-Jean Pierre Beltoise su Matra
Gilles Villeneuve festeggia la vittoria nell'edizione 1981
|
Lorenzo Bandini, nel GP di Monaco 1967
|
Il 1973 rappresenta l’ultimo anno in Formula 1 per Jackie Stewart. Il
due volte iridato, infatti, decide già ad inizio anno di volersi
ritirare al termine della stagione. Grazie alle Tyrrell 005 e alle 006
in seguito, riuscirà a conquistare il suo terzo titolo mondiale
completando anche la sua stagione più fruttuosa: 5 vittorie, 8 podi, 1
solo ritiro e 71 punti iridati. Purtroppo, però, la stagione è funestata
dalla morte in pista del compagno di squadra e amico di Stewart,
François Cevert, durante le qualifiche del GP degli Stati Uniti. Proprio
a causa di questa tragedia, Jackie decide di non prendere parte alla
gara di Watkins Glen, rinunciando di conseguenza al suo 100° GP in
Formula 1. La morte di Cevert segnò a tal punto Stewart, memore anche
del suo terribile incidente nel ’66, da spingerlo a fare davvero molto,
nel corso degli anni, per la sicurezza delle vetture e l’adeguamento
delle strutture.
|
Graham Hill - Monaco - 1968 |
|
Nato nel 1929 ad Hampstead, un sobborgo di Londra, appassionato di corse
e motori entra in Lotus come meccanico. Inizia la sua carriera di
pilota con le vetture di Colin Chapman, ma poi corre per sette anni alla
BRM e torna alla Lotus nel 1967 al fianco di Jim Clark.Dopo il primo titolo mondiale del 1962, ritorna campione del mondo nel
1968, alla guida della Lotus 49. Jim Clark muore ad inizio stagione sul
tracciato di Hockenheim, tocca a Graham Hill, suo scudiero, prendere in
mano le redini della squadra e concretizzare le potenzialità della
monoposto britannica e del DFV Cosworth. La grande esperienza del pilota
britannico ha la meglio su tutti gli avversari ed a fine anno conquista
nuovamente l’ambito titolo.
|
|
Jarno Trulli si è sempre trovato a proprio agio sul circuito cittadino di
Monteca
|
1955 - Monaco Grand Prix - Chiron Lancia D50 - Moss Mercedes W196
Il Gran Premio di Monaco 1955 fu la seconda gara della stagione 1955 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 22 maggio sul Circuito di Monaco.Stirling
Moss, dopo aver firmato per la Mercedes per la prossima stagione, viene
sostituito alla Maserati da Jean Behra.Il pilota monegasco Louis Chiron
grazie alla presenza in questo Gran Premio diventa il pilota più
anziano ad aver preso parte ad un Gran Premio di Formula 1, record
ancora imbattuto nel 2016.
|
|
Durante il weekend di gara Montecarlo è invasa dagli yach
|
|
|
|
|
|
Se non ci fosse Monaco che F.1 sarebbe!
La corsa
che diventa un azzardo!
Gl’incidenti sulle strade del Principato che si trasformano
in circuito ne hanno fatto la storia ammantata di miti e leggende.
Incidenti banali, carambole, ammucchiate, spettacolari, grotteschi. Ma
anche mortali. L’ideatore di questa corsa nata nel 1929,
Anthony Noghes, presidente dell’Automobile Club di Monaco che
lo volle per fare entrare il Principato nella nascente Federazione
internazionale dell’auto quando disegnò il primo
tracciato inevitabilmente ci mise dentro strade strettissime delimitate
da marciapiedi, pavimentazione di vario tipo, avvallamenti, tombini e
binari del tram.
Da allora ad oggi lo scenario urbano di Montecarlo, la
capitale del Principato, è cambiato, sono cambiate le sue
strade ma il tracciato originale rimane quello ed anche se sotto certi
aspetti in quanto a sicurezza è migliorato nessuno si sente
di definirlo veramente un circuito adatto a bolidi che in un tratto,
all’uscita del tunnel, riescono a toccare anche i 290
chilometri all’ora.
|
Gp Monaco, il Casinò
Royale dell’azzardo
sin dall’anno di nascita 1929 |
Incidenti tantissimi.
Alcuni rimangono nella storia ed alcuni anche
nella memoria senza bisogno di andare a consultare gli annali di questo
“Casinò Royale” che è il Gran
Premio di Monaco. |
La storia ricorda quelli del monegasco Louis Chiron
che conosceva quelle strettoie come le sue tasche eppure nel 1932 al
comando della corsa fece la “barba” ai sacchi di
sabbia che disegnavano una curva di quel tanto che la sua Bugatti
andò in testa-coda, venne sbalzato fuori dalla macchina, non
si fece un graffio ma perse la corsa. Nel 1934, sempre Chiron alla
curva della Stazione per salutare la folla assiepata sui marciapiedi
che gridava già alla sua vittoria, a 3 giri dalla
conclusione si fece scappare di mano il volante e venne superato da Guy
Moll che vinse.
Circuito mitico per eccellenza, tutti i piloti hanno sognato di vincere
sul tracciato di Monaco che è il più lento ed il
più difficile del Campionato del Mondo di Formula 1. Cio si
merita perchè il minimo errore nelle strade del principato
è fatale, le macchine non si adeguano ai contatti con le
protezioni che delimitano questo circuito, queste non sono permanenti e
dunque installate per l’occasione nella città .
Le qualificazioni sono sempre determinanti, i sorpassi in corsa essendo
quasi impossibili. Tuttavia, gli abandoni restano elevati, una condotta
regolare puo assicurare un posto nei punti.
|
|
|
|
Il circuito di Monte Carlo
è il tracciato cittadino sulle strade del Principato di Monaco
su cui si svolge l'annuale Gran Premio di Monaco di Formula 1
e le gare di contorno come la Formula 3, la Formula 3000, la Formula 2 e la GP3 Series.
|
Gran Premio di Monaco - 1950
domenica 21 maggio 1950
100 giri x 3.180 km - 318.000 km
|
Gran Premio di Monaco 1950
Il Gran Premio di Monaco del 1950 fu il secondo round del Campionato Mondiale Piloti della stagione 1950 di Formula 1 e la sesta gara complessiva di quell'annata, disputata il 21 maggio sul Circuito di Montecarlo soltanto a una settimana di distanza dalla precedent e.
La gara vede una pronta rivincita del pilota argentino Juan Manuel Fangio
(sua prima vittoria in Formula 1), che la domina in un fine settimana
contrassegnato dall'incidente durante le prove del sabato ad Alfredo
Pián, che si frattura una caviglia e fa sospendere la sessione, e
durante la gara l'improvvisa ondata del primo giro alla curva del
Tabaccaio che elimina in un colpo solo una decina di concorrenti. È la
gara dove fanno il loro debutto le Ferrari (che, grazie ad Ascari, si
aggiudicherà il primo podio) e dove gareggia il primo pilota
statunitense in Formula 1, Harry Schell, che guida per la prima volta in un Gran Premio una Cooper a motore posteriore.
Partecipanti
Le scuderie italiane si presentano con
l'Alfa Romeo, dominatrice della corsa precedente, che schiera tre
vetture (Farina, Fangio e Fagioli) e la manufatturiera Maserati che
fornisce scocca e motore alla scuderia di Achille Varzi per due
promettenti piloti argentini, José Froilán
González e Alfredo Pián, proveniente anche lui come
Fangio dalle gare sudamericane di Formula Libre, quella Enrico
Platé dei privatisti Prince Bira
e Toulo de Graffenried, le Officine Alfieri Maserati con il monegasco
Louis Chiron e Franco Rol, e infine la Scuderia Milano con Clemente
Biondetti.
Arriva inoltre l'atteso debutto della
Ferrari nella massima competizione. Per questa sua prima
partecipazione, la casa modenese si affida a due piloti italiani:
Alberto Ascari – figlio del compianto Antonio – Luigi
Villoresi e ad un pilota francese di buona esperienza, Raymond Sommer.
L'auto è la Ferrari 125 S, la prima monoposto realizzata da Enzo
Ferrari, che aveva debuttato nel Gran Premio di Torino nel 1948 sul circuito del Parco del Valentino,
ottenendo un lusinghiero terzo posto con alla guida lo stesso Sommer.
Il motore è un 12 cilindri a V di 60°, di 1.500 cc, con cilindrata
unitaria di 125cc (da cui il nome "Ferrari 125"), con compressore
volumetrico Roots a doppio stadio, che, in questa versione aggiornata,
sviluppa una potenza di 315 cavalli a 7.500 giri/minuto. L'Alfa Romeo 158,
monta, invece, un motore 8 cilindri in linea, anch'esso di 1.500 cc, e
ancora con un compressore volumetrico Roots a due stadi, ma sviluppa 350
cavalli a 8.600 giri/minuto. Entrambe le vetture pesano 700 kg, ed Enzo
Ferrari pensa di compensare il più elevato rapporto tra peso e potenza
della 125 (2,222 kg/CV, contro i 2 kg/CV della 158) con il suo più basso
consumo, che dovrebbe portarla ad un minor numero di soste per i
rifornimenti.
Le altre case automobilistiche
presenti sono la britannica ERA con i privati Bob Gerard e Peter
Whitehead, soprannominato il “pilota gentiluomo”, le
francesi Talbot-Lago con, fra gli altri, il belga Johnny Claes e per la
prima volta la Simca-Gordini con Robert Manzon e Maurice Trintignant,
equipaggiata con gli pneumatici della casa belga Englebert anch'essa al
debutto per tentare di contrastare il predominio delle Pirelli e delle
Dunlop.
Un'altra novità assoluta è rappresentata dal primo pilota
statunitense – ma di stanza in Europa da lungo tempo –Harry
Schell con la scuderia privata Horschell Racing Corporation
che presenta la prima vettura a motore posteriore nella storia
dell'automobilismo, la Cooper-JAP. Tutti sembrano destinati a fare da
comparse al duello tra le tre vetture italiane.
Gara
Dopo due sessioni di qualifica, come
da tradizione al giovedì e al sabato, dove Charles Pozzi, Yves
Giraud-Cabantous, Pierre Levegh e Clemente Biondetti non partono, la
griglia di partenza viene condizionata pesantemente dal grave incidente
occorso all'argentino Alfredo Pián il quale, a causa di una
macchia d'olio, va a sbattere contro la tribuna con la Maserati
fratturandosi una caviglia, e non prenderà più parte a
una gara di Formula 1. La sessione del sabato viene sospesa
definitivamente e le posizioni vengono stabilizzate ai cinque migliori
tempi ottenuti nella prima sessione di prove: dalla sesta in avanti i
tempi della seconda sessione. Questo sistema penalizzerà
soprattutto Luigi Villoresi che, pur avendo ottenuto il secondo tempo
assoluto, partirà dalla terza fila in sesta posizione.
Al primo giro della gara si verifica un rovinoso incidente
multiplo quando un'ondata improvvisa invade la curva del Tabaccaio.
Fangio, già in testa, riesce a evitarla e Nino Farina
in quel momento in seconda posizione, si scontra con la Maserati di
González che prende fuoco. L'argentino riesce in breve tempo a uscire
dalla vettura con qualche ustione, e altri piloti, tentando di evitare
le due vetture, effettuano collisioni tra loro. Luigi Fagioli, in quinta
posizione, sterza bruscamente, andando in testacoda e viene urtato dal
sopraggiungente Louis Rosier. Nella carambola si ritirano
complessivamente dieci piloti (tra un parco partenti di 19). Soltanto
Fangio riesce a evitarla restando in testa alla gara. Luigi Villoresi
viene attardato in maniera irreparabile al secondo giro dalla pista
ostruita dalle vetture incidentate. Escono subito di scena due grandi
protagonisti del Gran Premio di Gran Bretagna, Farina e Fagioli, mentre
Villoresi tenta una rimonta portandosi, al 55º giro, a 32 secondi da
Fangio, prima di arrendersi al 63º giro per problemi alla trasmissione.
Prima, al 36º giro, si era ritirato anche Philippe Étancelin per una perdita d'olio.
Alla fine Juan Manuel Fangio, dopo avere doppiato tutti, e senza
grandi problemi, riesce a conquistare la sua prima vittoria in Formula
1, raggiunge Farina in testa alla classifica con 9 punti e ottiene il
primo “Grand Chelem” della storia: pole position, fastest lap, vittoria
della gara condotta sempre in testa. Con la media oraria di 98,701 km/h,
è il Gran Premio più lento di sempre. La Ferrari 125 non si è
dimostrata all'altezza delle Alfa Romeo, e già Enzo Ferrari comincia a
pensare ad una vettura tutta nuova, con motore aspirato.
- 1a vittoria per Juan Manuel FANGIO
- 1a pole position per Juan Manuel FANGIO
- 1o e unico podio per Louis CHIRON
- 1o podio per Alberto ASCARI
- 1o migliore giro per Juan Manuel FANGIO
- 1o Gran Premio per Maurice TRINTIGNANT
- 1o Gran Premio per Jose-Froilan GONZALEZ
- 1o Gran Premio per Alberto ASCARI
|
- 1o podio per Maserati
- 1o podio per Ferrari
- 1o Gran Premio per Ferrari
- 1o Gran Premio per Cooper
|
- 2a vittoria per Alfa Romeo
|
|
Gran Premio di Monaco - 1951 - 1953 - 1954 Non disputatosi |
|
|
Gran Premio di Monaco 1952 - (Gara automobilistica non di campionato)
Gran Premio di Monaco - 1955
domenica 22 maggio 1955
100 giri x 3.145 km - 314.500 km
|
|
|
|
|
|
Maurice Trintignant verso la vittoria a Monaco,1955
Gran Premio di Monaco 1955
Il Gran Premio di Monaco 1955 fu la seconda gara della stagione del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 22 maggio sul Circuito di Monaco.Stirling
Moss, dopo aver firmato per la Mercedes per la prossima stagione, viene
sostituito alla Maserati da Jean Behra.Il pilota monegasco Louis Chiron
grazie alla presenza in questo Gran Premio diventa il pilota più
anziano ad aver preso parte ad un Gran Premio di Formula 1, record
ancora imbattuto nel 2016.
Qualifiche
I
risultati delle prove ufficiali sanciscono la superiorità di
Juan Manuel Fangio, di Alberto Ascari e del giovane Stirling Moss su
tutti gli altri. Fangio ed Ascari, addirittura, segnano il medesimo
tempo, ma Moss, con la seconda Mercedes, è staccato di appena
1/10 di secondo. Bene anche Castellotti, che riesce a spiccare il
quarto miglior tempo ed a piazzarsi così in seconda fila. Gli
altri due alfieri della Lancia sono più staccati: Villoresi
è settimo, Chiron è 19°, cioè penultimo. Le
Ferrari non brillano (Maurice Trintignant,
il miglior ferrarista, è in quarta fila con il nono tempo)
mentre le Maserati appaiono relativamente più veloci (Jean Behra
quinto, Roberto Mières
sesto, Luigi Musso ottavo). La Gordini meglio piazzata, quella di
Robert Manzon, è appena tredicesima, preceduta dalla Vanwall di
Mike Hawthorn.
Gara
Ascari non è autore di una partenza azzeccata, ed al primo giro si
ritrova in quarta posizione, preceduto da Fangio, dal compagno di
squadra Castellotti e da Moss. Al 10º giro, dietro al leader Fangio,
troviamo Moss, poi Ascari che ha appena superato Castellotti, e la
Maserati di Behra. Quest'ultimo però rinviene fortissimo e ri-supera
prima Castellotti e poi anche Ascari, portandosi al terzo posto alle
spalle del duo Mercedes. Al 35º giro, Castellotti è costretto al box per
far controllare una ruota
ma anche per rabboccare il carburante. Al 40º giro la situazione è: 1°
Fangio, 2° Moss (molto vicino al compagno di marca), 3° Behra a 43” e 4°
Ascari a 50”, 5° il sorprendente Maurice Trintignant con la Ferrari
(staccato però di 1'20” da Fangio), 6° Mières e 7° Villoresi. Al 42º
giro, Behra si ferma lungamente al box per sistemare un raccordo della
tubazione dell'olio e viene doppiato. Alla Maserati si pensa di far
passare Behra alla guida della macchina di Cesare Perdisa
(in miglior posizione), mentre al bolognese non resta che sistemarsi al
volante della più attardata macchina di Behra. Poco prima di metà gara,
il primo vero colpo di scena di questo Gran Premio: Fangio si ritira
per la rottura del ponte. Passa così a condurre Moss, con 1'22” di
vantaggio sulla D50 di Ascari. Tutti gli altri sono già stati doppiati:
Trintignant è 3°, Mières è 4°.
Malgrado l'enorme vantaggio, Stirling Moss continua a tirare come
un ossesso, forse per giungere a doppiare anche Ascari, che è l'ultimo
concorrente a pieni giri. Ecco che quando mancano venti giri al termine
Moss è fermato da un guasto di motore e Ascari si trova in testa; i
numerosi italiani presenti si accingono a festeggiare il nuovo leader
della corsa, quando il milanese, alla “chicane” del porto, finisce in
mare.
Come riferito dallo stesso Ascari nelle ore successive, la causa del guaio sarebbe stata il bloccaggio del freno
anteriore destro, che avrebbe innescato una sbandata verso l'esterno,
incontrollabile: dovendo scegliere tra un muretto di sabbia, una piccola
tribuna affollata e l'acqua, il pilota finisce per scegliere
quest'ultima, considerandola il male minore. Una seconda ipotesi è
quella della sbandata sull'olio lasciato sul tracciato dal motore in
avaria della Mercedes di Stirling Moss, transitata poco prima. Alberto
comunque sguscia dalla macchina inabissata e risale a galla raggiungendo
il sommozzatore che già si è tuffato in suo soccorso. Anche se
ricoverato precauzionalmente all'ospedale di Monte Carlo, il pilota è
praticamente illeso.
Al comando del Gran Premio viene così a trovarsi il regolare
Trintignant con la Ferrari. Il solo ulteriore momento entusiasmante
della corsa è dato dall'inseguimento di Castellotti, che si porta a 15”
dal nuovo leader e riduce poi il distacco fino a soli 11”.
L'inseguimento però non ha successo, e nelle ultime tornate il lodigiano
della Lancia è costretto a ridurre il ritmo, tanto che alla fine il
distacco sale nuovamente a 20”. La corsa si conclude con la prima
vittoria in Formula 1 di Maurice Trintignant (coltivatore di viti in
quel di Nîmes e zio dell'attore Jean-Louis),
con il posto d'onore di Castellotti con la D50, con la terza piazza
della Maserati di Behra condotta anche dal giovane Cesare Perdisa
- 1a vittoria per Maurice TRINTIGNANT
- 1o podio per Cesare PERDISA
- 1o podio per Eugenio CASTELLOTTI
- 32o e ultimo Gran Premio per Alberto ASCARI
|
- 1o e unico podio per Lancia
|
|
|
Gran Premio di Monaco - 1957
domenica 19 maggio 1957
105 giri x 3.145 km - 330.225 km
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1957
Il Gran Premio di Monaco 1957 fu la seconda gara della stagione 1957 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 19 maggio sul Circuito di Montecarlo.
La manifestazione vide la vittoria del campione del mondo in carica
Juan Manuel Fangio su Maserati, seguito da Tony Brooks e da Masten
Gregory.
- 22a vittoria per Juan Manuel FANGIO
- 1o podio per Masten GREGORY
- 1o podio per Tony BROOKS
|
- 7a vittoria per Maserati
- 1o podio per Vanwall
- 50o Gran Premio per Maserati
|
1o Gran Premio per Climax
|
|
Gran Premio di Monaco - 1958
domenica 18 maggio 1958
100 giri x 3.145 km - 314.500 km |
|
|
Gran Premio di Monaco 1958
Il Gran Premio di Monaco 1958 fu la seconda gara della stagione 1958 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 18 maggio sul Circuito di Montecarlo.
La corsa vide la vittoria di Maurice Trintignant su una Cooper-Climax
del Rob Walker Racing Team. Secondi e terzi classificati i ferraristi
Luigi Musso e Peter Collins.
- 2a e ultima vittoria per Maurice TRINTIGNANT
- 1a pole position per Tony BROOKS
- 7o e ultimo podio per Luigi MUSSO
- 1o Gran Premio per Graham HILL
|
- 2a vittoria per Cooper
- 1o Gran Premio per Lotus
|
2a vittoria per Climax |
|
Gran Premio di Monaco - 1959
domenica 10 maggio 1959
100 giri x 3.145 km - 314.500 km
|
18 Jo Bonnier e 32 Maurice Trintignant Monaco, 1959.
Il Gran Premio di Monaco 1959 fu la prima gara della stagione 1959 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 10 maggio sul Circuito di Montecarlo.
La corsa vide la prima vittoria in carriera di Jack Brabham su una
Cooper-Climax. Secondo classificato il debuttante in Ferrari Tony
Brooks e terzo il francese Maurice Trintignant su Cooper-Climax.
- 1a vittoria per Jack BRABHAM
- 1o podio per Jack BRABHAM
- 1o migliore giro per Jack BRABHAM
- 1o Gran Premio per Bruce McLAREN
- 50o Gran Premio per Maurice TRINTIGNANT
|
- 3a vittoria per Cooper
- 1a pole position per Cooper
- 1o migliore giro per Cooper
|
- 1a pole position per Climax
- 1o migliore giro per Climax
|
|
Gran Premio di Monaco - 1960
domenica 29 maggio 1960
100 giri x 3.145 km - 314.500 km
|
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1960 si è svolto domenica 29 maggio 1960 sul circuito di Montecarlo.
La gara è stata vinta da Stirling Moss
su Lotus seguito da Bruce
McLaren su CooperPhil Hill su Ferrari. Fu la prima vittoria in Formula
1 per l'auto costruita da Colin Chapman.
- 13a vittoria per Stirling MOSS
- 1o Gran Premio per John SURTEES
- 1o Gran Premio per Richie GINTHER
|
- 1a vittoria per Lotus
- 1a pole position per Lotus
- 1o podio per Lotus
|
9a vittoria per Climax |
|
Gran Premio di Monaco - 1961
domenica 14 maggio 1961
100 giri x 3.145 km - 314.500 km
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1961 si è svolto domenica 8 aprile 1961 sul circuito di Monte Carlo.
Wolfgang von Trips arrivò 4° al Gran Premiio di Monaco 1961
Moss: ultima pole in carriera e il giro più veloce in questo Gran Premio
La gara è stata vinta da Stirling Moss su Cooper seguito dalle Ferrari di Richie Ginther e Phil Hill.
- 15a vittoria per Stirling MOSS
- 16a e ultima pole position per Stirling MOSS
- 1o migliore giro per Richie GINTHER
- 19o e ultimo migliore giro per Stirling MOSS
|
3a vittoria per Lotus |
- 16a vittoria per Climax
- 40o podio per Climax
|
|
Gran Premio di Monaco - 1963
domenica 26 maggio 1963
100 giri x 3.145 km - 314.500 km
|
Gran Premio di Monaco 1963
La gara fu vinta da Graham Hill alla guida di una BRM
Gara
Al via i due piloti della BRM sorpassarono Clark, prendendo il comando della corsa, con Hill davanti a Ginther.
Al quinto giro il pilota scozzese sopravanzò Ginther, superando poi
anche Hill nel corso della diciottesima tornata e prendendo il largo.
I due piloti della BRM furono superati anche da Surtees,
ma in seguito il pilota della Ferrari dovette rallentare per problemi
alla pressione dell'olio, cedendo le posizioni conquistate. Al 78º
passaggio Clark fu costretto al ritiro per la rottura del cambio. Hill,
passato in testa, condusse fino al termine, vincendo davanti a Ginther, McLaren, Surtees, Maggs e Taylor.
5a vittoria per Graham HILL |
6a vittoria per BRM |
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1965 seconda gara della stagione del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 30 maggio sul Circuito di Montecarlo.La
corsa vide la vittoria di Graham Hill su BRM, seguito da Lorenzo
Bandini su Ferrari e Jackie Stewart su BRM. Al 79º giro il pilota
australiano Paul Hawkins uscì di pista alla chicane finendo
nelle acque nel porto. Fortunatamente ne uscì illeso.
- 1o podio per Jackie STEWART
- 1o Gran Premio per Denny HULME
|
10a vittoria per BRM |
9a vittoria per Graham HILL |
|
Gran Premio di Monaco - 1967
domenica 7 maggio 1967
100 giri x 3.145 km - 314.500 km
|
|
Gran Premio di Monaco 1967
Gara
La gara è stata vinta da Denny Hulme (prima
vittoria in carriera del pilota neozelandese) davanti a Graham Hill e
Chris Amon, ma l'evento
è stato funestato dall'incidente mortale
di Lorenzo Bandini. Da segnalare l'esordio di alcune nuove vetture e motori. Su tutti la Eagle T1G con motore V12 Weslake.
La McLaren ha definitivamente abbandonato il motore Ford di derivazione
Indianapolis, ripiegando sul BRM 8 cilindri con cilindrata di soli 2.1
litri, in attesa di un motore a 12 cilindri, sempre BRM.
..
- 1a vittoria per Denny HULME
- 10a pole position per Jack BRABHAM
- 1o podio per Chris AMON
- 42o e ultimo Gran Premio per Lorenzo BANDINI
|
- 7a vittoria per Brabham
- 40o podio per Lotus
- 1o Gran Premio per Matra
|
- 5a vittoria per Repco
- 10o podio per Repco
- 44o e ultimo migliore giro per Climax
- 1o Gran Premio per Ford Cosworth
|
|
Gran Premio di Monaco - 1968
domenica 26 maggio 1968
80 giri x 3.145 km - 251.600 km
|
|
|
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1968 fu una gara di Formula 1, disputatasi il 26 maggio 1968 sul Circuito di Montecarlo.
Fu la terza prova del mondiale 1968 e vide la vittoria di Graham Hill
su Lotus-Ford, seguito da Richard Attwood e da Lucien Bianchi, per
quest'ultimo unico podio in carriera.
- 12a vittoria per Graham HILL
- 1o e unico podio per Lucien BIANCHI
- 1o e unico podio per Dick ATTWOOD
- 1o e unico migliore giro per Dick ATTWOOD
- 10o e ultimo Gran Premio per Ludovico SCARFIOTTI
|
- 32a vittoria per Lotus
- 50o podio per Lotus
- 58o e ultimo podio per Cooper
|
- 7a vittoria per Ford Cosworth
- 1o Gran Premio per Matra
|
|
Gran Premio di Monaco - 1969
domenica 18 maggio 1969
80 giri x 3.145 km - 251.600 km
|
Gran Premio di Monaco 1969,
XXVII Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e terza gara del campionato di Formula 1 del 1969, si è disputato il 18 maggio sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Graham Hill su Lotus-Ford Cosworth, ultima vittoria in carriera per il pilota britannico.
Vigilia
.Gli alettoni vengono banditi dopo gli incidenti scatenati nella gara precedente, il Gran Premio di Spagna.
Verranno poi reintrodotti, anche se con specifiche limitazioni, nel
gran premio successivo.
Tale variazione regolamentare viene stranamente imposta il venerdì
(giorno di riposo) dopo che il giovedì si era già svolta la prima
giornata di prove. Sarà l'unico caso di variazione del regolamento
tecnico durante lo svolgimento di un Gran Premio.
- 14a e ultima vittoria per Graham HILL
- 1a pole position per Jackie STEWART
- 1o podio per Piers COURAGE
- 36o e ultimo podio per Graham HILL
|
- 35a vittoria per Lotus
- 1a pole position per Matra
- 128o e ultimo Gran Premio per Cooper
|
- 18a vittoria per Ford Cosworth
- 108o e ultimo Gran Premio per Maserati
|
|
Gran Premio di Monaco - 1970
domenica 10 maggio 1970
80 giri x 3.145 km - 251.600 km
|
|
Gran Premio di Monaco 1970,
XXVIII Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e terza gara del campionato di Formula 1 del 1970, si è disputato il 10 maggio sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Jochen Rindt su Lotus-Ford Cosworth.
Qualifiche
Al termine
delle qualifiche la prima fila era tutta appannaggio delle March, con
quella della Tyrrell pilotata da Jackie Stewart in pole position,
affiancata da Chris Amon. Al terzo posto la McLaren di Denny Hulme e al
quarto la Brabham di Jack Brabham, mentre alle loro spalle era la
Ferrari di Jacky Ickx e la prima delle Lotus era quella di Jochen Rindt
in ottava posizione.
|
|
Gara
La gara si svolse in un clima soleggiato con pista asciutta,
nonostante avesse piovuto nei giorni precedenti. Al via Stewart prese il
comando, con Amon, Brabham, Ickx e Jean-Pierre Beltoise
alle sue spalle; al secondo giro Beltoise superò Ickx. Stewart prese
vantaggio e la classifica rimase invariata fino al dodicesimo giro,
quando Ickx fu costretto al ritiro dalla rottura di un semiasse. Al 22º
giro Beltoise, che nel frattempo era salito al quarto posto, si ritirò
per problemi alla trasmissione e nello stesso giro Brabham prese il
secondo posto a discapito di Amon. Sembrava che Stewart potesse gestire
il vantaggio per poi bissare il successo ottenuto nella gara precedente
in Spagna,
ma al 27º giro fu costretto al ritiro dal motore della sua March che
cominciò a perdere colpi. Così Brabham prese il comando, seguito da
Amon, Hulme e Rindt, che era risalito al quarto posto combattendo nelle
retrovie, mentre il debuttante Peterson era al settimo posto e i
commissari erano impegnati a ripulire l'olio lasciato in pista dal
motore rotto della BRM di Jackie Oliver.Nel frattempo Hulme ebbe problemi con la trasmissione della sua
McLaren, che non manteneva inserito il rapporto selezionato, perdendo
posizioni a favore di Rindt e Henri Pescarolo;
al 62º giro la sospensione di Amon si ruppe, costringendolo al ritiro e
lasciando il secondo posto all'austriaco della Lotus a nove secondi di
distacco da Brabham. |
A questo punto Rindt forzò il ritmo e negli ultimi
giri si ritrovò alle spalle dell'australiano, che però sembrava
resistere agli attacchi dell'avversario, fin quando avvenne
l'incredibile: Brabham lasciò la traiettoria ideale per poter evitare
una vettura lenta mentre si avvicinava alla "Gazomètre" (la "curva del
Gasometro"), l'ultima curva dell'ultimo giro, e così facendo finì sullo
sporco e sbandò andando a sbattere contro le balle di paglia e cedendo
la vittoria a Rindt, che fu salutata dal team manager della Lotus Colin Chapman
con un gran salto di gioia. Brabham fece una rapida retromarcia e si
rimise in gara, finendo al secondo posto, seguito da Pescarolo con la
Matra, Hulme, Graham Hill (che era partito dall'ultimo posto in griglia)
e da Pedro Rodríguez.
|
- 2a vittoria per Jochen RINDT
- 1o e unico podio per Henri PESCAROLO
- 3o e ultimo migliore giro per Jochen RINDT
- 1o Gran Premio per Ronnie PETERSON
- 98o e ultimo Gran Premio per Bruce McLAREN
|
37a vittoria per Lotus |
- 29a vittoria per Ford Cosworth
- 30o migliore giro per Ford Cosworth
|
|
Gran Premio di Monaco - 1971
domenica 23 maggio 1971
80 giri x 3.145 km - 251.600 km
|
Gran Premio di Monaco 1971,
XXIX Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e terza gara del campionato di Formula 1 del 1971, si è disputato il 23 maggio
sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Jackie Stewart su Tyrrell-Ford Cosworth.
Resoconto
Le qualifiche si sono svolte sul bagnato, con Andretti particolarmente
sfortunato in quanto la sua auto si fermò in pistae non fu in grado di
qualificarsi nonostante fosse al secondo del mondiale di F1. Jackie
Stewart ottenne una splendida pole position con più di un secondo
davanti a Jacky Ickx e in gara, sfruttò il vantaggio seguito da Jo
Siffert, autore di una splendida partenza, Ickx, Pedro Rodríguez, Ronnie
Peterson e Denny Hulme. Chris Amon restò fermo sulla griglia e Graham
Hill - alla ricerca di un 6 ° vittoria a Monaco - commise un raro
errore, colpendo il muro alla curva del Tabaccaio
al 2 ° giro. Stewart
aumentò il suo vantaggio su Siffert e Ickx, arrivando a vincere per la
seconda volta il Gran Premio monegasco dopo quella del 1966. Peterson fu
autore di una splendida gara, con i suoi tentativi coraggiosi di
prendere il 4 ° posto a Rodríguez. Hulme si unì alla battaglia.
Alla
fine il messicano sempre sotto pressione, fu passato sia da Peterson e
Hulme.
.
- 1o podio per Ronnie PETERSON
|
- 14a vittoria per Jackie STEWART
|
|
|
Gran Premio di Monaco - 1972
domenica 14 maggio 1972
80 giri x 3.145 km - 251.600 km
|
|
Gran Premio di Monaco 1972
XXX Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e quarta gara del campionato di Formula 1 del 1972, si è disputato il 14 maggio
sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Jean-Pierre Beltoise su BRM.
Aspetti sportivi
Rispetto al
precedente Gran Premio, la Ferrari e la McLaren dovettero rinunciare ai
loro piloti Mario Andretti e Peter Revson, entrambi americani,
perché impegnati in occasione della 500 miglia di Indianapolis.
La squadra italiana si limitò a lasciare un posto vacante e
schierò solo due vetture, mentre la McLaren sostituì
Revson con l'inglese Brian Redman. Dal canto suo la BRM operò un
cambio tra lo spagnolo Soler-Roig e l'austriaco Helmut Marko.
Si iscrisse nuovamente la Tecno, questa volta con 2 vetture per Nanni Galli e l'inglese Derek Bell.
Anche in questo caso purtroppo la squadra bolognese non riuscì a
schierare le 2 vetture e venne nuovamente costretta a dare forfait.
|
Resoconto
Nella prima giornata di prove, partita con mezzora
di ritardo a causa dei contrasti tra organizzatori, piloti e
costruttori, Jacky Ickx realizzò i migliori parziali, girando in
1'23"3, staccando di due decimi Denny Hulme e di mezzo secondo Jackie
Stewart, costretto a girare con la vettura di riserva A testimoniare le
buone prestazioni della casa di Maranello vi fu anche il quarto posto
di Regazzoni. Lotus e McLaren si nascosero nella prima sessione, ma
mostrarono buon equilibrio aerodinamico e venivano indicate tra le
possibili pretendenti alla vittoria della gara.
Molto più problematica era la situazione della BRM, in
difficoltà nella ricerca dell'assetto ideale; in particolare
Peter Gethin fu costretto ad interrompere le prove per un incendio
sviluppatosi sulla sua vettura. Anche François Cevert ebbe diversi problemi e non andò oltre l'ultimo posto, accusando un distacco di sedici secondi da Ickx.
Non parteciparono, invece, alla sessione Graham Hill e Rolf Stommelen,
le cui vetture sarebbero giunte sul circuito la giornata seguente.
La giornata di venerdì, al contrario di
quella di giovedì, presentava un tempo incerto, ragion per cui
gran parte dei piloti scese subito in pista per realizzare un tempo
cronometrato. Ad avere la meglio fu Emerson Fittipaldi che
inanellò una serie di giri veloci, fino a realizzare il suo
miglior parziale in 1'21"4, battendo il precedente record della pista
appartenente a Jackie Stewart. Il brasiliano, nonostante la
soddisfazione del risultato e pur riconoscendo i progressi della
vettura, rimase prudente sulla gara dell'indomani. |
Dietro di lui,
staccati di pochi decimi, si piazzarono Ickx e Regazzoni, confermando i
buoni risultati ottenuti il giovedì. A chiudere i primi sei
Beltoise, Amon e Peter Gethin. Soltanto ottavo Stewart, rallentato da
un problema all'alimentazione sulla propria vettura, davanti a
Pescarolo, primo tra i piloti della March.La
sessione di sabato, invece, si svolse sotto una pioggia battente che di
fatto congelò i tempi ottenuti il venerdì. Il più
veloce fu Ickx, dato per favorito in vista della gara vista la sua
abilità sul bagnato, che fu in grado di girare in 1'45"3,
staccando di pochi decimi Regazzoni e di oltre un secondo Fittipaldi.
|
- 1a e unica vittoria per Jean-Pierre BELTOISE
|
- 17a e ultima vittoria per BRM
|
- 110o podio per Ford Cosworth
|
|
Gran Premio di Monaco - 1973
domenica 3 giugno 1973
78 giri x 3.278 km - 255.684 km
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1973
XXXI Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e sesta gara del campionato di Formula 1 del 1973, si è disputato il 3 giugno
sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Jackie Stewart su Tyrrell-Ford Cosworth.
- 25a vittoria per Jackie STEWART
- 40o podio per Jackie STEWART
- 1o Gran Premio per James HUNT
|
- 14a vittoria per Tyrrell
- 10a pole position per Tyrrell
|
57a vittoria per Ford Cosworth |
|
Gran Premio di Monaco - 1974
domenica 26 maggio 1974
78 giri x 3.278 km - 255.684 km
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1974,
XXXII Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e sesta gara del campionato di Formula 1 del 1974, si è disputato il 26 maggio
sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Ronnie Peterson su Lotus-Ford Cosworth.
Resoconto
Al via Regazzoni brucia Lauda e si porta al comando della corsa seguito
da Lauda, Jarier e Peterson, alla curva del Massenet Beltoise tocca
Hulme, "l'Orso" si intraversa, Merzario che gli è dietro frena e succede
l'ammucchiata, Sette vetture sono coinvolte: Merzario, Brambilla,
Beltoise, Pace, Schenken Redman e Schuppan fortunatamente nessuno
riporta danni fisici. Al termine del primo giro Regazzoni mantiene il
comando seguito da Lauda, Jarier, Peterson, Reutemann, Scheckter, Hunt e
Hailwood. Al 4º giro Stuck dopo aver superato Hailwood prova a superare
anche Hunt alla discesa che porta al Mirebeau, ma Hunt chiude la porta e
le due vetture si toccano, la March di Stuck si alza da terra urta il
muretto e prosegue la sua corsa strisciando sul marciapiede per poi
attraversare la pista e andare a sbattere contro le barriere al
Mirebeau. La March è distrutta ma Stuck fortunatamente è indenne.
All'11º giro anche Hailwood è vittima di un incidente al Casinò andando a
sbattere contro il guard rail piegandolo e finendo sopra di essi.
Intanto le due Ferrari fanno gara a sé con Regazzoni al comando seguito
da Lauda, l'austriaco cerca di innervosirlo e al 21º giro il colpo di
scena. Regazzoni alla Rascasse finisce in testa coda e precipita in 8ª
posizione. Intanto Peterson (che nei primi giri era finito in 11ª
posizione per un testacoda) rimonta furiosamente fino a portarsi in 3ª
posizione. al 23º giro supera Jarier e si porta al 2º posto. Al 28º giro
un altro colpo di scena Niki Lauda si ferma ai box con problemi
all'iniezione, i meccanici gli sistemano le candele e riparte ma si
fermerà dopo qualche giro. Ronnie Peterson guida la corsa indisturbato e
va a vincere davanti a Scheckter, Jarier, Regazzoni, Fittipaldi e
Watson.
.
- 5a vittoria per Ronnie PETERSON
- 1o podio per Jean-Pierre JARIER
|
55a vittoria per Lotus |
71a vittoria per Ford Cosworth |
|
Gran Premio di Monaco - 1975
domenica 11 maggio 1975
75 giri x 3.278 km - 245.850 km
|
GP di Monaco 1975 - Hill sale per l'ultima volta su una vettura di Formula 1
|
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1975
è stata la quinta prova della stagione 1975 del Campionato
mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 11 maggio 1975 sul Circuito di Montecarlo.
La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari; per
il vincitore si trattò del terzo successo nel mondiale. Ha
preceduto sul traguardo i brasiliani Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford
Cosworth e Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth.
Il gran premio venne premiato col Race Promoters' Trophy, quale gran premio meglio organizzato della stagione.Fu la prima edizione per tale premio.
Aspetti tecnici
Le polemiche scatenate dal tragico Gran Premio di Spagna
portarono la federazione a immediate contromisure per aumentare la
sicurezza del circuito monegasco, vista anche la vicinanza degli
spettatori al tracciato. Vennero montati guard-rail più alti, venne
modificata una chicane, la griglia di partenza venne limitata a sole 18
vetture, contro le 25 previste.
La chicane dopo la galleria venne portata alla larghezza di 11
metri, mentre alcuni piloti, tra cui Emerson Fittipaldi avevano chiesto
fosse ristretta a 9 metri per obbligare le vetture a una maggiore
frenata. Di diverso parere Ronnie Peterson che aveva invece suggerito
mantenerla ai 14 metri.
La McLaren introdusse un meccanismo di regolazione manuale della durezza della barra antirollio, azionato dallo stesso pilota.
Aspetti sportivi
Jacques Laffite tornò alla Williams; fece il debutto nel mondiale di Formula 1 lo svedese Torsten Palm su una Hesketh della Polar Caravans.
Graham Hill sostituì nella propria scuderia Rolf Stommelen,
infortunatosi nel Gran Premio di Spagna. Henri Pescarolo, che mancava
dal Gran Premio d'Italia 1974, venne iscritto sulla seconda Surtees, ma
non prese parte alle qualifiche.
.
Resoconto
Al giovedì John Watson e Clay Regazzoni si scontrarono durante le prove: la Ferrari del ticinese andò in testacoda alla Piscine, rimanendo col muso nel senso opposto a quello del tracciato; la Surtees
del britannico, per evitare l'urto frenò bruscamente, ma la vettura
passò sopra l'alettone della vettura di Regazzoni prima di sbattere
contro le barriere. Anche Lauda, sempre al giovedì, fu autore di un
incidente alle Piscine,
a causa di un piede incastrato nella pedaliera. Alla Surtees venne
ordinato di togliere dalla vettura delle scritte favorevoli
all'integrazione europea.
Per l'ultima volta Graham Hill tentò di
qualificarsi ma senza successo: il 5 volte vincitore di Monaco non ce
la fece per soli 0,37 secondi. Niki Lauda, su Ferrari, ottenne la
seconda pole position di fila (e seconda di fila anche a Monaco, dopo la pole del 1974), ma la vera sorpresa fu la prima fila di Tom Pryce, sulla Shadow;
Pryce, solo 12 mesi prima era stato considerato troppo inesperto per
poter gareggiare a questi livelli. Jean-Pierre Jarier, sempre sulla
Shadow, e Ronnie Peterson, su Lotus, composero la seconda fila.
Mark Donohue fu autore di un incidente alla Santa Devota, con la vettura che andò a sbattere contro il guard-rail
a 160 km/h. La vettura subì un principio d'incendio. La gru,
sollevandola dal tracciato, colpì un palo dell'illuminazione pubblica,
tanto che le prove furono interrotte per mezz'ora.
- 3a vittoria per Niki LAUDA
- 30o podio per Emerson FITTIPALDI
|
53a vittoria per Ferrari |
- 75o migliore giro per Ford Cosworth
|
|
Gran Premio di Monaco - 1976
domenica 30 maggio 1976
78 giri x 3.312 km - 258.336 km
|
Gran Premio di Monaco 1976
La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari; per
il vincitore si trattò dell'undicesimo successo nel mondiale
Aspetti tecnici
Il circuito venne modificato alla Sainte Devote e all'ultima
curva. Nel primo caso venne rallentata la velocità delle vetture con una
curva più marcata verso sinistra, come richiesto dalla commissione di
sicurezza dei piloti già nell'anno precedente. La Rascasse invece venne ingrandita e ritardata in modo da rendere più sicura l'entrata ai box. Le tribune eliminate da tali modifiche vennero sostituite da una nuova struttura presso la curva del Tabaccaio, e da altre in altri punti del tracciato. Alcuni piloti, tra cui Jacky Ickx e Clay Regazzoni criticarono queste modifiche.
Il ticinese affermò:
«Non serve a niente. Anzi, se prima sbagliavi la curva e toccavi di
fianco, adesso ti infili dritto nel guardrail e se uno davanti si gira
te lo trovi proprio in mezzo. Tanto si arriva al casinò con la stessa
velocità di prima]»
|
Arturo Merzario
invece sottolineò la bontà delle modifiche e di come la nuova Santa
Devota rallentasse le vetture prima dell'ascesa verso il Casinò.
Resoconto
Nella prima giornata di prove fu Niki Lauda a far
segnare il tempo migliore in 1'30"38, di 4 secondi più alto di
quanto fatto segnare l'anno precedente, ciò a causa delle
modifiche apportate al tracciato. Il ferrarista precedette i due piloti
della Tyrrell Jody Scheckter e Patrick Depailler. Il francese
però non poté partecipare alla seconda ora di prove per
un guasto al cambio. La conformazione del tracciato preoccupava i
tecnici della casa inglese per le grandi sollecitazioni che provocava
al sistema della trasmissione. L'altro ferrarista, Clay Regazzoni,
chiuse col quarto tempo e fu involontario protagonista di un incidente,
quando venne spinto contro le barriere da Gunnar Nilsson su Lotus.
Altro incidente anche per Vittorio Brambilla della March. La Copersucar
di Emerson Fittipaldi fu danneggiata da un principio d'incendio ai box.
Anche al sabato Lauda confermò la pole
(ventesima nel mondiale di F1), scendendo a 1'29"65, precedendo di 26
centesimi il suo compagno di scuderia, Clay Regazzoni. Il tempo
attribuito all'elevetico non venne rilevato dai tecnici della Ferrari,
tanto che si prospettò l'ipotesi che in realtà fosse
stato fatto segnare dallo stesso Lauda. In seconda fila s'inseri Ronnie
Peterson della March, che abbassò di circa tre secondi il tempo
fatto al giovedì, e precedette così le due Tyrrell.
Emerson Fittipaldi conquistò la quarta fila, mentre James Hunt,
che nella prima parte della stagione aveva colto diverse pole, chiuse solo in settima fila. Brambilla scontò altri problemi tecnici al cambio, mentre la Brabham di Carlos Reutemann
si fermò sulla pista con una batteria ormai fuori uso. Reutemann fu
anche l'ultimo dei qualificati. Tra gli altri non si qualificò, per la
seconda volta consecutiva, Jacky Ickx.
Merzario fu invece penalizzato da un'uscita di pista alla mattina, che
rovinò la vettura e non gli consentì di completare le prove..
- 11a vittoria per Niki LAUDA
- 20a pole position per Niki LAUDA
- 10o podio per Jody SCHECKTER
|
- 200o Gran Premio per Lotus
|
63a vittoria per Ferrari |
|
Gran Premio di Monaco - 1977
domenica 22 maggio 1977
76 giri x 3.312 km - 251.712 km
|
Il Gran Premio di Monaco 1977 è stata la sesta prova della stagione
1977 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica
22 maggio 1977 sul Circuito di Montecarlo. La gara è stata vinta da Jody Scheckter, su Wolf-Ford Cosworth;
per il vincitore si tratta del sesto successo in carriera. Ha preceduto
sul traguardo l'austriaco Niki Lauda e l'argentino Carlos Reutemann,
entrambi su Ferrari. Fu la centesima vittoria nel mondiale
di F1 per una vettura motorizzata dalla Ford Cosworth..
Aspetti tecnici
Il 30
marzo venne presentato il progetto per la costruzione di un circuito
stradale presso il Monte Fontana nel comune di Camporosso, in provincia
di Imperia. Il tracciato, lungo 4.068 mt, avrebbe dovuto sostituire il Circuito di Montecarlo quale sede del Gran Premio di Monaco.
La Wolf
tornò a impiegare il modello WR1, mentre la McLaren
abbandonò per questo gran premio l'M26 e impiegò solo
l'M23. La Brabham presentò un alettone posteriore molto
più ampio, per garantire maggiore carico aerodinamico.
|
|
Resoconto
Nella prima giornata di prove il miglior tempo
venne fatto segnare da Hans-Joachim Stuck, su Brabham in 1'30"73; il
tedesco precedette il compagno di scuderia John Watson.
La prima parte della giornata fu nuvolosa, mentre la pioggia
arrivò sul circuito nel pomeriggio, non permettendo ai piloti di
migliorare i tempi della sessione della mattina. Niki Lauda chiuse
quarto, ma venne rallentato dalla rottura di un giunto della
trasmissione che lo costrinse a usare il muletto. Mario Andretti, su
Lotus,
che aveva vinto gli ultimi due gran premi, si lamentò per il
surriscaldamento delle testate in magnesio del motore.Al sabato venne
cambiato il motore sullaFerrari di Lauda, mentre i tre nuovi motori
Ford Cosworth DFV, che presentavano un ridisegno della meccanica, venne
montati sulle vetture di Mario Andretti, James Hunt e Ronnie Peterson.
Il tempo fu soleggiato e ciò consentì ai piloti di
migliorare i tempi del giovedì. La pole venne fatta, per la prima volta nella carriera, da John Watson.
Era dal 1951, con Juan Manuel Fangio a Monza, che una vettura spinta da
un motore Alfa Romeo non otteneva la partenza al palo in una gara del
mondiale, mentre lo stesso Watson aveva ottenuto la pole anche
nella Race of Champions, disputata a marzo, e non valida per il
mondiale. In prima fila vi fu Jody Scheckter (il sudafricano
danneggiò però la sua Wolf toccando le barriere alle
curve della Piscina), mentre la seconda fu appannaggio di Carlos
Reutemann e Ronnie Peterson. |
Andretti chiuse decimo e fu protagonista
di un incidente al Casinò, senza conseguenza fisiche]Clay
Regazzoni, dell'Ensign, non prese
parte alla seconda giornata di prove,
ma preferì volare negli Stati Uniti, per tentare di qualificarsi
alla 500 Miglia di Indianapolis.. |
- 6a vittoria per Jody SCHECKTER
- 1a pole position per John WATSON
- 1o Gran Premio per Riccardo PATRESE
|
- 2a vittoria per Wolf
- 1o migliore giro per Wolf
|
- 100a vittoria per Ford Cosworth
- 90o migliore giro per Ford Cosworth
|
|
Gran Premio di Monaco - 1978
domenica 7 maggio 1978
75 giri x 3.312 km - 248.400 km
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1978
La gara è stata vinta dal francese Patrick Depailler su
Tyrrell-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del primo
successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo l'austriaco Niki
Lauda su Brabham-Alfa Romeo e il sudafricano Jody Scheckter su
Wolf-Ford Cosworth.
Aspetti tecnici
Dopo le due
vittorie ottenute dagli pneumatici Michelin, nei primi quattro gran
premi, l'altra fornitrice di gomme del mondiale, la Goodyear,
organizzò una sessione di test a Jarama,
vicino Madrid, tra il 18 e il 20 aprile, indirizzato a tutte le sue
scuderie clienti (tutte quelle partecipanti al campionato tranne
Ferrari e Renault). Niki Lauda e Jody Scheckter affermarono, a seguito
dei test, di essere però poco ottimisti in merito ai progressi
delle gomme. Il più rapido dei test fu Jacques Laffite della
Ligier in 1'18"4, seguito a ruota da Mario Andretti della Lotus,
staccato di circa un decimo] La casa inglese portò, nelle prove di Jarama, anche il nuovo modello 79.
Il pilota della Shadow
Clay Regazzoni propose uno sciopero dei piloti contro il trattamento
che la Goodyear, a suo dire, riservava alle scuderie meno importanti.[6]
Una protesta simile venne proposta da Laffite dopo che la Goodyear
aveva fornito, per il Gran Premio, degli pneumatici evoluti solo a Mario
Andretti e Niki Lauda.
Nella gara
monegasca fecero l'esordio la Ligier JS9 e la Surtees TS20, anche se,
quest'ultima, per il solo Vittorio Brambilla. La Wolf impiegò
nuovamente la WR1, mentre la Shadow fornì la DN9 anche a Clay Regazzoni. La scuderia privata Liggett Group/B&S Fabrications impiegò una McLaren M26, per sostituire la vecchia M23.
La Ferrari 312 T3
venne aggiornata nell'aerodinamica, grazie anche al lavoro effettuato
nella galleria del vento della Pininfarina. Vennero ritoccati le
fiancate, il musetto e anche l'alettone posteriore. Anche le altre
vetture affinavano meglio l'aspetto aerodinamico, al fine di creare una
depressione nella parte inferiore della monoposto alla ricerca di una
migliore aderenza al suolo
Resoconto
Nelle prove
del giovedì il migliore fu il ferrarista Carlos Reutemann, in
1'28"34, che precedette di mezzo secondo Niki Lauda. La Ferrari,
favorita dalla Michelin, portò anche Gilles Villeneuve al quarto
posto. Nel corso delle prove, l'ex campione del mondo, lo scozzese
Jackie Stewart, compì dei giri con una Tyrrell su cui era stata
montata una cinepresa, per effettuare delle riprese del tracciato,
dall'abitacolo. Per tale ragione la durata della sessione venne
così prolungata di dieci minuti. Nella seconda sessione Mario
Andretti testò una Lotus 79, anche se il pilota italomericano
era indeciso se utilizzarla per la gara, a causa di problemi di
affidabilità.
Al sabato nessuno fu capace di abbassare il tempo fatto segnare
al giovedì da Reutemann (anche per la maggiore umidità e l'arrivo delle
nuvole), che così conquistò la quarta pole nel mondiale, la seconda consecutiva. In prima fila si trovò assieme a John Watson
della Brabham, mentre la seconda fila fu ad appannaggio di Niki Lauda e
Mario Andretti (che utilizzò la vecchia Lotus 78). Watson
beffò il suo compagno di scuderia Lauda per un solo centesimo,
con un tempo ottenuto negli ultimi cinque minuti della sessione
pomeridiana.
Vi furono diversi incidenti: John Watson e Gilles Villeneuve ruppero delle sospensioni toccando i guard-rail, e anche Riccardo Patrese colpì le barriere distruggendo la sua vettura alla curva del Casinò.
Il padovano fu poi costretto a utilizzare la vettura del compagno di
scuderia, Rolf Stommelen, a sua volta menomato da due fratture alle
costole che misero in dubbio la sua presenza per il gran premio. La
Goodyear fornì un nuovo tipo di gomme anche per la Ligier e l'Arrows.
1a vittoria per Patrick DEPAILLER |
- 21a vittoria per Tyrrell
- 10o podio per Wolf
- 80o podio per Brabham
- 150o Gran Premio per McLaren
|
111a vittoria per Ford Cosworth |
|
Gran Premio di Monaco - 1979
domenica 27 maggio 1979
76 giri x 3.312 km - 251.712 km
|
Patrick Depailler / Didier Pironi
Il Gran Premio di Monaco 1979
è stata la settima prova della stagione 1979 del Campionato
mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 27 maggio 1979 sul Circuito di Montecarlo
. La gara è stata vinta dal sudafricano Jody Scheckter, su
Ferrari; per il vincitore si trattò del nono successo nel
mondiale.
Ha preceduto sul traguardo lo svizzero Clay Regazzoni su Williams-Ford
Cosworth e l'argentino Carlos Reutemann su Lotus-Ford Cosworth.
Ultima partecipazione di James Hunt (Wolf) ad una gara di F. 1 valida per il campionato mondiale.
Aspetti tecnici
La Lotus
utilizzò nuovamente, per il solo Mario Andretti, il modello 80,
mentre la Renault fornì la RS10 anche a René Arnoux. La
Wolf utilizzò la WR7.
|
|
Resoconto
La prima
giornata di prove vide davanti il duo della Scuderia Ferrari, con
Gilles Villeneuve che segnò 1'26"91, davanti a Jody Scheckter,
staccato di oltre quattro decimi. Terzo chiuse Niki Lauda, circa un
secondo più lento del sudafricano. Il tempo di Villeneuve fu di
un secondo e 43 centesimi più basso del tempo ottenuto da Carlos
Reutemann l'anno precedente. Scheckter si lamentò per le manovre
di Patrick Depailler, che lo ostacolarono nei suoi miglior tentativo.
Le vetture gommate dalla Goodyear venne penalizzate da uno sciopero
nella fabbrica inglese della casa americana, che non consentì
l'arrivo delle coperture da qualifica.
Nelson
Piquet accusò della nausea al termine della sessione mentre,
durante le prove, Carlos Reutemann semidistrusse la sua vettura
sbattendo contro le barriere. Altri incidenti videro protagonisti Alan
Jones e Didier Pironi.
L'esperimento della Renault,
in merito al doppio turbocompressore, non ebbe successo in quanto la
vettura scaricava a terra troppa potenza: sulle vetture, inoltre, si
staccarono i perni della ruota posteriore destra.
|
Al sabato le due vetture di Maranello
furono capaci di migliorarsi ancora, pur con Villeneuve che scontò dei
problemi tecnici all'iniezione che gli fecero perdere quarantacinque
minuti della sessione ufficiale. Jody Scheckter conquistò la pole,
la sua terza e ultima nel mondiale di F1, la prima dal Gran Premio di
Germania 1977, precedendo il suo compagno di scuderia di 7 centesimi.
La seconda fila venne conquistata da Patrick Depailler, staccato di
quasi 7 decimi dal poleman, e Niki Lauda.
|
- 9a vittoria per Jody SCHECKTER
- 3a e ultima pole position per Jody SCHECKTER
- 4o e ultimo migliore giro per Patrick DEPAILLER
- 92o e ultimo Gran Premio per James HUNT
|
- 77a vittoria per Ferrari
- 250o Gran Premio per Lotus
|
- 77a vittoria per Ferrari
- 110o migliore giro per Ford Cosworth
|
|
Gran Premio di Monaco - 1980
domenica 18 maggio 1980
76 giri x 3.312 km - 251.712 km
|
Il Gran Premio di Monaco 1980
è stata la trentottesima edizione del Gran Premio di Monaco,
sesta prova della stagione 1980 del Campionato mondiale di Formula 1.
La gara, disputata domenica 18 maggio 1980 sul Circuito di Montecarlo, è stata vinta dall'argentino Carlos Reutemann, su Williams-Ford Cosworth
che ha preceduto sul traguardo il francese Jacques Laffite su
Ligier-Ford Cosworth e il brasiliano Nelson Piquet su Brabham-Ford
Cosworth. Per il vincitore si è trattato del decimo successo nel
mondiale.
Gara
Nelle libere del mattino Emerson
Fittipaldi uscì di pista, danneggiando pesantemente la sua
vettura, che però venne riparata per tempo. Stesso incidente
anche per Bruno Giacomelli, poco dopo la curva del Casinò.
La partenza fu caratterizzata da un grosso incidente innescato da Derek Daly. L'irlandese della Tyrrell, alla curva di Sainte Devote,
tamponò ad alta velocità Bruno Giacomelli, la sua
monoposto s'impennò e ricandendo colpì la McLaren di
Alain Prost e l'altra Tyrrell di Jean-Pierre Jarier, che a sua volta,
toccò la monoposto di Nelson Piquet. Tranne il brasiliano tutti
gli altri piloti coinvolti furono costretti al ritiro anzitempo.
L'accaduto venne pesantemente criticato da Jean-Marie Balestre,
presidente della FISA.
La gara veniva guidata da Didier
Pironi, davanti ad Alan Jones, Carlos Reutemann, Jacques Laffite,
Patrick Depailler e Nelson Piquet. Tutti i piloti che non avevano
potuto evitare l'imbuto che si era creato alla partenza, per
l'incidente di Daly, subivano un forte ritardo rispetto ai primi. La
classifica rimase, di fatto, congelata per 25 giri, quando Alan Jones
fu costretto al ritiro per la rottura della trasmissione.
La Ferrari
scontava i soliti problemi con gli pneumatici tanto che Scheckter si
ritirò al 27º giro e Villeneuve fu costretto a un pit stop per
sostituire le coperture al giro 22, cosa che lo aveva fatto retrocedere
in quattordicesima posizione. Il canadese fu protagonista di un ottimo
recupero, che lo portò in nona posizione al giro 50.
La Ligier di Pironi iniziò a
essere pressata dalla Williams di Reutemann, secondo. Causa un
testacoda al giro 46, Elio De Angelis, sesto, perse due posizioni. La
pioggia fece la sua comparsa sul tracciato monegasco. Depailler ruppe
il motore al cinquantunesimo giro e si ritirò mentre era quarto.
Entrò in zona punti Jochen Mass, quinto, seguito da Mario
Andretti. Al 54º giro un incidente nelle retrovie tra René
Arnoux e Riccardo Patrese, portò a forti critiche dal francese,
costretto al ritiro, nei confronti del padovano.
Didier Pironi, al 55º giro, mentre affrontava la curva del Casinò non riuscì a mettere una marcia, scivolò contro il guardrail
e ruppe una sospensione. Passò così a condurre Reutemann,
davanti a Laffite, Piquet, Jochen Mass, Mario Andretti e De Angelis.
Negli ultimi giri Mario Andretti fu costretto a una sosta ai box, che
gli fece perdere la possibilità di entrare in zona punti. Nel
giro 69, causa della pista scivolosa, De Angelis andò a sbattere
al Casinò, ritirandosi.
Nelle primissime posizioni non
cambiò nulla: Carlos Reutemann festeggiò la prima
vittoria dell'anno, davanti a Laffite, Piquet. Seguivano Mass,
Villeneuve e Emerson Fittipaldi. Per il brasiliano si trattò
dell'ultimo dei 281 punti guadagnati in carriera, ponendolo, all'epoca,
al quarto posto nella classifica di tutti i tempi.
- 10a vittoria per Carlos REUTEMANN
- 1a pole position per Didier PIRONI
|
7a vittoria per Williams |
129a vittoria per Ford Cosworth |
|
Gran Premio di Monaco - 1981
domenica 31 maggio 1981
76 giri x 3.312 km - 251.712 km
|
Gran Premio di Monaco 1981
La gara è stata vinta dal canadese Gilles Villeneuve su Ferrari;
per il vincitore si trattò del quinto successo nel mondiale.
Resoconto
Il via della gara venne posticipato in quanto un incendio aveva
colpito, verso le 14:15 (un'ora e un quarto prima dell'ora fissata per
la partenza) le cucine dell'Hotel Loews, struttura attigua al tracciato, tanto da dare il nome al tornatino dopo il Mirabeau alto. L'acqua usata per spegnare l'incendio aveva reso umida la pista all'interno del Tunnel e vi era il pericolo di crolli. Ciò mise in dubbio la stessa tenuta del gran premio.
La gara venne inizialmente posticipata di soli cinque minuti, poi
ulteriormente fermata. Alle 16:10 il direttore di gara radunò i piloti
chiedendo loro di effettuare due giri di ricognizione per valutare lo
stato della pista. veniva deciso di porre delle bandiere gialle lungo
l'interno Tunnel al fine di vietare i sorpassi in quel tratto.
Il gran premio partì così con quasi un'ora di ritardo.
Al via
Nelson Piquet scattò in testa, mentre Andrea De Cesaris e Mario
Andretti, i due dell'Alfa Romeo si eliminarono a vicenda alla salita
del Massenet. Dietro al brasiliano vi erano Gilles Villeneuve,
Nigel Mansell, Carlos Reutemann, Alan Jones, Riccardo Patrese e Elio De
Angelis.
Al giro 14 quando Mansell ebbe un'indecisione proprio al tornante del Loews,
Reutemann lo tamponò nel posteriore, piegando l'ala anteriore.
L'argentino rientrò ai box e sprofondò in classifica, mentre l'inglese
fu costretto al definitivo ritiro.
Alan Jones passò Villeneuve alla S. Devote nel corso del giro numero 20. Cinque tornate dopo fu il turno di Riccardo Patrese a passare il canadese. Il padovano dell'Arrows
si ritirò al giro 29 per un problema al cambio. Al 32esimo giro
si ritirarono il sesto René Arnoux (sbatté contro il guardrail) e Elio De Angelis quarto (motore) e Reutemann (cambio), ma ormai lontano dalla zona punti.
Ora Nelson Piquet guidava su Alan Jones, Gilles Villeneuve più staccato, poi Jacques Laffite e Watson
ancora più staccati dal brasiliano. In testa il duello era vivo e
proseguì per diversi giri. Al giro 53 Piquet era vicino al doppiaggio di
Eddie Cheever e Patrick Tambay. Il primo passò la Theodore al Tabaccaio:
Piquet, nel tentativo di passare anche lui, andò a frenare sulla
parte più esterna della pista. La Brabham colpì contro il
guardrail
e il brasiliano fu costretto al ritiro. Nello stesso giro si ritirò per
un guasto del motore Watson, che era quinto. Al giro 56 Marc Surer entrò in zona punti passando Patrick Tambay.
Negli ultimi giri Alan Jones,
che scontava problemi di pescaggio del carburante, perse molto tempo;
al giro 67 si fermò ai box per un rabbocco di benzina. A quattro giri
dal termine Villeneuve, in grande rimonta, lo superò proprio sul
traguardo.
Vince
così il canadese (alla quinta vittoria in carriera) davanti a
Jones, Jacques Laffite, Didier Pironi, Eddie Cheever e Marc Surer
ancora a punti con la Ensign. Era dal Gran Premio degli Stati Uniti-Est 1979 che la Ferrari non vinceva un gran premio.
- 5a vittoria per Gilles VILLENEUVE
- 10o podio per Gilles VILLENEUVE
- 10o migliore giro per Alan JONES
|
- 25a pole position per Brabham
- 50o Gran Premio per Arrows
|
80a vittoria per Ferrari |
|
Gran Premio di Monaco - 1982
domenica 23 maggio 1982
76 giri x 3.312 km - 251.712 km
|
|
Gran Premio di Monaco 1982
La gara è stata vinta dall'italiano Riccardo Patrese su
Brabham-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del primo
successo in carriera.
Aspetti tecnici
Dopo la morte di Gilles Villeneuve
i piloti accusarono la scarsa sicurezza delle monoposto. Vennero messe
sotto accusa le "minigonne", le bandelle laterali fissate nella parte
bassa della vettura, che avevano il compito di creare una depressione
che aumentasse la velocità delle vetture stesse. Quando però le
minigonne si staccavano dalla vettura, per un impatto, la monoposto
diventava ingovernabile e senza aderenza, rischiando di volare in aria.
Vennero messi sotto accusa anche i freni, le gomme e in generale
l'aumento di potenza e velocità che si erano riscontrati negli ultimi
anni. Lo stesso pilota canadese aveva evidenziato questi rischi parlando
con dei giornalisti belgi prima della gara di Zolder.Nelson
Piquet, campione del mondo in carica, puntò il dito in
particolare sulla scarsa sicurezza della Ferrari 126 C2, affermando
che, se fosse capitato a lui l'incidente con la sua Brabham, non
sarebbe deceduto.
La Brabham
tornò ad impiegare la BT49D a motore Ford Cosworth DFV con
Riccardo Patrese, mentre Nelson Piquet proseguì a utilizzare la
BT50 a motore turbo BMW. La Ligier portò all'esordio il modello
JS19. Gli alettoni della vettura francese però vennero trovati
non regolamentari, costringendo così la scuderia a modificarne
la larghezza.
Da questa gara la March abbandonò l'uso degli pneumatici Pirelli,
per utilizzare gli Avon, come già testato nelle settimane
precedenti. La Theodore Racing, invece, sostituì gli Avon con i
Goodyear.
Gara
Al via
René Arnoux mantenne il comando seguito da Bruno Giacomelli,
Riccardo Patrese e Alain Prost. Al secondo giro Prost, sul rettilineo
d'arrivo, riuscì a superare Patrese e si portò al 3º
posto; Giacomelli, due giri dopo, fu costretto ai box, a causa della
rottura del semiasse: le due Renault si trovarono così a
comandare la gara. Seguivano Patrese, Didier Pironi, Andrea De Cesaris,
Michele Alboreto e Keke Rosberg.
Al quindicesimo passaggio Arnoux perse il controllo della sua Renault alle Piscine,
finendo in testacoda: il motore si spense e fu costretto al ritiro.
Alain Prost passò così a condurre. I primi quattro della classifica
erano vicini, compresi in sette secondi. Subito dietro, al giro 22, Keke Rosberg passò Alboreto.
Il gruppetto
di testa si trovò, al 33º giro, a doppiare Elio De Angelis:
Prost e Patrese lo superarono senza problemi, mentre Pironi
provò a infilarlo alla Rascasse; nella manovra la monoposto del francese urtò la ruota della Lotus
e danneggiò il musetto. Il danno tuttavia non fu importante tanto che
il francese proseguì la sua gara. Nelle prime posizioni la classifica
non vide mutamenti fino al giro 66, quando Rosberg (5°), si ritirò per
un problema alle sospensioni, seguito 4 giri dopo, anche da Alboreto.
Quinto era così Derek Daly e sesto Elio De Angelis.
Attorno al
70º giro, sul tracciato, iniziò a cadere una leggera
pioggia (tanto che i commissari erano già pronti ad esporre la
bandiera rossa per interrompere la gara): a farne le spese per primo fu
il battistrada Alain Prost che, al giro 74 (a tre tornate dalla
conclusione del gran premio) nel tentativo di doppiare Marc Surer,
sbatté contro il guard-rail, dopo essere andato in testacoda alla chicane del porto.
Dopo questo
ritiro la gara visse dei momenti concitati. Leader della gara
diventò Riccardo Patrese, che però si girò, poco
dopo, al tornante Loews, spegnendo il motore; passò
perciò al comando Didier Pironi, che venne tradito dalla
batteria scarica della sua Ferrari, che si fermò sotto il
tunnel, nel corso dell'ultimo giro. Al comando sarebbe passato dunque
un altro pilota italiano, Andrea De Cesaris, con l'Alfa Romeo, che
rimase senza benzina pochi istanti dopo l'abbandono di Pironi. In testa
potrebbe porsi l'irlandese Derek Daly, che era attardato di un giro, ma
il pilota della Williams toccò le barriere e si fermò
alla Rascasse, prima di iniziare l'ultimo giro.
|
|
Patrese, nel
frattempo, era riuscito a ripartire, anche grazie l'aiuto dei
commissari e al fatto che in quel punto la pista fosse in discesa, cosa
che gli consentì di riavviare il motore della sua Brabham e,
unico tra tutti i piloti partecipanti, tagliò il traguardo]
a pieni giri: era dal 1975 (Vittorio Brambilla nel Gran Premio
d'Austria) che un italiano non vinceva una corsa mondiale. Patrese fu
anche il primo pilota italiano a vincere un'edizione del Gran Premio di
Monaco valida quale prova del Campionato mondiale di Formula 1. Nel
caos finale non fu subito chiaro chi avesse vinto, tanto che alla Lotus
spinsero anche De Angelis ad andare sul podio e lo stesso Patrese, solo
una volta concluso il giro d'onore ed aver arrestato la macchina
davanti al podio, venne informato della vittoria. Per le posizioni di
rincalzo, il secondo posto venne assegnato a Pironi davanti a De
Cesaris. |
I due pur ritirati avevano compiuto 75 giri su 76 in un tempo
minore dei doppiati Mansell e De Angelis, che occuparono la quarta e la
quinta posizione. Sesto viene classificato Daly, malgrado il ritiro, a
due giri.
Poco prima che venisse ufficializzato l'ordine d'arrivo ufficiale James Hunt, che commentava la gara per la BBC,
esclamò: "Ebbene noi siamo in questa situazione ridicola in cui siamo
tutti seduti sulla linea del traguardo in attesa dell'arrivo di un
vincitore e non ci sembra di averne uno!".
Riccardo Patrese fu il sessantanovesimo pilota ad aggiudicarsi un gran premio valido per il mondiale di F1.
Patrese ottenne anche il suo primo giro veloce, mentre Andrea De
Cesaris conquistò il suo primo podio iridato. Era dal Gran
Premio d'Italia 1955 che due italiani non finivano sul podio nella
stessa gara del mondiale. Patrese dedicò il suo successo, tra
gli altri, anche a Gilles Villeneuve.
- 5a vittoria per Gilles VILLENEUVE
- 10o podio per Gilles VILLENEUVE
- 10o migliore giro per Alan JONES
|
- 25a pole position per Brabham
- 50o Gran Premio per Arrows
|
80a vittoria per Ferrari |
|
Gran Premio di Monaco - 1983
domenica 15 maggio 1983
76 giri x 3.312 km - 251.712 km
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1983
La gara è stata vinta dal finlandese Keke Rosberg su
Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del secondo
successo nel mondiale.
Le Theodore furono le due vetture eliminate nel corso delle
prequalifiche. Roberto Guerrero subì un problema alla
trasmissione,
mentre Johnny Cecotto andò a muro, uscendo dal Tunnel.
Aspetti tecnici
Il regolamento del circuito limitava a 50 kg la benzina che poteva
essere presente presso i box per la gara di Montecarlo, ciò, di fatto,
rendeva impossibile la strategia del rifornimento in gara, ormai
adottata da molte scuderie. Bernie Ecclestone, patron della Brabham,
aveva chiesto, inutilmente, una modifica del regolamento, minacciando
anche il boicottaggio della gara nel caso di risposta negativa.
Ecclestone propose anche l'esclusione, per il futuro, della gara dal
calendario iridato.
Gara
Una forte pioggia colpì il tracciato in mattinata, per poi
ripresentarsi, anche se in maniera modesta, fino a circa mezz'ora prima
del via. Dopo il giro di ricognizione, alcuni piloti (tra cui le due Williams), decisero di montare gomme slick, pur non essendo il tracciato ancora del tutto asciutto.
Al via Alain
Prost (che, come la maggioranza dei piloti su delle vetture turbo,
montava gomme da bagnato per evitare che l'eccesso di potenza facesse
slittare le gomme lisce sull'asfalto umido) mantenne la testa, mentre
René Arnoux venne subito passato da Eddie Cheever e da Keke
Rosberg. Il finlandese, già nel corso del primo giro, prese il
comando del gran premio, davanti alle due Renault, alle due Ferrari,
seguite da Andrea De Cesaris, e dell'altro pilota della Williams,
Jacques Laffite. Quest'ultimo recuperò subito diverse posizioni,
portandosi al quarto posto, dietro ad Arnoux, che aveva comunque
sopravanzato Cheever.
Al sesto giro la vettura di Arnoux toccò quella di Laffite: la
Ferrari finì contro un marciapiede, tanto che ne risultò danneggiato lo
pneumatico posteriore sinistro. Ciò mise in tilt la centralina
elettronica, così che René Arnoux
fu costretto al ritiro. Laffite proseguì la sua rimonta, installandosi
al secondo posto, al giro 8, approfittando anche del cambio gomme
effettuato da Prost. Al terzo posto, intanto, si era portato Patrick Tambay,
che però, poco dopo, fu anch'egli costretto a montare gomme da
asciutto, e scendere al di fuori della zona dei punti. Tra l'altro il
francese dovette attende alcuni giri per poter effettuare il
cambio-gomme. Scalava così al terzo posto Marc Surer (Arrows), che precedeva Derek Warwick (su Toleman) ed Alain Prost.
Prost, che
guidava una vettura in cui la quarta marcia era andata fuori uso,
resistette al quinto posto fino al giro 22, quando venne passato da
Nelson Piquet. La graduatoria rimase, almeno nelle prime posizioni,
invariata fino al giro 49, quando Warwick assaltò la terza
posizione di Surer. Il britannico però centrò la vettura
dell'elvetico, ed entrambi furono costretti all'abbandono. Davanti le
Williams stavano dominando la gara ma al giro 53 Keke Rosberg
subì una perdita di potenza del propulsore, tanto che il motore
si spense all'altezza della chicane
delle Piscine: il finlandese fu capace di far ripartire la vettura,
riuscendo anche a far sì che la monoposto non sbandasse, finendo contro i
guard-rail; Jacques Laffite,
al secondo posto, invece si ritirò al cinquantacinquesimo passaggio,
per un guasto al cambio. Ora Piquet era secondo, seguito da Prost,
Patrese, Tambay e Danny Sullivan.
Anche la
gara di Riccardo Patrese s'interruppe anzitempo (al giro 65), per un
problema elettrico della sua Brabham. Entrò in zona punti Mauro
Baldi, che chiuse sesto, conquistando così i primi punti in
carriera, così come Sullivan (quinto). Keke Rosberg
riuscì a vincere, per la seconda volta nel mondiale, davanti a
Nelson Piquet e Alain Prost.
2a vittoria per Keke ROSBERG |
17a vittoria per Williams |
154a vittoria per Ford Cosworth |
|
Gran Premio di Monaco - 1984
domenica 3 giugno 1984
31 giri x 3.312 km - 102.672 km
|
Gran Premio di Monaco 1984,
XLII Grand Prix Automobile de Monaco di Formula 1 e sesta gara del campionato di Formula 1 del 1984,
si è disputato il 3 giugno sul circuito di Montecarlo ed è stato vinto da Alain Prost su McLaren-TAG Porsche. seguito da Ayrton Senna
Gara
Sul circuito monegasco, fin dalla mattina, si abbatté un violento
temporale. La partenza venne ritardata prima di 20 minuti, poi di 45
minuti, in attesa di un miglioramento del tempo; i piloti, per bocca di Niki Lauda,
dopo il giro di ricognizione, chiesero che il tunnel fosse bagnato, per
evitare troppa differenza con l'asfalto del resto del tracciato.
Al via Alain Prost mantenne il comando, seguito da Nigel Mansell e René Arnoux; alla Sainte Devote,
Derek Warwick, per evitare Arnoux, finì contro le barriere;
più dietro, proprio il compagno di scuderia di Warwick, Patrick
Tambay, finì contro la Renault del britannico; Riccardo Patrese
ed Elio De Angelis rimasero bloccati dalle due Renault e furono
costretti a fermarsi, per far manovra.
Entrambi i
piloti della Renault ne uscirono malconci. Warwick scese dalla sua
vettura zoppicando mentre Tambay venne portato via in barella dai
commissari, e, una volta in infermeria, gli venne riscontrata la
frattura di un perone, causata da una sospensione che nell'impatto ha
bucato la scocca. Prost guidava la corsa seguito da Mansell, Arnoux,
Michele Alboreto, Niki Lauda e Keke Rosberg. Il pilota della Tyrrell,
Stefan Bellof, si portò, già al termine del primo giro,
al decimo posto, dopo essere partito ventesimo.
Al quarto giro Lauda infilò Alboreto al tornante Loews, portandosi in quarta posizione. Due giri dopo, sulla salita del Beaurivage, Lauda riuscì a superare anche l'altra Ferrari,
di Arnoux. Al nono giro Alboreto fu autore di un testacoda alla prima
curva; rimasto fermo, poté ripartire, ma solo dopo un minuto, grazie
all'aiuto dei commissari. Il pilota milanese si trovò ultimo.
All'undicesimo giro Corrado Fabi rimase fermo in pista, all'altezza della curva del Portier;
un commissario tentò di spingerlo in pista, ma il
sopraggiungente Prost non lo vide e lo colpì ad una gamba:
fortunatamente il commissario non riportò danni gravi; tutto
questo andò a vantaggio di Nigel Mansell che riuscì a
passare il francese. Nello stesso giro Senna montò troppo
bruscamente su un cordolo, presso la chicane
del porto, danneggiando la sospensione anteriore destra. Il brasiliano
riuscì comunque, in pochi giri, prima a passare Rosberg, poi Arnoux.
Al giro 16 Nigel Mansell, al comando della corsa, a metà della salita del Beaurivage perse il controllo della sua Lotus a causa dell'aquaplaning e sbattè contro il guard-rail. Mansell cercò di continuare con l'alettone posteriore piegato, ma al Mirabeau
venne passato da Prost; il britannico si girò nuovamente, ripartì e si
fermò pochi metri dopo al tornantino. Nel giro Bellof passò Winkelhock,
per il sesto posto.
Al giro 19 Senna superò anche Niki Lauda,
portandosi in seconda posizione. Proseguì la sua rimonta anche Bellof
che, al ventunesimo giro, passò Rosberg, all'uscita del Tunnel. Al giro
23 Manfred Winkelhock fu costretto all'abbandono, dopo un contatto con Rosberg.
Il giro seguente alla curva del Casino Niki Lauda
compì un testacoda, toccò il marciapiede e ruppe una sospensione. Ciò
portò Arnoux e Bellof a lottare per il terzo posto, col tedesco che
provò a superare Arnoux, sulla salita del Beaurivage. Bellof ritentò al Mirabeau, riuscendo a passarlo, montando su un cordolo.
|
La pioggia si faceva sempre più intesa. Senna riusciva a
recuperare terreno su Prost, con Bellof che era il pilota più veloce in
pista. Al trentunesimo giro, al passaggio sulla zona dell'arrivo,
Prost
chiese, a gesti, di interrompere la gara. Un giro dopo il direttore di
gara, Jacky Ickx,
interruppe la gara, con bandiera rossa, nel momento in cui Senna
passava il battistrada Alain Prost. Ickx espose anche quella nera, che
costringeva i piloti a fermarsi ai box.
A fianco del belga era però
presente un commissario di gara, con la bandiera a scacchi. La
confusione fu grande, con molti team convinti che la gara sarebbe
ripresa. |
La gara,
invece, non riprese, e la classifica venne stilata sulla base dei
risultati del giro 31. Prost vinse per la dodicesima volta nel
mondiale, mentre sia Senna che Bellof ottennero il primo podio nel
mondiale di F1. A seguito dei fatti del Gran Premio di Detroit, il
tedesco sarà escluso dalla graduatoria, portando così
René Arnoux al terzo posto. Solo la metà dei punti venne
assegnata, per la prima volta dal Gran Premio d'Austria 1975, non
essendo stato coperto il 75% della distanza prevista. |
Polemiche dopo la gara
Ayrton Senna, che dopo la conclusione
della gara, aveva salutato i tifosi convinto della vittoria,
protestò coi commissari di gara, reclamando contro la decisione
di interrompere la gara. Anche René Arnoux criticò la
decisione, affermando che, una volta partiti, il gran premio avrebbe
dovuto essere condotto fino al raggiungimento delle due ore; invece
Jacques Laffite, un altro pilota francese, salutò favorevolmente
la decisione a causa delle impossibili condizioni del tracciato.
La Federazione Automobilistica Brasiliana imputò al direttore di gara Jacky Ickx un legame commerciale con la Porsche, motorista della McLaren.
Inoltre si imputò alla direzione di gara la volontà di concludere il
gran premio prima della fine del collegamento col satellite televisivo.
Ickx si difese affermando:
«Fra il ventinovesimo e il trentesimo giro ho deciso di far terminare
la corsa in quanto la pioggia era aumentata d'intensità in maniera
paurosa. Mi ricordo perfettamente, quando correvo in Formula 1, che
arrivai secondo nel 1972 alle spalle di Beltoise. Bisogna provare quali
fatiche e quali rischi debbono affrontare i corridori in queste
occasioni. Io non dovevo tener conto di nulla, né della situazione in
classifica nè della bellissima rimonta di Senna. M'interessava solo il
lato tecnico e credo che la decisione sia ineccepibile perché era troppo
pericoloso andare avanti in quella maniera. Se poi fosse successo
qualcosa di più grave, tutti mi avrebbero chiesto perché non avevo
interrotto la gara.»
- 12a vittoria per Alain PROST
- 1o podio per Ayrton SENNA
- 1o migliore giro per Ayrton SENNA
|
- 35a vittoria per McLaren
- 1o podio per Toleman
- 2o e ultimo migliore giro per Toleman
|
- 5a vittoria per TAG Porsche
- 1a pole position per TAG Porsche
- 1o podio per Hart
- 2o e ultimo migliore giro per Hart
|
|
Gran Premio di Monaco - 1985
domenica 19 maggio 1985
78 giri x 3.312 km - 258.336 km
|
|
Gran Premio di Monaco 1985
Ha visto la vittoria di Alain Prost su McLaren. Sul podio sono
inoltre giunti Michele Alboreto, su Ferrari, autore anche del giro più veloce,
e il leader del mondiale Elio De Angelis su Team Lotus.
Patrese e Piquet, duello ravvicinato, alla
prima staccata della St. Devote.
Sul rettilineo d’arrivo, il brasiliano, allora
su Brabham BMW, prese la scia del padovano su Alfa Romeo sponsorizzata Benetton,
inserendosi all’interno. Patrese certo non agevolò la manovra e i due si toccarono
con il pericoloso risultato di sbattere con violennza contro le barriere, tra
varie piroette, scintille e principi di incendio.
Quello che rimase delle due
vetture finì nella via di fuga e fortunatamente i piloti non patirono conseguenze
fisiche.
|
- 18a vittoria per Alain PROST
- 9o e ultimo podio per Elio De ANGELIS
- 10o podio per Michele ALBORETO
|
44a vittoria per McLaren |
- 14a vittoria per TAG Porsche
- 20o podio per TAG Porsche
|
|
Gran Premio di Monaco - 1987
domenica 31 maggio 1987
78 giri x 3.328 km - 259.584 km
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1987
E' stato il 440º Gran Premio di Formula 1 della storia, corso il 31 maggio sul tracciato cittadino di Monaco vinto da Ayrton Senna.
|
|
Organizzazione della gara
La gara venne organizzata dall'Automobile Club di Montecarlo. Per l'occasione furono impiegate 1500 persone, per la maggior parte volontari, di cui 550 commissari di percorso.
La principale novità riguardò il numero dei piloti
ammessi alla gara, solitamente inferiore rispetto a quello di tutti gli
altri circuiti, a causa della natura stretta e tortuosa del tracciato.
Nel 1987 fu concessa per la prima volta una griglia completa di 26
auto, secondo alcuni, in accordo con la FISA, per rendere lineari le
griglie di tutti i Gran Premi, anche se un'altra interpretazione
differente affermava che ciò accadde per diminuire al minimo i
non-qualificati e tranquillizzare gli sponsor. In questo modo si
diffusero però preoccupazioni sul sovraffollamento della pista e
le differenze di velocità fra le vetture in gara.
Come gara di contorno venne inoltre previsto il tradizionale appuntamento della gara di Formula 3.
|
Resoconto
Dopo la
partenza la top 3 restò immutata; al terzo giro Philippe
Streiff, ancora non del tutto ripresosi dal brutto incidente di Spa,
andò nuovamente a sbattere in maniera violenta contro le barriere. La
leadership di Mansell durò fino al 30º giro, quando l'inglese dovette
ritirarsi a causa di un calo di potenza del turbo. Questo consegnò il
primo posto a Senna, che dominò il resto della gara, fermandosi per un
cambio gomme senza però perdere la leadership e facendo segnare il giro
più veloce della gara.
I piloti della Arrows,
Derek Warwick ed Eddie Cheever, si ritirarono quasi contemporaneamente,
rispettivamente per un problema al cambio ed al motore. Alain Prost si
ritirò mentre era terzo a soli due giri dall'arrivo, a causa di
un guasto al motore, regalando ad Alboreto il terzo posto. Quarto fu
Berger, davanti a Jonathan Palmer ed Ivan Capelli (entrambi
partecipanti al Jim Clark Trophy).
- 5a vittoria per Ayrton SENNA
- 50o Gran Premio per Ayrton SENNA
|
- 78a vittoria per Lotus
- 20a pole position per Williams
|
18a vittoria per Honda |
|
Gran Premio di Monaco - 1988
domenica 31 maggio 1987
78 giri x 3.328 km - 259.584 km
|
|
Gran Premio di Monaco 1988
Fu la terza prova del mondiale 1988 e vide la vittoria di Alain Prost su McLaren - Honda, seguito da Gerhard Berger e da Michele Alboreto.
Qualifiche
Sullo
stretto circuito del Principato Senna si dimostrò nettamente
superiore agli avversari, conquistando la pole position con un
vantaggio di un secondo e mezzo sul compagno Prost (Senna in seguito
ammise di aver raggiunto in quel giro un totale "stato di grazia" mai
più verificatosi in maniera così intensa in futuro).
Ancora più distanti gli altri, con Berger unico capace di
contenere il divario sotto i tre secondi; dietro all'austriaco si
qualificarono poi Alboreto, Mansell e Nannini. In difficoltà le
Lotus, con Piquet solo undicesimo e Nakajima addirittura non
qualificato per la gara.
.
Gara
Al via Senna mantenne la prima posizione, mentre Prost fu sopravanzato da Berger.
L'austriaco oppose una strenua resistenza agli attacchi del pilota
della McLaren, permettendo così a Senna di prendere il largo; quando
Prost riuscì ad avere la meglio sul pilota della Ferrari, al 54º giro,
il suo compagno di squadra aveva un vantaggio vicino al minuto. Nel
corso del 67º giro, però, Senna ebbe un calo di concentrazione e andò a
sbattere contro le barriere del Portier, ritirandosi e regalando la
vittoria a Prost. Il francese conquistò quindi la seconda vittoria
stagionale, davanti alle due Ferrari di Berger e Alboreto; quarto chiuse
Warwick, seguito da Palmer e Patrese.
- 30a vittoria per Alain PROST
- 20o podio per Michele ALBORETO
|
- 58a vittoria per McLaren
- 150o podio per McLaren
- 40o migliore giro per McLaren
|
30a vittoria per Honda |
|
Gran Premio di Monaco - 1989
domenica 7 maggio 1989
77 giri x 3.328 km - 256.256 km
|
Gran Premio di Monaco 1989
La manifestazione venne vinta dal pilota dalla McLaren Ayrton Senna,
seguito dal compagno di squadra Alain Prost
e dall'italiano Stefano
Modena su Brabham - Judd
|
Qualifiche
Senna dominò le qualifiche, infliggendo pesanti distacchi a
tutti gli avversari: il compagno-rivale Prost fu un secondo più
lento del brasiliano, il terzo, Boutsen, addirittura due. Quarto si
piazzò il sorprendente Brundle, alla guida di una Brabham
particolarmente competitiva; seguivano Mansell, Warwick, Patrese e
Modena, sulla seconda Brabham. Per la prima e unica volta nella storia
delle Formula 1, due Coloni si qualificano per un Gran Premio.
Gara
Al via Senna mantenne il comando della corsa davanti al compagno di
squadra Prost: i due rimasero in quest'ordine fino per tutta della gara
e Senna, dopo aver perso la vittoria a poche tornate dal traguardo per
un calo di concentrazione nell'edizione precedente, vinse comodamente
davanti al rivale, raggiungendolo in campionato. Il terzo posto,
inizialmente occupato da Boutsen, andò a Modena, il quale
risalì la classifica approfittando del ritiro di Mansell e dei
contrattempi che colpirono De Cesaris (coinvolto in un contatto con il
doppiato Piquet) ed il suo compagno di team Brundle, attardato da
problemi tecnici. Il pilota britannico riuscì comunque a
giungere sesto, preceduto sul traguardo anche da Caffi (che
portò alla Scuderia Italia i primi punti della sua storia) e da
Alboreto.
|
- 16a vittoria per Ayrton SENNA
- 1o podio per Stefano MODENA
|
- 72a vittoria per McLaren
- 124o e ultimo podio per Brabham
- 50o migliore giro per McLaren
|
44a vittoria per Honda |
|
Gran Premio di Monaco - 1990
domenica 27 maggio 1990
78 giri x 3.328 km - 259.584 km
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1990
La gara è stata vinta da Ayrton Senna alla guida di una McLaren
|
Qualifiche
In questa gara non ci sono avvicendamenti in nessuna scuderia; le
qualifiche vedono il dominio di Ayrton Senna, che conquista la pole
position davanti all'arci-rivale Prost. Continua ad impressionare
Alesi, che si qualifica in terza posizione sulla sua Tyrrell; dietro al
francese si piazzano Patrese, Berger, Boutsen, Mansell, Martini, Pirro
e Piquet. In casa Ferrari, Prost e Mansell scelgono soluzioni
differenti per il cambio, con il francese che decide di utilizzare per
il weekend sei marce anziché le abituali (per il semiautomatico
Ferrari) sette.
Gara
Poco dopo la
partenza, alla curva Mirabeau Haute Jean Alesi, con una manovra audace,
supera Prost che d'istinto allarga; Berger non se ne avvede e tampona
la Ferrari. Anche la Brabham di Modena subisce dei danni nella mischia
e rimane ferma. Fuori combattimento anche Ivan Capelli, fermatosi per
un guasto alla sua Leyton House poche centinaia di metri dopo il via.
Il tracciato è bloccato e la gara deve essere sospesa
|
L'austriaco e il campione del mondo devono partire con il muletto; la
vettura di riserva Ferrari è preparata per Mansell, e ha quindi
il cambio a sette rapporti. Al secondo via tutto si svolge regolarmente
e Senna mantiene la testa della corsa davanti a Prost, Alesi, Berger,
Patrese e Boutsen; Pirro è il primo a ritirarsi, quando il
motore della sua Scuderia Italia cede già nel corso del primo
giro. Mansell, scivolato in ottava posizione dopo la partenza, cerca di
recuperare, superando Martini e portandosi alle spalle di Boutsen;
tuttavia, il tentativo di sorpasso del ferrarista al pilota belga non
ha successo e Mansell è costretto ad una sosta ai box per
sostituire l'alettone anteriore.
In testa
alla corsa, Senna conduce tranquillamente, soprattutto dopo il ritiro,
dopo trenta giri, di Prost, la cui batteria esplode. Al 35º
passaggio, Piquet esce di pista poco prima del tornante del Loews; per
ripartire deve essere spinto dai commissari e questo gli costa la
squalifica. Con Senna ancora stabilmente in testa e Alesi e Berger in
lotta per la seconda posizione, si mette ancora in luce Mansell, che si
porta al quarto posto dopo aver sopravanzato Warwick e Boutsen;
tuttavia l'inglese si deve ritirare a quindici tornate dal termine,
anch'egli per un problema alla batteria. Gli inconvenienti delle
batterie Ferrari, inusuali in Formula 1, furono probabilmente causati
dall'eccessiva richiesta di corrente del cambio elettroidraulico,
continuamente sollecitato a Montecarlo, specialmente nella versione a
sette rapporti che anche Prost alla fine fu costretto a usare. Nelle
ultime fasi di gara Senna rallenta, permettendo ad Alesi e Berger di
avvicinarglisi; il brasiliano ottiene la sua terza vittoria in carriera
a Monaco, precedendo Alesi, Berger, Boutsen, Caffi e Éric
Bernard, ultimo dei piloti al traguardo, che si era portato in sesta
posizione negli ultimi giri di gara dopo aver mandato a muro Foitek per
superarlo, ottenendo i suoi primi punti in carriera.
|
22a vittoria per Ayrton SENNA |
- 82a vittoria per McLaren
- 75o podio per Tyrrell
|
54a vittoria per Honda |
|
Gran Premio di Monaco - 1991
domenica 12 maggio 1991
78 giri x 3.328 km - 259.584 km
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1991 è stata la quarta prova del Campionato mondiale di Formula 1 1991. Organizzato dall'Automobile Club de Monaco, la gara si svolse il 12 maggio sul circuito cittadino di Montecarlo.
|
|
Fin dal venerdì Ayrton Senna si impose come il pilota più veloce del circus,
riuscendo anche a marcare il nuovo record del tracciato durante le
qualifiche. In gara ottenne, poi, un facile successo, precedendo Nigel
Mansell su Williams e Jean Alesi su Ferrari. A punti giunsero anche il
pilota della Benetton Roberto Moreno, Alain Prost ed Emanuele Pirro, quest'ultimo alla guida di una delle vetture della Scuderia Italia.
L'evento, pur con una cospicua
presenza di pubblico sulle tribune, in Italia rappresentò uno
dei punti più bassi in termini di audience della
stagione televisiva di Formula 1, con ascolti inferiori ai 5 milioni di
telespettatori (oltre due milioni in meno rispetto al Gran Premio
precedente), dovuti agli scarsi risultati ottenuti dalla Ferrari.
Aspetti tecnici
Per
l'appuntamento in terra monegasca la Ferrari decise di portare un nuovo
motore, costruito apposta per l'occasione L'intenzione dei tecnici
della casa italiana era di avere un'accelerazione migliore nei
rettilinei.
|
Gara
Alla partenza Senna mantenne la testa della corsa nonostante l'ottimo
scatto di Stefano Modena. Dietro di loro seguivano. Riccardo Patrese,
Nigel Mansell e Alain Prost. Alla prima curva Berger tamponò
violentemente Piquet, causandone il ritiro per la rottura di una
sospensione, mentre l'austriaco riuscì a continuare. Nei primi
giri Modena fu in grado di tenere il ritmo imposto da Senna, ma non
appena iniziarono i doppiaggi il brasiliano si allontanò
rapidamente.
Al nono giro Berger, nel tentativo di
pulirsi la visiera, sporcatasi a causa dell'olio lasciato da una
Minardi, perse il controllo della propria vettura, incidentandosi
contro le barriere. Poco dopo, a Pierluigi Martini venne inflitto uno stop&go
di dieci secondi (per la prima volta nella storia della Formula 1) per
aver ostacolato Stefano Modena in fase di doppiaggio nella zona delle Piscine.
Al trentesimo giro Prost riuscì
a superare Mansell installandosi in quarta posizione. Patrese, intanto,
aveva sensibilmente ridotto il suo ritardo da Stefano Modena,
portandosi alle sue spalle, ma al quarantaduesimo giro il motore del
pilota della Tyrrell, che fino a quel momento non aveva dato alcun
problema, esplose e l'olio rilasciato da quest'ultimo fece sì
che Patrese perdesse il controllo della propria vettura, finendo contro
i guard-rail. A questo punto la classifica vedeva Senna, che disponeva
di un rassicurante vantaggio su Prost, Mansell, Alesi, Moreno e JJ
Lehto. Prost, però, aveva problemi con un dado della ruota
anteriore destra, allentatosi, e che gli fece perdere una posizione nei
confronti di Mansell A cinque giri dalla fine il pilota francese,
temendo di perdere lo pneumatico, decise di rientrare ai box, ma colse
impreparati i meccanici della Ferrari. A detta di Cesare Fiorio,
direttore tecnico della scuderia, ciò era dovuto al fatto che
Prost aveva comunicato troppo tardi la sua intenzione di fermarsi per
una sosta, mentre quest'ultimo, in silenzio stampa nei confronti dei
giornalisti italiani, si rifiutò di dare la propria versione dei
fatti. Guadagnarono quindi una posizione sia Alesi che Moreno, autori
entrambi di una corsa regolare, ma solitaria. Lehto, intanto, in
difficoltà col cambio,dovette lasciare strada al proprio
compagno di squadra Emanuele Pirro, perdendo la possibilità di
segnare punti.
Senna si impose quindi per la quarta volta consecutiva durante la
stagione, davanti a Mansell ed Alesi. Presero punti anche Moreno, Prost
ed Emanuele Pirro. Il brasiliano aveva ormai ventinove punti di
vantaggio nei confronti di Prost, suo rivale più vicino nella lotta al
titolo.
30a vittoria per Ayrton SENNA |
- 90a vittoria per McLaren
- 50o Gran Premio per Dallara
- 350o Gran Premio per McLaren
|
- 62a vittoria per Honda
- 130o podio per Honda
|
|
Gran Premio di Monaco - 1992
domenica 31 maggio 1992
78 giri x 3.328 km - 259.584 km
|
Il Gran Premio di Monaco 1992 è stata la sesta prova del Campionato mondiale di Formula 1 1992, disputata domenica 31 maggio sul Circuito di Montecarlo. Organizzato dall'Automobile Club de Monaco, la gara si svolse davanti a oltre centomila spettatori[1]
e vide la prima vittoria stagionale di Ayrton Senna e della McLaren,
davanti alle Williams di Nigel Mansell, autore della pole position e
Riccardo Patrese. A punti giunsero anche Michael Schumacher, Martin
Brundle e Bertrand Gachot.
Aspetti sportivi
Nella settimana antecedente il Gran Premio erano circolate voci
sull'assenza di Ivan Capelli, che sarebbe stato sostituito per
l'occasione del collaudatore della Ferrari Gianni Morbidelli, per
problemi di salute. Il pilota italiano smentì seccamente la
notizia, riservando un duro attacco alla stampa, accusata di pubblicare
informazioni non veritiere.
|
Gara
Alla partenza mancava la
vettura di
Gianni Morbidelli, il quale venne costretto a prendere il via dalla pit
lane, visto che non era riuscito a schierarsi per il giro di formazione
per problemi al cambio. Al via Mansell mantenne la testa della corsa,
mentre Senna riuscì a scavalcare immediatamente Patrese,
così come fece Schumacher con Berger. Martini, intanto,
incappò nel suo secondo incidente del fine settimana e fu
costretto al ritiro. Alla fine del primo giro, dunque, Mansell guidava
la corsa davanti a Senna, Patrese, Alesi, Schumacher e Berger. Con
alcuni di giri di ritardo, poi, entrò in pista Morbidelli, quasi
subito costretto al ritiro, sempre per problemi al cambio.
Mansell cominciò a staccare gli avversari, mentre Patrese
tentò più volte di attaccare Senna, ma senza alcun
successo. Successivamente, però, il pilota italiano fu costretto
a rallentare il suo ritmo per problemi al cambio della sua vettura.
All'undicesimo giro Roberto Moreno, alla guida della sua Andrea Moda
Formula, risalito fino alla diciannovesima piazza, fu costretto al
ritiro per problemi al motore. Al passaggio seguente, Alesi e
Schumacher, che erano in lotta per la quarta posizione, ebbero una
collisione: il tedesco tentò infatti un attacco a Loews Hairpin, ma il francese tentò di
tenere la posizione e i due si toccarono. Nonostante entrambi fossero
riusciti a proseguire, con Schumacher che aveva preso la quarta piazza,
la vettura di Alesi aveva ricevuto una botta che aveva danneggiato la
centralina elettronica e che lo avrebbe poi costretto al ritiro alcuni
passaggi più tardi.
|
Intanto Brundle
stava cercando di raggiungere Berger, che lo precedeva, ma, a causa di
un errore, danneggiò la sua vettura, costringendolo a tornare ai box per
effettuare le riparazioni.
La gara procede senza ulteriori cambiamenti, ad eccezione del ritiro
di Berger per problemi al cambio, avvenuto al trentaduesimo passaggio.
La situazione, che vedeva Mansell in testa, seguito da Senna, Patrese,
Schumacher, Capelli e Alboreto
non vide accadimenti fino al cinquantottesimo giro, quando Brundle, in
rimonta, tamponò Alboreto facendogli perdere un paio di posizioni.
Due giri più tardi l'italiano commise, poi, un errore mentre stava per
essere doppiato da Senna rischiando di coinvolgerlo in una collisione.
Il brasiliano, nel tentativo di evitarlo, perse quasi dieci secondi da
Mansell.
Il giro seguente, Capelli, intanto, andò in testacoda e danneggiò il
braccio dello sterzo della sua vettura. Pochi metri dopo, alle Piscine, il danno subito dalla vettura gli impedì di proseguire oltre facendolo uscire di pista.
Al 71º giro, poi, Mansell,
pensando di aver subito una foratura, rientrò ai box. Si era
infatti allentato un dado in una ruota,ì
che aveva a sua volta danneggiato il cerchione.Senna
passò così in testa, ma il pilota della Williams
rimontò in modo forsennato il distacco di cinque secondi dal
brasiliano; durante gli ultimi quattro giri, Mansell tentò in
tutti i modi di sopravanzare il rivale, che però resistette.
Senna ottenne così la prima vittoria stagionale, e la quinta sul
tracciato monegasco (eguagliando Graham Hill), davanti a Mansell,
Patrese, Schumacher, Brundle e Gacho.
|
34a vittoria per Ayrton SENNA |
- 95a vittoria per McLaren
- 60o migliore giro per Williams
|
67a vittoria per Honda |
|
Gran Premio di Monaco - 1993
domenica 23 maggio 1993
78 giri x 3.328 km - 259.584 km
|
|
|
Gran Premio di Monaco 1993
La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren.
|
Gara
Al via le posizioni di
testa rimangono invariate ma Prost si muove con leggero anticipo
rispetto al semaforo verde e riceve di conseguenza uno stop-and-go di
10 secondi per partenza anticipata; al momento però di ripartire
dai box dopo aver scontato la penalità il motore gli si spegne e
quando i meccanici della Williams Renault riescono finalmente a farlo
ripartire, il francese rientra al 22º posto doppiato di un giro
dal primo; riuscirà tuttavia a chiudere quarto, nonostante il
circuito di Monaco notoriamente non favorisca i sorpassi. Il comando
della corsa lo prende quindi Schumacher, che guadagna terreno su Senna
fino al 32º giro, quando di colpo perde tre secondi, prima di
ritirarsi il giro successivo per un problema idraulico. In testa va
allora la McLaren Ford di Ayrton Senna, seguito da Hill e dal duo
Ferrari, con Berger che dà vita ad un duello rusticano con il
compagno di squadra Alesi, riuscendo, dopo un contatto al 62º
giro, a passarlo al 64º giro.
L'austriaco non si accontenta e si mette alla caccia della Williams
Renault di Damon Hill, che raggiunge al 71º giro, andandolo
però a speronare al Loews. Chi ci rimette però è
solo Berger, ritirandosi. Ayrton Senna con la McLaren Ford invece
conduce la gara fino alla vittoria (nonostante il brivido di un cambio
gomme "difettoso" che aveva portato Hill nelle sue vicinanze), la sua
sesta a Monaco (quinta consecutiva). Il brasiliano batte così il
record di vittorie nel Principato di Graham Hill e si riporta in testa
al mondiale. Alesi porta alla Ferrari il primo podio stagionale. Quinto
è Fittipaldi, ancora a punti con la Minardi Ford, quarta e
ultima volta stagionale per la scuderia di Faenza. |
39a vittoria per Ayrton SENNA |
102a vittoria per McLaren |
163a vittoria per Ford Cosworth |
|
Gran Premio di Monaco - 1994
domenica 15 maggio 1994
78 giri x 3.328 km - 259.584 km
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1994, quarta prova del campionato mondiale di Formula 1 1994, si svolse il 15 maggio a Montecarlo, sull'omonimo tracciato cittadino. Le prove videro la prima pole position in carriera per Michael Schumacher,
che dominò poi la gara, grazie anche alla prematura uscita di scena dei
rivali più pericolosi. Sul podio insieme al tedesco salirono Martin Brundle e Gerhard Berger.
Dopo i gravissimi incidenti che avevano funestato il precedente Gran Premio di San Marino,
cominciarono ad essere introdotti provvedimenti atti ad aumentare la
sicurezza in gara. L'evento fu tuttavia segnato da un nuovo grave
incidente, avvenuto durante le prove libere, che provocò gravissime
ferite al pilota austriaco Karl Wendlinger.
Aspetti sportivi
La Formula 1
arrivò a Montecarlo sull'onda delle pubbliche discussioni
riguardanti i fatti luttuosi del Gran Premio di San Marino. La FIA
decise di appellarsi a considerazioni di sicurezza, per imporre una
serie di modifiche regolamentari, tese a diminuire le prestazioni delle
vetture, già a partire dalla gara monegasca. Venne infatti
imposto un limite di velocità alle vetture in corsia box, anche
durante la gara, di 80 km/h. Venne anche annunciato il calendario
per l'introduzione delle successive modifiche, ai Gran Premi di Spagna,
Canada e Germania, per dare modo alle squadre di modificare le proprie
vetture
Sempre sul fronte della sicurezza, la rinata GPDA, l'associazione
portavoce delle richieste dei piloti, cominciò a riunirsi, eleggendo
come rappresentanti Gerhard Berger, Michael Schumacher e Christian Fittipaldi, mentre la direzione fu affidata a Niki Lauda.
Vennero anche definiti i piloti che sarebbero stati responsabili
dell'ispezione dei circuiti teatro dei Gran Premi successivi, per
verificarne la sicurezza e proporre eventuali correzioni.
Riguardo ai piloti, la Williams
decise di schierare una sola vettura, per Damon Hill, e lo stesso fece
la Simtek, che corse con il solo David Brabham. In casa Ferrari, Jean
Alesi tornò al volante della vettura numero 27; e sulla Jordan,
Andrea De Cesaris sostituiva per la seconda volta Eddie Irvine, mentre
tornava al volante Rubens Barrichello, anche se ancora non si era
completamente ripreso dopo l'incidente di Imola.
La gara venne preceduta da un minuto di silenzio, e sulle due
posizioni della prima fila, rimaste vuote, vennero dipinti i nomi e le
bandiere nazionali dei due piloti scomparsi ad Imola.
Gara
Al
semaforo verde Schumacher si avviò al comando, mentre alle sue
spalle Hill cercò di sopravanzare Häkkinen nel tratto che
arriva alla curva di St.Devote.
Le vetture si toccarono: il finlandese fu subito costretto al ritiro
dopo aver rovinato il musetto della sua macchina, rimbalzata sul
guardrail; l'inglese percorse alcune centinaia di metri ma venne
costretto a ritirarsi per la rottura dello sterzo, danneggiato
irrimediabilmente nel contatto con la ruota posteriore di Häkkinen.
L'eliminazione dei principali concorrenti rese la corsa poco
interessante e molto facile per Schumacher, che corse un grosso rischio
solo quando scivolò sull'olio lasciato dalla vettura di Blundell e rischiò andare a tamponare il muro alla St.Devote.
Lo stesso olio fu invece un problema per Berger, che finì in
testacoda e perse del tempo. Ciò favorì il sorpasso ai
suoi danni di Martin Brundle che conquistò così la
seconda piazza. In evidenza anche De Cesaris, a punti nell'ultima gara
con la Jordan, e Alboreto, che portò a punti la Minardi per la
prima volta in questa stagione.
- 6a vittoria per Michael SCHUMACHER
- 1a pole position per Michael SCHUMACHER
- 10o migliore giro per Michael SCHUMACHER
|
11a vittoria per Benetton |
170a vittoria per Ford Cosworth |
|
Gran Premio di Monaco - 1995
domenica 28 maggio 1995
78 giri x 3.328 km - 259.584 km
|
|
Gran Premio di Monaco 1995
Fu la quinta prova del mondiale 1995 e vide la vittoria di Michael
Schumacher su Benetton-Renault,
seguito da Damon Hill e da Gerhard
Berger
13a vittoria per Michael SCHUMACHER |
18a vittoria per Benetton |
63a vittoria per Renault |
|
Gran Premio di Monaco - 1996
domenica 19 maggio 1996
75 giri x 3.328 km - 249.600 km
|
Gran Premio di Monaco 1996
. Svoltosi domenica 19 maggio sul Circuito di Montecarlo,
in condizioni di asfalto estremamente bagnato,
la gara è stata
vinta da Olivier Panis su Ligier, alla sua unica vittoria in Formula 1.
Aspetti tecnici
La Ferrari portò per
la gara monegasca un'evoluzione del propulsore tipo 046 già
utilizzato in prova a Imola, leggermente più potente del
precedente.
Gara
Prima del
via sulla pista cadde un violento acquazzone; siccome il warm up si era
svolto con il tracciato ancora asciutto, ai piloti venne concessa una
sessione di prove supplementare di un quarto d'ora per girare sulla
pista bagnata. Diversi piloti ebbero degli incidenti; tra questi
Montermini, che distrusse la sua Forti e non poté prendere parte
alla gara. La pioggia smise di cadere prima della partenza, ma la pista
restò bagnata e tutti i piloti tranne Verstappen montarono
pneumatici da bagnato.Al via Schumacher scattò male a causa di
un suo errore nella gestione della frizione elettronica, perdendo la
prima posizione a favore di Hill; alla prima curva ci furono diversi
contatti, che causarono il ritiro di Verstappen e dei due piloti della
Minardi.
Dopo poche
curve anche Schumacher, in scia alla Williams del rivale,
scivolò con la vettura su un cordolo, andando a sbattere contro
le barriere; pure Barrichello non completò neppure un giro,
ritirandosi alla Rascasse. Hill approfittò della confusione alle
sue spalle per guadagnare un grande vantaggio sugli inseguitori,
guidati da Alesi e Berger; dietro ai due piloti della Benetton si
trovava Irvine, in difficoltà a causa di una Ferrari decisamente
difficile da guidare; alle spalle del pilota nordirlandese si
formò una lunga coda di inseguitori, nettamente più
veloci di lui ma incapaci di sopravanzarlo.
Hill continuò a tenere un ritmo inavvicinabile per tutti, mentre
al decimo passaggio Berger si ritirò per un problema alcambio;
al 18º giro Frentzen provò a superare Irvine alla prima
curva, ma finì per tamponarlo, rompendo l'alettone anteriore
della sua Sauber e compromettendo la sua gara.
Nel
frattempo la pista si asciugò e al 28º passaggio Hill
effettuò il cambio gomme, montando pneumatici da asciutto; i
piloti che ritardarono il cambio gomme (su tutti Alesi e Coulthard)
persero molto tempo, anche se il francese della Benetton mantenne la
sua seconda posizione, grazie all'enorme vantaggio acquisito su Irvine.
Il pilota della Ferrari conservava la terza piazza grazie ad un pit
stop effettuato al momento giusto, ma al 35º passaggio venne
sopravanzato da Panis, che con una manovra decisa lo affiancò al
tornante del Loews, mandandolo a sbattere contro le barriere. Il
francese proseguì al terzo posto, mentre Irvine venne aiutato a
ripartire dai commissari di percorso, riuscendo a rientrare ai box ma
perdendo moltissimo tempo. Al 40º passaggio sulla vettura di Hill
si ruppe il motore e l'inglese venne costretto al ritiro; passò
così al comando Alesi, con un vantaggio di circa trenta secondi
su Panis. Il pilota della Benetton abbandonò però nel
corso della 60a tornata, quando una sospensione della sua vettura si ruppe.
|
Nel frattempo si ritirò anche Villeneuve, venuto a contatto con Badoer
mentre tentava di doppiarlo; rimasero quindi solo sette vetture in
pista, con Panis al comando davanti a Coulthard. A pochi giri dal
termine Irvine andò in testacoda proprio nella curva nella quale il suo
compagno di squadra si era ritirato a inizio gara: il pilota della
Ferrari tentò di ripartire, ma venne centrato da Salo e Häkkinen,
che stavano sopraggiungendo proprio in quel momento. Panis controllò
Coulthard fino alla fine della gara, che venne interrotta con tre
tornate di anticipo per il superamento delle due ore massime consentite;
il francese conquistò così la sua prima ed unica vittoria in carriera
davanti a Coulthard, Herbert e Frentzen, mentre Salo e Häkkinen vennero classificati quinto e sesto.
- 1a e unica vittoria per Olivier PANIS
- 4o e ultimo migliore giro per Jean ALESI
|
- 9a e ultima vittoria per Ligier
- 50o e ultimo podio per Ligier
|
- 1a vittoria per Mugen Honda
- 50o Gran Premio per Mercedes
|
|
Gran Premio di Monaco - 1997
domenica 11 maggio 1997
62 giri x 3.366 km - 208.692 km
|
Gran Premio di Monaco 1997
. In questa gara segna l'ultima apparizione di Nicola
Larini in F1.Sul circuito del Principato
pole ancora per la Williams,
ma questa volta ad ottenerla è Frentzen, ringalluzzito dal
recente successo ad Imola.
La Gara
Sul circuito
del Principato pole ancora per la Williams, ma questa volta ad
ottenerla è Frentzen, ringalluzzito dal recente successo ad
Imola. Il tedesco precede la Ferrari di Schumacher, il compagno di
squadra Villeneuve e uno strepitoso Fisichella sulla Jordan. Il giorno
della gara una fine pioggierellina bagna la pista, di conseguenza quasi
tutti optano per le gomme da pioggia: solo le Williams e Häkkinen
partono con le slick.
Al via le Williams pattinano e si fanno scavalcare. Schumacher
passa primo davanti a Fisichella, Frentzen, Ralf Schumacher, Villeneuve,
Herbert e Barrichello. L'aderenza è minima, le vetture sbandano ovunque
e il primo a farne le spese è il brasiliano Diniz alla curva del
Mirabeau Bas. Le Williams perdono terreno e Frentzen è scavalcato da
Ralf Schumacher; Villeneuve alla fine del primo giro è già nono.
Al 2º giro si ritirano le McLaren: Coulthard va in testacoda
all'ingresso della Chicane del Porto, Alesi frena per evitarlo ma
Häkkinen tampona il francese ed esce; anche Irvine che sopraggiunge
frena con Hill che a sua volta lo tampona e si ritrova senza una gomma:
Irvine e Alesi riescono a continuare la corsa. Il giro dopo Villeneuve,
in netta difficoltà con le slick, arriva lungo al Mirabeau Haute e
decide di fermarsi a mettere gomme da pioggia. Barrichello continua la
sua rimonta e al 5º giro è terzo dopo aver superato Ralf Schumacher.
Mentre anche Frentzen si ferma ai box a cambiare le gomme Schumacher
allunga davanti a Fisichella, Barrichello, Ralf Schumacher, Herbert e
Panis.
Al 6º giro Fisichella, in difficoltà con le gomme intermedie che
gli creano problemi di aderenza, viene superato da Barrichello e Ralf
Schumacher. Nel frattempo Trulli arriva lungo alla curva del Mirabeau
Haute e si ritira. Herbert al 10º giro arriva alla staccata di St.
Devote, salta su una cunetta e perde il controllo della vettura che va
dritta sulle barriere: l'urto è violento ma l'inglese ne esce incolume.
Lungo anche per Berger sempre alla staccata del Mirabeau Haute che urta
le barriere esterne, perde il musetto e si deve fermare ai Box. Al giro
dopo è il turno di Ralf Schumacher che va in testacoda al Casino, sbatte
ed è eliminato.
Al 12º giro Schumacher, che già sta per doppiare Villeneuve,
conduce davanti a Barrichello che è l'unico che tiene un passo vicino a
quello del ferrarista. Dietro terzo è Fisichella poi Panis, Irvine,
Salo, Alesi e Magnussen; sono solo 15 vetture ancora in gara, ma si
assottigliano ulteriormente e diventano tredici al 17º giro: Alesi,
cercando di passare Salo si gira al Mirabeau Bas e, cercando di
ripartire, spegne il motore, poi è out anche Villeneuve che era solo
13°.
Al 27º giro Larini mette fine alla sua agonia fatta di continui
testacoda a causa di problemi al limitatore impazzito che da e toglie
alimentazione a casaccio. Dietro i primi due si forma un terzetto in
lotta fra loro composto da Fisichella, Panis e Irvine: nel corso del 35º
giro sia Panis che Irvine passano il romano in crisi di gomme che
rientra ai box. Si susseguono i testacoda: Verstappen alla chicane e
Frentzen al Mirabeau Haute se ne rendono protagonisti, ma entrambi
ripartono.
Al 37º giro anche Nakano saluta la compagnia e si ferma in un
punto pericoloso sulla salita del Beauvirage. Cinque giri dopo è
Frenzten che urta le barriere alla Chicane del Porto e si ferma. Panis
si ferma a rifornire così che Irvine ha strada libera: l'irlandese
allunga quel tanto che basta per rientrare dopo il suo pit stop davanti
al francese della Prost.
La
situazione con solo 10 vetture in gara sembra stabilizzata. L'ultima
emozione la fornisce il leader Schumacher che al 52º giro va
dritto alla St. Devote ma per sua fortuna non urta niente e rientra. Il
ferrarista vince così davanti a Barrichello (primo podio per la
Stewart dopo solo cinque gare), Irvine, Panis, Salo e Fisichella. Da
notare un caso più unico che raro nella storia della Formula 1:
Mika Salo non effettua nessuna fermata ai box e fa tutta la gara senza
rifornire o cambiare gomme.
Schumacher balza in testa alla classifica con 24 punti davanti a
Villeneuve con 20 ed Irvine con 14: l'ultimo pilota Ferrari in testa al
campionato piloti era stato Alain Prost dopo il Gran Premio di Gran Bretagna del 1990.
Grazie anche al podio di Irvine la Ferrari è anche in testa a quello
costruttori con 38 punti davanti alla Williams ferma a 30 e alla McLaren
a 20 lunghezze.
- 23a vittoria per Michael SCHUMACHER
- 1a pole position per Heinz-Harald FRENTZEN
|
- 1o podio per Stewart
- 125o migliore giro per Ferrari
|
- 109a vittoria per Ferrari
- 125o migliore giro per Ferrari
|
|
Gran Premio di Monaco - 1998
domenica 24 maggio 1998
78 giri x 3.367 km - 262.626 km
|
|
Il Gran Premio di Monaco 1998 è stato il sesto appuntamento mondiale della stagione di Formula 1 1998. Disputatosi il 24 maggio sul Circuito di Monaco,
ha visto la vittoria di Mika Häkkinen su McLaren, seguito da
Giancarlo Fisichella e da Eddie Irvine. Giunsero a punti pure Mika
Salo, Jacques Villeneuve e Pedro Diniz.
Aspetti sportivi
In
occasione della gara monegasca venne trovato l'accordo per il rinnovo
del Patto della Concordia per la spartizione dei premi e dei diritti
tv, dopo
che McLaren, Williams e Tyrrell si erano a lungo dichiarate in disaccordo con la linea tenuta dalla Federazione.
Resoconto
Il via
procede regolarmente, con Häkkinen che mantiene la testa della
corsa davanti a Coulthard, Fisichella, Michael Schumacher, Wurz,
Frentzen, Alesi, Trulli ed Herbert; già nel corso del primo giro
si ritira Tuero, che va a sbattere alla curva Massenet. Le posizioni si
consolidano subito, con le Mclaren più veloci di circa un
secondo al giro rispetto a Fisichella. Nel corso del decimo passaggio,
Frentzen allarga la traiettoria al lentissimo tornante del Loews; prova
ad approfittarne Irvine, che si infila all'interno. Il tedesco chiude
però la traiettoria e i due finiscono per venire a contatto; ne
fa le spese il pilota della Williams, che urta le barriere e si ritira.
Un giro più tardi si ritira anche Barrichello, con una
sospensione rotta. Nel corso della 16ª tornata, sulla vettura di
Coulthard cede improvvisamente il motore, all'uscita del tunnel.
Häkkinen comincia i doppiaggi e il vantaggio su Fisichella cala a
circa 10".
Schumacher, che si trova dietro Fisichella, anticipa la propria
sosta e grazie alle difficoltà incontrate dal pilota italiano nei
doppiaggi riuscirà a sopravanzarlo dopo il pit stop del rivale. Al 35º
giro Häkkinen conduce davanti a Wurz, Schumacher, Fisichella, Irvine, Salo, Alesi, Trulli ed Herbert.
Due passaggi dopo Wurz viene rallentato da dei doppiaggi e si fa
infilare da Schumacher al Loews; l'austriaco resiste a ruotate e ripassa
al Portier. Il ferrarista non demorde e tenta nuovamente il sorpasso;
anche questa volta, però, le vetture si toccano e la sospensione del
tedesco ne esce danneggiata. Schumacher rientra ai box, scendendo dalla
sua monoposto, ma il DT Ross Brawn
lo invita a tornare in macchina mentre i meccanici provvedono alla
riparazione, che gli costa però due giri di ritardo. Al 42º giro anche
Wurz, appena rientrato dai box, sbatte violentemente all'uscita del
tunnel, scivolando fino alle barriere di protezione della chicane del
Tabaccaio.
Dopo le soste Häkkinen mantiene la testa della corsa davanti a Fisichella, Irvine, Salo, Alesi, Villeneuve, Diniz
e Herbert. Nel finale si ritirano le due Prost, prima Panis al 49º
giro, poi Trulli al 56°; nello stesso giro Fisichella compie un errore
alla Rascasse e finisce in testacoda, riuscendo tuttavia a ripartire.
Intanto comincia a levarsi del fumo dalla Sauber di Alesi,che deve
abbandonare per guai al cambio. Infine Schumacher, pur doppiato dal
pilota della Arrows, tenta un inutile sorpasso a Diniz, finendo in
testacoda, ma riuscendo ad evitare l'incolpevole brasiliano. Häkkinen
ottiene così la sua quarta vittoria stagionale davanti a Fisichella, che
negli ultimi giri recupera molti secondi al finlandese; terzo gradino
del podio per la Ferrari di Irvine. Chiudono la zona punti Salo, per la
prima volta a punti, Villeneuve e Diniz, che porta altri punti alla
Arrows.
- 5a vittoria per Mika HAKKINEN
- 10o podio per Eddie IRVINE
|
- 112a vittoria per McLaren
- 75o migliore giro per McLaren
- 200o Gran Premio per Benetton
|
- 17a vittoria per Mercedes
- 1o podio per Playlife
|
|
Gran Premio di Monaco - 1999
domenica 16 maggio 1999
78 giri x 3.367 km - 262.626 km
|
Il Gran Premio di Monaco 1999 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 16 maggio 1999 sul Circuito di Monaco
. La gara è stata vinta da Michael Schumacher, su Ferrari;
secondo e terzo sono giunti rispettivamente Irvine e Häkkinen.
Gara
Al via Michael
Schumacher scatta meglio di Häkkinen, portandosi in testa alla
prima curva; alle spalle dei primi due, Irvine fa lo stesso con
Coulthard. Schumacher comincia subito ad allungare sugli avversari; la
situazione nelle prime posizioni rimane invariata fino al 36º
giro, quando Coulthard è costretto al ritiro per un problema al
cambio. Poche tornate più tardi iniziano le fermate ai box;
Schumacher rimane tranquillamente in testa, mentre il suo compagno di
squadra ha la meglio su Häkkinen, conquistando il secondo posto.
Non ci sono altri colpi di scena e la Ferrari coglie la prima doppietta
stagionale, con Michael Schumacher ed Irvine primo e secondo davanti ad
Häkkinen; quarto è Frentzen, mentre Fisichella e Wurz
chiudono rispettivamente quinto e sesto, approfittando del ritiro, ad
otto giri dalla fine, di Barrichello, fino a quel momento in quinta
posizione.
Sul podio viene erroneamente esposta la bandiera irlandese anziché quella britannica per Irvine.
35a vittoria per Michael SCHUMACHER |
122a vittoria per Ferrari |
- 25a pole position per Mercedes
|
|
Gran Premio di Monaco - 2000
domenica 4 giugno 2000
78 giri x 3.370 km - 262.860 km
|
Il Gran Premio di Monaco 2000 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 4 giugno 2000 sul Circuito di Monaco.
La gara fu vinta da David Coulthard su McLaren - Mercedes,
davanti a Rubens Barrichello su Ferrari e Giancarlo Fisichella su Benetton - Playlife.
Aspetti tecnici
Come di consueto a Monaco, le scuderie lavorarono per adattare le
monoposto alle caratteristiche del tortuoso tracciato cittadino,
adottando configurazioni aerodinamiche da alto carico e assetti più
morbidi del consueto.
Dovettero, inoltre, aumentare l'angolo di sterzata delle vetture, in
alcuni casi (come la Benetton) modificando leggermente le sospensioni
anteriori.
La necessità di cercare il massimo carico aerodinamico possibile aveva
già in passato portato delle squadre a montare sulle proprie vetture
delle appendici aerodinamiche particolari, sfruttando "buchi" nel
regolamento: in questo caso la Williams aggiunse un alettoncino
supplementare sul cofano motore e due piccole alette sulle fiancate, che
si aggiunsero a un nuovo alettone anteriore e a un alettone posteriore
rivisto.
Tra le novità di maggiore
rilievo, la Jordan portò in gara una versione evoluta del V10
Mugen-Honda, mentre la Jaguar dotò le monoposto di Irvine e
Herbert di un cofano motore rivisto e di un nuovo alettone anteriore.
Infine, la Minardi montò il nuovo cambio in fusione di titanio
anche sulla monoposto di Marc Gené, dopo averlo introdotto a
partire dal Gran Premio di Spagna sulla vettura di Gastón
Mazzacane.
Resoconto
La partenza del Gran Premio fu piuttosto movimentata: Pedro Diniz
rimase fermo sullo schieramento prima del giro di ricognizione, dovendo
quindi partire dall'ultima posizione e poco prima del via sulla
Benetton di Alexander Wurz
si ruppe il motore. Questo portò a dover compiere una seconda procedura
di partenza, alla quale il pilota austriaco non prese parte perché il
muletto della Benetton era regolato per il compagno di squadra
Fisichella, decisamente meno alto.
Partita la gara, nel corso del primo giro Button speronò De la Rosa,
provocando un enorme ingorgo alle sue spalle; a causa di un problema ai
computer della direzione gara era comunque già stata esposta la bandiera
rossa e la gara fu quindi interrotta per la seconda volta, ricominciando praticamente come se nulla fosse successo.
La corsa fu riportata sulla distanza originaria di 78 giri e fu
organizzata una terza procedura di partenza. I meccanici della Benetton
ebbero il tempo di adattare il muletto alla statura di Wurz, permettendo
al pilota austriaco di prendere parte alla gara. Lo stesso fecero i
piloti coinvolti nell'incidente del primo giro, ad eccezione di de la
Rosa, che era già alla guida del muletto dopo aver pesantemente
danneggiato la sua vettura durante il warm-up e che non poté quindi
prendere parte alla gara.
Il Gran
Premio partì alle 14:30 circa: Michael Schumacher mantenne il
comando dalla pole position, mentre alle sue spalle Coulthard e Mika
Häkkinen rimasero bloccati dietro alle due Jordan di Jarno Trulli
e Heinz-Harald Frentzen. Barrichello partì male, venendo
superato da Jean Alesi e Ralf Schumacher. In testa alla corsa, Michael
Schumacher girò su tempi ottimi, distanziando progressivamente
gli inseguitori; al ventinovesimo giro si ritirò Alesi, tradito
dal semiasse della sua Prost.
Poco
più tardi, nel corso del 36º passaggio, anche Trulli fu
costretto al ritiro a causa di un problema al differenziale; Coulthard,
libero di spingere, rimontò qualche secondo su Schumacher, che
aveva però un grande vantaggio sullo scozzese. Nello stesso
giro, rientrò ai box Häkkinen: sulla sua McLaren un cavo si
era infilato sotto il pedale del freno, impedendogli di guidare
correttamente. La riparazione durò a lungo ed il pilota
finlandese tornò in pista molto attardato nei confronti dei
primi.
Al giro successivo si verificò un ulteriore colpo di scena: Ralf
Schumacher, risalito al quarto posto, andò a sbattere contro le barriere
della prima curva, la Sainte Dévote, ritirandosi. Dietro a
Michael Schumacher, sempre saldamente in testa, si trovavano Coulthard,
Frentzen, Barrichello, Fisichella, Irvine e Salo. Il pilota tedesco
della Ferrari si fermò per il proprio pit stop al 49º giro, rientrando
in pista addirittura davanti a Coulthard: tuttavia, sei giri dopo,
Schumacher rallentò improvvisamente, tornando ai box per ritirarsi;
sulla Ferrari numero tre aveva ceduto la sospensione posteriore
sinistra, surriscaldata dai gas di scarico a causa di un problema
proprio con lo scarico sinistro.
In testa passò quindi Coulthard, seguito da Frentzen e
Barrichello, in lotta per il secondo posto. Al 70º giro il pilota della
Jordan andò a sbattere alla Sainte Dévote, consegnando il secondo
gradino del podio al brasiliano. Terzo concluse Fisichella, seguito da
Irvine, che fece segnare i primi punti alla Jaguar,
e Salo. Häkkinen, pur avendo marcato il giro più veloce in gara, giunse
solo sesto, addirittura doppiato dal compagno di squadra.
8a vittoria per David COULTHARD |
- 126a vittoria per McLaren
|
- 31a vittoria per Mercedes
- 130a pole position per Ferrari
|
|
|
|
Date
chiave della storia di Monaco
10 Giugno 1215
Presa di possesso di Monaco da parte dei genovesi. I genovesi del
partito dei Guelfi posano la prima pietra
della roccaforte che
diventerà l'attuale Palazzo del Principe. I loro capo, Fulco
del Castello,
ottiene dall'Imperatore Enrico IV la sovranità
dell'insieme delle terre che circondano la Rocca di Monaco.
Per
attirare degli abitanti, accorda ai nuovi arrivati dei vantaggi quali
la concessione di terre e l'esenzione dalle tasse.
A partire da questa
data, la Rocca diventa l'oggetto di un violenta lotta tra le due parti
che si disputano il potere
nella Repubblica di Genova, i Ghibellini,
partigiani dell'Imperatore, e i Guelfi, fedeli al Papa.
1269
I Guelfi e i loro alleati, i Grimaldi, sono espulsi da Genova. Trovano
rifugio con tutte
le loro forze armate in Provenza.
|
8 Gennaio 1297
Travestito da monaco francescano, Francesco Grimaldi penetra nella
roccaforte di Monaco.
Da questo giorno gli stemmi dei Grimaldi si
ornano di due monaco armati.
Questa data, di cui il Principato ha
celebrato il 700esimo anniversario nel 1997, é quella della
prima presa
di possesso di Monaco da parte della famiglia Grimaldi.
|
1301
I Grimaldi perdono il controllo di Monaco.
|
12 Settembre 1331
Carlo 1° riconquista la Rocca. Molti lo considerano il vero
fondatore del Principato. Riconquista i beni dei Spinola, alleati dei
Ghibellini, poi le proprietà di Mentone e Roquebrune e fu il
primo Signore di Monaco.
|
1489
Il Re di Francia, Carlo VIII e il Duca di Savoia riconoscono la
sovranità di Monaco.
|
1507
Dopo un assedio di piu' di 100 giorni, i Genovesi sono respinti dalla
guamigione guidata da Luciano I |
|
Ritratto di Luciano I di Monaco sulla moneta commemorativa
da 2 euro del
Principato emessa
nel 2012 per celebrare i 500 anni della sovranità |
1512
Luigi XII, Re di Francia riconosce l'indipendenza di Monaco.
|
1525
Agostino I, in disaccordo con la Francia, mette Monaco sotto il
protettorato spagnolo di Carlo Quinto.
|
1525
Agostino I, in disaccordo con la Francia, mette Monaco sotto il
protettorato spagnolo di Carlo Quinto.
|
14 Settembre 1641
Dopo 10 anni di negoziazioni e grazie all'appoggio di Richelieu,
Onorato II e Luigi XIII firmano il trattato di Peronne. Quest'ultimo
riconosce il diritto sovrano di Monaco e accorda al principe e ai suoi
discendenti un' uguaglianza di rango con la piu' alta
nobiltà francese. Il Regno di Francia assicura un' amicizia
protettrice
al Principato di Monaco.
|
17 Novembre 1641
La guarnigione spagnola é espulsa e rimpiazzata da una
guarnigione francese.
|
1662
Decesso del Principe Honoré II che durante il suo regno rese
piu' bello il Palazzo del Principe: -costruzione
dell'ala sud che
comprende i Grandi Appartamenti (oggi aperti alla visita)- costituzione
di 'una prodigiosa
collezione d'oggetti d'arte (piu' di 700 quadri,
mobili, tappeti, pezzi d'argenteria).
Regno di Luigi I, figlioccio di Luigi XIV. Fu scelto come Ambasciatore
di Francia presso la Santa Sede.
|
1662
Decesso del Principe Honoré II che durante il suo regno rese
piu' bello il Palazzo del Principe: -costruzione
dell'ala sud che
comprende i Grandi Appartamenti (oggi aperti alla visita)- costituzione
di 'una prodigiosa
collezione d'oggetti d'arte (piu' di 700 quadri,
mobili, tappeti, pezzi d'argenteria).
Regno di Luigi I, figlioccio di Luigi XIV. Fu scelto come Ambasciatore
di Francia presso la Santa Sede.
|
1731
Luisa Ippolita regna 10 mesi con il suo consorte. Giacomo di Goyon,
Signore di Matignon,
prende la reggenza di suo figlio, futuro Onorato
III. Consorte della Principessa Luisa Ippolita, dovette rinunciare
al
suo nome e alle sue armi per accedere al trono con il nome di Giacomo
I.
|
7 Novembre 1733
Giacomo I abdica in favore di suo figlio tredicenne, Onorato III.
|
15 Febbraio 1793
Monaco é riunito alla Francia con il nome di Fort Hercule.
Le ricchezze del Palazzo sono
disperse. Durante tutta la Rivoluzione
francese la famiglia principesca conobbe momenti terribili.
La moglie
di Giuseppe Grimaldi (seconda figlia di Onorato III) fu ghigliottinata
nel 1794.
|
30 Maggio 1814 Il primo trattato di Parigi rende il Principato al Principe.
|
30 Maggio 1814 Il primo trattato di Parigi rende il Principato al Principe.
|
20 Marzo 1848
Mentone e Roquebrune si proclamano città libere e si mettono
sotto la protezione dei Sardi.
1856
Carlo III accede al trono.
|
2 Febbraio 1861
Il Principe rinuncia a profitto della Francia alle città di
Mentone e Roquebrune. Il Principato
perde piu' dell'80% del suo
territorio, ma la sua indipendenza é infine riconosciuta. La
Francia si impegna
a collegare Nizza a Monaco tramite la strada
litorale cosi come a far fermare nel Principato
la linea ferroviaria
che é stata creata per unire Genova a Nizza. Un' unione
doganale
tra la Francia e Monaco (non c'é frontiera tra i
due Paesi).
|
1863
La Société des Bains de Mer e du Cercle des
etrangers é concessa a François Blanc per 50 anni
con monopolio sui giochi.
- 1865
Emissione dei primi francobolli monegaschi.
|
1 Giugno 1866
Il Plateau des Spelugues é chiamato Monte-Carlo in onore del
Principe Carlo III.
|
1869
Viene soppressa ogni forma di imposizione diretta.
- 1879
Inaugurazione dell'Opera di Monte-Carlo |
1881
Creazione della bandiera monegasca rossa e bianca.
- 15 Mars 1887
Viene creata la diocesi di Monaco.
|
1889
Morte di Carlo III. Alberto I, suo figlio, accede al trono.
Appassionato di scienze si interessa in particolar modo
a
l'oceanografia e alle ricerche sulla preistoria. Crea l'istituto della
pace.
|
1891
Creazione dell'Automobile Club di Monaco.
|
1902
Creazione del Museo d'Antropologia Preistorica.
- 1906
Fondazione dell' Istituto Oceanografico.
|
29 Mars 1910
Inaugurazione del Muse Oceanografico che fa parte dell'Istituto
Oceanografico.
|
5 Janvier 1911
Inaugurazione del Muse Oceanografico che fa parte dell'Istituto
Oceanografico.
|
5 Janvier 1911
Inaugurazione del Muse Oceanografico che fa parte dell'Istituto
Oceanografico.
|
5 Janvier 1911
Inaugurazione del Muse Oceanografico che fa parte dell'Istituto
Oceanografico.
|
1933
Inaugurazione del Giardino Esotico.
- 1936
Monaco emette i suoi primi francobolli
grazie all'Office des
Timbres-Poste.
|
1939
Inaugurazione del primo Stadio Luigi II.
- 1942
Prima emissione di Radio Monte-Carlo.
|
9 Maggio 1949
S.A.S Il Principe Ranieri III succede a suo nonno, il Principe Luigi
II.
|
|
La principessa di Monaco
Grace Kelly Grimaldi, celebre attrice consorte di S.A.S. Ranieri III e
madre dell'attuale principe regnante, Alberto II. |
18 Aprile 1956
Il Principe Ranieri III sposa la signorina Grace Patricia Kelly.
|
23 Gennaio 1957
Nascita della Principessa Carolina.
- 14 Maggio 1958
Nascita del Principe ereditario Alberto.
|
1961
1° Festival Internazionale della Televisione. -
17 Dicembre 1962
Nuova costituzione.
|
18 Maggio 1963
Firma di una convenzione fiscale e doganale tra Monaco e la Francia.
|
1 Febbraio 1965
Nascita della Principessa Stefania.
- 1971
Fine dei Lavori di Fontvieille (2 ettari vinti al mare).
|
1972
Apertura del Museo Nazionale.
- 1974
Creazione del Festival Internazionale del Circo.
|
|
14 Septembre 1982
Morte della Principessa Grace durante un grave incidente stradale.
|
28 Mai 1993
Il Principato di Monaco é ammesso all'ONU.
|
Juin 1996
Monaco ha il suo proprio prefisso telefonico il "377".
|
1997
Celebrazione del 700° anniversario del regno dei Grimaldi.
|
1999
Giubileo dei 50 anni di regno del Principe Ranieri III. |
2004
S.A.S. il Principe ereditario Alberto di Monaco ha rappresentato, il 5
ottobre 2004, il Principato alla cerimonia
di adesione di Monaco al
Consiglio d'Europa. Ha pronunciato un discorso nell'emiciclo. |
6 aprile 2005
Morte del Principe Ranieri III.
- 2005
Il suo figlio diventa il Principe Alberto II.
12 gennaio 2013
Il papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il principe
Alberto II di Monaco e la moglie Charlene
Il Vaticano accoglie i leader mondiali
Alberto di Monaco: "Sarà un gran pontificato"
19 marzo 2013
Il principe di Monaco Alberto ha assistito insieme alla
moglie Charlene Wittstock alla messa di inaugurazione
del pontificato di
Papa Francesco.
Una cerimonia che lo ha colpito, così come la
personalità del nuovo pontefice.
|
|
Riproduzione Vietata - Sito Blog personale
|
|
|
|
|