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 - Ayrton Senna
















Immerso nella contea del
Northamptonshire, questo tracciato è la sede storica della massima serie
 e,assieme al circuito di
Monza, ha sempre occupato una posto nel campionato mondiale.



SILVERSTONE
AINTREE - BRANDS HATCH



Il Gran Premio di Gran Bretagna 2014 è stata la nona prova della stagione 2014 del campionato mondiale di Formula 1.
 La gara, disputatasi domenica 6 luglio 2014 sul circuito di Silverstone, è stata vinta da Lewis Hamilton su Mercedes, al ventisettesimo successo
nel mondiale; Hamilton ha preceduto sul traguardo Valtteri Bottas su Williams-Mercedes e Daniel Ricciardo su Red Bull Racing-Renault.


Gran Premio di Gran Bretagna 2014


Il Principe Harry con Jackie Stewart al Gran Premio di Silverstone del 2014

Il
Gran Premio di Gran Bretagna 2014 è stata la nona prova della stagione 2014 del campionato mondiale di Formula 1. La gara, disputatasi domenica 6 luglio 2014 sul circuito di Silverstone, è stata vinta da Lewis Hamilton su Mercedes, al ventisettesimo successo nel mondiale; Hamilton ha preceduto sul traguardo Valtteri Bottas su Williams-Mercedes e Daniel Ricciardo su Red Bull Racing-Renault.

della Nico Rosberg, pilota della Mercedes, risulta il più rapido nella prima sessione di prove libere. Il tedesco precede in graduatoria il compagni di scuderia Lewis Hamilton, staccato di 7 decimi, e Fernando Alonso. Felipe Massa è uscito di pista nei pressi dell'entrata dei box: la sua vettura ha colpito le barriere, danneggiandosi. L'incidente ha portato all'esposizione della bandiera rossa che ha interrotto la sessione. Anche Susie Wolff, impegnata sull'altra Williams ha potuto compiere pochi giri per un problema tecnico. Gravi problemi tecnici hanno fermato anche Pastor MaldonadoLotus.[8] Rosberg e Daniel Ricciardo sono stati richiamati dai commissari per aver effettuato dei sorpassi in regime di bandiera rossa. I due però non sono stati penalizzati.

Nella seconda sessione Lewis Hamilton ha preso il comando della classifica, precedendo Rosberg e Alonso. Il britannico della Mercedes, dopo aver ottenuto il miglior tempo, ha dovuto interrompere la sessione per un problema alla power unit. Hanno riscontrato dei problemi tecnici anche Marcus Ericsson (sempre alla power unit), e Jules Bianchi alla batteria.

La pioggia ha condizionato lo svolgimento delle libere del sabato. Sebastian Vettel ha chiuso con il miglior riscontro cronometrico, davanti al compagno di scuderia Ricciardo. I piloti di Mercedes e Ferrari hanno deciso di non effettuare nessun giro cronometrato per salvaguardare un treno di gomme in più per il resto del weekend. Jules Bianchi è stato autore di un'uscita di pista, mentre il suo compagno di team Max Chilton non ha potuto provare per un problema tecnico al cambio, la cui sostituzione produce una penalizzazione di 5 posizioni sulla griglia di partenza.



Tutta la F1 inglese ha come sede la zona a ovest di Londra.

Williams, McLaren, Jordan, Benetton e Arrows risiedono in questo piccolo angolo di campagna inglese.
Silverstone, è ribattezzato dagli inglesi la "casa dell'automobilismo sportivo mondiale".


13 maggio 1950, a Silverstone la prima gara di Formula 1





   Storia del circuito
Silverstone è uno di quei circuiti su cui sono state scritte importanti pagine di storia della F1. È curioso ricordare che il territorio su cui sorge il tracciato era la sede di un aeroporto militare da dove gli Split-Fire inglesi decollavano per svolgere le missioni di guerra durante il secondo conflitto mondiale. La pista di Northampton fu inaugurata nel 1948 ed ha ospitato la prima storica gara ufficiale di F1 il 13 maggio 1950.
Si può affermare, senza retorica, che la nascita di Silverstone è strettamente legata a quella della F1 e il circuito ha avuto il grande onore di tenere a battesimo il campionato mondiale che si disputa ininterrottamente da 58 anni. Durante questo lungo periodo, lo sport automobilistico è cresciuto subendo radicali cambiamenti e anche il circuito britannico non è stato esente da variazioni evolvendosi nella direzione indicata dal tempo.

Complessivamente la pista ha totalizzato 40 partecipazioni nell'albo d'oro dei gp ma la configurazione della stessa ha subito rilevanti interventi strutturali dal 1950 ad oggi. In quella storica "prima volta", il circuito misurava 4,710 km e, fino al 1990, le sue caratteristiche principali sono rimaste pressochè invariate. Silverstone era una delle piste più veloci del mondiale e si toccavano medie sul giro impressionanti. I primi ritocchi risalgono al 1975, anno in cui venne aggiunta una chicane per un guadagno totale di 9 metri di estensione. Successivamente, nel 1987, Silverstone subì un'altra lieve modifica e si raggiunse una lunghezza pari a 4,778 km. Le caratteristiche che rendevano famoso quel circuito erano i curvoni ad alta velocità e i lunghi rettilinei in cui i motori davano libero sfogo ai loro cavalli. Questa configurazione caratterizzò la F1 fino al 1990.

All'epoca Silverstone era, addirittura, la pista più veloce dell'intero campionato. Anche un tempio della velocità per antonomasia come Monza ne usciva ridimensionato dal confronto diretto. Pensate che Nigel Mansell con la Ferrari 641/2 ottenne la pole nel '90 facendo registrare 255,099 km/h di media!. Quella, tuttavia, fu l'ultima occasione in cui Silverstone apparve nella sua veste abituale. A partire dal '91, infatti, il tracciato subì una mezza rivoluzione. I rettilinei e le curve da pelo scomparvero in larga parte, la lunghezza passò a 5,226 km e non è esagerato affermare che la Silverstone di oggi è tutta un'altra cosa rispetto al passato. Di sicuro gli interventi hanno incrementato il livello di sicurezza della pista ma lo spettacolo ha ricevuto una mazzata notevole.
Ogni settore del vecchio impianto si è rifatto il look. Il primo intervento ha riguardato la curva Copse, considerevolmente rallentata grazie ad una riduzione dell'angolo di ampiezza.

Nel successivo rettilineo sono state introdotte due veloci curve denominate "Maggots" che, unite al veloce cambio di direzione Becketts-Chapel, danno vita ad un gruppo di curve "massacranti" per la stabilità delle vetture e la concentrazione del pilota. Superato l'"Hangar Straight", il lungo rettilineo teatro di indimenticabili battaglie senza quartiere, le monoposto si fiondano verso la "Stowe", mitica curva, "ammorbidita" rispetto al passato ma ugualmente insidiosa ed emozionante, soprattutto in fase di uscita. Ciò che resta del tracciato da ora in avanti è quello che ha subito le maggiori modifiche. La nuova chicane della curva Club uccide la naturale rapidità di questa famosa piega mentre la esse "Abbey" ha spezzato brutalmente la regolare percorrenza del vecchio rettilineo.
Un tempo, poi, c'era il "Farm Straight", che si raccordava alla velocissima "Woodcote" fino al traguardo. Questo tratto, adesso, è divenuto il "Complex", un tormentato insieme di curve lentissime dove la più alta marcia utilizzata è la seconda. Dal 1991 ad oggi questa configurazione non ha visto mutare le proprie caratteristiche essenziali ma sono state ugualmente compiute alcune variazioni con l'obiettivo di ottenere un rapporto sicurezza-spettacolo più elevato possibile. Nel '94 la lunghezza della pista ha raggiunto 5,057 km, nel '96 5,072 e nel '97, grazie all'introduzione del tornante Luffield che ha rimpiazzato le doppie curve precedenti, si sono toccati i 5,141 km.

Nonostante le numerose modifiche di questi anni, Silverstone rimane comunque una pista da alta velocità e, a conferma di ciò, nel 2004 la Mclaren di Raikkonen toccò 236 km/h di media in prova.


Il 13 maggio del 1950 si disputava in Gran Bretagna il primo Gran Premio della Formula 1. 65 anni fa infatti nasceva il primo vero Campionato del Mondo Piloti, dato che fino a quel momento la Formula Grand Prix e le diverse gare automobilistiche davano maggior spazio alle scuderie e quindi al Mondiale Costruttori.

La FIA decise di creare così un Mondiale Piloti in risposta al Campionato Mondiale di Motociclismo istituito nel 1949: il calendario prevedeva 6 Gran Premi europei ai quali si aggiunse la 500 Miglia di Indianapolis, la quale però negli anni ebbe sempre un regolamento proprio e differente dal resto delle gare. La prima stagione del Mondiale di Formula 1 fu dominata dall’Alfa Romeo, che vinse tutte le gare con la Alfetta 158, costruita da Enzo Ferrari prima della guerra.

La stagione cominciò sul circuito britannico di Silverstone – ad oggi sempre presente nel calendario del Mondiale insieme al Gp d’Italia – il 13 maggio 1950 e la gara fu vinta dall’italiano Nino Farina davanti al connazionale Luigi Fagioli e al britannico Reg Parnell, tutti e tre piloti dell’Alfa Romeo.




Il primo inglese a vincere la gara di casa è Sir Stirling
Moss seguito da Fangio e Kling che completa il podio Mercedes-Benz.
 Il record del gradino più alto fu in mano allo scozzese Jim
Clark che qui vinse per ben 5 volte, record poi eguagliato da Alain Prost trent’anni dopo.
 Per ben tre anni di fila dal
1963 al 1965 il GP di Silverstone è affare inglese: lo stesso Clark è dominatore assoluto
 con
Hill e Surtees che si alternano in seconda e terza posizione.





 Gran Bretagna (Silverstone)
Giri: 52
Lunghezza: 5891 m.


SILVERSTONE - 13 MAGGIO 1950
 PRIMO GRAN PREMIO - F1


 Questa prima gara valida per il Campionato Mondiale vede la presenza sulle tribune del Re Giorgio VI, la Regina Elisabetta,
 la principessa Margaret, Earl Mountbatten e Lady Mountbatten.

La scuderia Alfa Romeo si presentò nel circuito con quattro Alfetta guidate da Nino Farina, Juan Manuel Fangio, Luigi Fagioli e, 
in segno di omaggio alla nazione ospitante, Reg Parnell;
le vetture si piazzarono ai primi quattro posti nelle qualifiche, occupando per intero la prima fila dello schieramento.

L'altra casa automobilistica italiana presente fu la Maserati, che schierò sei vetture portate in gara da tre scuderie diverse: la Scuderia Ambrosiana con David Murray e David Hampshire, l'Officina Alfieri Maserati con Louis Chiron di passaporto monegasco e Joe Fry, per finire con la Enrico Platé dove si distinguevano due piloti dotati di titoli nobiliari, Toulo de Graffenried e Prince Bira; quest'ultimo occupò il quinto posto nella griglia di partenza. Dei 22 iscritti Felice Bonetto della Scuderia Milano sarà l'unico che non riuscirà a qualificarsi.

La Ferrari, invece, preferì non prendere parte alla corsa con Enzo Ferrari che si lamentò con la stampa del limitato ingaggio offertogli dagli organizzatori. Le vetture inglesi erano le tre ERA e le due ALTA. I cinque francesi presenti invece gareggiarono con la Talbot-Lago (con le migliori due vetture che occuparono la seconda fila di partenza) e con due scuderie non manifatturiere. Parecchi corsero come privati e Leslie Johnson si presentò col nome di una scuderia, la Taso Mathieson per la prima e ultima volta.


Silverstone 1950 - Alfa Romeo 158

Alfa Romeo 158 - Nino Farina a Silverstone 1950 


Il Gran Premio di Gran Bretagna del 1950 vinto da Nino Farina su Alfa Romeo, fu il primo round del Campionato Mondiale Piloti della stagione 1950 di Formula 1 e la quinta gara complessiva di quell'annata, dopo il Gran Premio di Pau e il Gran Premio di Sanremo, entrambe vinte da Juan Manuel Fangio, il Richmond Trophy, vinto da Reg Parnell e il Gran Premio di Parigi, vinto da Georges Grignard.

Disputato il 13 maggio sul Circuito di Silverstone nella classica configurazione del 1948, e inoltre designato anche come Gran Premio d'Europa per il 1950, questa prima gara valida per il Campionato Mondiale vede la presenza sulle tribune del re George VI, la regina Elizabeth, la principessa Margaret, Louis Mountbatten e Edwina Ashley.

La scuderia Alfa Romeo si presentò nel circuito con quattro Alfetta guidate da Nino Farina, Juan Manuel Fangio, Luigi Fagioli e, in segno di omaggio alla nazione ospitante, Reg Parnell; le vetture si piazzarono ai primi quattro posti nelle qualifiche, occupando per intero la prima fila dello schieramento.

L'altra casa automobilistica italiana presente fu la Maserati, che schierò sei vetture portate in gara da tre scuderie diverse: la Scuderia Ambrosiana con David Murray e David Hampshire, l'Officina Alfieri Maserati con Louis Chiron di passaporto monegasco e Joe Fry, per finire con la Enrico Platé dove si distinguevano due piloti dotati di titoli nobiliari, Toulo de Graffenried e Prince Bira; quest'ultimo occupò il quinto posto nella griglia di partenza. Dei 22 iscritti Felice Bonetto della Scuderia Milano sarà l'unico che non riuscirà a qualificarsi.

La Ferrari, invece, preferì non prendere parte alla corsa con Enzo Ferrari che si lamentò con la stampa del limitato ingaggio offertogli dagli organizzatori. Le vetture inglesi erano le tre ERA e le due ALTA. I cinque francesi presenti invece gareggiarono con la Talbot-Lago (con le migliori due vetture che occuparono la seconda fila di partenza) e con due scuderie non manifatturiere. Parecchi corsero come privati e Leslie Johnson si presentò col nome di una scuderia, la Taso Mathieson per la prima e ultima volta.




Il weekend del Gran Premio d'Inghilterra si svolge alla metà di luglio 1951. I piloti schierati dalla Ferrari sono Ascari, Villoresi e Gonzalez. Nel Libro delle Corse del 1951 si legge che durante il "Primo Allenamento", corrispondente alle attuali prove libere del venerdì, in questo caso il 12 luglio 1951, il miglior tempo della giornata era stato segnato da Froilan Gonzalez, che aveva girato in 1.43:4, seguito da Fangio e Farina su Alfa Romeo. Le prove del sabato avevano invece visto lo scavalcamento dell'Alfa sulla Ferrari, con il miglior tempo fatto segnare da Juan Manuel Fangio. La griglia di partenza vedeva in prima fila Ascari (Ferrari), Farina (Alfa R.), Fangio (Alfa R.) e Gonzalez (Ferrari), in seconda Bonetto (Alfa R.), Sanesi (Alfa R.) e Villoresi (Ferrari).

Il Gran Premio di Gran Bretagna fu la quinta gara della stagione 1951 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 14 luglio al Circuito di Silverstone. La manifestazione vide la prima vittoria in carriera di José Froilán González su Ferrari (prima vittoria iridata del cavallino), seguito da Juan Manuel Fangio su Alfa Romeo e Luigi Villoresi su Ferrari.

Il Gran Premio d'Inghilterra, disputato il 14 luglio, prevedeva 90 giri e il tracciato misurava 4,649 km, per un totale di 418.421 km. Alla partenza prendeva la testa Bonetto; alla fine del primo giro è ancora in testa, seguito da Gonzalez, Farina, Ascari, Fangio e Villoresi. Al secondo giro Gonzalez assume il comando davanti a Bonetto e manteneva la testa fino alla 9a tornata. Al 10° giro era in testa Fangio e Gonzalez è secondo, e questa situazione permaneva fino al 20esimo giro. Nel corso del 40esimo giro invece le posizioni erano Gonzalez, Fangio, Farina, Ascari, Villoresi. Al 50esimo giro Gonzalez si trovava ancora in testa e amministrava un vantaggio di 1.14 su Fangio, seguito da Ascari, Farina e Villoresi, quinto. Villoresi si ritirava al 57° giro; al 60° Gonzalez si fermava per il rifornimento di carburante (tempo di sosta: 15 secondi), e rientra davanti a Fangio, indietro di 56 secondi. Il vantaggio su Fangio si allungava a circa 1.20:000 e porta alla conclusione con l'ordine di arrivo: Gonzalez, Fangio, Villoresi, Bonetto.

La vittoria della Ferrari in F1 segnava simbolicamente il sorpasso della squadra corse di Maranello nei confronti della grande rivale, l'Alfa Romeo, dove Enzo Ferrari aveva lavorato per vent'anni. Enzo Ferrari ricevette la notizia per telefono con molto ritardo, mentre si trovava solo nel suo ufficio; il giorno dopo un telegramma del presidente di Alfa Romeo inorgogliva ancor di più Ferrari per quella vittoria tanto agognata.



Alberto Ascari vince - Circuito di Silverstone - 1953

 La stagione 1953 del Ca Lampionato mondiale FIA è stata, nella storia della categoria, la 4a ad assegnare il Campionato Piloti.
 È iniziata il 18 gennaio ed è terminata il 13 settembre, dopo 9 gare
. Il titolo mondiale piloti è andato per la seconda volta all'italiano Alberto Ascari.


NEL 1953 SI RIPETE ANCORA LO STESSO TEMA DELL'ANNO PRECEDENTE E ASCARI DOMINA, QUESTA VOLTA PERÒ VIENE CONTRASTATO LEGGERMENTE DAI SUOI COMPAGNI DI SQUADRA HAWTHORN E FARINA CHE VINCONO UNA GARA A TESTA.

 

IL RIENTRANTE FANGIO SEPPUR SU UNA RECALCITRANTE MASERATI, RIESCE A VINCERE IL G.P. D'ITALIA, ULTIMA PROVA DEL CAMPIONATO DI QUELL'ANNO, LA QUALE INSIEME AD INDIANAPOLIS COSTITUIRANNO LE UNICHE DUE SCONFITTE DELLA FERRARI 500, UNA VETTURA CHE NON VENNE PIÙ EGUAGLIATA NEI RISULTATI OTTENUTI PER OLTRE 30 ANNI. LA STESSA FERRARI NON RIUSCIRÀ PIÙ A RIPETERE QUESTI PRODIGIOSI RISULTATI NELL'ARCO DELLA SUA STORIA.

AD INDIANAPOLIS SI REGISTRANO PURTROPPO I PRIMI DUE INCIDENTI MORTALI: CHET MILLER DURANTE LE PROVE DI QUALIFICAZIONE, CARL SCARBOROUGH DURANTE LA CORSA.

 

ASCARI È IL PRIMO PILOTA A VINCERE IL SECONDO TITOLO MONDIALE (TRA L'ALTRO ANCHE DI SEGUITO). 

INOLTRE EGLI È ANCHE IL PRIMO PILOTA CHE VINCE IL TITOLO STANDO IN TESTA ALLA CLASSIFICA DALL'INIZIO ALLA FINE. 

 


Gran Premio di Gran Bretagna 1954

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1954 fu la quinta gara della stagione 1954 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 17 luglio sul Circuito di Silverstone. La manifestazione vide la seconda ed ultima vittoria in carriera di José Froilán González su Ferrari, seguito dal compagno di squadra Mike Hawthorn e dal giovane Onofre Marimon su Maserati, al primo podio in carriera.

Le Mercedes non riuscirono a replicare il successo conseguito a Reims, anche se Fangio stabilì il giro più veloce di sempre a Silverstone, abbattendo la barriera delle 100 mph con una media di 100,35 mph.

Sette piloti fecero segnare il tempo più veloce in gara a 1'50.0, dividendosi il punto in palio.

È stato il Gran Premio di debutto in Formula 1 per la Vanwall.

Da segnalare la gara di Onofre Marimon: costretto a partire dal fondo dello schieramento a causa del ritardo nell'arrivo delle Maserati a Silverstone, conclude al terzo posto, riuscendo a risalire dal 28º al 6º posto nel corso del primo giro; si tratta rispettivamente del secondo maggior numero di posizioni guadagnate in un Gran Premio (25) e del maggior numero di posizioni guadagnate in un solo giro (22) da parte di un pilota nella storia della Formula 1 (500 Miglia di Indianapolis esclusa). Il compagno e connazionale Roberto Mieres, partito 32° e arrivato 6° stabilisce in questa stessa gara il record assoluto in questa speciale classifica, con un totale di 26 posizioni acquis
  • 2ª e ultima vittoria per José Froilán González - 2º e ultimo podio per Onofre Marimon 
  • 1º giro più veloce per Stirling Moss
  • 1° e unico giro più veloce per Onofre Marimon - 1º giro più veloce per Mike Hawthorn 
  •  1° e unico giro più veloce per Jean Behra
  • 1º Gran Premio per Clemar Bucci, Horace Gould, Leslie Marr e Ron Flockhart
  • 1° e unico Gran Premio per Don Beauman, John Riseley-Prichard, Leslie Thorne e Bill Whitehouse
  • Ultimo Gran Premio per Reg Parnell, Peter Whitehead, Eric Brandon e Alan Brown


Gran Premio di Gran Bretagna 1955





Il Gran Premio di Gran Bretagna 1955 fu la sesta gara della stagione 1955 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 16 luglio sul Circuito di Aintree. La manifestazione vide la prima vittoria in carriera di Stirling Moss su Mercedes, seguito a poca distanza dai compagni di squadra Juan Manuel Fangio e Karl Kling.

Il Gran Premio ha visto il debutto del futuro tre volte Campione del Mondo Jack Brabham; qualificatosi all'ultimo posto, l'australiano risale in gara fino alla 12ª posizione, prima di ritirarsi per un guasto al motore.

Pur mancando ancora quattro gare alla fine del campionato, la successiva cancellazione dei Gran Premi di Germania, Svizzera e Spagna rese quello britannico il penultimo della stagione. Per questo motivo, Fangio si laureò per la terza volta Campione del Mondo di Formula 1 con una gara di anticipo sulla fine del Campionato



Alfonso de Portago su Ferrari GP di Gran Bretagna 1956

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1956 fu la sesta gara della stagione 1956 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 14 luglio sul Circuito di Silverstone.

La corsa vide la vittoria di Juan Manuel Fangio su Ferrari, seguito dalla coppia Alfonso de Portago-Peter Collins 
e da Jean Behra.




Gran Bretagna 1956 - Insegnante con i propri alunni  in visita al paddock di Silverstone



Gran Premio di Gran Bretagna 1957
i
La Vanwall  vincitrice del Gran Premio prima della partenza

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1957 fu la quinta gara della stagione 1957 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 20 luglio sul Circuito di Aintree.
La corsa vide la vittoria di Stirling Moss e Tony Brooks (prima in carriera per Brooks), che si avvicendarono alla guida di una Vanwall, seguiti dall'italiano Luigi Musso e dal britannico Hawthorn, entrambi su Ferrari.





Gran Premio di Gran Bretagna 1958

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1958 fu la settima gara della stagione 1958 del Campionato mondiale di Formula 1, 
disputata il 19 luglio sul Circuito di Silverstone.

La corsa vide la vittoria di Peter Collins su Ferrari 246, seguito dal compagno di scuderia Mike Hawthorn e dalla Cooper di Roy Salvadori.

Il collaudatore Martino Severi prova
la Dino 156 F2 nei pressi di Modena.
A destra, seduto sul muretto,
 Enzo Ferrari.
Cliff Allison prova la 256 F1
 sulla pista junior di Monza
Una 256 F1 ferma ai box dell'areautodromo
di Modena

Ferrari 246 F1 del 1958



Gran Premio di Gran Bretagna 1960

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1960 si è svolto domenica 16 luglio 1960 sul circuito di Silverstone. La gara è stata vinta da Jack Brabham
 seguito dai due piloti della Lotus John Surtees e Innes Ireland.







6a vittoria per Jack BRABHAM - 1o podio per John SURTEES - 1o migliore giro per Graham HILL
  • 2º titolo Mondiale per la Cooper - 12° vittoria per la Cooper - 30° podio per la Cooper - Ultimo Gran Premio per la Aston Martin


Gran Premio di Gran Bretagna 1962

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1962 si è svolto domenica 21 luglio 1962 sul circuito di Aintree. La gara è stata vinta da Jim Clark su Lotus, seguito da John Surtees su Lola e da Bruce McLaren su Cooper.


Gran Premio di Gran Bretagna 1963

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1963 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 20 luglio 1963 sul circuito di Silverstone.
La gara fu vinta da Jim Clark, alla guida di una Lotus - Climax.
1963 Silverstone passaggio di  Dan Gurney su Brabham BT7 Climax.


Griglia di partenza 1.J.Clark - 2. D.Gurney - 3.G.Hill - 4. J. Brabham

Al via Clark scivolò in quinta posizione, sopravanzato da Brabham, Gurney, McLaren e Graham Hill, ma in poche tornate il pilota scozzese riguadagnò la testa della corsa, staccando rapidamente gli inseguitori. Alle sue spalle, McLaren si ritirò per un guasto al motore, mentre Gurney sopravanzò Brabham; il pilota australiano mantenne la terza posizione fino al 28º passaggio, quando anche sulla sua vettura il motore cedette.

Hill e Surtees lottarono tra loro per tutta la gara, superandosi più volte; al 60º passaggio, quando Gurney si ritirò per un problema al motore, i due passarono rispettivamente al secondo e terzo posto. Il loro duello si risolse solo all'ultima tornata, quando Surtees ebbe la meglio sul rivale, rimasto senza benzina, tagliando il traguardo in seconda posizione dietro a Clark. Hill chiuse comunque sul gradino più basso del podio, precedendo Ginther, Bandini e Hall.
Jim Clark  consegue ancora una vittoria a Silverstone dove non ci fu veramente storia:
 Clark girò in tempi straordinari sia in qualifica che in gara, devastando psicologicamente i suoi avversari.




Gran Premio di Gran Bretagna 1965

Gran Premio di Gran Bretagna 1965  quinta gara della stagione 1965 del Campionato mondiale di Formula 1,
 disputata il 10 luglio sul Circuito di Silverstone.
1965 Silverstone - Graham Hill (BRM P261)





Vince Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Graham Hill su BRM e da John Surtees su Ferrari.


  • 17° vittoria per Jim Clark - 20° podio per Graham Hill - 50º Gran Premio per Dan Gurney
  • 1° e unico Gran Premio per John Rhodes, Brian Gubby e Alan Rollinson


  • 22° vittoria per la Lotus - 10º giro più veloce per la BRM - 38° vittoria per il motore Climax



Gran Premio di Gran Bretagna 1966


Il Gran Premio di Gran Bretagna 1966 fu una gara di Formula 1, disputatasi il 16 luglio 1966 sul Circuito di Brands Hatch. Fu la quarta prova del mondiale 1966 e vide la vittoria di Jack Brabham su Brabham-Repco, seguito da Denny Hulme e da Graham Hill. Al gran premio non parteciparono le Ferrari.




In 67 edizioni, il Gran Premio di Gran Bretagna è stato ospitato nella sua storia da tre diverse sedi. Comanda chiaramente Silverstone, con 50 edizioni ospitate, seguita da Brands Hatch, con 12, e da Aintree, con 5. I piloti più vincenti nella storia di questo evento sono Jim Clark ed Alain Prost, entrambi con 5 successi;ma lo 'Scozzese Volante' fa meglio nel complesso, assommando anche 5 pole position, 5 podi totali e 2 giri record, contro una pole, 2 giri record e 7 podi totali del francese.



Il dominio inglese e il record di Jim Clark

Se la prima edizione del Gran Premio di Gran Bretagna è stata un vero e proprio trionfo italiano, quelle successive hanno visto i sudditi
 di sua Maestà prendersi la rivincita con gli interessi: dal 1962 al 1967, infatti, sul gradino più alto del podio sono saliti solo piloti britannici. Nel 1962, nella gara corsa sulla pista di Aintree fu Jim Clark a trionfare. L'anno dopo cambiò la pista, ma non il protagonista con l'inglese a ribadire la superiorità sua e dei connazionali Surtees e Hill. Jim Clark vinse anche le edizioni del 1963 e del 1964 trionfando poi anche in quella del 1967 e diventando così il pilota più vincente nella storia del Gp di Gran Bretagna.


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Jim Clark, durante il vittorioso Gran Premio di Gran Bretagna 1967.
Lo scozzese ha ottenuto 5 pole e 5 vittorie nella gara di casa





1969 Silverstone - Team Lotus al lavoro lavorano su una delle Lotus 49B


Gran Premio di Gran Bretagna 1969

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1969, XXII RAC British Grand Prix e sesta gara del campionato di Formula 1 del 1969, si è svolto il 19 luglio
sul circuito di Silverstone ed è stato vinto da Jackie Stewart su Matra-Ford Cosworth


Matra MS80

Il telaio monoscocca della vettura venne disegnato dal progettista della Matra Bernard Boyer, e al suo interno vi fu inserito il propulsore 8 cilindri Ford Cosworth DFV. Tale propulsore veniva gestito da un cambio a cinque marce Hewland. Il corpo vettura inglobava nei lati i serbatoi del carburante, allargando di molto l'auto.


La vettura, nella stagione 1969, venne pilotata da Jackie Stewart, mentre il team veniva gestito da Ken Tyrrell. Con quest'auto, il pilota inglese riuscì a vincere i gran premi di Gran Bretagna, di Spagna, d'Olanda, di Francia e d'Italia, conquistando in questo modo sia il titolo costruttori che quello piloti.





10° vittoria per Jackie Stewart - 8° vittoria per la Matra
  • 21° vittoria per il motore Ford Cosworth - 20° pole position per il motore Ford Cosworth - 20º giro più veloce per il motore Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna 1970

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1970, XXIII RAC British Grand Prix e settima gara del campionato di Formula 1 del 1970, si è svolto il 18 luglio sul Circuito di Brands Hatch ed è stato vinto da Jochen Rindt su Lotus-Ford Cosworth.
Così come già accaduto nel GP di Monaco, anche in questa gara Jochen Rindt befferà Jack Brabham all'ultimo giro: a 12 giri dal termine l'australiano sorpassa l'austriaco e a una tornata dal termine ha ben 15 secondi di vantaggio, ma a poche curve dalla conclusione rimane senza benzina e viene nettamente superato dal rivale.


Gran Premio di Gran Bretagna 1973

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1973, XXVI John Player British Grand Prix e nona gara del campionato di Formula 1 del 1973, si è svolto il 14 luglio sul circuito di Silverstone ed è stato vinto da Peter Revson su McLaren-Ford Cosworth.


Ronnie Peterson Lotus-Ford 

Dopo il semaforo verde Jackie Stewart esegue una partenza magistrale e, dal 4º posto, riesce a issarsi in testa; alle sua spalle però Scheckter va in testacoda sul curvone che immette sul rettilineo del traguardo, picchia contro il muretto e torna in pista. La carambola che ne segue è drammatica, con 10 macchine coinvolte, tutte costrette al ritiro.

Chi ne paga le conseguenze maggiori è Andrea De Adamich, che si frattura entrambe le gambe e deve dire addio alla F1: i medici gli somministrano morfina e lo tirano fuori dall'abitacolo dopo 52 interminabili minuti. La gara, a causa di questo incidente, viene fermata e fatta ripartire da capo con sole 18 vetture in griglia visti gli 11 ritirati.

Peterson riscatta dalla pole e tiene il comando seguito da Lauda e il solito Stewart. Lo scozzese passa l'austriaco e prova l’attacco allo svedese che però chiude la porta e lo costringe ad andare sull’erba: danneggerà così la sua monoposto e finirà la gara 10°, peggior piazzamento della stagione per lui. Dopo il ritiro di Lauda, la lotta per la vittoria è tra Peterson, Hulme, Hunt e Revson. 
LOUIS ARMSTRONG ~ When You`re Smilin`~

La spunta l’americano, al primo successo in carriera, che con la sua McLaren precede lo svedese e il compagno di squadra. Hunt, al primo giro veloce in F1, chiude quarto con la Hesketh. Punti iridati anche per Cévert e Reutemann, che approfittano del ritiro di Emerson Fittipaldi per giungere in 5ª e 6ª posizione.


Gran Premio di Gran Bretagna 1975

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1975 è stata la decima prova della stagione 1975 del Campionato mondiale di Formula 1.

Si è corsa sabato 19 luglio 1975 sul Circuito di Silverstone. La gara è stata vinta dal brasiliano Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del quattordicesimo ed ultimo successo in carriera. Ha preceduto sul traguardo il brasilianoCarlos Pace su Brabham-Ford Cosworth e il sudafricano Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth.

La corsa venne interrotta dopo 56 dei 67 giri previsti a causa dell'arrivo di una forte pioggia che aveva comportato 
innumerevoli uscite di pista da parte dei concorrenti.


Silverstone 1975 - Il Principe Filippo
 in visita al Gran Premio di Gran Bretagna 
Ronnie Peterson a Silverstone con la Lotus.


Emerson Fittipaldi, vincitore della gara,
 qui impegnato alla guida della sua vettura

Nella solita alternanza con il Circuito di Brands Hatch, Silverstone tornò ad ospitare il Gran Premio di Gran Bretagna, per la quindicesima volta nella storia del mondiale.

Una nuova chicane (per ragioni di sicurezza) venne prevista alla curva Woodcote. Vennero utilizzati anche nuovi box, con l'inaugurazione avvenuta in occasione dell'International Trophy, corso ad aprile. Si sperimentò anche un sistema di partenza con semaforo al posto del tradizionale via libera dato con la bandiera nazionale.

La Penske affidò a Mark Donohue una March (acquistata per 20.000 sterline), al posto della monoposto costruita in proprio. La March provò sulla vettura di Vittorio Brambilla due alettoni di circa 30 cm, posti dietro a ciascuna delle ruote posteriori. Tale soluzione venne contestata da altre scuderie ma i commissari di gara la reputarono corretta.

La BRM decise di non prendere parte al gran premio visti gli scarsi risultati recenti, nel tentativo di migliorare la sua competitività.

Dopo l'abbandono di Jacky Ickx, la Lotus, la scuderia di Colin Chapman affiancò a Ronnie Peterson due piloti britannici all'esordio nel mondiale: Jim Crawford e Brian Henton. Fece il suo esordio anche un altro pilota locale, Dave Morgan, sulla seconda Surtees. Per lui questo fu l'unico gran premio valido per il mondiale a cui prese parte.

Il tedesco Hans-Joachim Stuck, che mancava dal GP degli USA 1974, trovò un ingaggio con la terza March.

La Williams ingaggiò Ian Ashley, ma l'indisponibilità di motori non permise al britannico di prendere parte alle prove. Si rividero sia la Maki sia la Lyncar (con al volante il neozelandese John Nicholson) che non si era qualificata nell'edizione del 1974. All'Ensign tornò Roelof Wunderink che affiancò van Lennep, che però non prese parte alle prove.

Graham Hill annunciò il suo ritiro definitivo dalle corse, dopo 175 gran premi di Formula 1 corsi (all'epoca numero record), con 14 vittorie, 13 pole e 10 giri veloci, nonché 6 vittorie in gare non valide per il campionato. Hill aveva conquistato il titolo di campione del mondo nel 1962 e 1968, una 500 Miglia di Indianapolis e una 24 Ore di Le Mans, unico pilota a riuscire in tale impresa.



Embassy Hill

1975 Silverstone - Tony Brise (Embassy Racing), chiacchera con Graham Hill nuovo proprietario del team

L'Embassy Hill è stata un costruttore britannico di Formula 1. Scuderia fondata dal bicampione del mondo Graham Hill si iscrisse per la prima volta al campionato 1973 con il nome Embassy Racing utilizzando una Shadow e, l'anno successivo una Lola derivata dalla formula 5000, facendo segnare anche un punto nel Gran Premio di Svezia (punto assegnato al costruttore Lola).

Nella stagione 1975 fece debuttare una vettura di sua costruzione, anche se derivata da il modello Lola T370, al Gran premio del Sud Africa con Rolf Stommelen che chiuse settimo. Il debutto ufficiale della Embassy Racing with Graham Hill con una propria vettura, denominata GH1, si ebbe nel successivo Gran Premio di Spagna dove gareggiarono per il team François Migault e Rolf Stommelen. Proprio quando il pilota tedesco era in testa al Gran Premio, la perdita dell'alettone provocò la sua uscita di pista con l'uccisione di quattro spettatori. Nel Gran premio di Montecarlo proprio Graham Hill tentò di qualificarsi, ma senza fortuna. Questo gli fece prendere la decisione di ritirarsi dall'attività di pilota, per concentrarsi sulla gestione della squadra.

Sostituito Stommelen con Tony Brise (pupillo di Hill), la scuderia riuscì ad ottenere i suoi primi punti iridati al Gran Premio di Svezia proprio con Brise che arrivò sesto. Successivamente, il futuro campione del mondo Alan Jones, conquistò un ottimo quinto posto nel Gran Premio di Germania disputato al Nürburgring. L'incidente aereo in cui morì Graham Hill, assieme al pilota Tony Brise, determinò la chiusura della scuderia.



Al via si portò in testa Carlos Pace, che sfruttò il lato "gommato" della pista, portandosi davanti a Pryce; stessa sorte per Niki Lauda, passato dal compagno di scuderia Clay Regazzoni. Dietro ai primi quattro, al termine della prima tornata, vi erano James Hunt, Jody Scheckter, Mario Andretti e Emerson Fittipaldi. Nel secondo giro Hunt passò Scheckter alla Copse, mentre Fittipaldi superò Andretti, autore di un errore alla Beckett's. Quattro giri dopo l'italoamericano cedette un'altra posizione, questa volta a Tony Brise.

Le Ferrari erano molto veloci, tanto che Regazzoni al giro 9 passò Pryce e, pochi giri dopo, si trovò in testa, dopo aver passato anchePace. Nelle retrovie Brise, ormai vicino a Hunt (settimo), cercò di attaccarlo, ma arrivò lungo e fu autore di un'escursione che gli forò uno pneumatico, costringendolo a una fermata ai box. Mario Andretti, nel tentativo di difendersi da Jean-Pierre Jarier sbagliò anche lui la frenata alla Woodcote, spiattellando le gomme. Ciò costò anche lui una fermata ai box, che lo fece passare dalla decima alla 21ª posizione.

Ora la classifica vedeva in testa Regazzoni, seguito da Pace, Pryce, Lauda, Scheckter e Fittipaldi e Hunt. Le nuovole fecero capolino sul circuito, annunciando pioggia. Al giro 16, intanto, Pryce passò Pace e si installò in seconda posizione. Al 18º giro un primo scroscio d'acqua colpì la zona delle curve Club e Stowe. La situazione non venne segnalata a Regazzoni, che si girò alla Stowe, toccò le barriere, ripartì, ma dovette fermarsi ai box per sostituire le gomme e l'alettone posteriore. L'elvetico ripartì ventunesimo.

Jody Scheckter invece sfruttò bene l'arrivo della pioggia, passando sia Lauda che Pace che Pryce nel volgere di pochi giri, portandosi in prima posizione. Al 22º sia Niki Lauda che Scheckter andarono ai box per montare gomme da bagnato. Alla Scuderia Ferrari però non fissarono bene lo pneumatico che subì così una foratura lenta che costrinse l'austriaco a un nuovo stop il giro successivo. Ora la classifica veniva guidata da Pace, seguito da Emerson Fittipaldi e James Hunt.

I tre di testa decisero di non cambiare le coperture, ma dalla retrovie rispuntò velocissimo Scheckter che riuscì a riprendersi la testa della gara, con una serie di sorpassi. Fittipaldi, nel tentativo di resistere al sudafricano, sbagliò frenata e perse due posizioni. Ora dietro a Scheckter si trovava Pace, seguito da James Hunt, Jochen Mass e Fittipaldi. Anche Pace fu autore di un errore di guida che consentì il sorpasso sia a Hunt che Mass.

La pioggia però era cessata, le traiettorie si erano asciugate, tanto che Mario Andretti decise di montare nuovamente le gomme slick. Nei giri seguenti Mass passò Hunt e Fittipaldi fece lo stesso con Pace. Al 30º giro Jean-Pierre Jarier, che montava gomme da bagnato, superò ben quattro piloti (Pace, Fittipaldi, Hunt e Mass) portandosi addirittura secondo, dietro al solo Jody Scheckter. Col pit stop di quest'ultimo Jarier trovò la cima della classifica. Ciò per due giri: infatti al giro 35 anche Jarier andò al cambiogomme, dando il via libera a James Hunt.

Dietro all'inglese della Hesketh si trovavano ora Emerson Fittipaldi, Carlos Pace, Jean-Pierre Jarier, Jody Scheckter, Jochen Mass, Mark Donohue e Vittorio Brambilla. Al giro 36 Mass fu autore di un testacoda che lo relegò in ottava posizione, mentre Scheckter passò Jarier che, poco dopo, fu anch'esso autore di un errore, che dette via libera a Mark Donohue e Vittorio Brambilla (ora quinto e sesto rispettivamente).

Hunt manterrà la testa della gara fino al giro 42, quando la rottura di uno scarico fece perdere potenza alla sua monoposto che verrà passata da quella di Fittipaldi. Nello stesso giro Brambilla sfruttò un errore di Donohue, ponendosi in quinta posizione. Un giro seguente anche Pace passò Hunt, sempre in difficoltà. Al 51º girò fu il turno di Jody Scheckter nel passare Hunt. Brambilla "restituì", di fatto, la posizione a Mark Donohue, con un errore in fase di doppiaggio.

Hunt manterrà la testa della gara fino al giro 42, quando la rottura di uno scarico fece perdere potenza alla sua monoposto che verrà passata da quella di Fittipaldi. Nello stesso giro Brambilla sfruttò un errore di Donohue, ponendosi in quinta posizione. Un giro seguente anche Pace passò Hunt, sempre in difficoltà. Al 51º girò fu il turno di Jody Scheckter nel passare Hunt. Brambilla "restituì", di fatto, la posizione a Mark Donohue, con un errore in fase di doppiaggio.

Attorno al 55º giro la pioggia fece la sua ricomparsa sul tracciato, tanto che Emerson Fittipaldi decise di rientrare ai box per montare nuovamente le gomme da bagnato. La curva Club divenne un vero e proprio "cimitero" di vetture in cui andarono a sbattere, uno dopo l'altro, Carlos Pace, Jody Scheckter, John Nicholson, Brian Henton, Dave Morgan, James Hunt e Wilson Fittipaldi. Questa situazione fu estremamente pericolosa per i commissari che non potevano intervenire in sicurezza per aiutare i piloti a uscire dalle vetture, rischiando di essere investiti da qualche altra monoposto. Anche alla Stowe si verificò una situazione simile, con le uscite di pista di Donohue, Mass, Watson e Depailler.
La direzione di gara decise di sospendere la gara. Vincitore fu Emerson Fittipaldi, per la 14ª e ultima volta in una gara del mondiale, classificato, con un giro di vantaggio, su Carlos Pace e Jody Scheckter.



Gran Premio di Gran Bretagna 1977

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1977 è stata la decima prova della stagione 1977 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa sabato 16 luglio 1977 sul Circuito di Silverstone. La gara è stata vinta dal britannico James Hunt, su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo l'austriaco Niki Lauda su Ferrari e lo svedese Gunnar Nilsson su Lotus-Ford Cosworth. La gara fu anche valida come Gran Premio d'Europa. Nelle prequalifiche il pilota britannico David Purley fu vittima di un grave incidente.

Nella solita alternanza tra autodromi britannico fu il turno del Circuito di Silverstone nell'ospitare il gran premio nazionale, per la sedicesima volta nella storia del mondiale di Formula 1.

La gara vide l'esordio effettivo per la Renault. La casa transalpina, che non aveva mai preso parte a nessun gran premio di F1, ma aveva partecipato negli anni cinquanta a delle edizioni della 24 Ore di Le Mans, presentò il modello RS01. Era spinto, per la prima volta per una vettura di Formula 1, da un motore turbo V6, da 1.500 cm³. I motori sovralimentati era ammessi da sempre in Formula 1 ma non erano stati utilizzati da molto tempo (gli ultimi risalivano agli anni cinquanta ed erano sovralimentati da un compressore), in quanto si considerava troppo sfavorevole il rapporto di cilindrata ammessa, rispetto a quanto concesso ai motori a pressione atmosferica. L'altra novità sulla vettura francese fu l'esordio degli pneumatici radiali forniti dalla Michelin. Il gommista transalpino, anch'esso all'esordio nella Formula 1, aveva ottenuto ottimi risultati sia nelle gare di durata, con vittorie alla 24 Ore di Le Mans, che nel Motomondiale (nel 1976 aveva vinto il titolo in 125cc, 250cc, 350cc e 500cc).

Vi fu anche l'unica apparizione nel mondiale per la McGuire, un costruttore britannico, che utilizzava una Williams FW04 modificata e denominata McGuire BM1.

La McLaren fornì il modello M26 anche a Jochen Mass, mentre utilizzò il più desueto M23 quale terza vettura ufficiale, affidata a Gilles Villeneuve. La Wolf impiegò nuovamente la WR1.

Alla partenza James Hunt venne passato da John Watson, Niki Lauda e Jody Scheckter. Dietro all'inglese della McLaren si trovarono le due Lotus di Gunnar Nilsson e Mario Andretti e le due altre McLaren di Gilles Villeneuve e Jochen Mass. Al sesto giro Andretti passò il compagno di scuderia Nilsson.

Hunt riconquistò una posizione al settimo giro, passando Scheckter, mentre al decimo giro un problema al motore costrinse Villeneuve a una sosta, che gli fece perdere due giri. La rimonta del britannico della McLaren proseguì al giro 23 quando riuscì a passare Niki Lauda alla Copse. L'austriaco scontava un piccolo problema all'impianto frenante. La classifica vedeva perciò in testa sempre John Watson, seguito da Hunt, Lauda, Scheckter, Andretti, Nilsson e Jochen Mass.

Hunt si avvicinò rapidamente al battistrada Watson, che con la sua Brabham, spinta da un motore Alfa Romeo, riusciva a distanziare sul rettilineo la più agile vettura di Hunt. Al cinquantesimo giro Watson fu costretto a fermarsi ai box per un guasto all'impianto di alimentazione (si era rotta la pompa che aspirava la benzina): questo consentì a James Hunt di trovarsi in testa alla gara.

Gunnar Nilsson, tre giri dopo, passò il suo compagno di scuderia Andretti, che scontava dei problemi all'impianto di alimentazione. Nilsson si portò alle spalle di Scheckter, che fuse il suo motore al giro 59, ritirandosi. Dopo i ritiri di Watson e Scheckter entrarono in zona punti Jochen Mass e Hans-Joachim Stuck. Al giro 65 fu il turno del ritiro anche per Mario Andretti.

James Hunt vinse per l'ottava volta nel mondiale, precedendo sul podio Niki Lauda e Gunnar Nilsson, che si avvicinò all'austriaco nelle ultime fasi di gara. Hunt conquistò anche per l'ottava volta il giro veloce in gara.



Gran Premio di Gran Bretagna 1983

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1983 sul è stata la nona prova della stagione 1983 del Campionato mondiale di Formula 1.
Si è corsa sabato 16 luglio 1983Circuito di Silverstone. La gara è stata vinta dal francese Alain Prost su Renault; per il vincitore si trattò dell'ottavo
successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il brasiliano Nelson Piquet su Brabham-BMW e il francese Patrick Tambay su Ferrari.
Prost, il francese che divenne Re d'Inghilterra

La Honda rientrò nel mondiale di F1 (da cui mancava dal Gran Premio del Messico 1968), quale fornitrice dei motori per il team Spirit, anch'esso esordiente nel mondiale. La casa nipponica preparò un motore turbo, denominato RA163, V6 da 1.500 cm³. La scuderia britannica fece esordire il suo primo modello, la 201C, derivata da una vettura di Formula 2, con cui la casa aveva corso il campionato di F2 1982. La vettura era stata utilizzata già nella Race of Champions, gara non titolata, disputata in primavera, a Brands Hatch. In realtà il modello che disputò il gran premio era fortemente modificato, rispetto alla versione che aveva debuttato ad aprile.

La Scuderia Ferrari presentò una nuova vettura la "126 C3", disegnata da Harvey Postlethwaite. Fu la prima Ferrari con monoscocca in fibra di carbonio e ma mantenne meccanica, sospensioni e aerodinamica della 126C2 (anche se un'aerodinamica con il radiatori a "freccia" era stata sperimentata, ma scartata per problemi di raffreddamento). Alcuni notarono la somiglianza con la Brabham BT52, tantò che venne soprannominata la Brabham rossa. La scuderia italiana, per premunirsi da guasti, portò in Inghilterra anche due vetture del vecchio modello.


La Scuderia Ferrari fece esordire
nel GP di Silverstone la nuova 126 C3.
Anche la Lotus mandò in pista la sua nuova vettura, la Lotus 94T; realizzata in sei settimane, sotto la guida di Gérard Ducarouge, dopo il suo allontanamento dell'Alfa Romeo. La vettura era spinta da un motore turbo della Renault, che così sostituiva il motore a pressione atmosferica Ford Cosworth DFY, montato ancora sulla Lotus 92 di Nigel Mansell. La nuova monoposto s'ispirava alla Lotus 91, ma le sospensioni anteriori riprendevano quella della 92, mentre quelle posteriori erano totalmente nuove. La parte bassa della vettura era ispirata alle forme della Renault, mentre la parte alta era simile all'Alfa Romeo 183T, disegnata dallo stesso Ducarouge. Elio de Angelis, pilota della scuderia britannica, confidò che il nuovo modello potesse abbassare di due secondi il tempo sul giro, rispetto a quello fatto segnare dal modello precedente. La Lotus godette anche di nuovi pneumatici, portati dalla Pirelli.


Nuova versione della FA1/E per l'Osella. Sostituì le due vetture usate fino a quel momento: la FA1/D, a motore Ford Cosworth, usata da Corrado Fabi, e la prima versione della FA1/E (telaio vecchio e motore Alfa Romeo) usata da Ghinzani. Anche la Brabham presentò la versione B della BT52: la parte anteriore fu legata da baffi aerodinamici ai dei flap, mentre quella posteriore risultava più bassa e bombata. Curiosamente i colori della vettura vennero modificati: le parti prima dipinte in bianco, vennero dipinte in blu, e viceversa. Venne modificata anche l'Alfa Romeo 183T, con una riduzione del serbatoio, nuove sospensioni anteriori, e dei nuovi wastegate per il turbo. La Renault modificò il suo motore, con lo spostamento laterale dei tubi di scarico: la motivazione addotta fu quella di evitare dei surriscaldamenti, anche se la scuderia transalpina temeva che la precedente posizione degli stessi potesse scatenare delle proteste, principalmente da parte della Brabham. Sulla Ligier di Jean-Pierre Jarrier venne montato, per la prima volta, il nuovo Ford Cosworth DFY, che già motorizzava diverse vetture dello schieramento.

Altre modifiche minori vennero presentate sulla McLaren MP4/1, sull'Arrows A6, sulla Toleman TG183 e sulla RAM 01. La McLaren posticipò ad altra gara l'esordio dei motori turbo della TAG-Porsch

Se è Jim Clark il pilota inglese più vincente sulla pista, il pilota di Sua Maestà deve condividere il record con un altro collega che risponde al nome di Alain Prost. Il francese, infatti, è riuscito a tagliare per primo il traguardo in 5 edizioni del Gran Premio di Gran Bretagna anche se l'impresa più memorabile è quella del 1990. Prost aveva già 3 successi all'attivo, ottenuti nel ’83-’85-‘89, e si presenta al via al volante della Ferrari, ma senza avere i favori del pronostico; nonostante due vittorie consecutive in testa alla classifica c'è Ayrton Senna che guida con 3 punti di vantaggio sul rivale. Nelle prime fasi della corsa il duello è tra Mansell e Senna ma il brasiliano va largo nell'erba alla prima curva e deve rientrare ai box lasciando strada proprio all'inglese che però non riesce a frenare la rimonta del pilota del Cavallino che va a vincere prendendosi la testa del mondiale.
 L'ultima vittoria, quella del record, arriverà poi nel 1993 al volante della Williams.


Gran Premio di Gran Bretagna 1984

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1984 è stata la decima prova della stagione 1984 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 22 luglio 1984 sul Circuito di Brands Hatch. La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su McLaren-TAG Porsche; per il vincitore si trattò del ventiduesimo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il britannico Derek Warwick su Renault e il brasiliano Ayrton Senna su Toleman-Hart.

Prima del via i commissari tecnici della federazione scoprirono sul fondo delle Tyrrell dei fori illegali, che dovettero essere coperti prima del via. Keke Rosberg dovette affrontare la gara col muletto, a causa di un problema alla pressione della pompa della benzina.

Alla partenza Nelson Piquet mantenne il comando, seguito da Alain Prost, Elio De Angelis e Niki Lauda. L'austriaco passò De Angelis alla Druids, mentre, alla curva Graham Hill Riccardo Patrese perse il controllo della sua Alfa Romeo, per evitare la vettura di Jacques Laffite, mettendola di traverso; il padovano recuperò il controllo della vettura, ma il compagno di team Eddie Cheever fu costretto a rallentare di colpo, e venne a sua volta centrato da Philippe Alliot. La RAM del francese si alzò da terra, dopo aver colpito la Tyrrell di Stefan Johansson. Jo Gartner, che non trovò lo spazio, perse la sua Osella e andò a sbattere contro un muro di gomme. Alliot, Johansson e Gartner furono costretti all'abbandono.

La corsa continuò con Piquet al comando, capace di allungare sul dritto, mentre nel misto doveva difendersi da Prost, penalizzato da una scelta di gomme infelice, che portava al sovrasterzo. Al secondo giro Lauda superò De Angelis, portandosi al terzo posto. Al decimo giro Piquet venne passato prima da Prost (alla Paddock Hill) e poi da Lauda (alla Druids). Il brasiliano rientrò subito ai box per cambiare le gomme. Poco dopo Jonathan Palmer uscì di pista, alla Clearways, a causa di un guasto allo sterzo. Il pilota uscì indenne, ma la gara venne sospesa per permettere di sistemare la barriera danneggiata. La gara ripartì, ma la classifica sarebbe stata stilata per somma di tempi, con prima parte determinata sulla base dell'undicesimo giro, quando Piquet era ancora davanti alle due McLaren. Questa decisione fece infuriare Prost, che accusò i commissari di favorire Piquet, su pressione di Bernie Ecclestone. Il gran premio veniva ridotto a 71 giri.

Il gran premio ripartì con Piquet, davanti a Prost, Lauda, Warwick, De Angelis, Senna, Alboreto e Tambay. Malgrado qualche riparazione non poterono prendere parte alla seconda partenza né Keke Rosberg, né Teo Fabi, ritirati nella prima parte di gara, mentre a Manfred Winkelhock furono i commissari a non permettere di riprendere il gran premio.

Alla ripartenza Alain Prost passò subito Piquet, che dovette anche difendersi da Lauda. Tambay prese subito una posizione ad Alboreto. Il pilota dellaFerrari cedette poi a Ayrton Senna, Andrea De Cesaris e anche al compagno di team René Arnoux. Al giro ventisette Arnoux cercò di passare De Cesaris, che oppose una strenua resistenza.

Al giro 29 Piquet dovette cedere la posizione a Lauda. Considerando che la classifica era per somma di tempi, Prost si trovava a condurre con 6 secondi di margine su Lauda, mentre Piquet conservava la terza posizione. Tambay si fermò per il cambio gomme, scalando settimo. Al trentottesimo giro Prost fu costretto al ritiro, con il cambio fuori uso. Niki Lauda si trovò così a condurre. Seguiva Piquet, Warwick, De Angelis, Senna e Tambay.

Al quarantaquattresimo giro Lauda si trovò di fronte il gruppo da piloti da doppiare, De Cesaris, Alboreto e Arnoux. Alboreto sfruttò il momento per passare De Cesaris e, grazie al suo ritmo, rese difficile a Lauda il doppiaggio. Ciò portò Piquet ad avvicinarsi all'austriaco della McLaren. La lotta tra De Cesaris e Arnoux fece perdere del tempo anche a Derek Warwick, in fase di doppiaggio. Al giro 64 Arnoux tentò di passare alla Druids, le due vetture arrivarono a una collisione, ma entrambi i piloti poterono proseguire la gara.

Piquet soffriva si un problema al turbo della sua Brabham, e decise così di concludere la gara a ritmo ridotto. Al giro 66 Ayrton Senna superò Elio De Angelis, alla Paddock Bend, favorito dalla difficile condizione degli pneumatici della Lotus del pilota romano. Nei giri successivi le difficoltà tecniche della vettura di Piquet costrinsero il brasiliano a cedere diverse posizioni, prima a Warwick, poi a Senna e a De Angelis. Al giro 68 Piquet venne passato anche da Tambay e da Alboreto.

De Angelis si trovò, negli ultimi giri, a subire una perdita di potenza del turbo. Al giro 69 anche Arnoux passò Piquet, mentre nell'ultimo giro Tambay si fermò col propulsore in panne, per un surriscaldamento dovuto a un pezzo della vettura di Piquet che si era conficcata in un radiatore.

Niki Lauda colse il suo ventiduesimo successo nel mondiale, davanti a Derek Warwick e Ayrton Senna. Elio De Angelis chiuse quarto, mentre giunsero a punti anche le due Ferrari. Lauda raggiunse i 367,5 punti iridati, battendo così il limite stabilito da Jackie Stewart (360).

La Brabham presentò la versione B della BT53, con una sospensione anteriore revisionata. Anche l'alettone anteriore veniva rivisto, e la linea della parte anteriore della monoposto riprendeva quella proposta dalla McLaren. Anche la Ferrari presentò una versione rivisitata della sua vettura con pontoni allungati, nuova posizione dei radiatori e alettone anteriore nuovo. La Williams portò una versione della FW9 che presentava una nuova sospensione anteriore, cambiamento di posto per turbo e scambiatori, apparizione di un grosso estrattore d'aria, freni in carbonio SEP e passo allungato di 17 cm. La scuderia britannica confermò che la FW10 sarebbe apparsa solo nel 1985.

Anche la Renault presentò diverse novità: venne abbandonato l'uso del kevlar, sostituito da placche di carbonio all'altezza della pedaliera. Venne montato un nuovo scambiatore di temperatura, che regolava automaticamente la stessa; un nuovo motore che economizzava il consumo di carburante; infine, vi furono delle novità anche sull'aerodinamica della monoposto.

Modifiche limitate vennero presentate dall'Arrows (alla sospensione posteriore, ora più rigida) così come alla RAM e all'ATS.


Keke Rosberg - Frank Williams Podio: 1 Alain  Prost - 2 Michele Alboreto - 3 Jacques Laffite
Nel 1985 arriva la seconda della cinque vittorie di Prost, ma il vero protagonista è il finlandese volante Rosberg. Buttata via la sigaretta,
Keke sale sulla sua Williams e durante le qualifiche segna il record della pista che rimarrà imbattuto
per ben 17 anni: 1.05,591sec con una velocità media di 260Km/h.


Gran Premio di Gran Bretagna 1986

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1986, (XXXIX Shell Oils British Grand Prix) e nona gara del campionato di Formula 1 del 1986, si è svolto il 13 luglio sul Circuito di Brands Hatch ed è stato vinto da Nigel Mansell su Williams-Honda. Inoltre fu l'ultima apparizione in F1 per Jacques Laffite e anche l'ultima volta in cui si corre sul quel circuito.


Jacques Laffite campione europeo di Formula 3 nel 1973 e di Formula 2 nel 1975, ha fatto il suo esordio
nella massima serie nel 1974 e vi è rimasto fino al 1986, anno in cui si è dovuto ritirare a causa di un grave incidente.


Gran Premio di Gran Bretagna 1987

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1987 è stato il 443º Gran Premio di Formula 1 della storia, corso il 12 luglio 1987 sul circuito di Silverstone.
 Fu la settima gara del Campionato Mondiale di Formula 1 1987.

Le qualifiche furono dominate, come ormai solito accadere, dalle monoposto motorizzate Honda, con Nelson Piquet in pole, di un decimo davanti al compagno Nigel Mansell (pilota "di casa" a Silverstone) per una prima fila tutta Williams. Ayrton Senna su Lotus ed Alain Prost con la McLaren occuparono la seconda fila, rispettivamente 3º e 4º. Durante le qualifiche Piercarlo Ghinzani su Ligier esaurì la benzina durante un giro: i suoi meccanici gli rifornirono in pista facendolo ripartire, ma i commissari considerarono quest'azione come contraria al regolamento ed esclusero il pilota italiano per il resto del weekend.

Alla partenza Prost scattò meglio di tutti e prese la prima posizione, ma alla seconda curva fu passato da Piquet, mentre Mansell cominciò ad inseguire il compagno di squadra. La gara si trasformò in un duello per la prima posizione fra le due Williams, mentre Prost e Senna non riuscirono a reggere il ritmo dei primi due.

Al 12º giro Mansell cominciò a soffrire di una perdita di pressione agli pneumatici e iniziò a perdere terreno dal compagno di squadra; al 36º giro l'inglese era distante 5 secondi da Piquet ed ancora alle prese con le vibrazioni causate dal problema alle gomme. Entrambe le Williams avrebbero dovuto concludere la gara senza un cambio-gomme, ma a causa del progressivo peggioramento del problema di pressione e del buon vantaggio sulla terza posizione di Ayrton Senna, Mansell e il team decisero di cambiare strategia per risolvere il problema del britannico. Mansell riprese la gara con 29 secondi di distacco da Piquet e 28 giri rimasti. Con gomme nuove e più efficaci rispetto a quelle del compagno di squadra, Mansell fu autore di un'epica rimonta, facendo segnare un susseguirsi di giri veloci. Al 58º giro l'inglese fece segnare il suo miglior tempo e il giro veloce della gara, raggiungendo Piquet. Un giro più avanti, Mansell sorpassò Piquet, mettendo in scena l'ora famoso sorpasso Silverstone Two Step, affiancando il compagno sul rettilineo "Hangar" e passandolo alla curva "Stowe".

Subito dopo aver tagliato il traguardo, Mansell, inglese e pilota di casa a Silverstone, esaurì la benzina e fu assalito dalla folla in festa. Dietro di lui si piazzò ancora una volta il compagno Piquet, per la seconda doppietta consecutiva Williams. Ayrton Senna conquistò la terza posizione, mentre Alain Prost fu costretto al ritiro da un guasto al motore, cedendo così la quarta piazza a Satoru Nakajima, compagno di squadra di Senna in Lotus. A punti andarono anche Warwick su Arrows e Fabi su Benetton, rispettivamente 5º e 6º al traguardo.



Gran Premio di Gran Bretagna 1989

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1989 fu l'ottava gara della stagione 1989 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 16 luglio sul Circuito di Silverstone. La manifestazione vide la vittoria di Alain Prost su McLaren - Honda, seguito da Nigel Mansell su Ferrari e da Alessandro Nannini su Benetton - Ford Cosworth.

Al via Prost tentò di insidiare Senna, ma il brasiliano lo chiuse con decisione, mantenendo il comando. Senna fu però costretto al ritiro nel corso del 12º giro, quando uscì di pista in seguito ad un problema al cambio. Prost prese quindi la testa della corsa, precedendo Mansell, i due piloti della Williams, Nannini e Piquet.

I primi due erano imprendibili per gli altri, che lottarono quindi per il terzo posto: Boutsen fu rallentato da una foratura, mentre Patrese si ritirò per un incidente; Piquet sembrò avere la meglio, ma a poche tornate dal termine fu sopravanzato da Nannini, che conquistò il terzo gradino del podio.

In zona punti, approfittando del ritiro di Gugelmin (partito dal fondo del gruppo dopo un problema sulla griglia di partenza), chiusero anche Martini e Perez-Sala. Grazie a questo risultato la Minardi poté evitare le prequalifiche, mentre la Onyx dovette continuare a prendervi parte.





Il Gran Premio di Gran Bretagna 1993 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato
 l'11 luglio 1993 sul Circuito di Silverstone.
 

Gran Premio di Gran Bretagna 1993


1. Alain Prost - 2. Michael Scumacher - 3. Riccardo Patrese
Al via Hill parte meglio del compagno di squadra e si porta al comando; scatta ancora meglio Senna, che dal quarto posto sulla griglia di partenza balza in seconda posizione. Dietro ai quattro, all'ingresso della Copse ci sono Brundle, Patrese, Herbert e Alesi che guadagna cinque posizioni con l'unico lampo Ferrari del weekend. Mentre Hill allunga indisturbato, inizia una fase molto spettacolare in cui Senna, pur sensibilmente più lento, prova a chiudere la porta agli attacchi di Prost; la battaglia tra i due culmina con il sorpasso del francese alla staccata della stowe nel corso del settimo passaggio. Pur senza il conforto di un vantaggio di motore, la stessa manovra riesce anche a Schumacher tre giri più tardi. Dopo 11 tornate Hill comanda con 8" su Prost e 15" su Schumacher. I cambi gomme non mutano la sostanza ma Prost riesce a rosicchiare qualcosa e poi a tornare a contatto sfruttando qualche indecisione di Hill in fase di doppiaggio. Al giro 37 la safety car entra in pista per un incidente di Badoer alla curva Woodcote. Dopo la ripartenza Hill prova ad allungare ottenendo il giro più veloce al giro 41 ma deve abbandonare solo una tornata dopo per rottura del motore, dicendo addio alle speranze di vincere il primo gp proprio davanti al pubblico amico; Prost passa così al comando davanti a Schumacher, Senna, Brundle e Patrese. Se si eccettua il ritiro di Brundle a sei giri dalla fine, l'ordine rimane invariato fino all'ultima tornata, quando Senna, come già accaduto due anni prima, rimane senza benzina e si ferma lungo il tracciato; il brasiliano viene comunque classificato quinto, alle spalle di Prost, Schumacher, Patrese e Herbert e davanti a Warwick, che porta il primo punto della stagione alla Footwork.


Gran Premio di Bretagna 1998
Il Gran Premio di Gran Bretagna 1998 fu il nono appuntamento della stagione di Formula 1 1998. Disputatosi il 12 luglio sul Circuito di Silverstone,
ha visto la vittoria di Michael Schumacher su Ferrari, seguito da Mika Häkkinen e da Eddie Irvine.

Per la prima volta nel 1998, la partenza avviene sotto la pioggia; tutti i piloti decidono di partire con gomme intermedie. Al via scattano bene Häkkinen e Michael Schumacher, che mantengono le prime due posizioni; parte invece male Irvine, che perde addirittura cinque posizioni, mentre Alesi si porta in quarta posizione e Ralf Schumacher, partito penultimo, risale fino al 14º posto. Alla fine del primo passaggio, Häkkinen conduce davanti a Michael Schumacher,Coulthard, Alesi, Villeneuve, Frentzen, Hill, Herbert, Wurz e Irvine: il nordirlandese comincia subito la sua rimonta, superando immediatamente il pilota austriaco e, successivamente, Herbert; continua la sua risalita anche Ralf Schumacher, che infila le due Arrows.

Al 5º giro, dopo diverse azioni di disturbo, Coulthard sopravanza Schumacher alla curva Abbey; più indietro, Irvine passa Hill e, nel corso dello stesso giro, anche Villeneuve, che va in testacoda e deve lasciare strada anche al compagno di squadra Frentzen. Il tedesco viene poi superato da Irvine, che si porta in quinta posizione proprio mentre Ralf Schumacher si ferma per primo ai box.

Al 13º giro Hill inizia la serie dei ritiri uscendo di pista a Brooklands; due giri più tardi Frentzen lo imita alla curva Bridge. Le vetture cominciano a fermarsi per il primo pit stop, mentre la pioggia aumenta di intensità. Al 22º passaggio Häkkinen è in testa davanti a Coulthard; seguono Schumacher, Alesi, Irvine, Herbert (che ha optato per una sola sosta), Ralf Schumacher, Villeneuve, Wurz e Fisichella. Herbert va in testacoda, finendo bloccato in una via di fuga; riesce a ripartire, ma per farlo viene spinto dai commissari e prima che scatti la squalifica si ferma e si ritira ai box. Nel frattempo, la pioggia aumenta ancora; ne fa le spese Salo che finisce la sua corsa nell'erba, subito imitato da Rosset e Tuero. Al 38º giro Coulthard cerca di doppiare Wurz ma finisce in testacoda e fuori pista, dovendosi ritirare. Häkkinen, alla guida dell'unica McLaren rimasta, conduce con 24 secondi di vantaggio su Schumacher; seguono Irvine, Alesi, Fisichella, Wurz, Ralf Schumacher, Villeneuve e Nakano.

Le condizioni meteo sono sempre peggiori e anche Trulli e Verstappen chiudono la loro gara con uscite di pista; anche il leader Häkkinen arriva lungo alla curva Bridge, ma il finlandese riesce a tornare sul tracciato. Finisce contro le barriere anche Barrichello, subito imitato da Panis, mentre Nakano riesce a ripartire dopo un'escursione fuoripista. Durante il 43º passaggio, Michael Schumacher doppia Wurz con le bandiere gialle esposte; questo gli costerà uno stop & go. Una tornata più tardi, il direttore di gara manda in pista la safety car, ricompattando un gruppo composto ormai da sole dieci vetture e annullando il vantaggio di Häkkinen sugli inseguitori. Alla ripartenza, al 49º passaggio, il finlandese conduce davanti a Michael Schumacher, Irvine, Alesi, Fisichella, Wurz, Ralf Schumacher, Villeneuve, Nakano e Takagi, ma alla curva Becketts il pilota della McLaren esce nuovamente di pista, venendo superato da Schumacher.

Anche Irvine si fa sotto ad Häkkinen senza però riuscire a superarlo; si ritira invece Alesi per noie al sistema idraulico. A pochi minuti dalla fine, i commissari infliggono uno stop & go a Schumacher; tuttavia, la comunicazione con il box Ferrari è piuttosto caotica e all'ultimo giro fra lo stupore generale Michael Schumacher taglia il traguardo passando nella corsia dei box per scontare la penalità, vincendo la gara. La McLaren sporgerà un reclamo formale per questa azione, che verrà rifiutato dalla FIA in quanto non vi era tempo materiale, per la Ferrari, di far scontare la penalità al proprio pilota, per un ritardo nella comunicazione della stessa.

A seguito di questo episodio verrà modificato il regolamento sportivo con l'imposizione di 25 secondi sul tempo finale per le infrazioni non scontate durante la corsa. Grazie a questa vittoria, la trentunesima in carriera, Schumacher riapre il Campionato, portandosi a soli due punti da Häkkinen; il terzo posto di Irvine permette alla Ferrari di avvicinarsi alla McLaren. Infine Ralf Schumacher porta il primo punto della stagione alla Jordan.



Silverstone, 11 Luglio 1999

  Pronti via e subito un clamoroso colpo di scena che segnerà le sorti del mondiale: Zanardi e Villeneuve (BAR) restano piantati in griglia di partenza, provocando così la bandiera rossa. Nel frattempo Schumacher viene scansato da Coulthard e Irvine. Il tedesco prova subito a passare Irvine alla staccata della curva “Stowe” dopo il lungo rettilineo, ma la rottura dei freni della Ferrari di Schumi provoca un incidente terribile: il pilota tedesco va a finire dritto per dritto contro le barriere di protezione, procurandosi la frattura della gamba destra e mandando in fumo il campionato piloti.




Alla ripartenza Hakkinen procede tranquillamente al comando fino al suo primo pit stop, quando la sua gomma posteriore sinistra viene probabilmente fissata male. Il problema però non si manifesta immediatamente: passano infatti cinque giri prima che la gomma di Hakkinen si stacchi dalla monoposto, guarda caso proprio nei pressi dei box.

Neanche nella sosta precauzionale prima dell’incidente i meccanici hanno trovato delle anomalie, ma fatto sta che Mika è costretto a ritirarsi, lasciando così campo aperto a David Coulthard, che dopo la sosta riesce a sopravanzare Irvine complice anche un rifornimento non andato benissimo in casa Ferrari, che fino a quel momento si trovava in testa. Non sarà l’unica sosta ai box deleteria della stagione, probabilmente decisive per la perdita del mondiale.


Vince Coulthard dunque davanti a Eddie Irvine e Ralf Schumacher (Williams). Michael Schumacherstarà fuori fino 
alla penultima gara di Sepang,e verrà sostituito per le gare successive da Mika Salo. 





Lewis Hamilton qui conta 3 vittorie, quella più bella risale al 2008.
 L’inglese parte quarto su una pista bagnata, al quinto giro passa Kovalainen ed è leader, intanto dietro Raikkonen non sta a guardare e in poco tempo
 raggiunge Hamilton; la gara viene decisa dopo il pit-stop quando un temporale si abbatte sulla pista, niente da fare per Raikkonen che aveva optato
per rimanere con le sue intermedie usate.


 Formula 1 nel Tempo.....

Circuiti Storici

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Silverstone rimane la culla della Formula 1, nonostante l’alternanza con i circuiti di Brands Hatch e Aintree durante gli anni passati. 
Silverstone è diventato ufficialmente il circuito ufficiale del Gran Premio di Gran Bretagna dal 1987.





Gran Premio di Gran Bretagna  - 1950

Silverstone 
 sabato 13 maggio 1950
- 70 giri x 4.649 km - 325.430 km


Il Gran Premio di Gran Bretagna del 1950 fu il primo round del Campionato Mondiale Piloti della stagione 1950 di Formula 1 e la quinta gara complessiva di quell'annata, dopo il Gran Premio di Pau e il Gran Premio di Sanremo, entrambe vinte da Juan Manuel Fangio, il Richmond Trophy, vinto da Reg Parnell e il Gran Premio di Parigi, vinto da Georges Grignard.
Disputato il 13 maggio sul Circuito di Silverstone nella classica configurazione del 1948, e inoltre designato anche come Gran Premio d'Europa per il 1950, questa prima gara valida per il Campionato Mondiale vede la presenza sulle tribune del re George VI, la regina Elizabeth, la principessa Margaret, Louis Mountbatten e Edwina Ashley.

In una giornata di sole e di fronte ad un pubblico competente, le Alfa Romeo dominano gli avversari fin dalla giornata delle qualifiche, riuscendo a piazzare i suoi quattro piloti in prima fila. Alla partenza della gara, Farina prende subito la testa e ottiene alla 2ª tornata il giro più veloce in 1'50"6 incamerando un punto ulteriore, con Fagioli e Fangio che lo seguono a breve distanza. Nei primi giri i tre si scambiarono frequentemente le posizioni di testa fino a quando Fangio è costretto a ritirarsi per problemi di lubrificazione al 62º giro. Così Farina vince tranquillamente la gara distanziando Fagioli per 2"6 con Parnell che si classifica terzo.

 Parteipanti

La scuderia Alfa Romeo si presentò nel circuito con quattro Alfetta guidate da Nino Farina, Juan Manuel Fangio, Luigi Fagioli e, in segno di omaggio alla nazione ospitante, Reg Parnell; le vetture si piazzarono ai primi quattro posti nelle qualifiche, occupando per intero la prima fila dello schieramento.

L'altra casa automobilistica italiana presente fu la Maserati, che schierò sei vetture portate in gara da tre scuderie diverse: la Scuderia Ambrosiana con David Murray e David Hampshire, l'Officina Alfieri Maserati con Louis Chiron di passaporto monegasco e Joe Fry, per finire con la Enrico Platé dove si distinguevano due piloti dotati di titoli nobiliari, Toulo de Graffenried e Prince Bira; quest'ultimo occupò il quinto posto nella griglia di partenza. Dei 22 iscritti Felice Bonetto della Scuderia Milano sarà l'unico che non riuscirà a qualificarsi.

La Ferrari, invece, preferì non prendere parte alla corsa con Enzo Ferrari che si lamentò con la stampa del limitato ingaggio offertogli dagli organizzator. Le vetture inglesi erano le tre ERA e le due ALTA. I cinque francesi presenti invece gareggiarono con la Talbot-Lago (con le migliori due vetture che occuparono la seconda fila di partenza) e con due scuderie non manifatturiere. Parecchi corsero come privati e Leslie Johnson si presentò col nome di una scuderia, la Taso Mathieson per la prima e ultima volta.

 Gara

L'Alfa Romeo riesce a realizzare il pieno dominio nell'intero week-end; l'Alfa Romeo 158 venne costruita nel 1938 per limitare la superiorità delle tedesche Auto Union e Mercedes, ma le altre auto del lotto erano assai inferiori.

Degli altri piloti, Prince Bira compie una buona gara fino al suo ritiro per esaurimento del carburante al 49º giro. Geoff Crossley e David Murray si ritirano entrambi al 44º giro, rispettivamente per problemi alla trasmissione e al motore. Toulo de Graffenried esce al 34º giro per problemi alla trasmissione mentre Louis Chiron ha noie alla frizione e si ritira al 24º giro. Quasi subito escono di scena Eugène Martin al 9º giro, per insufficiente pressione dell'olio, al 5º giro Peter Walker per il cambio, e al 2º giro Leslie Johnson per noie all'alimentazione.

Nino Farina realizza il primo Hat Trick, ovvero pole position, vittoria e giro più veloce, nella storia della Formula 1. Rimane in testa per 63 dei 70 giri, e dunque fallisce il Grand Chelem per non aver condotto la gara nei rimanenti 7 giri.

L'Alfa Romeo realizza il primo Royal Flush nella storia del Campionato del Mondo. Fa segnare, per il pilota italiano Nino Farina, la prima pole, il primo giro più veloce, la prima vittoria e in più conduce l'intera gara davanti a Fagioli e Fangio, piazzando tre vetture nei primi tre posti con Farina, Fagioli e Parnell. Durante la sessione di qualifica, come detto, compie inoltre la storica impresa di piazzare tutte le sue quattro vetture in prima fila.

  • 1a vittoria per Giuseppe FARINA
  • 1a pole position per Giuseppe FARINA
  • 1o e unico podio per Reg PARNELL
  • 1o podio per Luigi FAGIOLI
  • 1o migliore giro per Giuseppe FARINA
  • 1o Gran Premio per Luigi FAGIOLI
  • 1o Gran Premio per Juan Manuel FANGIO
  • 1o Gran Premio per Giuseppe FARINA
  • 1a vittoria per Alfa Romeo
  • 1a pole position per Alfa Romeo
  • 1o migliore giro per Alfa Romeo
  • 1o Gran Premio per Maserati


Gran Premio di Gran Bretagna  - 1951

Silverstone 
 sabato 14 luglio 1951
- 90 giri x 4.649 km - 418.410 km

Bonetto, Sanesi, Farina e Fangio - Gran Premio di Gran  Bretagna, 1951

Gran Premio di Gran Bretagna 1951
 . La manifestazione vide la prima vittoria in carriera di José Froilán González su Ferrari (prima vittoria iridata del cavallino),
 seguito da Juan Manuel Fangio su Alfa Romeo e Luigi Villoresi su Ferrari.

   Resoconto 
Due settimane dopo il Gp di Francia i team si ritrovano a Silverstone per il quinto round del Campionato con Alfa Romeo e Ferrari in continua lotta per il titolo, mentre la BRM fa il suo esordio in F1 con Reg Parnell e Peter Walker.Nino Farina e
Juan-Manuel Fangio erano affiancati da Consalvo Sanesi e Felice Bonetto mentre la Ferrari conferma José Froilán González accanto a Luigi Villoresi e Alberto Ascari, ma l'argentino dispone di una vettura e un motore più vecchio dei compagni di squadra. Questo non sembra però così importante perché è in pole position davanti a Fangio, Farina e Ascari tutti affiancati in prima fila. Villoresi, Sanesi e Bonetto si qualificarono con il 5º, 6º e 7º tempo. Le BRM non segnarono tempi ma furono ammesse alla partenza.Bonetto fa la miglior partenza e rimane in testa per un giro ma poi deve lasciare strada ai più veloci González e Fangio. Al 10º Giro Fangio va in testa, ma la Ferrari dell'argentino rimane attaccato all'Alfa Romeo. Dopo 39 giri González torna in testa ma Fangio lo riattacca e lo risupera. Ascari, che si era ritirato, decise di lasciare continuare González visto la situazione dell'argentino. González riesce a ripassare davanti all'argentino dell'Alfa vincendo di 50" la gara, è la prima vittoria della Scuderia Ferrari in Formula 1, ed è la prima volta che l'Alfa Romeo non vince. Villoresi finì terzo a oltre due giri dai primi due.. 

  • 1a vittoria per Jose-Froilan GONZALEZ
  • 1a pole position per Jose-Froilan GONZALEZ
  • 1a vittoria per Ferrari
  • 1a pole position per Ferrari
  • 10o podio per Ferrari
  • 10o migliore giro per Alfa Romeo
  • 1o Gran Premio per BRM



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1952

Silverstone 
 sabato 19 luglio 1952
- 85 giri x 4.711 km - 400.435 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1952
si è svolto sul Circuito di Silverstone il 19 luglio 1952, e ha visto la vittoria di Alberto Ascari su Ferrari, seguito dal compagno Piero Taruffi
e da Mike Hawthorn su Cooper, al primo podio in carriera

 Resoconto
La maggior parte delle squadre venivano dal GP di Francia a Rouen o da una gara non valida per il mondiale a Sables d'Olonne dove Jean Behra su Gordini fece un incidente rompendosi la clavicola. Questo significa che a Silverstone il francese è rimpiazzato dal connazionaleMaurice Trintignant.
La Ferrari si presenta con il suo classico trio: Alberto Ascari, Nino Farina e Piero Taruffi. C'erano ben tre HWM per Peter Collins, Lance Macklin e Duncan Hamilton mentre la Connaught debutta in F1 con 4 macchine motorizzate Lea Francis. È presente anche la Cooper-Bristols con a capo Mike Hawthorn, invece Stirling Moss corse per la ERA. Il resto degli iscritti comprende una serie di vetture private tra Ferrari e Maserati. Farina, Ascari e Taruffi sono in prima fila con Manzon quarto e Ken Downing su Connaught è quinto, a seguire le Cooper-Bristol di Reg Parnell e Hawthorn.
La gara è dominata dalle Ferrari con Ascari e Farina in testa. Taruffi parte male e deve lottare con una serie di Connaught e Cooper-Bristol. Raggiunge presto la sesta posizione davanti alla Connaught di Dennis Pooree a Hawthorn. Farina ha problemi e deve rientrare spesso ai box per riparare la vettura, arrivando solamente sesto.Quando Poore si ferma per rifornire Hawthorn passa terzo rimanendoci fino alla bandiera a scacchi. Mentre i britannici festeggiano Hawthorn, Ascari stravince ancora.La gara si conclude con la prima doppietta del team di Maranello ad un Gran Premio di Gran Bretagna, con Ascari primo e Taruffi secondo.

  • 5a vittoria per Alberto ASCARI
  • 1o podio per Mike HAWTHORN
  • 7a vittoria per Ferrari
  • 1o podio per Cooper
  • 1o e unico podio per Bristol
  • 1o Gran Premio per BMW



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1953

Silverstone 
 sabato 18 luglio 1953
- 90 giri x 4.711 km - 423.990 km

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1953 fu la sesta gara della stagione 1953 del Campionato mondiale di Formula 1,
 disputata il 18 luglio sul Circuito di Silverstone.

 La manifestazione vide la vittoria di Alberto Ascari su Ferrari, seguito da Juan Manuel Fangio su Maserati e da Nino Farina su Ferrari.

  • 12a vittoria per Alberto ASCARI
  • 10o podio per Juan Manuel FANGIO
40o podio per Ferrari
  • 15a vittoria per Ferrari
  • 10o migliore giro per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1954

Silverstone 
sabato 17 luglio 1954 - 90 giri x 4.711 km - 423.990 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1954
 La manifestazione vide la seconda ed ultima vittoria in carriera di José Froilán González su Ferrari, seguito dal compagno di squadra Mike Hawthorn e dal giovane Onofre Marimon su Maserati, al primo podio in carriera.




Le Mercedes non riuscirono a replicare il successo conseguito a Reims, anche se Fangio stabilì il giro più veloce di sempre a Silverstone, abbattendo la barriera delle 100 mph con una media di 100,35 mph.Sette piloti fecero segnare il tempo più veloce in gara a 1'50.0, dividendosi il punto in palio.

È stato il Gran Premio di debutto in Formula 1 per la Vanwall. Da segnalare la gara di Onofre Marimon: costretto a partire dal fondo dello schieramento a causa del ritardo nell'arrivo delle Maserati a Silverstone, conclude al terzo posto, riuscendo a risalire dal 28º al 6º posto nel corso del primo giro; si tratta rispettivamente del secondo maggior numero di posizioni guadagnate in un Gran Premio (25) e del maggior numero di posizioni guadagnate in un solo giro (22) da parte di un pilota nella storia della Formula 1 (500 Miglia di Indianapolis esclusa). Il compagno e connazionale Roberto Mieres, partito 32° e arrivato 6° stabilisce in questa stessa gara il record assoluto in questa speciale classifica, con un totale di 26 posizioni acquisite rispetto al via.

  • 2a e ultima vittoria per Jose-Froilan GONZALEZ
  • 2o e ultimo podio per Onofre MARIMON
  • 1o migliore giro per Stirling MOSS
  • 1o e unico migliore giro per Onofre MARIMON
  • 1o migliore giro per Mike HAWTHORN
  • 1o e unico migliore giro per Jean BEHRA
  • 18a vittoria per Ferrari
  • 1o e unico migliore giro per Gordini
1o Gran Premio per Vanwall



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1955

Aintree 
 sabato 16 luglio 1955
- 90 giri x 4.828 km - 434.520 km

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1955 fu la sesta gara della stagione 1955 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 16 luglio sul Circuito di Aintree. La manifestazione vide la prima vittoria in carriera di Stirling Moss su Mercedes, seguito a poca distanza dai compagni di squadra Juan Manuel Fangio e Karl Kling.

Il Gran Premio ha visto il debutto del futuro tre volte Campione del Mondo Jack Brabham; qualificatosi all'ultimo posto, l'australiano risale in gara fino alla 12ª posizione, prima di ritirarsi per un guasto al motore.

Pur mancando ancora quattro gare alla fine del campionato, la successiva cancellazione dei Gran Premi di Germania, Svizzera e Spagna rese quello britannico il penultimo della stagione. Per questo motivo, Fangio si laureò per la terza volta Campione del Mondo di Formula 1 con una gara di anticipo sulla fine del Campionato.

  • 1a vittoria per Stirling MOSS
  • 1a pole position per Stirling MOSS
  • 2o e ultimo podio per Karl KLING
8a vittoria per Mercedes 1o Gran Premio per Jack BRABHAM



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1956

Silverstone 
 sabato 14 luglio 1956
- 101 giri x 4.711 km - 475.811 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1956 

La corsa vide la vittoria di Juan Manuel Fangio su Ferrari, seguito dalla coppia Alfonso de Portago-Peter Collins e da Jean Behra.

  • 19a vittoria per Juan Manuel FANGIO
  • 1o e unico podio per Alfonso de PORTAGO
1o Gran Premio per Tony BROOKS 24a vittoria per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1957

Aintree 
sabato 20 luglio 1957
- 90 giri x 4.828 km - 434.520 km

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1957 fu la quinta gara della stagione 1957 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 20 luglio sul Circuito di Aintree.

La corsa vide la vittoria di Stirling Moss e Tony Brooks (prima in carriera per Brooks), che si avvicendarono alla guida di una Vanwall, seguiti dall'italiano Luigi Musso e dal britannico Hawthorn, entrambi su Ferrari.

  • 1a vittoria per Tony BROOKS
  • 4a vittoria per Stirling MOSS
  • 10o podio per Mike HAWTHORN
  • 1a vittoria per Vanwall
  • 1a pole position per Vanwall
  • 80o podio per Ferrari
  • 1o migliore giro per Vanwall
50o Gran Premio per Maserati



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1958

Silverstone 
 sabato 19 luglio 1958
 - 75 giri x 4.711 km - 353.325 km

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1958 fu la settima gara della stagione 1958 del Campionato mondiale di Formula 1, 
disputata il 19 luglio sul Circuito di Silverstone.

Peter Collins verso la vittoria

La corsa vide la vittoria di Peter Collins su Ferrari, seguito dal compagno di scuderia Mike Hawthorn e dalla Cooper di Roy Salvadori.

  • 3a e ultima vittoria per Peter COLLINS
  • 9o e ultimo podio per Peter COLLINS
1o podio per Roy SALVADORI 27a vittoria per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1959

Aintree
  sabato 18 luglio 1959 -75 giri x 4.828 km - 362.100 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1959
La corsa vide la vittoria di Jack Brabham su Cooper-Climax, seguito da Stirling Moss su BRM e da Bruce McLaren su Cooper-Climax.

Facendo segnare il giro più veloce della gara, a pari merito con Stirling Moss, Bruce McLaren diventa in questo Gran Premio il più giovane pilota della storia della Formula 1 ad ottenere il giro più veloce, all'età di 21 anni e 322 giorni; il record durerà
fino al Gran Premio del Canada 2003, quando verrà battuto da Fernando Alonso. 

  • 1o podio per Roy SALVADORI
  • 9o e ultimo podio per Peter COLLINS
3a e ultima vittoria per Peter COLLINS 27a vittoria per Ferrari





Gran Premio di Gran Bretagna  - 1960

Silverstone
sabato 16 luglio 1960 - 77 giri x 4.711 km - 362.747 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1960
 si è svolto domenica 16 luglio 1960 sul circuito di Silverstone.


 La gara è stata vinta da Jack Brabham seguito dai due piloti della Lotus John Surtees e Innes Ireland.

  • 6a vittoria per Jack BRABHAM
  • 1o podio per John SURTEES
  • 1o migliore giro per Graham HILL
  • 12a vittoria per Cooper
  • 30o podio per Cooper
13a vittoria per Climax



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1961

Aintree
sabato 15 luglio 1961 - 75 giri x 4.828 km - 362.100 km

Gran Premio di Gran Bretagna si è svolto domenica 15 luglio 1961 sul circuito di Aintree.


 La gara è stata vinta da Wolfgang von Trips seguito da Phil Hill e da Richie Ginther, tutti su Ferrari; si trattò inoltre dell'ultima tripletta
 ottenuta dalla scuderia di Maranello.
  • 2a e ultima vittoria per Wolfgang von TRIPS
  • 3o e ultimo migliore giro per Tony BROOKS
3o e ultimo migliore giro per Tony BROOKS 34a vittoria per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1962

Aintree
sabato 21 luglio 1962 - 75 giri x 4.828 km - 362.100 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1962 si è svolto domenica 21 luglio 1962 sul circuito di Aintree.

 La gara è stata vinta da Jim Clark su Lotus, seguito da John Surtees su Lola e da Bruce McLaren su Cooper.

2a vittoria per Jim CLARK
  • 7a vittoria per Lotus
  • 1o podio per Lola
21a vittoria per Climax



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1963

Silverstone
sabato 20 luglio 1963 - 82 giri x 4.711 km - 386.302 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1963
è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 20 luglio 1963 sul circuito di Silverstone. La gara fu vinta da Jim Clark,
alla guida di una Lotus - Climax

 Prima della gara
  • In seguito all'infortunio subito da Scarfiotti durante le prove del Gran Premio di Francia, la Ferrari schierò la sola vettura di Surtees.
  • La ATS non prese parte alla gara; anche la De Tomaso, pur avendo portato una propria vettura sul tracciato, non partecipò alle qualifiche, non potendo quindi prendere parte alla gara.
  • La Scirocco schierò una seconda vettura per Ian Burgess.

 Gara

Al via Clark scivolò in quinta posizione, sopravanzato da Brabham, Gurney, McLaren e Graham Hill, ma in poche tornate il pilota scozzese riguadagnò la testa della corsa, staccando rapidamente gli inseguitori. Alle sue spalle, McLaren si ritirò per un guasto al motore, mentre Gurney sopravanzò Brabham; il pilota australiano mantenne la terza posizione fino al 28º passaggio, quando anche sulla sua vettura il motore cedette.Hill e Surtees lottarono tra loro per tutta la gara, superandosi più volte; al 60º passaggio, quando Gurney si ritirò per un problema al motore, i due passarono rispettivamente al secondo e terzo posto. Il loro duello si risolse solo all'ultima tornata, quando Surtees ebbe la meglio sul rivale, rimasto senza benzina, tagliando il traguardo in seconda posizione dietro a Clark. Hill chiuse comunque sul gradino più basso del podio, precedendo Ginther, Bandini e Hall.

  • 7a vittoria per Jim CLARK
  • 10a pole position per Jim CLARK
  • 10o podio per Graham HILL
  • 10o podio per Jim CLARK
  • 50o Gran Premio per Jack BRABHAM
  • 12a vittoria per Lotus
  • 20o podio per Lotus
  • 26a vittoria per Climax
  • 100o Gran Premio per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1964

Brands Hatch
sabato 11 luglio 1964 - 80 giri x 4.265 km - 341.200 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1964
disputatosi  l'11 luglio sul Circuito di Brands Hatch.
La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Graham Hill su BRM e da John Surtees su Ferrari.

13a vittoria per Jim CLARK
  • 18a vittoria per Lotus
  • 30o podio per Lotus
33a vittoria per Climax



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1965

Silverstone
sabato 10 luglio 1965 - 80 giri x 4.711 km - 376.880 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1965 

La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Graham Hill su BRM e da John Surtees su Ferrari.

  • 17a vittoria per Jim CLARK
  • 20o podio per Graham HILL
  • 50o Gran Premio per Dan GURNEY
  • 22a vittoria per Lotus
  • 10o migliore giro per BRM
38a vittoria per Climax



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1966

Brands Hatch
sabato 16 luglio 1966 - 80 giri x 4.265 km - 341.200 km
 
Gran Premio di Gran Bretagna 1966

fu una gara di Formula 1, disputatasi il 16 luglio 1966 sul Circuito di Brands Hatch. Fu la quarta prova del mondiale 1966 e vide la vittoria
di Jack Brabham su Brabham-Repco, seguito da Denny Hulme e da Graham Hill. Al gran premio non parteciparono le Ferrari.

9a vittoria per Jack BRABHAM
  • 4a vittoria per Brabham
  • 20o podio per Brabham
  • 2a vittoria per Repco
  • 1a pole position per Repco
  • 1o migliore giro per Repco



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1967

Silverstone
sabato 15 luglio 1967 - 80 giri x 4.711 km - 376.880 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1967 

La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Ford, seguito da Denny Hulme e da Chris Amon.

22a vittoria per Jim CLARK a vittoria per Lotus
  • 2a vittoria per Ford Cosworth
  • 4o e ultimo migliore giro per Repco



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1968

Brands Hatch
sabato 20 luglio 1968 - 80 giri x 4.265 km - 341.200 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1968

 Fu la settima prova del mondiale 1968 e vide la vittoria di Jo Siffert su Lotus-Ford, seguito da Chris Amon e da Jacky Ickx

  • 1a vittoria per Jo SIFFERT
  • 13a e ultima pole position per Graham HILL
  • 1o migliore giro per Jo SIFFERT
33a vittoria per Lotus 10a vittoria per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1969

Silverstone
sabato 19 luglio 1969 - 84 giri x 4.711 km - 395.724 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1969

 XXII RAC British Grand Prix e sesta gara del campionato di Formula 1 del 1969, si è svolto il 19 luglio sul circuito di Silverstone
ed è stato vinto da Jackie Stewart su Matra-Ford Cosworth.

10a vittoria per Jackie STEWART 8a vittoria per Matra
  • 21a vittoria per Ford Cosworth
  • 20a pole position per Ford Cosworth
  • 20o migliore giro per Ford Cosworth





Gran Premio di Gran Bretagna  - 1970

Brands Hatch
sabato 18 luglio 1970 - 80 giri x 4.265 km - 341.200 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1970


 XXIII RAC British Grand Prix e settima gara del campionato di Formula 1 del 1970, si è svolto il 18 luglio sul Circuito di Brands Hatch

 ed è stato vinto da Jochen Rindt su Lotus-Ford Cosworth.

 Gara
Così come già accaduto nel GP di Monaco, anche in questa gara Jochen Rindt befferà Jack Brabham all'ultimo giro: a 12 giri dal termine l'australiano sorpassa l'austriaco e a una tornata dal termine ha ben 15 secondi di vantaggio, ma a poche curve dalla conclusione
 rimane senza benzina e viene nettamente superato dal rivale.
  • 5a vittoria per Jochen RINDT
  • 31o e ultimo podio per Jack BRABHAM
  • 12o e ultimo migliore giro per Jack BRABHAM
  • 1o Gran Premio per Emerson FITTIPALDI
  • 86o e ultimo Gran Premio per Dan GURNEY
40a vittoria per Lotus 32a vittoria per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1971

Silverstone
sabato 17 luglio 1971 - 68 giri x 4.711 km - 320.348 km
Gran Premio di Gran Bretagna 1971
 XXIV the Woolmark British Grand Prix e sesta gara del campionato di Formula 1 del 1971, si è svolto il 17 luglio sul circuito di Silverstone
ed è stato vinto da Jackie Stewart su Tyrrell-Ford Cosworth.
  • 16a vittoria per Jackie STEWART
  • 10o migliore giro per Jackie STEWART
  • 4a vittoria per Tyrrell
  • 10o podio per March
38a vittoria per Ford Cosworth


Gran Premio di Gran Bretagna  - 1972

Brands Hatch
sabato 15 luglio 1972 - 76 giri x 4.265 km - 324.140 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1972
 XXV John Player British Grand Prix nonché Gran Premio d'Europa (Grand Prix of Europe) e settima gara del campionato di Formula 1
 del 1972, si è svolto il 15 luglio sul Circuito di Brands Hatch ed è stato vinto da Emerson Fittipaldi su Lotus-Ford Cosworth.

 Partecipanti

La Tyrrell schiera la 003 per Stewart e la 002 per Cevert, lasciando a casa Patrick Depailler.

La BRM schiera Gethin, Wisell e Beltoise come in Francia. A questi aggiunge Jackie Oliver al posto di Howden Ganley e iscrive anche Helmut Marko, la cui carriera però è terminata dopo la perdita di un occhio nell'incidente di Clermont Ferrand. Di questi 5 non corrono Marko e Wisell. Beltoise corre con la P160C, Gethin e Ganley con le P160B.

La Ferrari iscrive tre 312B2 per Ickx, Andretti e il debuttante comasco Arturo Merzario, già pilota Ferrari nel Campionato del Mondo Sport Prototipi, al posto di Nanni Galli. Tuttavia Andretti non corre, perché ancora una volta è impegnato in America.

La March schiera due 721G per Peterson e Lauda.

La Lotus schiera tre 72D per Fittipaldi, Walker e il debuttante Tony Trimmer, che però non prende il via per problemi al motore.

La McLaren iscrive una M19C per Hulme e due M19A per Revson, libero da impegni in America e Redman, ma avendone una sola Redman non corre.

La Matra schiera una MS120C per Amon.

La Surtees schiera una vettura ufficiale per Hailwood e, oltre alla solita semi-ufficiale di De Adamich, Schenken si presenta al via con la sponsorizzazione "Flame Out" sulla sua vettura. Tutti e tre corrono sulla TS9B.

La Brabham schiera due BT37 per Hill e Reutemann e una BT34 per Wilson Fittipaldi

La Tecno iscrive una PA123/3 per Nanni Galli.

La Eifelland March schiera la E21 per Stommelen.

La Connew si iscrive per la prima volta a un gran premio con una PC1 per il francese François Migault. La vettura passa le qualifiche ma il pilota non riesce a partire per problemi alla sospensione

Si iscrivono anche diversi team privati:

La Williams schiera una March 711 privata per Pace e, per la prima volta, diventa costruttore autonomo con la Politoys FX3 schierata per Pescarolo.

La Scuderia Scribante, schiera una Lotus 72D per il sudafricano Charlton.

La squadra Clarke-Mordaunt-Guthrie per la quale corre Beuttler schiera una March 721G.

La squadra Speed International si iscrive per la prima volta, schierando una vecchia March 711 per Ray Allen. La macchina però non è pronta e la squadra è costretta a dichiarare forfait. Non si ripresenterà più al via di una gara di Formula 1.

  • 4a vittoria per Emerson FITTIPALDI
  • 10o podio per Emerson FITTIPALDI
45a vittoria per Lotus 47a vittoria per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1973

Silverstone
sabato 14 luglio 1973 - 67 giri x 4.711 km - 315.637 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1973
Lo spettacolare incidente di Scheckter che ha coivolto Beltoise e De Adamich
XXVI John Player British Grand Prix e nona gara del campionato di Formula 1 del 1973, si è svolto il 14 luglio sul circuito di Silverstone
ed è stato vinto da Peter Revson su McLaren-Ford Cosworth.
  • 4a vittoria per Emerson FITTIPALDI
  • 10o podio per Emerson FITTIPALDI
45a vittoria per Lotus 47a vittoria per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1974

Brands Hatch
sabato 20 luglio 197475 giri x 4.265 km - 319.875 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1974
XXVII John Player British Grand Prix e decima gara del campionato di Formula 1 del 1974, si è svolto
 il 20 luglio sul Circuito di Brands Hatch ed è stato vinto da Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth.


Alla prima curva Niki Lauda mantenne il comando della gara, seguito da Jody Scheckter e da Clay Regazzoni, che avevano sorpreso Ronnie Peterson, partito dalla prima fila. Alle spalle dello svedese c'erano Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi, Tom Pryce e Hans-Joachim Stuck. Nel corso del primo giro si ritirò Peter Gethin: costretto a partite col muletto della Lola-Hill, da lui mai utilizzato, e sistemato per Graham Hill, non riusciva a raggiungere bene i pedali.

Nel secondo giro Jacky Ickx prese la posizione a Stuck. Un giro dopo, a causa della rottura della sospensione posteriore, James Hunt partì in testacoda, e fu costretto al ritiro.

Dopo 10 giri Lauda conduceva la gara con una certa tranquillità su Scheckter, a circa 5 secondi, che staccava, a sua volta, ancora di 5 secondi Regazzoni, pressato da Peterson. L'austriaco ampliò in maniera costante il suo vantaggio su Scheckter, portandolo a 10 secondi, nel corso del quindicesimo giro.

Le postazioni al comando rimasero congelate per molti giri, fino a quando, al trentaseiesimo passaggio Carlos Reutemann andò in testacoda, alla Surtees. L'errore di guida gli costò cinque posizioni in classifica. Un giro un altro incidente coinvolse Hans-Joachim Stuck, che finì contro il guardrail alla Stirling, prima di ricarambolare sul tracciato. Il pilota della March uscì presto dalla vettura, mentre i commissari di pista esposero le bandiere gialle.

Una foratura alla gomma posteriore sinistra costrinse Ronnie Peterson ai box, facendolo uscire così dalle parti alte della graduatoria. Poco dopo lo stesso problema toccò anche all'altro duellante per il terzo posto, Clay Regazzoni. Probabilmente entrambi i piloti subirono la foratura passando sui detriti lasciati dalla vettura di Stuck. Il ticinese rientrò in gara settimo. Nel frattempo minacciava di staccarsi l'alettone posteriore della BRM di François Migault, che fu costretto a rientrare ai box per la necessaria riparazione.

Dopo questi avvenimenti, alle spalle di Lauda e Scheckter, si trovava Emerson Fittipaldi, anche se staccato di trenta secondi. Al quarto posto c'era Tom Pryce, poi seguivano Jacky Ickx e Mike Hailwood. Nel corso del quarantasettesimo passaggio il pilota gallese fu passato da entrambi. Al giro 58 terminò il gran premio perMike Hailwood, che effettuò un testacoda e non fu capace di far ripartire la sua McLaren. Quattro giri dopo Clay Regazzoni passò Pryce che, dopo altri quattro giri, cedette la posizione anche a Reutemann.

Attorno al sessantanovesimo giro Niki Lauda si accorse di una foratura lenta al pneumatico posteriore destro. L'austriaco decise di non passare ai box, ma ciò permise a Scheckter di avvicinarsi. Il sudafricano attaccò Lauda al giro 70, passandolo alla curva Clark. Diveniva sempre più difficile per Lauda gestire la sua vettura: al giro 72 venne passato anche da Fittipaldi.

Il box della Scuderia Ferrari chiese all'austriaco di passare ai box, ma il pilota rifiutò l'invito e decise di proseguire. John Watson, doppiato, penalizzò Pryce, che così venne passato da Denny Hulme. Solo al penultimo giro Lauda decise di entrare ai box, dopo che lo pneumatico era completamente distrutto. Ciò permise a Ickx di passare al terzo posto.

Jody Scheckter vinse il suo secondo gran premio valido per il mondiale di F1, davanti a Emerson Fittipaldi. Jacky Ickx chiuse sul gradino più basso del podio, davanti a Clay Regazzoni e Carlos Reutemann. Lauda, però, lamentò di non aver potuto uscire dai box, per la folla che aveva iniziato a invadere la pista, tanto da venir fermato da un commissario con bandiera rossa. A seguito di una ricorso all'austriaco venne abbuonato un giro, e si trovò classificato quinto.
  • 2a vittoria per Jody SCHECKTER
  • 30o e ultimo Gran Premio per Peter GETHIN
  • 18a vittoria per Tyrrell
  • 50o Gran Premio per Tyrrell
74a vittoria per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1975

Silverstone
sabato 19 luglio 1975 - 56 giri x 4.719 km - 264.264 km
Gran Premio di Gran Bretagna 1975
 La gara è stata vinta dal brasiliano Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del quattordicesimo ed ultimo successo in carriera. Ha preceduto sul traguardo il brasiliano Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth
e il sudafricano Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth.

 Qualifiche
Nelle sessioni del giovedì i tempi furono di circa 3-4 secondi più alti rispetto alla configurazione del tracciato precedente. Il miglior tempo di giornata venne fatto segnare da Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth, seguito da Vittorio Brambilla su March e Niki Lauda della Ferrari. I primi undici piloti furono racchiusi in appena un secondo. Al venerdì il tempo fu variabile, e questo rese più difficile per i piloti migliorare le prestazioni del giorno precedente. La pole venne ottenuta da Tom Pryce per la prima e unica volta nella sua carriera nel mondiale di F1. Per la Shadow questa fu la terza pole stagionale, dopo le due conquistate da Jean-Pierre Jarier in Argentina e Brasile. In prima fila si confermò Pace che precedette le due Ferrari di Lauda e Regazzoni. Niki Lauda venne penalizzato, nella sessione pomeridiana, da uno pneumatico difettoso, che non gli consentì di migliorare il tempo fatto al mattino.

 Gara

Al via si portò in testa Carlos Pace, che sfruttò il lato "gommato" della pista, portandosi davanti a Pryce; stessa sorte per Niki Lauda, passato dal compagno di scuderia Clay Regazzoni. Dietro ai primi quattro, al termine della prima tornata, vi erano James Hunt, Jody Scheckter, Mario Andretti e Emerson Fittipaldi. Nel secondo giro Hunt passò Scheckter alla Copse, mentre Fittipaldi superò Andretti, autore di un errore alla Beckett's. Quattro giri dopo l'italoamericano cedette un'altra posizione, questa volta a Tony Brise.

Le Ferrari erano molto veloci, tanto che Regazzoni al giro 9 passò Pryce e, pochi giri dopo, si trovò in testa, dopo aver passato anchePace. Nelle retrovie Brise, ormai vicino a Hunt (settimo), cercò di attaccarlo, ma arrivò lungo e fu autore di un'escursione che gli forò uno pneumatico, costringendolo a una fermata ai box. Mario Andretti, nel tentativo di difendersi da Jean-Pierre Jarier sbagliò anche lui la frenata alla Woodcote, spiattellando le gomme. Ciò costò anche lui una fermata ai box, che lo fece passare dalla decima alla 21ª posizione.

Ora la classifica vedeva in testa Regazzoni, seguito da Pace, Pryce, Lauda, Scheckter e Fittipaldi e Hunt. Le nuovole fecero capolino sul circuito, annunciando pioggia. Al giro 16, intanto, Pryce passò Pace e si installò in seconda posizione. Al 18º giro un primo scroscio d'acqua colpì la zona delle curve Club e Stowe. La situazione non venne segnalata a Regazzoni, che si girò alla Stowe, toccò le barriere, ripartì, ma dovette fermarsi ai box per sostituire le gomme e l'alettone posteriore. L'elvetico ripartì ventunesimo.

Jody Scheckter invece sfruttò bene l'arrivo della pioggia, passando sia Lauda che Pace che Pryce nel volgere di pochi giri, portandosi in prima posizione. Al 22º sia Niki Lauda che Scheckter andarono ai box per montare gomme da bagnato. Alla Scuderia Ferrari però non fissarono bene lo pneumatico che subì così una foratura lenta che costrinse l'austriaco a un nuovo stop il giro successivo.


Ora la classifica veniva guidata da Pace, seguito da Emerson Fittipaldi e James Hunt.
I tre di testa decisero di non cambiare le coperture, ma dalla retrovie rispuntò velocissimo Scheckter che riuscì a riprendersi la testa della gara, con una serie di sorpassi. Fittipaldi, nel tentativo di resistere al sudafricano, sbagliò frenata e perse due posizioni. Ora dietro a Scheckter si trovava Pace, seguito da James Hunt, Jochen Mass e Fittipaldi. Anche Pace fu autore di un errore di guida che consentì il sorpasso sia a Hunt che Mass.

La pioggia però era cessata, le traiettorie si erano asciugate, tanto che Mario Andretti decise di montare nuovamente le gomme slick. Nei giri seguenti Mass passò Hunt e Fittipaldi fece lo stesso con Pace. Al 30º giro Jean-Pierre Jarier, che montava gomme da bagnato, superò ben quattro piloti (Pace, Fittipaldi, Hunt e Mass) portandosi addirittura secondo, dietro al solo Jody Scheckter. Col pit stop di quest'ultimo Jarier trovò la cima della classifica. Ciò per due giri: infatti al giro 35 anche Jarier andò al cambiogomme, dando il via libera a James Hunt.

Dietro all'inglese della Hesketh si trovavano ora Emerson Fittipaldi, Carlos Pace, Jean-Pierre Jarier, Jody Scheckter, Jochen Mass, Mark Donohue e Vittorio Brambilla. Al giro 36 Mass fu autore di un testacoda che lo relegò in ottava posizione, mentre Scheckter passò Jarier che, poco dopo, fu anch'esso autore di un errore, che dette via libera a Mark Donohue e Vittorio Brambilla (ora quinto e sesto rispettivamente).

 Hunt manterrà la testa della gara fino al giro 42, quando la rottura di uno scarico fece perdere potenza alla sua monoposto che verrà passata da quella di Fittipaldi. Nello stesso giro Brambilla sfruttò un errore di Donohue, ponendosi in quinta posizione. Un giro seguente anche Pace passò Hunt, sempre in difficoltà. Al 51º girò fu il turno di Jody Scheckter nel passare Hunt. Brambilla "restituì", di fatto, la posizione a Mark Donohue, con un errore in fase di doppiaggio.

Attorno al 55º giro la pioggia fece la sua ricomparsa sul tracciato, tanto che Emerson Fittipaldi decise di rientrare ai box per montare nuovamente le gomme da bagnato. La curva Club divenne un vero e proprio "cimitero" di vetture in cui andarono a sbattere, uno dopo l'altro, Carlos Pace, Jody Scheckter, John Nicholson, Brian Henton, Dave Morgan, James Hunt e Wilson Fittipaldi. Questa situazione fu estremamente pericolosa per i commissari che non potevano intervenire in sicurezza per aiutare i piloti a uscire dalle vetture, rischiando di essere investiti da qualche altra monoposto. Anche alla Stowe si verificò una situazione simile, con le uscite di pista di Donohue, Mass, Watson e Depailler.

La direzione di gara decise di sospendere la gara. Vincitore fu Emerson Fittipaldi, per la 14ª e ultima volta in una gara del mondiale, classificato, con un giro di vantaggio, su Carlos Pace e Jody Scheckter.

  • 14a e ultima vittoria per Emerson FITTIPALDI
  • 1a e unica pole position per Tom PRYCE
  • 50o Gran Premio per Carlos REUTEMANN
  • 15a vittoria per McLaren
  • 3a e ultima pole position per Shadow
  • 84a vittoria per Ford Cosworth
  • 70a pole position per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1976

Brands Hatch
domenica 18 luglio 1976 - 76 giri x 4.207 km - 319.732 km
C. Paсе, Brabham BT45 - Alfa Romeo. British Grand Prix (Brands Hatch), 1976.


Gran Premio di Gran Bretagna 1976
 Si è corsa domenica 18 luglio 1976 sul Circuito di Brands Hatch. La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari;
 per il vincitore si trattò del dodicesimo successo nel mondiale.
Ha preceduto sul traguardo il sudafricano Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth e il britannico John Watson su Penske-Ford Cosworth

  Aspetti tecnici

Il Gran Premio di Gran Bretagna si spostò, nella tradizionale alternanza, al Circuito di Brands Hatch, da quello di Silverstone. Il circuito così ospitava per la settima volta una gara valida per il mondiale di Formula 1.

Il circuito venne modificato: venne infatti leggermente accorciato (da 4.265 m a 4.207 m) per fare posto ai nuovi box. Esso si presentava con diverse tipologie di asfalto, cosa che rendeva difficile per i piloti trovare il giusto feeling con la pista, visto che il manto stradale era ancora in assestamento.[6] Vennero inoltre rimodellate la Paddock Hill, il Bottom Straight (rinominato John Cooper Straight) e la curva South Bank (rinominata Surtees)

 Qualifiche

Nella prima giornata di prove il miglior tempo venne fatto segnare da James Hunt con 1'20"39, undici centesimi meno di Niki Lauda. Le Tyrrell a sei ruote si trovarono in difficoltà sul tracciato, tanto che Jody Scheckter, dopo un'uscita di pista, decise di riutilizzare il vecchio modello tradizionale, a quattro ruote.Al sabato Lauda fece scendere il suo tempo a 1'19"35, conquistando così la pole. In prima fila restava Hunt, staccato di 6 centesimi. La seconda fila venne conquistata da Mario Andretti su Lotus e Clay Regazzoni sull'altra Ferrari. Nessuna delle due donna iscritte riuscì a qualificarsi. Il tempo ottenuto da Lauda era di 35 centesimi più basso della pole ottenuta nel 1974, dallo stesso Niki Lauda, sulla vecchia configurazione del tracciato.

  Gara

Alla partenza i due piloti della Scuderia Ferrari furono protagonisti di un incidente: Regazzoni, che aveva passato James Hunt, colpì la vettura di Niki Lauda alla prima curva. Successivamente la sua Ferrari, in testacoda, collise anche con la vettura di Hunt, e venne colpita da quella del sopraggiungente Jacques Laffite. La pista, piena di detriti e olio, venne giudicata impraticabile, tanto che venne esposta la bandiera rossa che fermò il gran premio.

Il regolamento prevedeva che solo i piloti che avessero terminato il giro ove fosse stata esposta la bandiera rossa potessero riprendere la gara. Sia Hunt che Laffite, invece, erano stati costretti al ritiro per l'incidente della partenza, mentre Regazzoni era stato capace di riguadagnare i box, pur con la vettura incidentata. Hunt era riuscito a riportarsi sulla griglia, per la seconda partenza, utilizzando non la vettura titolare, ma il muletto.

Per evitare le proteste del pubblico per l'esclusione di James Hunt, venne deciso di riammettere alla gara l'inglese della McLaren (con la macchina titolare nel frattempo riparata) e, come compromesso, si permise a Jacques Laffite e Clay Regazzoni di riprendere la gara col muletto, anche se sub judice, visto che loro vetture titolari non erano ancora state riparate. Si decise così di ripartire, annullando di fatto la prima partenza, e di compiere tutti i 76 giri originali.

Anche la seconda partenza venne caratterizzata da un problema: la Lotus di Mario Andretti, che partiva terzo, rimase ferma sulla griglia per un problema tecnico, ma venne schivata da tutte le monoposto sopraggiungenti. La gara veniva condotta da Niki Lauda, seguito da James Hunt, Clay Regazzoni, Chris Amon, Ronnie Peterson, Jody Scheckter, Patrick Depailler e Hans-Joachim Stuck. Nel corso del primo giro Amon venne passato sia da Peterson che da Scheckter, mentre Depailler e Stuck vennero a contatto: il tedesco fu costretto al ritiro, mentre Depailler perse innumerevoli posizioni. Al secondo giro Amon venne passato anche da Vittorio Brambilla.

Brambilla all'ottavo giro passò Peterson, mentre Arturo Merzario passò John Watson, installandosi all'ottavo posto. La vettura del nordirlandese fu danneggiata nella situazione, tanto che Watson fu costretto a cambiare il musetto, e ripartire nelle retrovie. Il giro seguente Amon si ritirò per una perdita d'acqua. Dopo dieci giri Lauda comandava sempre davanti a Hunt, Regazzoni, Scheckter, Brambilla, Peterson, Merzario e Gunnar Nilsson.

Al tredicesimo giro Merzario conquistò un'altra posizione passando Peterson, in crisi con gli pneumatici, dopo essere riuscito a evitare un contatto con Brambilla. Lo svedese della March fu costretto a una sosta ai box per cambiare gli pneumatici, che lo fece passare al quindicesimo posto. Al 15º giro anche Vittorio Brambilla fu costretto a una sosta ai box sempre per cambiare le gomme, che lo fece uscire dalla zona punti.

Al giro 26 la direzione comunicò la decisione di squalificare Regazzoni (in quel momento terzo) e Laffite (nono) in quanto ripartiti col muletto. Al 32º giro il francese fu però costretto al ritiro per la rottura di una sospensione; quattro giri dopo fu il turno anche di Regazzoni, tradito da un problema alla pressione dell'olio. Dopo il ritiro del ticinese, dietro alla coppia Lauda-Hunt, si trovavano Jody Scheckter, Arturo Merzario, Gunnar Nilsson, Tom Pryce e Alan Jones. Dalla retrovie stava rinvenendo la Penske di Watson che, dopo un sorpasso su Brett Lunger, era nono.

Al giro 39 Merzario fu costretto al ritiro per la rottura del semiasse, dopo che per molti giri era stato capace di impensierire la Tyrrell di Jody Scheckter. Al giro 45 James Hunt prese il comando, dopo aver passato Lauda, che scontava dei problemi al cambio. Un giro dopo Watson passò anche Jones, entrando così in zona punti.

Al 64º giro Watson passò Tom Pryce, sulla cui vettura vi erano dei problemi col propulsore e, quattro gri dopo, anche Gunnar Nilsson.

La gara venne così vinta da James Hunt, davanti a Niki Lauda e Jody Scheckter. Subito dopo la gara vennero inviati diversi reclami in merito alla decisione di riammettere al via Hunt. Inizialmente tali reclami vennero rigettati dalla direzione di corsa, che confermò invece la squalifica di Regazzoni e Laffite.

Solo il 24 settembre la FIA decise per la squalifica di Hunt, reo di aver utilizzato il muletto al fine di riallinearsi sulla griglia di partenza.

12a vittoria per Niki LAUDA 50o Gran Premio per Shadow 64a vittoria per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1977

Silverstone
sabato 16 luglio 1977 - 68 giri x 4.719 km - 320.892 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1977
 Si è corsa sabato 16 luglio 1977 sul Circuito di Silverstone. La gara è stata vinta dal britannico James Hunt, su McLaren-Ford Cosworth;
per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel mondiale

Nella solita alternanza tra autodromi britannico fu il turno del Circuito di Silverstone nell'ospitare il gran premio nazionale, per la sedicesima volta nella storia del mondiale di Formula 1.
La gara vide l'esordio effettivo per la Renault. La casa transalpina, che non aveva mai preso parte a nessun gran premio di F1, ma aveva partecipato negli anni cinquanta a delle edizioni della 24 Ore di Le Mans, presentò il modello RS01. Era spinto, per la prima volta per una vettura di Formula 1, da un motore turbo V6, da 1.500 cc.

I motori sovralimentati era ammessi da sempre in Formula 1 ma non erano stati utilizzati da molto tempo (gli ultimi risalivano agli anni cinquanta ed erano sovralimentati da un compressore), in quanto si considerava troppo sfavorevole il rapporto di cilindrata ammessa, rispetto a quanto concesso ai motori a pressione atmosferica. L'altra novità sulla vettura francese fu l'esordio degli pneumatici radiali forniti dalla Michelin. Il gommista transalpino, anch'esso all'esordio nella Formula 1, aveva ottenuto ottimi risultati sia nelle gare di durata, con vittorie alla 24 Ore di Le Mans, che nel Motomondiale (nel 1976 aveva vinto il titolo in 125cc, 250cc, 350cc e 500cc).

Vi fu anche l'unica apparizione nel mondiale per la McGuire, un costruttore britannico, che utilizzava una Williams FW04 modificata e denominata McGuire BM1. La McLaren fornì il modello M26 anche a Jochen Mass, mentre utilizzò il più desueto M23 quale terza vettura ufficiale, affidata a Gilles Villeneuve. La Wolf impiegò nuovamente la WR.

 Gara

Alla partenza James Hunt venne passato da John Watson, Niki Lauda e Jody Scheckter. Dietro all'inglese della McLaren si trovarono le due Lotus di Gunnar Nilsson e Mario Andretti e le due altre McLaren di Gilles Villeneuve e Jochen Mass. Al sesto giro Andretti passò il compagno di scuderia Nilsson.

Hunt riconquistò una posizione al settimo giro, passando Scheckter, mentre al decimo giro un problema al motore costrinse Villeneuve a una sosta, che gli fece perdere due giri. La rimonta del britannico della McLaren proseguì al giro 23 quando riuscì a passare Niki Lauda alla Copse. L'austriaco scontava un piccolo problema all'impianto frenante. La classifica vedeva perciò in testa sempre John Watson, seguito da Hunt, Lauda, Scheckter, Andretti, Nilsson e Jochen Mass.

Hunt si avvicinò rapidamente al battistrada Watson, che con la sua Brabham, spinta da un motore Alfa Romeo, riusciva a distanziare sul rettilineo la più agile vettura di Hunt. Al cinquantesimo giro Watson fu costretto a fermarsi ai box per un guasto all'impianto di alimentazione (si era rotta la pompa che aspirava la benzina): questo consentì a James Hunt di trovarsi in testa alla gara.

Gunnar Nilsson, tre giri dopo, passò il suo compagno di scuderia Andretti, che scontava dei problemi all'impianto di alimentazione. Nilsson si portò alle spalle di Scheckter, che fuse il suo motore al giro 59, ritirandosi. Dopo i ritiri di Watson e Scheckter entrarono in zona punti Jochen Mass e Hans-Joachim Stuck. Al giro 65 fu il turno del ritiro anche per Mario Andretti.

James Hunt vinse per l'ottava volta nel mondiale, precedendo sul podio Niki Lauda e Gunnar Nilsson, che si avvicinò all'austriaco nelle ultime fasi di gara. Hunt conquistò anche per l'ottava volta il giro veloce in gara.

  • 8a vittoria per James HUNT
  • 4o e ultimo podio per Gunnar NILSSON
  • 20o podio per James HUNT
  • 8o e ultimo migliore giro per James HUNT
  • 1o Gran Premio per Gilles VILLENEUVE
  • 1o Gran Premio per Patrick TAMBAY
  • 22a vittoria per McLaren
  • 70o podio per McLaren
  • 103a vittoria per Ford Cosworth
  • 1o Gran Premio per Renault



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1978

Brands Hatch
domenica 16 luglio 1978 - 76 giri x 4.207 km - 319.732 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1978
 Si è corsa domenica 16 luglio 1978 sul Circuito di Brands Hatch. La gara è stata vinta dall'argentino Carlos Reutemann su Ferrari;
 per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel mondiale

  Aspetti tecnici

La Lotus sperimentò una nuova versione della 79, con la possibilità per il pilota di regolare manualmente la durezza della barre antirollio anteriore, oltre che di quella posteriore. Venne prospettata l'ipotesi che anche la Goodyear potesse sperimentare degli pneumatici radiali, come quelli della Michelin, ma tale ipotesi venne respinta dai tecnici della casa americana. La Goodyear portò comunque un nuovo tipo di coperture.

Sull'Arrows FA1 a disposizione di Riccardo Patrese venne montato un microcomputer. Il dispositivo, creato dalla scuderia britannica in collaborazione con la Scicon, montato per la prima volta su una monoposto, sarebbe servito per controllare la vettura e consentire così alla scuderia di apportare le modifiche necessarie all'assetto della vettura stessa. Il computer aveva un costo di 30.000 sterline.

Dopo il difficile gran premio di Francia la Scuderia Ferrari indicò che la gara fosse servita come una sorta di test per gli pneumatici, viste le molte soste a cui erano stati costretti i piloti del Cavallino. L'ing. Mauro Forghieri spiegò:

«La sofisticazione delle macchine di Formula 1 ha raggiunto tali livelli che le componenti necessarie per portare una vettura al vertice sono innumerevoli.Gli pneumatici sono uno dei fattori determinanti. Se non si riesce a mettere sull'asfalto, con le gomme, la potenza espressa dal motore è finita. La costruzione delle coperture e la composizione delle mescole sono complicatissime. Basta la variazione della temperatura ambiente, la modifica della struttura dell'asfalto della pista di un minimo grado per alterare tutti i rapporti. Noi purtroppo, con la Michelin, siamo in una fase sperimentale e dobbiamo pagare l'inesperienza. Del resto, non possiamo neppure pretendere di essere sempre al vertice. Anche gli altri hanno avuto i loro alti e bassi.»

La gara tornò, nella solita alternanza fra tracciati, a disputarsi sul Circuito di Brands Hatch, pista che ospitava il mondiale per l'ottava volta. 


John Watson Brahabam Alfa Romeo - Brands Hatch, 1978

 Gara

Al via fu Mario Andretti a scattare meglio di tutti, mettendo in fila Ronnie Peterson, Jody Scheckter, Alan Jones (partito sesto), Lauda e Riccardo Patrese (partito quinto).

Le Lotus sembravano poter condurre agevolmente la gara, staccando di quasi un secondo a giro il terzo, Scheckter. Al sesto giro, però, si ritirò Peterson, per noie al sistema di alimentazione. Le coperture portate dalla Goodyear subivano un forte degrado, tanto che al giro 24 Mario Andretti fu costretto a una sosta ai box per sostituire la gomma posteriore destra. L'italoamericano tornò in pista solo undicesimo. La Goodyear testò nel gran premio anche delle gomme radiali, che vennero utilizzate da Patrick Tambay.

Jody Scheckter si trovò al comando davanti a Jones, Lauda, Patrese, Carlos Reutemann, Watson. L'australiano della Williams, Jones, si ritirò al giro ventisei per un guasto alla frizione. Poco dopo il motore tradì Andretti, già in rimonta. Erano ceduti dei cuscinetti che regolavano la pressione dell'olio.

Senza le vetture oro-nere la gara risultava molto combattuta: tra il primo, Scheckter, ed il sesto, Patrick Depailler, vi erano solo 2 secondi di gap. Al 34º giro Niki Lauda passò a condurre, sfruttando un problema al cambio per Scheckter, che fu costretto al ritiro poco dopo. Lauda ora comandava davanti a Riccardo Patrese, Carlos Reutemann, Patrick Depailler e Watson. Depailler però fu fermato anche lui da problemi alle gomme, e retrocesse in settima posizione. Entrarono in zona punti Didier Pironi e Keke Rosberg. Pironi però fu costretto al ritiro per noie al cambio.

La gara ad eliminazione proseguì quando al 40º giro Patrese dovette rientrare ai box per una foratura e una sospensione rotta, ritirandosi. Ora era Reutemann secondo che precedeva Watson, Keke Rosberg poi Depailler, Jochen Mass con l'altra ATS; chiudeva la zona punti Patrick Tambay, che precedeva un altro tedesco, Stuck su Shadow. Anche Mass dovette però, poco dopo, fermarsi ai box. Al giro 49 Depailler superò Rosberg, che poco dopo si ritirò per la rottura di una sospensione.

Al sessantunesimo passaggio, Carlos Reutemann sfruttò il doppiaggio di Bruno Giacomelli da parte di Niki Lauda, alla curva Clearways, e passò a condurre fino al termine. Nel dopo gara Lauda accusò Giacomelli di averlo ostacolato.

Carlos Reutemann vinse per l'ottava volta nel mondiale, davanti a Lauda, Watson, Patrick Depailler, Hans-Joachim Stuck (per la prima volta a punti in stagione). Poi seguivano tre McLaren: sesto Patrick Tambay, Giacomelli settimo, davanti a Brett Lunger..
  • 8a vittoria per Carlos REUTEMANN
  • 240o podio per Ferrari
  • 50o Gran Premio per Copersucar
240o podio per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1979

Silverstone
sabato 14 luglio 1979 - 68 giri x 4.719 km - 320.892 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1979
 La gara è stata vinta dallo svizzero Clay Regazzoni su Williams-Ford Cosworth

 Aspetti sportivi

L'Alfa Romeo saltò l'appuntamento di Silverstone, ma confermò la presenza nel successivo Gran Premio di Germania.
Nei test effettuati sul tracciato britannico nella settimana precedente il gran premio il miglior tempo venne fatto segnare da Alan Jones su Williams in 1'12"7, tempo di ben 6"9 più basso rispetto al record ufficiale.
James Hunt, che aveva appena abbandonato il mondiale di F1, debuttò come commentatore tecnico per la BBC. 

 Gara

Al via Clay Regazzoni prese la testa della gara, seguito da Alan Jones e Jean-Pierre Jabouille mentre, nelle retrovie, Elio De Angelis fu autore di una partenza anticipata. Nel corso del primo giro sia Jones che Jabouille attaccarono Regazzoni alla Stowe, riuscendolo a passare uno all'interno e l'altro all'esterno della curva. Poco dopo anche Nelson Piquet cercò di attaccare il ticinese, ma senza successo. Al termine del primo giro comandava perciò Jones, seguito da Jabouille, Regazzoni, Piquet, Niki Lauda e Mario Andretti.

Nelson Piquet si ritirò al secondo giro per un testacoda alla Woodcote, mentre René Arnoux passò Mario Andretti. Jacques Laffite perse inoltre tre posizioni a favore delle due Ferrari e Carlos Reutemann. Ancora un giro e Arnoux passò anche Lauda, in crisi coi freni, che dovette cedere il passo anche a Villeneuve, e un giro dopo, anche a Jody Scheckter. La gara dell'austriaco terminò al giro 12 col ritiro.

Al giro 15 un errore nella cambiata costò una posizione a Gilles Villeneuve, a favore di Jody Scheckter. Due giri dopo Jean-Pierre Jabouille, che era secondo, fu costretto a una sosta ai box, per cambiare gli pneumatici, e sprofondare così nelle retrovie. La classifica vedeva sempre primo Jones, seguito da Clay Regazzoni, René Arnoux, Jody Scheckter, Gilles Villeneuve, Jacques Laffite e John Watson.

Al 34º giro un rimontante Jacques Laffite passò Villeneuve alla Woodcote, e tentò il sorpasso anche su Scheckter un giro dopo. Il sudafricano resistette, ma venne poi passato al giro 36. Al trentanovesimo giro Alan Jones, che comandava con tranquillità la gara, fu costretto al ritiro per un guasto al motore. Prese il comando il suo compagno di scuderia Clay Regazzoni, che tornava a condurre una gara iridata dal GP di Long Beach 1976.

Al giro 42 Laffite fu costretto a una sosta ai box per un problema alle candele. Rientrò in pista undicesimo. Ora, dietro al ticinese, si trovava sempre René Arnoux, seguito dalle due Ferrari e da Jean-Pierre Jarier. Dietro al francese vi era Watson, autore di una bella rimonta.

Al giro 51 anche Villeneuve fu costretto a una sosta, dove gli vennero cambiati gli pneumatici: tornò in pista settimo. Al sessantaquattresimo giro Jean-Pierre Jarier passò Scheckter e conquistò la terza posizione. Un giro dopo e l'altro ferrarista Gilles Villeneuve si ritirò per un problema all'impianto di alimentazione. Scheckter, con degli pneumatici ormai consunti, non rientrò ai box, come richiesto dalla sua scuderia, ma proseguì fino al termine anche se venne passato anche da Watson. Al termine della gara il sudafricano si lamentò di non essere stato avvisato dal muretto dell'avvicinarsi di Watson.

Vinse Clay Regazzoni, per la quinta e ultima volta nel mondiale. Per la Williams fu il primo successo, diventando così la ventisettesima scuderia capace nell'impresa, dopo che nel gran premio precedente era stato il turno della Renault.René Arnoux, secondo, conquistò il suo secondo podio, mentre Jean-Pierre Jarier, terzo, conquistò il terzo e ultimo podio della carriera in F1.

Sul podio Clay Regazzoni, per un accordo con gli sponsor arabi della sua scuderia, festeggiò bevendo succo d'arancia..  
  • 5a e ultima vittoria per Clay REGAZZONI
  • 1a pole position per Alan JONES
  • 3o e ultimo podio per Jean-Pierre JARIER
  • 1a vittoria per Williams
  • 1a pole position per Williams
  • 50o Gran Premio per Williams
121a vittoria per Ford Cosworth





Gran Premio di Gran Bretagna  - 1980

Brands Hatch
domenica 13 luglio 1980 - 76 giri x 4.207 km - 319.732 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1980

. La gara è stata vinta dall'australiano Alan Jones, su Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel mondiale.

  Qualifiche

Nella prima giornata di prove il più rapido fu Didier Pironi su Ligier, che chiuse in 1'11"004, davanti ad Alan Jones e Jacques Laffite. Vi fu anche un piccolo incidente tra Laffite e la Wilson, senza conseguenze per i piloti. Bruno Giacomelli ruppe il motore della sua Alfa Romeo, e chiuse diciassettesimo. Le Ferrari furono ancora meno competitive con Gilles Villeneuve che chiuse tredicesimo e Jody Scheckter ventunesimo. La nuova Fittipaldi F8 effettuò un solo giro, con un tempo di oltre sei minuti. Il giorno seguente Pironi limò il suo tempo a 1'11 netto, (contro l'1'16"80 ottenuto daRonnie Peterson due anni prima), conquistando così la seconda pole della carriera in F1. La prima fila venne monopolizzata dalla Ligier, grazie a Jacques Laffite, che scavalcò Jones. Pironi ebbe anche una collisione con Derek Daly che gli provocò una piccola lesione al polso, che non mise però in dubbio la sua partenza al gran premio. Vi furono una serie di altri incidenti: René Arnoux uscì di pista alla curva Hill, danneggiando la sua vettura. Elio De Angelis subì lo scoppio di uno pneumatico mentre Nelson Piquet perse il controllo della sua vettura e compì una sera di testa coda ad alta velocità.

Le Ferrari non riuscirono a migliorare, tanto che Jody Scheckter si qualificò penultimo, con un vantaggio di soli due decimi su Jan Lammers, primo dei non qualificati. Non si qualificò nemmeno Desiré Wilson, mentre ci riuscì Rupert Keegan.


 Gara

Didier Pironi partì bene e comandò la gara davanti al compagno di scuderia Jacques Laffite, poi Alan Jones, Nelson Piquet, che passò Carlos Reutemann alla Surtees, seguito a sua volta dalle due Alfa Romeo di Patrick Depailler e Bruno Giacomelli.

La classifica rimase immutata, nelle primissime posizioni, per diversi giri. Il duo della Ligier si trovò a guidare con un margine di circa otto secondi su Jones. Al giro 17 Giacomelli fu costretto a una sosta ai box per cambiare gli pneumatici. Passò così quindicesimo. Un giro dopo fu il battistrada Didier Pironi a rallentare vistosamente per una foratura alla gomma anteriore sinistra, dovuta alla rottura del cerchione. Giunto ai box, molto lentamente, ne riuscì ultimo. Andò così a condurre Laffite seguito da Jones, Piquet, Reutemann, Depailler, Derek Daly e Mario Andretti. Nello stesso giro ci fu il ritiro, per la rottura di una sospensione, per Eddie Cheever, che era nella retrovie. Uscendo di pista però la sua vettura terminò nella via di fuga, ove era rimasto parcheggiato un caccia-bombardiere Harrier, che aveva preso parte a delle dimostrazioni prima della gara. Il pilota riuscì a evitare l'impatto per pochi metri.

Patrick Depailler perse, in pochi giri, diverse posizioni, per un malfunzionamento del motore. Il francese dell'Alfa si ritirò al giro 30. Al giro seguente, l'altra Ligier, quella di Laffite, subì anch'essa una rottura del cerchione che provocò l'esplosione dello pneumatico posteriore sinistro con conseguente uscita di pista e ritiro per Laffite.

Passò in testa Alan Jones, che precedeva di quattro secondi Piquet, seguito poi da Reutemann, Daly, Andretti e Jarier. Nel frattempo Pironi fu protagonista di un recuperò che lo porto, al giro 43, in settima posizione. Andretti scontava dei problemi tecnici sulla sua Lotus: venne così passato prima da Jarier, poi dallo stesso Pironi. Al 55º giro l'unico pilota della Ligier rimasto in gara passò anche il connazionale Jarier, ponendosi in quinta posizione. Al giro 59 Andretti si ritirò definitivamente.
Al sessantacinquesimo giro, sulla vettura di Pironi, si verificò nuovamente una foratura dovuta alla rottura del cerchione: in questo caso il francese fu costretto al ritiro.Negli ultimi giri la pioggia minacciò la gara, ma senza arrivare. Vinse ancora Alan Jones che precedette Nelson Piquet, Carlos Reutemann, Derek Daly, Jean-Pierre Jarier e Alain Prost.


    8a vittoria per Alan JONES
    1o migliore giro per Didier PIRONI
    95o e ultimo Gran Premio per Patrick DEPAILLER
  • 9a vittoria per Williams
  • 20o podio per Williams
  • 90o podio per Brabham
  • 131a vittoria per Ford Cosworth
  • 120a pole position per Ford Cosworth
  • 120o migliore giro per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1981

Silverstone
sabato 18 luglio 1981 - 68 giri x 4.719 km - 320.892 km
Gran Premio di Gran Bretagna 1981
 La gara è stata vinta dal britannico John Watson su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del secondo successo nel mondiale.


 Qualifiche

La presenza della Lotus 88B nelle prove ufficiali portò alla reazione della FISA che minacciò di non far considerare valido il gran premio, quale prova del mondiale, di squalificare la Lotus e di escludere il Regno Unito dalle prove mondiali future. Gli organizzatori decisero così di escludere la 88B, giustificandosi col ritardo nella comunicazione da parte della Federazione. furono protagonisti di spettacolari incidenti, ma senza conseguenze fisiche. Le prove vennero dominate dalle due Renault di René Arnoux (primo in 1'12"15) e Alain Prost che precedettero Nelson Piquet (l'unico vicino ai tempi dei due francesi) e Alan Jones. Il comportamento in pista delle Lotus 88B fu, in verità, poco competitivo: Elio De Angelis chiuse diciannovesimo, mentre Nigel Mansell era diciassettesimo. Eddie Cheever e Brian HentonLe Renault confermarono la loro forza, monopolizzando la prima fila. René Arnoux conquistò la settima pole iridata, in 1'11"00, alla media di quasi 240 km/h, precedendo Alain Prost di 46 millesimi. Nelson Piquet, terzo, era staccato di quasi un secondo da Arnoux. La Lotus, che riutilizzava il modello 87, fu ancora poco competitiva, tanto che De Angelis fu solo ventiduesimo, mentre Mansell non fu capace di qualificarsi. Si qualificarono invece le Arrows, che così riportarono in gara le gomme Pirelli, assenti dal Gran Premio di Francia 1958. Henton fu nuovamente protagonista di un incidente: in questo caso la sua vettura prese fuoco nella corsia dei box, dopo aver impattato contro le barriere, riempiendo di fumo il paddock. Il pilota non ebbe conseguenze.

Gara 

Alain Prost partì bene e scattò davanti a tutti, seguito da Didier Pironi, René Arnoux, Gilles Villeneuve, Nelson Piquet, John Watson, Andrea De Cesaris, Alan Jones e Carlos Reutemann. Nel primo giro Villeneuve passò Arnoux, Alan Jones fece lo stesso con De Cesaris e Watson. Il giro seguente Arnoux ripassò Villeneuve che perse tempo, nel tentativo di passare Pironi. Un'altra tornata e Arnoux infilò anche Pironi, portandosi all'inseguimento di Alain Prost.
Al quarto giro Villeneuve andò in testacoda alla Woodcote. Alcuni piloti che lo seguivano (Jones, Watson e De Cesaris) cercarono di evitare l'impatto. Jones però non ne fu capace e lo centrò, danneggiando il musetto, De Cesaris uscì di pista e Watson si fermò, ma fu comunque in grado di riprendere con la vettura ancora integra. La Ferrari di Villeneuve era ormai danneggiata e il canadese dovette, poco dopo, ritirarsi, pur tentando di riprendere la via dei box con gli alettoni ormai distrutti. Intanto Nelson Piquet si era portato al terzo posto, dopo aver passato l'altro ferrarista, Pironi.
Nelson Piquet, nel tentativo di passare Arnoux, andò a sbattere violentemente alla curva Becketts, a causa dell'esplosione della gomma anteriore sinistra. Il brasiliano, dolorante agli arti inferiori, venne portato via in ambulanza, ma non subì conseguenze fisiche gravi. Da dietro rinviene Watson che passò Mario Andretti al giro 12, Carlos Reutemann al giro seguente e Didier Pironi, portandosi al terzo posto. Il ferrarista, poco dopo, si ritirò per il guasto del turbo. Ora la gara vedeva al comando le dueRenault di Prost e Arnoux, seguite da Watson, Reutemann, Andretti, Patrese, Laffite e De Angelis.

Al diciassettesimo giro la gara cambiò leader: Alain Prost si ritirò, anche lui col propulsore fuori uso. Andò a condurre l'altro pilota della Renault Arnoux. Intanto De Angelis passò Laffite, che venne superato anche da Héctor Rebaque.

Al giro 25 terminò la gara di Elio De Angelis: gli viene esposta bandiera nera per aver superato Jacques Laffite in regime di bandiere gialle. Rebaque scalò così sesto.

La classifica nelle prime posizioni rimase immutata per diversi giri. Al giro 61, a sette dal termine, John Watson conquistò la testa della gara: il turbo della Renault di Arnoux era entrato in crisi, tanto che tre giri dopo Arnoux si ritirò. Poco dopo stessa sorte toccò a Riccardo Patrese che si ritirò con il motore rotto quando si trovava in terza posizione.

Vinse così Watson, seconda vittoria in carriera, cinque anni dopo il primo trionfo (Gran Premio d'Austria 1976); prima vittoria per la McLaren dopo 4 anni (ultima Gran Premio del Giappone 1977), e prima della gestione Ron Dennis. Secondo fu Reutemann, terzo Laffite, poi Eddie Cheever, Héctor Rebaque e Slim Borgudd che conquistò l'unico punto in carriera. Per la sua scuderia, la tedesca ATS furono i primi punti iridati dal GP del Watkins Glen 1979.
  • 2a vittoria per John WATSON
  • 100o Gran Premio per Jean-Pierre JARIER
25a vittoria per McLaren
  • 142a vittoria per Ford Cosworth
  • 200o Gran Premio per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1982

Brands Hatch
domenica 18 luglio 1982 - 76 giri x 4.207 km - 319.732 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1982
. La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore
 si trattò del diciannovesimo successo nel mondiale.
Ha preceduto sul traguardo i francesi Didier Pironi e Patrick Tambay, entrambi su Ferrari. Per Tambay
 si trattò del primo podioin una gara del mondiale di Formula 1

 Aspetti tecnici

In questa occasione la Ligier affidò nuovamente la JS19 a Jacques Laffite, che la utilizzò non solo in prova, ma anche in gara. La Lotus presentò una nuova sospensione anteriore sulla vettura affidata a Elio De Angelis.

La Brabham presentò una vettura in cui era modificata la posizione del bocchettone per il caricamento della benzina: tale soluzione consentiva un'erogazione del carburante più rapida. La casa inglese intendeva così effettuare un rifornimento in gara, che avrebbe consentito alle monoposto di partire con soli 60 kg di carburante, contro i 180-220 delle altre monoposto. Il tempo, necessario per l'effettuazione del rifornimento, era stimato attorno ai 12-14 secondi.


 Qualifiche

Nella prima giornata di prove il tempo migliore fu di Keke Rosberg su Williams era la -Ford Cosworth, l'unico a scendere sotto il muro del minuto e dieci: il finlandese precedette Didier Pironi e Nelson Piquet. La classifica era dominata da vetture gommate Goodyear; la prima vettura gommata dalla MichelinMcLaren di Niki Lauda, settima.Nelle libere del sabato Bruno Giacomelli dell'Alfa Romeo uscì, ad alta velocità alla Hawthorne Bend: l'auto fu distrutta ma il pilota rimase illeso. Nelle prove ufficiali nessuno fu capace di battare il tempo ottenuto da Rosberg, che così conquistò la sua prima pole position nel mondiale di F1, dopo 44 gare disputate. Fu il sessantatreesimo pilota diverso a ottenere questo risultato nella storia del campionato. Si inserì in prima fila Riccardo Patrese, mentre in seconda fila l'altro pilota della Brabham Nelson Piquet riuscì a precedere Didier Pironi.Rosberg fu il secondo pilota della stagione a riuscire a ottenere una pole senza utilizzare una vettura a motore turbo, dopo quella ottenuta da Andrea De Cesaris nel Gran Premio di Long Beach.


  Gara

Al momento del giro di ricognizione la Williams del poleman Keke Rosberg rimase ferma a causa di un problema all'alimentazione; i meccanici riuscirono a farlo ripartire, a spinta, ma fu costretto a prendere il via dal fondo della griglia.

Al via Riccardo Patrese, in prima fila, non riuscì a partire: il padovano alzò un braccio per segnalare il problema, Didier Pironi riuscì ad evitarlo, ma René Arnoux, che lo vide all'ultimo momento, e tamponò la Brabham ferma; entrambi finirono fuori pista. Una ruota, staccatasi, dalla Renault di Arnoux, attraversò la pista e venne urtata dallaToleman di Teo Fabi: tutti e tre piloti furono costretti al ritiro. Nelson Piquet prendeva così il comando della corsa seguito da Niki Lauda, Didier Pironi, Elio De Angelis, Michele Alboreto e Andrea De Cesaris.

Al terzo giro, all'entrata, della curva Hawthorn Jean-Pierre Jarier e Chico Serra si toccarono; la Fittipaldi del brasiliano si ribaltò e finì ribaltandosi e prendendo fuoco, mentre John Watson, costretto a passare sull'erba, andò in testacoda e si ritirò. Serra venne immediatamente soccorso e non subì gravi danni fisici.

La gara continuò con Piquet al comando fino al decimo giro, quando fu costretto al ritiro per un problema di alimentazione; la Brabham non poté così implementare la strategia di rifornimento carburante in gara.

Nello stesso giro Derek Daly passò De Angelis ponendosi così al terzo posto, alle spalle di Lauda e Pironi. Dalle retrovie Derek Warwick della Toleman fu protagonista di una grande rimonta: decimo al fine del primo giro, scalò sesto già al giro 6, mentre al giro 12 passò anche De Angelis e al giro 18 Daly. L'inglese tallonò poi Pironi per tre giri, poi tentò l'attacco alla Druids Bend ma Pironi lo chiuse. Il giro dopo, sul rettilineo d'arrivo, Warwick riuscì a prendere la scia di Pironi e lo superò alla frenata della Paddock Hill Bend portandosi in seconda posizione. L'inglese continuò a spingere e iniziò a rimontare su Lauda, ma al quarantesimo giro rientrò ai box, ritirandosi per una rottura del semiasse.

Lauda comandava ora su Pironi, De Angelis, De Cesaris e Patrick Tambay. Il francese passò al giro 47 De Cesaris, che cedette poi una posizione a Daly. Dodici giri dopo anche Alain Prost superò il pilota dell'Alfa Romeo. La gara del pilota romano si chiuse al giro 66 per un problema elettrico.

Negli ultimi giri Elio De Angelis si avvicinò a Pironi, ma i problemi di alimentazione della Lotus ne impedirono l'attacco; anzi, al penultimo passaggio il pilota italiano venne passato da Tambay.

Niki Lauda conquistò il suo diciannovesimo trionfo iridato, davanti alle due Ferrari: per Tambay si trattò del primo podio nel mondiale. Brian Henton, della Tyrrell, conquistò il suo primo e unico giro veloce in gara. Per la sua scuderia fu il primo gpv dal GP degli USA Est 1977.
  • 19a vittoria per Niki LAUDA
  • 1a pole position per Keke ROSBERG
  • 1o podio per Patrick TAMBAY
  • 1o e unico migliore giro per Brian HENTON
29a vittoria per McLaren
  • 149a vittoria per Ford Cosworth
  • 130a pole position per Ford Cosworth



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1983

Silverstone
sabato 16 luglio 1983 - 67 giri x 4.719 km - 316.173 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1983
 La gara è stata vinta dal francese Alain Prost su Renault; per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel mondiale.


 Aspetti sportivi

La gara tornò sul Circuito di Silverstone, nella solita alternanza col Circuito di Brands Hatch. Per il tracciato era la diciannovesima presenza nel calendario del mondiale di F1. Per la prima volta l'accesso al paddock venne vietato ai tifosi. Bernie Ecclestone decise, per evitare dei furti nei box, il posizionamento di barriere, controllate da uomini di sicurezza.

La Spirit riportò nel mondiale Stefan Johansson, pilota svedese che aveva già tentato, senza successo, nel 1980, di qualificarsi a due gran premi, al volante della Shadow. Johansson era stato anche iscritto, senza poi presentarsi al gran premio, anche al Gran Premio di Gran Bretagna 1981, dalla March. Lo svedese utilizzò il numero 40, che mancava nel mondiale di F1 dal Gran Premio di Gran Bretagna 1978, usato da Tony Trimmer, pilota però non qualificato per la gara.

Un'altra novità è quella dell'esordiente britannico Kenny Acheson, terzo pilota stagionale della RAM dopo Eliseo Salazar e Jacques Villeneuve Sr.. Acheson era giunto secondo nel campionato 1982 di F3 inglese. La scuderia tedesca ATS iscrisse alla gara una seconda vettura, affidata a Stefan Bellof. L'iscrizione non venne poi confermata.

Nei test effettuati sulla pista inglese, due settimane prima del gran premio, i tempi migliori vennero fatti segnare dalla Brabham.

 Gara

Dopo aver testato la Lotus 94T nel warm up, Nigel Mansell decise di affrontare la gara con questo modello, e non con la 93T, utilizzata nelle prove.

Alla partenza vi fu subito un duello tra le due Ferrari, dove Patrick Tambay riuscì a prevalere su René Arnoux; terzo si pose Alain Prost, seguito da Riccardo Patrese, Eddie Cheever e Nelson Piquet; Elio De Angelis, autore di una cattiva partenza, era solo settimo. L'italiano passerà però Piquet nel corso del primo giro. La gara di De Angelis si interruppe già al secondo giro, quando fu costretto al ritiro per la rottura del condotto dell'alimentazione: la benzina provocò un incendio al motore.

Al quarto giro anche Cheever fu costretto all'abbandono, per la rottura di un giunto. La gara proseguì nei giri seguenti con le Ferrari che, veloci sul dritto, perdevano nei confronti delle altre nelle curve. Alain Prost si avvicinò a René Arnoux, mentre al nono giro, Riccardo Patrese, quarto, fu costretto al ritiro, nono su nove gare, per un motore in panne (anche se nella seconda gara stagionale, il Gran Premio di Long Beach, il padovano era stato comunque classificato).

Arnoux venne passato da Prost al giro 14: il pilota della Renault sorprese il connazionale alla Copse. Dietro al ferrarista, intanto, si fece minaccioso anche Piquet. Il brasiliano, approfittando del doppiaggio di Arnoux su Thierry Boutsen, passò il francese, e s'installò al terzo posto. La gara era sempre comandata da Tambay, che però vedeva vicino Prost.

Al ventesimo giro Alain Prost passò Tambay, ancora una volta alla Copse, e s'involò al primo posto, mentre, dietro René Arnoux soffriva il deperimento delle prestazioni degli pneumatici. Le coperture della Goodyear, utilizzate dalla Ferrari, non riuscivano a garantire una buona tenuta, stante il grande caldo in cui si effettuò la gara.

Al trentunesimo passaggio anche Nelson Piquet passò Patrick Tambay: prima tentò di sorprenderlo alla Becketts, in seguito alla Stowe, infine ebbe la meglio all'altezza della curva Woodcote. La classifica vedeva sempre in testa Prost, seguito da Piquet, Tambay, Arnoux, De Cesaris, Mansell, Lauda, Baldi e Watson.

Al giro 32 René Arnoux si fermò per il cambio gomme, e il rabbocco di carburante. Rientrò in pista settimo. Due giri dopo toccò anche adAndrea De Cesaris: un problema alla frizione non gli permise però di rientrare in gara velocemente, tanto da scalare al dodicesimo posto.

Dopo le soste di Prost e Tambay, Nelson Piquet si trovò in testa alla gara, seguito da Prost, ma con Nigel Mansell scalato al terzo posto, davanti a Tambay, Arnoux e Winkelhock. Il brasiliano fece la sua sosta al quarantaduesimo giro: uscendo dai box però trovò la vettura di Raul Boesel, che procendendo lentamente nella corsia dei box, ne rallentò il rientro in pista. Piquet scalò perciò terzo, dietro adAlain Prost e Mansell. Dopo la sosta del pilota inglese della Lotus, lo stesso scalò quinto, dietro a Patrick Tambay e René Arnoux.

Arnoux era di nuovo alle prese con problemi alle gomme, tanto che Mansell gli si avvicinò presto. Dovette rinunciare al sorpasso al giro 47, per la presenza di un doppiato, ma ebbe successo solo un giro dopo. Sempre al giro 47 Manfred Winkelhock, che scontava problemi tecnici alla sua ATS-BMW, venne passato da Niki Lauda, prima di abbandonare il gran premio due giri dopo. Nigel Mansell, intanto, riuscì a ridurre le distanze anche da Tambay, fino a quando, negli ultimi giri, fu rallentato da alcuni doppiaggi.

Alain Prost vinse per la terza volta in stagione, precedendo Nelson Piquet e Patrick Tambay; Nigel Mansell giunse quarto, mentre Niki Lauda, sesto, fu il primo pilota a guidare una vettura non con motore turbo, distanziato però di un giro dal vincitore.
  • 8a vittoria per Alain PROST
  • 18a e ultima pole position per René ARNOUX
  • 14a vittoria per Renault



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1984

Brands Hatch
domenica 22 luglio 1984 - 71 giri x 4.207 km - 298.697 km
Gran Premio di Gran Bretagna 1984
 XXXVII John Player British Grand Prix e decima gara del campionato di Formula 1 del 1984,
 si è svolto il 22 luglio sul Circuito di Brands Hatch ed è stato vinto da Niki Lauda su McLaren-TAG Porsche

 Aspetti  sportivi

Al termine del GP di Detroit, le vetture della Tyrrell erano state sottoposte a verifica.[6] Il peso delle Tyrrell risultò regolare, ma i tecnici della federazione vollero controllare anche il serbatoio d'acqua delle vetture, all'interno del quale venne scoperto un liquido sconosciuto, nel quale galleggiavano dei pallini di piombo.

A seguito di ulteriori indagini, la Federazione scoprì che sulle vetture inglesi, durante la gara, veniva effettuato un rabbocco con questo liquido contenente pallini di piombo, che serviva per arricchire l'aria immessa sui tromboncini di aspirazione, al fine di ritardare la detonazione del motore, rendendo così possibile l'utilizzo di un maggior rapporto di compressione, ottenendo una maggiore potenza.

Il 18 luglio, la Commissione F1 della FISA con 6 voti favorevoli e 4 schede bianche, decise per l'esclusione della Tyrrell dal campionato. La scuderia britannica veniva accusata di rifornimento illegale di carburante durante la gara, utilizzo di carburante non conforme e presenza di canalizzazioni autosigillanti di sicurezza. Jean-Marie Balestre, il presidente della FISA, annunciò che la zavorra trovata sulle monoposto, dopo i controlli della gara di Detroit, avrebbe superato i 60 kg. Una zavorra non era vietata dal regolamento, ma era ammessa in un unico pezzo, fissata al telaio, rimovibile da uno strumento. Inoltre, il liquido brunastro trovato nel serbatoio dell'acqua, sembrava fosse un combustibile speciale.

La scuderia si difese affermando che i pallini di piombo erano contenuti in una busta che poteva essere sigillata, costituendo così una zavorra come stabilito nel regolamento. La scuderia rimproverò inoltre alla FISA di aver nascosto i risultati delle analisi, cosa che non aveva permesso loro di difendersi. La Tyrrell si rivolse all'Alta Corte di Londra, che al venerdì, prima della gara, mise a confronto gli avvocati delle parti.

L'Alta Corte decise infine di riammettere alla gara la scuderia, in quanto l'esclusione sarebbe stata un ostacolo, al diritto del lavoro per i dipendenti del team, deciso da un tribunale sportivo internazionale, con quartier generale a Parigi.

Nigel Mansell, dopo i fatti del gran premio precedente, in cui aveva cercato di spingere a mano la sua Lotus, rimasta senza carburante a pochi metri dal traguardo, venne squalificato per un anno dalle competizioni; la pena venne accompagnata dalla condizionale, che consentì al pilota britannico di partecipare al resto del campionato.

Teo Fabi tornò al volante della Brabham, al posto del fratello Corrado. La Tyrrell decise di sostituire l'infortunato Martin Brundle con lo svedese Stefan Johansson. Johansson aveva corso 6 gare con la Spirit nel 1983, e tra il 1980 e il 1981 aveva tentato in qualche occasione di qualificarsi, senza successo, con Shadow e March. L'Osella iscrisse una seconda vettura, per Jo Gartner.

Il tracciato di Brands Hatch tornò a ospitare, nella solita alternanza con Silverstone, il Gran Premio di Gran Bretagna. Il tracciato aveva comunque ospitato il Campionato mondiale del 1983, quale sede del Gran Premio d'Europa.

Uno sciopero dei traghetti che collegavano l'Inghilterra con la Francia provocò grossi problemi per l'arrivo delle vetture delle scuderie che avevano sede sul continente. Le vetture dovettero essere inviate per via aerea: vi furono però dei problemi burocratici alle dogane, che fecero giungere in ritardo le monoposto.[8] Un mese prima della gara, in alcune prove libere effettuate sul tracciato, la Lotus ottenne un tempo attorno al minuto e dieci secondi, mentre le Ferrari risultarono staccate di due secondi circa.

 Gara

Prima del via i commissari tecnici della federazione scoprirono sul fondo delle Tyrrell dei fori illegali, che dovettero essere coperti prima del via. Keke Rosberg dovette affrontare la gara col muletto, a causa di un problema alla pressione della pompa della benzina.

Alla partenza Nelson Piquet mantenne il comando, seguito da Alain Prost, Elio De Angelis e Niki Lauda. L'austriaco passò De Angelis alla Druids, mentre, alla curva Graham Hill Riccardo Patrese perse il controllo della sua Alfa Romeo, per evitare la vettura di Jacques Laffite, mettendola di traverso; il padovano recuperò il controllo della vettura, ma il compagno di team Eddie Cheever fu costretto a rallentare di colpo, e venne a sua volta centrato da Philippe Alliot. La RAM del francese si alzò da terra, dopo aver colpito la Tyrrell di Stefan Johansson. Jo Gartner, che non trovò lo spazio, perse la sua Osella e andò a sbattere contro un muro di gomme. Alliot, Johansson e Gartner furono costretti all'abbandono.
La corsa continuò con Piquet al comando, capace di allungare sul dritto, mentre nel misto doveva difendersi da Prost, penalizzato da una scelta di gomme infelice, che portava al sovrasterzo. Al secondo giro Lauda superò De Angelis, portandosi al terzo posto. Al decimo giro Piquet venne passato prima da Prost (alla Paddock Hill) e poi da Lauda (alla Druids). Il brasiliano rientrò subito ai box per cambiare le gomme. Poco dopo Jonathan Palmer uscì di pista, alla Clearways, a causa di un guasto allo sterzo. Il pilota uscì indenne, ma la gara venne sospesa per permettere di sistemare la barriera danneggiata. La gara ripartì, ma la classifica sarebbe stata stilata per somma di tempi, con prima parte determinata sulla base dell'undicesimo giro, quando Piquet era ancora davanti alle due McLaren. Questa decisione fece infuriare Prost, che accusò i commissari di favorire Piquet, su pressione di Bernie Ecclestone. Il gran premio veniva ridotto a 71 giri.

Il gran premio ripartì con Piquet, davanti a Prost, Lauda, Warwick, De Angelis, Senna, Alboreto e Tambay. Malgrado qualche riparazione non poterono prendere parte alla seconda partenza né Keke Rosberg, né Teo Fabi, ritirati nella prima parte di gara, mentre a Manfred Winkelhock furono i commissari a non permettere di riprendere il gran premio.

Alla ripartenza Alain Prost passò subito Piquet, che dovette anche difendersi da Lauda. Tambay prese subito una posizione ad Alboreto. Il pilota dellaFerrari cedette poi a Ayrton Senna, Andrea De Cesaris e anche al compagno di team René Arnoux. Al giro ventisette Arnoux cercò di passare De Cesaris, che oppose una strenua resistenza.

Al giro 29 Piquet dovette cedere la posizione a Lauda. Considerando che la classifica era per somma di tempi, Prost si trovava a condurre con 6 secondi di margine su Lauda, mentre Piquet conservava la terza posizione. Tambay si fermò per il cambio gomme, scalando settimo. Al trentottesimo giro Prost fu costretto al ritiro, con il cambio fuori uso. Niki Lauda si trovò così a condurre. Seguiva Piquet, Warwick, De Angelis, Senna e Tambay.

Al quarantaquattresimo giro Lauda si trovò di fronte il gruppo da piloti da doppiare, De Cesaris, Alboreto e Arnoux. Alboreto sfruttò il momento per passare De Cesaris e, grazie al suo ritmo, rese difficile a Lauda il doppiaggio. Ciò portò Piquet ad avvicinarsi all'austriaco della McLaren. La lotta tra De Cesaris e Arnoux fece perdere del tempo anche a Derek Warwick, in fase di doppiaggio. Al giro 64 Arnoux tentò di passare alla Druids, le due vetture arrivarono a una collisione, ma entrambi i piloti poterono proseguire la gara.

Piquet soffriva si un problema al turbo della sua Brabham, e decise così di concludere la gara a ritmo ridotto. Al giro 66 Ayrton Senna superò Elio De Angelis, alla Paddock Bend, favorito dalla difficile condizione degli pneumatici della Lotus del pilota romano. Nei giri successivi le difficoltà tecniche della vettura di Piquet costrinsero il brasiliano a cedere diverse posizioni, prima a Warwick, poi a Senna e a De Angelis. Al giro 68 Piquet venne passato anche da Tambay e da Alboreto.

De Angelis si trovò, negli ultimi giri, a subire una perdita di potenza del turbo. Al giro 69 anche Arnoux passò Piquet, mentre nell'ultimo giro Tambay si fermò col propulsore in panne, per un surriscaldamento dovuto a un pezzo della vettura di Piquet che si era conficcata in un radiatore.

Niki Lauda colse il suo ventiduesimo successo nel mondiale, davanti a Derek Warwick e Ayrton Senna. Elio De Angelis chiuse quarto, mentre giunsero a punti anche le due Ferrari. Lauda raggiunse i 367,5 punti iridati, battendo così il limite stabilito da Jackie Stewart (360).
  • 22a vittoria per Niki LAUDA
  • 20o migliore giro per Niki LAUDA
36a vittoria per McLaren 6a vittoria per TAG Porsche



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1985

Silverstone
domenica 21 luglio 1985 - 65 giri x 4.719 km - 306.735 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1985
 Ha visto la vittoria Alain Prost su McLaren, seguito dal leader del mondiale Michele Alboreto e da Jacques Laffite

Dietro di loro si piazzarono Nelson Piquet, Derek Warwick e Marc Surer. 

  • 22a vittoria per Niki LAUDA
  • 20o migliore giro per Niki LAUDA
36a vittoria per McLaren 6a vittoria per TAG Porsche



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1986

Brands Hatch
domenica 13 luglio 1986 - 75 giri x 4.207 km - 315.525 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1986
 (XXXIX Shell Oils British Grand Prix) e nona gara del campionato di Formula 1 del 1986, si è svolto il 13 luglio
sul Circuito di Brands Hatch ed è stato vinto da Nigel Mansell su Williams-Honda.


  • 6a vittoria per Nigel MANSELL
  • 20a pole position per Nelson PIQUET
  • 50o Gran Premio per Thierry BOUTSEN
  • 176o e ultimo Gran Premio per Jacques LAFFITE
  • 27a vittoria per Williams
  • 130o podio per McLaren
  • 50o Gran Premio per Lola
  • 12a vittoria per Honda
  • 25o podio per Honda

 

Gran Premio di Gran Bretagna  - 1987

Silverstone
domenica 12 luglio 1987 - 65 giri x 4.778 km - 310.570 km

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1987
. Fu la settima gara del Campionato Mondiale di Formula 1 1987. Vinto da Nigel Manse

Le qualifiche furono dominate, come ormai solito accadere, dalle monoposto motorizzate Honda, con Nelson Piquet in pole, di un decimo davanti al compagno Nigel Mansell (pilota "di casa" a Silverstone) per una prima fila tutta Williams. Ayrton Senna su Lotus ed Alain Prost con la occuparono la seconda fila, rispettivamente 3º e 4º. Durante le qualifiche Piercarlo Ghinzani su Ligier esaurì la benzina durante un giro: i suoi meccanici gli rifornirono in pista facendolo ripartire, ma i commissari considerarono quest'azione come contraria al regolamento ed esclusero il pilota italiano per il resto del weekend.Alla partenza Prost scattò meglio di tutti e prese la prima posizione, ma alla seconda curva fu passato da Piquet, mentre Mansell cominciò ad inseguire il compagno di squadra. La gara si trasformò in un duello per la prima posizione fra le due Williams, mentre Prost e Senna non riuscirono a reggere il ritmo dei primi due.Al 12º giro Mansell cominciò a soffrire di una perdita di pressione agli pneumatici e iniziò a perdere terreno dal compagno di squadra; al 36º giro l'inglese era distante 5 secondi da Piquet ed ancora alle prese con le vibrazioni causate dal problema alle gomme. Entrambe le McLarenWilliams avrebbero dovuto concludere la gara senza un cambio-gomme, ma a causa del progressivo peggioramento del problema di pressione e del buon vantaggio sulla terza posizione di Ayrton Senna, Mansell e il team decisero di cambiare strategia per risolvere il problema del britannico. Mansell riprese la gara con 29 secondi di distacco da Piquet e 28 giri rimasti. Con gomme nuove e più efficaci rispetto a quelle del compagno di squadra, Mansell fu autore di un'epica rimonta, facendo segnare un susseguirsi di giri veloci.
Al 58º giro l'inglese fece segnare il suo miglior tempo e il giro veloce della gara, raggiungendo Piquet. Un giro più avanti, Mansell sorpassò Piquet, mettendo in scena l'ora famoso sorpasso Silverstone Two Step, affiancando il compagno sul rettilineo "Hangar" e passandolo alla curva "Stowe".Subito dopo aver tagliato il traguardo, Mansell, inglese e pilota di casa a Silverstone, esaurì la benzina e fu assalito dalla folla in festa. Dietro di lui si piazzò ancora una volta il compagno Piquet, per la seconda doppietta consecutiva Williams. Ayrton Senna conquistò la terza posizione, mentre Alain Prost fu costretto al ritiro da un guasto al motore, cedendo così la quarta piazza a Satoru Nakajima, compagno di squadra di Senna in Lotus. A punti andarono anche Warwick su Arrows e Fabi su Benetton, rispettivamente 5º e 6º al traguardo.
  • 10a vittoria per Nigel MANSELL
  • 20o podio per Nigel MANSELL
34a vittoria per Williams 21a vittoria per Honda



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1988

Silverstone
domenica 10 luglio 1988 - 65 giri x 4.778 km - 310.570 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1988
Fu l'ottava prova del mondiale 1988 e vide la vittoria di Ayrton Senna su McLaren - Honda,
 seguito da Nigel Mansell e da Alessandro Nannini

 Qualifiche

Per la prima volta nella stagione la pole position non fu conquistata da un pilota della McLaren; a interrompere il monopolio del team inglese fu Berger, al fianco del quale si qualificò il compagno di squadra Alboreto. Senna e Prost si dovettero accontentare della terza e quarta posizione, seguiti dalle sorprendenti March di Gugelmin e Capelli, la cui sofisticata aerodinamica sopperiva alla mancanza di potenza del motore aspirato Judd rispetto ai turbo dei rivali. Nel corso del week-end la Williams abbandonò, fino al termine della stagione, la soluzione delle sospensioni attive, montandone altre di tipo convenzionale.

 Gara

La gara si disputò sotto una forte pioggia; al via Berger mantenne il comando, difendendosi dall'arrembante Senna, mentre Prost scattò male, scivolando indietro. Al 14º passaggio Senna ebbe la meglio su Berger, conquistando la prima posizione e mantenendola poi fino al traguardo. Alle sue spalle si mise in luce Mansell, che, dopo un duello con Nannini e Gugelmin, superò entrambi i piloti della Ferrari (tutti e due costretti al ritiro nelle ultime fasi di gara perché rimasti senza benzina), portandosi al secondo posto. Sul podio chiuse anche Nannini, al primo podio in Formula 1, seguito da Gugelmin (per la prima volta a punti in carriera), Piquet e Warwick; Prost, in difficoltà sin dall'inizio, si ritirò al 24º giro, definendo inguidabile la sua vettura.

  • 10a vittoria per Ayrton SENNA
  • 1o podio per Alessandro NANNINI
  • 10o migliore giro per Nigel MANSELL
  • 63a vittoria per McLaren
  • 100o podio per Williams
  • 35a vittoria per Honda
  • 1o podio per Judd
  • 75o podio per Honda
  • 1o migliore giro per Judd



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1989

Silverstone
domenica 16 luglio 1989 - 64 giri x 4.780 km - 305.920 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1989
. La manifestazione vide la vittoria di Alain Prost su McLaren - Honda,
seguito da Nigel Mansell su Ferrari e da Alessandro Nannini su Benetton - Ford Cosworth

 Prima della gara
  • Il Gran Premio di Gran Bretagna sarebbe stato decisivo per le scuderie che disputavano le prequalifiche: dopo che nelle prime otto gare erano state costrette a farlo le nuove squadre (Brabham e Onyx) e quelle peggio piazzate nel mondiale precedente, dal Gran Premio di Germania avrebbero dovuto prendervi parte i sette team peggio piazzati in classifica nella prima parte di stagione.
  • Derek Warwick tornò alla guida della sua Arrows dopo aver saltato il Gran Premio di Francia per un infortunio.
  • L'AGS sostituì Joachim Winkelhock con Yannick Dalmas.
  • La Larrousse confermò Éric Bernard, annunciando di essersi accordata con Michele Alboreto per il resto della stagione.
 Qualifiche

Dopo che il compagno di squadra lo aveva battuto per due Gran Premi di fila, Senna ottenne la sesta pole position stagionale, precedendo Prost di poco meno di due decimi. In seconda fila si piazzarono le due Ferrari di Mansell e Berger, seguiti da Gugelmin, Patrese, Capelli e Boutsen.
 Gara

Al via Prost tentò di insidiare Senna, ma il brasiliano lo chiuse con decisione, mantenendo il comando. Senna fu però costretto al ritiro nel corso del 12º giro, quando uscì di pista in seguito ad un problema al cambio. Prost prese quindi la testa della corsa, precedendo Mansell, i due piloti della Williams, Nannini e Piquet. I primi due erano imprendibili per gli altri, che lottarono quindi per il terzo posto: Boutsen fu rallentato da una foratura, mentre si ritirò per un incidente; Piquet sembrò avere la meglio, ma a poche tornate dal termine fu sopravanzato da Nannini, che conquistò il terzo gradino del podio.Patrese In zona punti, approfittando del ritiro di Gugelmin (partito dal fondo del gruppo dopo un problema sulla griglia di partenza), chiusero anche Martini e Perez-Sala. Grazie a questo risultato la Minardi poté evitare le prequalifiche, mentre la Onyx dovette continuare a prendervi parte

38a vittoria per Alain PROST
  • 76a vittoria per McLaren
  • 180o podio per McLaren
  • 110o migliore giro per Ferrari
  • 48a vittoria per Honda
  • 110o migliore giro per Ferrari





Gran Premio di Gran Bretagna  - 1990

Silverstone
domenica 15 luglio 1990 - 64 giri x 4.780 km - 305.920 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1990
 La gara è stata vinta da Alain Prost su Ferrari.
Gara

L'idolo locale Nigel Mansell conduce la gara fino a quando non comincia ad avere problemi al cambio; superato da Prost in contrasto agli ordini di scuderia, dopo essersi ritirato Mansell lancia i suoi guanti al pubblico, dichiarando al termine della corsa il proprio ritiro (poi ritrattato) dalla Formula 1.
Prost vince la gara davanti a Boutsen e al rivale per il campionato Senna, che in classifica generale viene scavalcato dal francese, ora in vantaggio di due punti. Ottima prestazione per le due Larrousse di Bernard e Aguri Suzuki, quarto e sesto al traguardo; per entrambi si tratta del miglior risultato in carriera. Tra i due giunge Piquet, che porta due punti alla Benetton. Grande crisi, infine, per la Ligier; per evitare di dover effettuare le prequalifiche a partire dal Gran Premio successivo, lo storico team francese avrebbe dovuto ottenere almeno un arrivo tra i primi otto, ma Larini non riesce a far meglio del decimo posto.

  • 200o Gran Premio per Riccardo PATRESE
101a vittoria per Ferrari
  • 43a vittoria per Alain PROST



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1991

Silverstone
domenica 14 luglio 1991 - 59 giri x 5.226 km - 308.334 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1991 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 14 luglio 1991 sul Circuito di Silverstone.
 La gara è stata vinta da Nigel Mansell su Williams.


 Prima della gara
  • Per l'edizione 1991 del Gran Premio di Gran Bretagna il Circuito di Silverstone viene ampiamente modificato, con l'aggiunta di diverse nuove curve; il tracciato perde quindi il primato di circuito più veloce del Mondiale.
  • Tom Walkinshaw compra il 35% della Benetton..
 Gara

Al via Senna scatta molto bene, sopravanzando Mansell e portandosi al comando; tuttavia il brasiliano viene subito risuperato dal pilota della Williams, che lo infila alla Stowe. Nel frattempo, Patrese si ritira dopo essere stato spinto fuori pista da Berger. Mansell e Senna si staccano subito dal gruppo degli inseguitori, capitanato da Berger, Prost e Alesi; quest'ultimo si ritira successivamente dopo un contatto con il doppiato Suzuki. Al 41º passaggio De Cesaris ha un brutto incidente, causato dalla rottura di una sospensione alla curva Abbey; la vettura del pilota italiano rimbalza contro le barriere e riattraversa la pista, evitando per poco la Tyrrell del sopraggiungente Nakajima. De Cesaris esce illeso dall'incidente.Mansell rimane in testa per tutta la corsa, andando a conquistare la seconda vittoria consecutiva; Senna, rimasto senza benzina durante l'ultimo giro, viene classificato quarto, mentre a podio concludono Berger e Prost. Chiudono la zona punti Piquet e Gachot. Per evitare di dover disputare le prequalifiche a partire dal Gran Premio successivo, la Brabham avrebbe avuto bisogno di un arrivo tra i primi sette, ma né Brundle né Blundell concludono la gara..

  • 18a vittoria per Nigel MANSELL
  • 50o Gran Premio per Stefano MODENA
  • 50o Gran Premio per Mauricio GUGELMIN
  • 150o Gran Premio per Michele ALBORETO
  • 47a vittoria per Williams
  • 100o Gran Premio per Minardi
27a vittoria per Renault



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1992

Silverstone
domenica 12 luglio 1992 - 59 giri x 5.226 km - 308.334 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1992
 La gara è stata vinta da Nigel Mansell su Williams seguito dal compagno di squadra Riccardo Patrese e da Martin Brundle su Benetton

Qualifiche

Nel Gran Premio di casa Mansell domina letteralmente le qualifiche, conquistando la pole position con quasi due secondi di vantaggio sul più vicino inseguitore, il compagno di squadra Patrese. Terzo è Senna, che precede Schumacher, Berger, Brundle, Herbert, Alesi, Häkkinen e Comas. In fondo alla griglia la Brabham ottiene la seconda qualificazione dell'anno, dopo quella di Van de Poele in Sudafrica, grazie a Hill, che fa segnare il ventiseiesimo tempo.

 Gara

Al via Patrese prova ad insidiare Mansell, ma il pilota inglese respinge l'attacco del compagno di squadra, mantenendo il comando: non lo cederà più per tutta la gara. Alle spalle dei due piloti della Williams si piazza Brundle, che duella per la terza posizione con Senna, mentre Schumacher e Berger si contendono il quinto posto: alla fine entrambe le lotte sono vinte dai piloti della Benetton, con Senna costretto al ritiro per problemi al cambio e Berger rallentato da guai al motore. Mansell conduce indisturbato tutta la gara, vincendo davanti a Patrese, Brundle, Schumacher, Berger e Häkkinen. .
  • 28a vittoria per Nigel MANSELL
  • 1o Gran Premio per Damon HILL
58a vittoria per Williams
  • 38a vittoria per Renault
  • 500o Gran Premio per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1993

Silverstone
domenica 11 luglio 1993 - 59 giri x 5.226 km - 308.334 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1993
 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato l'11 luglio 1993 sul Circuito di Silverstone. La gara è stata vinta da Alain Prost su Williams.

 Qualifiche

  Le Williams dominano ancora una volta le qualifiche; nel Gran Premio di casa, Hill sembra poter conquistare la pole position, ma il compagno di squadra Prost gliela strappa negli ultimi minuti della sessione. Più staccati gli altri; Schumacher, terzo, si trova ad oltre un secondo dai due piloti del team inglese, Senna, quarto, quasi a tre. Chiudono la top ten Patrese, Brundle, Herbert, Warwick, Blundell e Suzuki. Molto in difficoltà le Ferrari, con AlesiBerger rispettivamente dodicesimo e tredicesimo con oltre quattro secondi di distacco dalla pole position.

 Gara
Al via Hill parte meglio del compagno di squadra e si porta al comando; scatta ancora meglio Senna, che dal quarto posto sulla griglia di partenza balza in seconda posizione. Dietro ai quattro, all'ingresso della Copse ci sono Brundle, Patrese, Herbert e Alesi che guadagna cinque posizioni con l'unico lampo Ferrari del weekend. Mentre Hill allunga indisturbato, inizia una fase molto spettacolare in cui Senna, pur sensibilmente più lento, prova a chiudere la porta agli attacchi di Prost; la battaglia tra i due culmina con il sorpasso del francese alla staccata della stowe nel corso del settimo passaggio. Pur senza il conforto di un vantaggio di motore, la stessa manovra riesce anche a Schumacher tre giri più tardi. Dopo 11 tornate Hill comanda con 8" su Prost e 15" su Schumacher. I cambi gomme non mutano la sostanza ma Prost riesce a rosicchiare qualcosa e poi a tornare a contatto sfruttando qualche indecisione di Hill in fase di doppiaggio. Al giro 37 la safety car entra in pista per un incidente di Badoer alla curva Woodcote. Dopo la ripartenza Hill prova ad allungare ottenendo il giro più veloce al giro 41 ma deve abbandonare solo una tornata dopo per rottura del motore, dicendo addio alle speranze di vincere il primo gp proprio davanti al pubblico amico; Prost passa così al comando davanti a Schumacher, Senna, Brundle e Patrese. Se si eccettua il ritiro di Brundle a sei giri dalla fine, l'ordine rimane invariato fino all'ultima tornata, quando Senna, come già accaduto due anni prima, rimane senza benzina e si ferma lungo il tracciato; il brasiliano viene comunque classificato quinto, alle spalle di Prost, Schumacher, Patrese e Herbert e davanti a Warwick, che porta il primo punto della stagione alla Footwork. 
  • 50a vittoria per Alain PROST
  • 1o migliore giro per Damon HILL
  • 67a vittoria per Williams
  • 70o migliore giro per Williams
47a vittoria per Renault



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1994

Silverstone
domenica 10 luglio 1994 - 60 giri x 5.057 km - 303.420 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1994
si svolse il 10 luglio 1994 sul circuito di Silverstone e fu l'ottavo appuntamento mondiale della stagione 1994. La gara segnò l'inizio del recupero di Damon Hill nei confronti di Michael Schumacher, squalificato per aver superato due volte il rivale inglese nel giro di ricognizione

Pre-gara:  David Coulthard torna alla Williams dovuto al ritorno nelle Champ Car di Nigel Mansell. .

Gara

Durante il giro di ricognizione Schumacher passò più volte il rivale Hill, il quale partiva dalla pole position. La manovra, non consentita, venne sanzionata con uno stop&go, ignorato però dal pilota tedesco. Successivamente viene esposta al pilota della Benetton la bandiera nera, ma nonostante ciò Schumacher continuò la sua corsa fino al termine della gara.Dietro i due, nelle battute finali della corsa,Häkkinen e Barrichello , in lotta per il terzo posto, si scontrarono, pur senza conseguenza per nessuno dei due. Hill vinse quindi la gara. Schumacher, giunto secondo, venne squalificato per non aver rispettato gli ordini dei commissari. Sul podio salirono quindiAlesi e Häkkinen, seguiti da Barrichello, Coulthard e Katayama. I trofei sul podio vennero consegnati ai piloti dalla principessa del Galles Diana Spencer..

5a vittoria per Damon HILL
  • 73a vittoria per Williams
  • 50o Gran Premio per Footwork
53a vittoria per Renault



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1995

Silverstone
domenica 16 luglio 1995 - 61 giri x 5.057 km - 308.477 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1995


 Fu la ottava prova del mondiale 1995 e vide la prima vittoria in carriera di Johnny Herbert su Benetton-Renault,
 seguito da Jean Alesi e da David Coulthard.

1a vittoria per Johnny HERBERT 20a vittoria per Benetton 65a vittoria per Renault



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1996

Silverstone
domenica 14 luglio 1996 - 61 giri x 5.072 km - 309.392 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1996
 La gara è stata vinta da Jacques Villeneuve su Williams seguito da Gerhard Berger su Benetton e da Mika Häkkinen su McLaren.


 Qualifiche

La Williams domina le qualifiche, con i suoi piloti che si disputano la pole position per tutta la durata della sessione; alla fine ha la meglio Hill, che batte il compagno di squadra Villeneuve di poco meno di due decimi. Terzo è Schumacher, staccato però di ben otto decimi dal tempo della pole position; seguono Häkkinen, Alesi, Barrichello, Berger, Brundle, Coulthard ed Irvine. A fondo griglia nessuna delle due Forti riesce a qualificarsi, ed entrambi i piloti restano ben lontani dalla soglia del 107%. .



Gara

Al via Hill non scatta bene, scivolando in quinta posizione; davanti all'inglese si inseriscono, nell'ordine, Villeneuve, Alesi, Häkkinen e Schumacher. Mentre Villeneuve comincia subito a guadagnare un consistente margine sugli avversari, il pilota tedesco della Ferrari si ritira già al secondo giro per un problema idraulico; appena tre tornate più tardi anche Irvine, risalito in sesta posizione, è costretto al ritiro per un problema tecnico: per la scuderia di Maranello si tratta del terzo doppio ritiro consecutivo. Nel frattempo Hill rimane bloccato dietro ad Häkkinen, non riuscendo a sopravanzarlo; l'inglese lamenta problemi di guidabilità della sua Williams, sulla quale un dado ruota si sta allentando. Il team non si rende però conto del problema e nel corso del 27º passaggio la vettura dell'inglese ha una brusca reazione alla curva Copse, finendo la sua corsa nella via di fuga. In testa al Gran Premio, nel frattempo, Villeneuve effettua il primo dei due rifornimenti da lui previsti; prende così il comando Alesi, partito con una strategia di una sola sosta.
Quando anche il francese entra ai box Villeneuve spinge al massimo, tornando in pista al comando e con un buon vantaggio dopo aver effettuato il secondo pit stop. Nel frattempo Alesi comincia ad avere problemi ai freni, dovendo poi abbandonare a diciassette giri dal termine; il secondo posto passa così a Berger, che aveva sopravanzato Häkkinen quando quest'ultimo aveva effettuato il suo secondo rifornimento. L'austriaco è però troppo lontano per impensierire Villeneuve, che coglie la sua seconda vittoria in carriera davanti a Berger, Häkkinen, Barrichello, Coulthard e Brundle.

  • 2a vittoria per Jacques VILLENEUVE
  • 10o podio per Mika HAKKINEN
91a vittoria per Williams 82a vittoria per Renault



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1997

Silverstone
domenica 13 luglio 1997 - 59 giri x 5.140 km - 303.260 km

 Gran Premio di Gran Bretagna 1997
 Disputatosi il 13 luglio sul circuito di Silverstone, ha visto la vittoria di Jacques Villeneuve su Williams,
seguito da Jean Alesi e da Alexander Wurz.


 Qualifiche

Alla vigilia del Gran Premio di Inghilterra Eddie Jordan annuncia che dal prossimo anno le sue vetture monteranno motori Mugen-Honda. I V10 giapponesi saranno in esclusiva per due anni e abbandoneranno la Prost.

Nelle prove tornano a dominare le Williams: Villeneuve è il più veloce davanti al compagno di squadra Frentzen, Häkkinen, Michael Schumacher, Ralf Schumacher e Coulthard.

La mattina nel Warm-Up piove e l'eroe di casa Damon Hill è il più veloce, ma la gioia per una possibile sorpresa nel pomeriggio dura poco.

 Gara

Quando le ventidue vetture si schierano brilla il sole e ci sono 24 gradi. Alla fine del giro di formazione, sulla vettura di Frentzen si spegne il motore: la procedura di partenza deve essere ripetuta e il pilota tedesco deve schierarsi in fondo al gruppo. Alla seconda partenza Villeneuve è il più veloce davanti a Michael Schumacher, Coulthard e Häkkinen. Più indietro, Katayama perde il controllo della sua Minardi e va a sbattere contro le barriere; al primo giro si ritira anche Frentzen, dopo un contatto con Verstappen. Al termine del primo passaggio Villeneuve transita sul traguardo davanti a Michael Schumacher, Coulthard, Häkkinen, Herbert (autore di un ottimo scatto al via), Ralf Schumacher e Irvine. I commissari non riescono a spostare la monoposto incidentata di Katayama ed entra in pista la Safety Car. La corsa riparte al 5º giro; subitoFisichella sopravanza Wurz, portandosi alle spalle dell'altra Benetton di Alesi, che il pilota romano supera nel corso dell'undicesima tornata. La situazione nelle prime posizioni è stabile, con Villeneuve e Schumacher che prendono il largo, mentre Coulthard fa da tappo sul resto del gruppo. Al 20º passaggio Magnussen è il primo a fermarsi per il rifornimento; il pilota danese è imitato un giro più tardi da Villeneuve, la cui sosta è però rallentata da un problema nel fissaggio di una ruota anteriore della sua Williams: a causa di questo inconveniente il pilota canadese rimane fermo per 33"6. Michael Schumacher passa così al comando della gara; alle sue spalle, Coulthard fatica parecchio a tenere dietro il compagno di squadra Häkkinen, che nel corso del 28º giro lo sorpassa, portandosi in seconda posizione. Villeneuve comincia la sua rimonta, ma si blocca dietro ai due piloti della Benetton, partiti per effettuare un solo pit stop; per sorpassarli, dovrà aspettare il loro rifornimento. Mentre Coulthard si ferma ai box per l'unica sosta prevista, Michael Schumacher conduce davanti a Häkkinen, Alesi, Wurz e Villeneuve; al 36º passaggio, il pilota della Ferrari effettua la sua seconda sosta ai box, ma appena ripartito è costretto al ritiro a causa del grippaggio di un cuscinetto di una ruota posteriore. Al 43º giro si ritira anche Herbert per noie elettriche, contemporaneamente Fisichella esce di pista, riuscendo però a riprendere la corsa. Una tornata più tardi, anche Irvine deve ritirarsi a causa della rottura del semiasse, avvenuta mentre occupava la seconda posizione. Grazie all'abbandono di Schumacher, Häkkinen si porta al comando della gara, davanti a Villeneuve, Alesi, Wurz, Coulthard e Ralf Schumacher; tuttavia, il motore Mercedes tradisce il finlandese, costringendolo al ritiro nel corso del 53º passaggio. Al penultimo giro si rompe anche il Mugen di Nakano, che lascia così un insperato sesto posto a Damon Hill, al primo punto con la Arrows. Non ci sono altri avvenimenti degni di nota e Villeneuve vince davanti ad Alesi, Wurz, Coulthard, Ralf Schumacher e Hill. Il canadese dà alla Williams la vittoria numero 100 nella storia del team inglese, portandosi a soli quattro punti dalla vetta della classifica guidata da Schumacher.

  • 8a vittoria per Jacques VILLENEUVE
  • 1o podio per Alexander WURZ
  • 50o Gran Premio per David COULTHARD
100a vittoria per Williams 91a vittoria per Renault



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1998

Silverstone
domenica 12 luglio 1998 - 60 giri x 5.140 km - 308.400 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1998
. Disputatosi il 12 luglio sul Circuito di Silverstone, ha visto la vittoria di Michael Schumacher su Ferrari,
 seguito da Mika Häkkinen e da Eddie Irvine.

  Aspetti sportivi

Nel fine settimana britannico cominciarono a diffondersi le prime voci concrete riguardanti il debutto della BAR, una nuova squadra i cui proprietari (Craig Pollock, manager di Jacques Villeneuve, e la multinazionale del tabacco British American Tobacco) avevano acquistato, nell'inverno del 1997 la Tyrrell. La scuderia inaugurò a Brackley la nuova sede e Pollock assicurò che la struttura avrebbe cominciato a operare a partire dell'autunno. Il manager statunitense confermò anche la fornitura dei nuovi propulsori progettati in veste non ufficiale dalla Renault e marchiati Supertec, che avrebbero equipaggiato anche Benetton e Williams Sul fronte piloti circolava la voce di un passaggio di Villeneuve alla BAR, ma tra i piloti seguiti dalla nuova scuderia vi era anche Alessandro Zanardi, campione della serie CART nella stagione 1997. L'italiano aveva, però, secondo altri già firmato un contratto biennale con la Williams per il 1999].

  Qualifiche

Mika Häkkinen conquista la sesta pole position stagionale (nove consecutive per la Mclaren); il pilota finlandese precede di circa mezzo secondo Michael Schumacher. Terzo tempo per Villeneuve, seguito da Coulthard, Irvine, Frentzen, Hill, Alesi, Herbert e Fisichella. Alla fine della sessione, Ralf Schumacher ed Olivier Panis vengono relegati in fondo allo schieramento; entrambi non hanno passato la verifica dell'articolo 13.3 del regolamento, in pratica non sono riusciti ad uscire in tempo utile dalla propria vettura con le gambe piegate all'indietro contemporaneamente senza essere ostacolati da parte della stessa vettura, procedura per uscire dalla monoposto in caso di incendio.


  Gara

Per la prima volta nel 1998, la partenza avviene sotto la pioggia; tutti i piloti decidono di partire con gomme intermedie. Al via scattano bene Häkkinen e Michael Schumacher, che mantengono le prime due posizioni; parte invece male Irvine, che perde addirittura cinque posizioni, mentre Alesi si porta in quarta posizione e Ralf Schumacher, partito penultimo, risale fino al 14º posto. Alla fine del primo passaggio, Häkkinen conduce davanti a Michael Schumacher,Coulthard, Alesi, Villeneuve, Frentzen, Hill, Herbert, Wurz e Irvine: il nordirlandese comincia subito la sua rimonta, superando immediatamente il pilota austriaco e, successivamente, Herbert; continua la sua risalita anche Ralf Schumacher, che infila le due Arrows.

Al 5º giro, dopo diverse azioni di disturbo, Coulthard sopravanza Schumacher alla curva Abbey; più indietro, Irvine passa Hill e, nel corso dello stesso giro, anche Villeneuve, che va in testacoda e deve lasciare strada anche al compagno di squadra Frentzen. Il tedesco viene poi superato da Irvine, che si porta in quinta posizione proprio mentre Ralf Schumacher si ferma per primo ai box.

Al 13º giro Hill inizia la serie dei ritiri uscendo di pista a Brooklands; due giri più tardi Frentzen lo imita alla curva Bridge. Le vetture cominciano a fermarsi per il primo pit stop, mentre la pioggia aumenta di intensità. Al 22º passaggio Häkkinen è in testa davanti a Coulthard; seguono Schumacher, Alesi, Irvine, Herbert (che ha optato per una sola sosta), Ralf Schumacher, Villeneuve, Wurz e Fisichella. Herbert va in testacoda, finendo bloccato in una via di fuga; riesce a ripartire, ma per farlo viene spinto dai commissari e prima che scatti la squalifica si ferma e si ritira ai box. Nel frattempo, la pioggia aumenta ancora; ne fa le spese Salo che finisce la sua corsa nell'erba, subito imitato da Rosset e Tuero. Al 38º giro Coulthard cerca di doppiare Wurz ma finisce in testacoda e fuori pista, dovendosi ritirare. Häkkinen, alla guida dell'unica McLaren rimasta, conduce con 24 secondi di vantaggio su Schumacher; seguono Irvine, Alesi, Fisichella, Wurz, Ralf Schumacher, Villeneuve e Nakano.

Le condizioni meteo sono sempre peggiori e anche Trulli e Verstappen chiudono la loro gara con uscite di pista; anche il leader Häkkinen arriva lungo alla curva Bridge, ma il finlandese riesce a tornare sul tracciato. Finisce contro le barriere anche Barrichello, subito imitato da Panis, mentre Nakano riesce a ripartire dopo un'escursione fuoripista. Durante il 43º passaggio, Michael Schumacher doppia Wurz con le bandiere gialle esposte; questo gli costerà uno stop & go. Una tornata più tardi, il direttore di gara manda in pista la safety car, ricompattando un gruppo composto ormai da sole dieci vetture e annullando il vantaggio di Häkkinen sugli inseguitori. Alla ripartenza, al 49º passaggio, il finlandese conduce davanti a Michael Schumacher, Irvine, Alesi, Fisichella, Wurz, Ralf Schumacher, Villeneuve, Nakano e Takagi, ma alla curva Becketts il pilota della McLaren esce nuovamente di pista, venendo superato da Schumacher.

Anche Irvine si fa sotto ad Häkkinen senza però riuscire a superarlo; si ritira invece Alesi per noie al sistema idraulico. A pochi minuti dalla fine, i commissari infliggono uno stop & go a Schumacher; tuttavia, la comunicazione con il box Ferrari è piuttosto caotica e all'ultimo giro fra lo stupore generale Michael Schumacher taglia il traguardo passando nella corsia dei box per scontare la penalità, vincendo la gara.
 La McLaren sporgerà un reclamo formale per questa azione, che verrà rifiutato dalla FIA in quanto non vi era tempo materiale, per la Ferrari, di far scontare la penalità al proprio pilota, per un ritardo nella comunicazione della stessa.
A seguito di questo episodio verrà modificato il regolamento sportivo con l'imposizione di 25 secondi sul tempo finale per le infrazioni non scontate durante la corsa.
Grazie a questa vittoria, la trentunesima in carriera, Schumacher riapre il Campionato, portandosi a soli due punti da Häkkinen; il terzo posto di Irvine permette alla Ferrari di avvicinarsi alla McLaren. Infine Ralf Schumacher porta il primo punto della stagione alla Jordan.


  • 31a vittoria per Michael SCHUMACHER
  • 50o Gran Premio per Jos VERSTAPPEN
  • 117a vittoria per Ferrari
  • 130o migliore giro per Ferrari
  • 350o Gran Premio per Williams
  • 117a vittoria per Ferrari
  • 130o migliore giro per Ferrari



Gran Premio di Gran Bretagna  - 1999

Silverstone
domenica 11 luglio 1999 - 60 giri x 5.140 km - 308.400 km

Gran Premio di Gran Bretagna 1999
 La gara è stata vinta da David Coulthard su McLaren; secondo e terzo sono giunti rispettivamente Irvine e Ralf Schumacher.



Gara

Al via Häkkinen mantiene la prima posizione, mentre al suo fianco Michael Schumacher parte male e viene sopravanzato sia da Coulthard che da Irvine. Sullo schieramento rimangono ferme le vetture di Villeneuve e Zanardi; la direzione gara decide di interrompere la gara con la bandiera rossa, ma nel frattempo i piloti di testa arrivano alla curva Stowe. Schumacher affianca il suo compagno di squadra, tentando di superarlo all'interno; sulla sua vettura si verifica però un problema all'impianto frenante, causato da una vite di spurgo del circuito idraulico allentata, e il tedesco va a sbattere violentemente contro le barriere, con la sua Ferrari che si infila quasi perpendicolarmente alle gomme di protezione. Schumacher riporta la frattura di tibia e della gamba destra; il tedesco perde così la possibilità di lottare con Häkkinen per il titolo mondiale.peroneLa procedura di partenza viene ripetuta; dopo il secondo via, Häkkinen conduce davanti a Irvine, Coulthard e Frentzen. La gara procede piuttosto linearmente fino al 24º passaggio, quando Häkkinen effettua il proprio pit stop: ripartito dai box, il finlandese avverte delle reazioni irregolari della sua vettura, fermandosi nuovamente dopo un giro. I meccanici della McLaren controllano la monoposto, senza trovare anomalie; tornato in pista, Häkkinen fa segnare il giro più veloce, ma nel corso del 29º passaggio la ruota posteriore sinistra della sua vettura si stacca improvvisamente. Il finlandese riesce a tornare ai box, ma dopo aver effettuato qualche tornata di prova si ferma definitivamente. Restano quindi a lottare per la vittoria Irvine e Coulthard; il pilota della Ferrari, rallentato nel suo rifornimento da un problema con il bocchettone della benzina, viene superato dallo scozzese, non riuscendo poi a insidiarlo fino al traguardo. Coulthard conquista la prima vittoria stagionale, vanti a Irvine, Ralf Schumacher e Frentzen, autori di un duello a distanza per il terzo gradino del podio; chiudono la zona punti Hill e Diniz.da

  • 5a vittoria per David COULTHARD
  • 10o migliore giro per Mika HAKKINEN
120a vittoria per McLaren
  • 25a vittoria per Mercedes
  • 60o podio per Mercedes





Gran Premio di Gran Bretagna  - 2000

Silverstone
domenica 23 aprile 2000 - 60 giri x 5.140 km - 308.400 km
Gran Premio di Gran Bretagna 2000
. La corsa fu vinta da David Coulthard su McLaren, che interruppe la serie di vittorie di Michael Schumacher
 che aveva caratterizzato i primi tre Gran Premi della stagione

Qualifiche

Le sessione di qualifica del sabato pomeriggio iniziò con asfalto bagnato, ma senza pioggia. Quasi tutti i piloti ottennero i propri tempi migliori negli ultimi minuti a disposizione, sfruttando il graduale asciugamento della pista. La pole position fu conquistata da Rubens Barrichello, più veloce di appena tre millesimi di secondo rispetto ad Heinz-Harald Frentzen. La seconda fila fu occupata dalle McLaren di Mika Häkkinen e David Coulthard: il pilota finlandese si disse insoddisfatto dell'assetto scelto per la sua monoposto, mentre il suo compagno di squadra fu rallentato dal traffico.

Michael Schumacher, vincitore delle prime tre gare, fece segnare solo il quinto tempo, a conclusione di una sessione tormentata che lo aveva visto cambiare più volte l'assetto della sua Ferrari e perdere l'opportunità di effettuare un ultimo giro cronometrato per appena un decimo di secondo[5][6]. Alle spalle del pilota tedesco si piazzarono Jenson Button, Ralf Schumacher e Jos Verstappen, quest'ultimo autore della migliore prestazione fino a un minuto dal termine e poi autore di un testacoda.


Gara

Barrichello scattò bene dalla pole position e mantenne la testa della corsa, seguito da Frentzen. Alle spalle del duo di testa Häkkinen, partito male, fu sorpassato dal compagno di squadra Coulthard e bloccò Michael Schumacher, che scivolò in ottava posizione sopravanzato dalle due Williams e da Villeneuve. Barrichello, con più benzina rispetto agli immediati rivali, controllò gli avversari alle sue spalle: il primo del gruppo di testa a rifornire fu Frentzen, che entrando ai box diede il via libera a Coulthard per attaccare il leader della corsa. Il pilota scozzese riuscì a superare Barrichello al 30º giro, ma dovette fermarsi poche tornate più tardi per il pit stop.Tuttavia, la corsa di Barrichello terminò poco dopo, al 35º passaggio, a causa di un problema idraulico che lo mandò anche in testacoda. Quando, il giro successivo, Michael Schumacher entrò ai box, le due McLaren passarono tranquillamente al comando della corsa, con Coulthard davanti ad Häkkinen; quest'ultimo era più veloce e avrebbe potuto attaccare il compagno, ma dal muretto fu imposto l'ordine di congelare le posizioni e i due conclusero con queste posizioni.Schumacher, grazie al pit stop singolo, tagliò il traguardo in terza posizione, precedendo le due Williams del fratello Ralf e di Button. L'ultimo punto disponibile fu conquistato da Jarno Trulli, che sfruttò i ritiri del compagno di squadra Frentzen (quinto prima di avere problemi al cambio) e di Villeneuve.

  • 7a vittoria per David COULTHARD
  • 100o Gran Premio per Eddie IRVINE
  • 124a vittoria per McLaren
  • 150o Gran Premio per Jordan
  • 250o Gran Premio per Arrows
29a vittoria per Mercedes



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Si propone di rivivere alcuni frammenti storici della F1:
 quella dove la guida delle monoposto apparteneva ai piloti,
su piste che oggi giudicheremmo assurde, circuiti disegnati
 dal computer piuttosto che dal cuore.
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