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Formula 1 nel Tempo..... |
Circuiti Storici
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Campioni del Mondo Anni 80
Alan Jones - Nelson Piquet - Keke Rosberg - Niki Lauda
Alain Prost - Ayrton Senna


1980 - Williams FW07B
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- 1980 -
APRILE
Muore Alfred Hitchcock, grande regista cinematografico britannico
NOVEMBRE
Ronald Regan diventa presidente degli Stati Uniti
DICEMBRE
John Lennon muore assassinato da uno squilibrato nei pressi
del suo
appartamento a Manhattan
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Australia
(Melbourne)
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1980 - La prima di Williams! |
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Anagrafica
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Attività in F.1
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Nato il
: |
02 Nov
1946 |
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Dal - al :
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1975 - 1986
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G.P. iniziati
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116 |
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Vittorie
: |
12 |
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Podio :
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24 |
Pole -
Positions : |
6 |
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Prima fila
: |
13 |
Giri veloci
: |
13 |
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Mondiali
: |
1980 |
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l
Il 1980 è l'anno della svolta: la F1
tende sempre più a trasformarsi da uno sport per pochi
appassionati ad un business multimiliardario; molti piloti di rilievo
come Fittialdi e Scheckter decidono di attaccare il casco al chiodo, al
loro posto si affacceranno sulla scena....degli individui allora
sconosciuti, tra i quali spiccano due figure quella di Alain Prost e
quella di Nigel Mansel |
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Il 13 gennaio inizia la stagione 1980 sul circuito di Buonos Aires il
dominio della Williams comincia a farsi sentire, Alan Jones sul
circuito argentino ottiene prima la pole e poi la vittoria con la sua
Williams motorizzata Ford. In declino è invece la Ferrari
che incappa in uno decisamente......No.
A duellare con la Williams di Jones per la vittoria del mondiale ci
sarà il brasiliano Nelson Piquet con la sua Brabham
motorizzata Ford-Cosworth. Dopo le due vittorie consecutive di Arnoux
con la Renault turbo in Brasile e in Sudafrica, sarà proprio
il pilota brasiliano ad aggiudicarsi la quarta gara della stagione
quella del G.P. degli Stati Uniti Ovest a Long Beach. I due piloti
Williams e Piquet si dividono le vittorie nelle diverse gare: A
Montecarlo è il secondo pilota Williams, cioè
Reutemann ad aggiudicarsi la vittoria ma Jones si aggiudica le due gare
successive cioè Francia e Inghilterra.
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La
Williams decise di montare pneumatici da 15 pollici sulla vettura di
Alan Jones, in luogo dei tradizionali pneumatici da 13 pollici.
L'Osella poté prendere il via noleggiando un motore Ford
Cosworth DFV dall'Ensign, che non si era qualificata.
Jacques
Laffite prese la testa al via, seguito da René Arnoux, Didier
Pironi, Alan Jones, Carlos Reutemann, Nelson Piquet e Alain Prost.
Gilles Villeneuve fu autore di un'ottima partenza che lo portò
dalla diciassettesima piazzola di partenza all'ottavo posto. Nel corso
del primo giro vi fu un duello tra Pironi e Arnoux: alla chicane prima della curva de L'ècole: Pironi attaccò Arnoux e si porta subito al secondo posto, poi Arnoux, sull'interminabile rettilineo del Mistral, sfruttò appieno la potenza del suo turbo ma Pironi fu capace di risuperarlo.
Laffite
iniziò a guadagnare un certo margine sugli avversari mentre nel
corso del secondo giro Arnoux passò ancora Pironi; intanto
Nelson Piquet aveva passato anche Reutemann ed era quinto dietro Jones.
Anche Alain Prost scavalcò Reutemann: vi erano così
quattro piloti francesi nei primi sei posti. Jones passò Didier
Pironi al giro quattro mentre Prost si ritirò per la rottura
dell'avantreno. Al quinto giro, alla chicane, Arnoux si vide affiancare e superare da Pironi e Jones, il pilota della Ligier passò secondo davanti a Jones e Arnoux.
Alan Jones riuscì a passare Pironi all'ottavo giro e, tre giri dopo, anche Nelson Piquet
saltò Arnoux. La classifica vedeva ora, dietro a Laffite, Jones, poi
Pironi, Piquet, Arnoux, Reutemann e Villeneuve. La gara del canadese
della Scuderia Ferrari fu penalizzata da un cambio gomme al giro ventisette: Villeneuve ripartì undicesimo.
Jacques
Laffite mantenne il comando fino al 35º giro quando venne passato
da Alan Jones alla chicane. Al giro 42 anche Didier Pironi passò
Laffite. Gilles Villeneuve, nel frattempo, fu capace di risalire in
ottava posizione.
Alan Jones vinse per la settima volta in carriera, precedendo Pironi, Laffite, Piquet, Arnoux e Carlos Reutemann.
La scelta tecnica della Williams in merito al diametro delle gomme
consentì all'australiano un minore degrado delle stesse, in quanto il
calore veniva dissipato su una superficie più ampia dello pneumatico.
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Sul circuito di Hockenheim, un altro tragico evento colpisce il mondo
della F1, ad esserne vittima questa volta è Patrick
Depeiller, è il 1° agosto quando il pilota francese
esce di pista alla curva Est, una curva che poche settimane prima, in
un sopralluogo, Alan Jones aveva dichiarato essere troppo pericolosa,
inutili i soccorsi, per il bel ragazzo francese, non c'è
nulla da fare........
Dopo una piccola parentesi durata due G.P. i due
contendenti al titolo si dividono le restanti tre gare: Piquet trionfa
in Olanda e Italia portandosi, così, in testa di un solo
punto rispetto Jones.
Ma sul circuito canadese è il pilota williams a spuntarla;
in una delle gare più intense del mondiale, infatti si
inserisce prepotentemente nel duello anche Pironi con la sua Ligier, il
pilota francese innesca, a causa di una carambola, un incidente in cui
vengono coinvolte ben sette vetture; l'evento costringe il direttore di
gara a sospendere la corsa. Alla nuova ripartenza Pironi ci riprova e
passa in testa; Piquet non si arrende e supera prima Jones e poi lo
stesso Pironi ma al 23° giro il motore Ford della sua Brabham
non regge ed esplode in una nuvola di fumo, Piquet è
costretto al ritiro. Intanto Jones che è secondo
è informato della penalizzazione di un minuto che
verrà assegnata a Pironi, leader della gara, per partenza
anticipata così il pilota williams amministra un distacco
tutto sommato ristretto e taglia il traguardo in seconda posizione;
consapevole di quanto accadrà a Pironi. Con i nove punti
ottenuti Jones si porta a quota 62, ma è campione del mondo,
comunque, infatti per regolamento sono validi solo i cinque migliori
risultati di ogni metà stagione.
Per Frank Williams è il coronamento di un sogno, dopo otto
anni di attività la sua scuderia conquista il mondiale
piloti e costruttori, anche se i suoi piloti devono rinunciare allo
champagne, brindando con il succo d'arancia, questo perché
la Williams ottiene forti sovvenzionamenti economici da sponsor arabi
ed il corano vieta esplicitamente ogni bevanda alcolica, un sacrificio
che gli uomini williams sono felici di rispettare. |

1981 - Brabham BT49C
PIQUET Nelson
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- 1981 -
MAGGIO
Bob Marley, il cantante giamaicano di reggae, muore di cancro a 36 anni
LUGLIO
Il principe Carlo e Diana Spencer si sposano a Londra è il
matrimonio del secolo
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Brasile (Rio
de Janeiro) |
1981 - La prima volta di
Piquet....
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Anagrafica
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Attività in F.1
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Nato il
: |
17 Ago
1952 |
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Dal - al :
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1978 - 1991
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G.P. iniziati
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204 |
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Vittorie
: |
23 |
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Podio :
|
60 |
Pole -
Positions : |
24 |
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Prima fila
: |
44 |
Giri veloci
: |
23 |
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Mondiali
: |
1981
- 1983 - 1987 |
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19 gennaio 1981 nell'antica sede della scuderia
Ferrari, a Modena, sono riuniti i rappresentanti di tutte le scuderie,
il problema principale riguarda il dissidio tra le due dirigenze
presenti a capo del circus: la FOCA (organo rappresentativo dei
costruttori) e la FIA (organo rappresentativo dei piloti) dopo una
lunghissima e "intensa" riunione si giunge finalmente al patto, tuttora
noto come "Patto della Concordia" , così chiamato per
ricordare l'indirizzo della sede parigina della FISA: si stabilisce di
affidare alla FIA il potere sportivo, mentre alla FOCA quello
amministrativo che include la stipulazione dei contratti con i vari
circuiti e (incassando l'8% dei contratti) la commercializzazione dei
diritti televisivi.
La riunione si peroccupa inoltre di variare alcuni parametri
fondamentali del regolamento, impone quindi alle vetture un'altezza
minima dal suolo e vieta, anche se solo per poche settimane, monoposto
a sei ruote, queste infatti con la loro struttura simula un'effetto
suolo,
bandito già da diversi anni.
Il campionato inizia il 15 marzo con il G.P. degli Stati Uniti Ovest a
Long Beach: Patrese parte in pole-position con la sua Arrows e guida la
corsa per 24 giri finché un problema al filtro della benzina
lo costringe al ritiro; al comando passa, quindi, Reutemann con la
Williams, ma anche egli è costretto al ritiro; la testa
della gara è così guadagnata dal suo compagno di
scuderia: il campione del mondo Alan Jones.
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Nel G.P. del Brasile, quindici giorni dopo, Piquet parte in pole con la
sua Brabham: il brasiliano, nel tentativo di sorprendere i propri
avversari, evita di montare sulla propria monoposto pneumatici
d'asciutto, nonostante le precarie condizioni atmosferiche; il
brasiliano paga, così, il prezzo della sua incoscienza dopo
pochi giri è infatti k.o.
La gara viene, così,
conquistata da Reutemann che guida la gara dal primo all'ultimo giro.
Piquet, rischia nuovamente scegliendo ancora, durante la gara
successiva una tipologia di pneumatico sconsigliata, ma stavolta, in
Argentina... stupisce davvero tutti: partito in pole il brasiliano si
aggiudica una gara guidando sempre al limite del possibile, e
evidenziando una sensibilità di guida al di fuori del
comune......, segue Reutemann e terzo Prost, al suo primo podio con la
Renault turbo. Al rientro in Europa la classifica mondiale vede,
così, Reutemann al primo posto con 21 punti, Jones secondo
con 18 punti e Piquet a 13 punti. |

Nelson Piquet si aggiudicò il primo dei suoi tre titoli dopo un lungo duello con Carlos Reutemann.
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Il 3 maggio si corre il G.P. di San Marino e la
Ferrari, sino ad allora in crisi, riesce ad ottenere la prima pole
stagionale con Villeneuve. Durante la gara l canadese passa subito in
testa, e ci resta per per 14 giri, finché non è
costretto al ritiro per problemi tecnici, lascia comunque la testa
della gara al suo compagno di squadra Pironi, ma quando mancano 14 giri
al termine della competizione, anche il francese è costretto
a parcheggiare la sua monoposto per problemi. Passa, allora in testa
Piquet che mantiene la leadership sino al termine della gara, seguito
da Patrese e Reutemann.
Nel GP Belgio, dopo due settimane, si sfiora la tragedia: al via la
Arrows di Patrese non parte, un meccanico rientra in pista (il
regolamento lo ammetteva) e tenta di riavviare il motore
elettricamente, la monoposto subito dietro a quella di Patrese, non
riesce prevedere l'incauto gesto dell'uomo del team e lo
colpisce......... in pieno, miracolosamente il meccanico se la cava con
la "sola" frattura delle gambe.
La gara è invece condotta dalla Ferrari di Pironi che
però a 12 giri dal termine è costretto a cedere
agli insistenti attacchi del suo diretto inseguitore Reutemann, terzo
arriva, invece, Nigel Mansell con la Lotus.
A Montecarlo giunge, dopo lunghe attese, il successo Ferrari
è Villeneuve a salire sul gradino più alto del
podio: partito in seconda posizione dietro Piquet, Villeneuve applica
una tattica d'attesa e cerca di indurre all'errore il brasiliano, al
54° passaggio il canadese riesce nel suo intento, Piquet
infatti alla curva del Tabaccaio considera in modo errato il
comportamento di Tambay, pilota da doppiare, l'impatto con il
guard-rail a Monaco è, così, inevitabile.
Passa al comando Jones che al 67° giro rientra ai box per una
sosta imprevista causata da un guasto alla pompa di benzina, al suo
rientro il distacco da Villeneuve che è secondo,
è di 3 secondi ma nel giro seguente i problemi tornano a
farsi sentire, a Villeneuve questo, non passa inosservato il canadese
si lancia, così, in una rincorsa disperata riesce a portarsi
al comando della gara quasi subito e ci resta sino alla bandiera a
scacchi.
Tre settimane dopo in Spagna, il pilota Ferrari concede il bis,
guadagna la leadership della gara al 14° giro quando un
problema accusato dalla Williams obbliga Jones al ritiro, Villeneuve,
pur non essendo molto più veloce degli avversari impedisce a
questi il sorpasso, guidando con una tenacia leggendaria; al traguardo
tra Villeneuve ed il pilota giunto in quinta posizione c'è
appena un secondo e 24 decimi di distacco. |
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Alain
Prost scattò in testa davanti a Carlos Reutemann, René
Arnoux, Didier Pironi (col ferrarista che già alla prima chicane
passò il pilota della Renault) e Alan Jones. Arnoux fu costretto
subito ai box per una foratura, dovuta a un contatto con Piquet.
Già al secondo giro Didier Pironi si ritirò per un guasto elettrico sulla sua monoposto.
Tre giri dopo Jones, che al quarto passaggio, aveva fatto segnare il
miglior giro del gran premio, passò il compagno di scuderia
Reutemann. La classifica era sempre guidata da Prost, seguito dalla due
Williams, poi Nelson Piquet, Jacques Laffite, Gilles Villeneuve e
Patrick Tambay. Al giro 8 Tambay sopravanzò Villeneuve, mentre
Jones attaccava, senza successo Prost. Il duello tra i primi due
proseguì per diversi giri: ciò permise l'avvicinamento di
Nelson Piquet e di Carlos Reutemann.
Villeneuve scontava dei problemi agli pneumatici mentre l'altro pilota della Brabham, Héctor Rebaque,
entrò in zona punti al giro 12, dopo il sorpasso su Tambay. Al
quindicesimo giro Reutemann riprese il terzo posto, passando Piquet.
Al ventunesimo passaggio Alan Jones sfruttò, all'interno del Motodrom,
un malinteso tra Prost e Arnoux (il primo stava doppiando il secondo), e
divenne primo. Al giro 27 Piquet riprese nuovamente la terza piazza a
Reutemann, che un giro dopo fu costretto al ritiro col motore fuori uso.
Nella parte centrale di gara furono soggetti a problemi tecnici sia
Jones che Prost. Il primo scontava dei guai all'alimentazione mentre il
francese aveva un guasto al limitatore del turbo. Tra il 37º e il 39º
passaggio Piquet non ebbe difficoltà a passarli entrambi e portarsi al
primo posto. Jones resistette fino al giro 42, quando si presentò ai box
nel tentativo di far riparare la sua vettura. L'australiano riprese la
gara ma ormai era sceso al di fuori della zona dei punti. Nelson Piquet
si aggiudicò la gara, davanti a due francesi, Alain Prost e
Jacques Laffite. Jean-Pierre Jarier chiuse ottavo con l'Osella, miglior
prestazione, fino a quel momento, per la scuderia italiana.
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Dopo Montecarlo, Reutemann conduce la classifica con 15 punti in
più di Piquet. Nel G.P. di Francia, è Prost ad
ottenere la sua prima vittoria in F1; in Germania ritorna, invece, sul
gradino più alto del podio Piquet, sia Reutemann che Jones
sono costretti al ritiro per problemi accusati dalle proprie Williams.
Piquet passa in testa a soli sette giri dal termine e ci resta sino al
traguardo.
Dopo aver recuperato altri due punti da Reutemann, Piquet riesce ad
raggiungere il pilota argentino, in testa alla classifica mondiale, nel
G.P. di Olanda. Prost, partito in pole con la Renault turbo, conduce la
gara sino al termine mentre Piquet giunge secondo e Reutemann
è ancora k.o.
A tre gare dal termine la classifica generale vede così sia
Piquet che Reutemann appaiati a 45 punti.
A Monza, Prost continua a vincere partendo in pole ed aggiudicandosi
una gara praticamente dominata dal francese. Nel week-end italiano,
Jones annuncia il suo ritiro a fine stagione.
Il 16 settembre, tre giorni dopo il G.P. d'Italia Ron Dennis convince
Lauda a rientrare nel mondo delle corse, il suo ritorno in pista
è previsto per Donington, l'ingaggio è di 3
milioni e 200 mila dollari, si il tratta del più alto
contatto mai stipulato con un pilota. Ron Dennis però non si
accontenta e per la sua McLaren-Porsche vuole davvero il top,
così tenta anche di ingaggiare l'astro nascente della F1, il
giovane Villeneuve ma il canadese rinuncia poiché
è già sotto contratto con la Ferrari.
In Canada, Piquet parte in pole al suo fianco c'è Jones, al
via a causa della pioggia, Reutemann perde molte posizioni tanto che
dopo pochi giri l'argentino è addiritura 16°; vince
la gara Laffite davanti a Watson e Villeneuve, splendida la gara di
quest'ultimo che arriva al traguardo senza l'alettone anteriore;
infatti il canadese dopo aver danneggiato in parte il suo alettone
è in una situazione critica, la parte rimasta attaccata alla
vettura, infatti gli impedisce di vedere la pista, così onde
evitare una probabile squalifica (dovuta ad una estrazione
dell'alettone da parte del pilota) e vederci meglio, tocca nuovamente
il muretto facendo saltare del tutto l'alettone anteriore, la Ferrari
arriva, così, al traguardo senza più i "baffi".
Dopo il Canada tra Reutemann e Piquet c'è un solo punto di
differenza e manca solo una gara: quella di Las Vegas.
Sul circuito ricavato nel parcheggio del Caesar's Palace, Reutemann
ottiene la pole mentre Piquet parte dalla quarta posizione. Alla
partenza Jones vola verso la vittoria e Reutemann perde posizioni, dopo
pochi giri è settimo; Piquet riesce a recuperare giungendo
quinto ed assicurandosi i due punti necessari per poter conquistare il
titolo di campione del mondo.
Il brasiliano giunge al traguardo ormai sfinito per la massacrante gara
tanto che non è nemmeno ingrado di uscire dalla sua Brabham,
è l'abbraccio di Fittipaldi a sostenerlo ed a permettergli
di uscire dall'abitacolo della sua monoposto. Sale sul podio dove
Jones, Prost e Giacomelli stanno celebrando i loro piazzamenti.
Il giovanotto che in F3 correva con un'icona di San Giorgio nella tasca
a 29 anni è campione del mondo!! |
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1982 - Williams FW08
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- 1982 -
LUGLIO
L'Italia si aggiudica il Campionato del mondo di Calcio battendo per
3-1
la Germania Occidentale a Madrid
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1982 - L'anno maledetto
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Finlandia (Stoccolma, Svezia)
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Anagrafica
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Attività in F.1
|
Nato il
: |
06 Dic
1948 |
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Dal - al :
|
1978 - 1986
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G.P. iniziati
|
114 |
|
Vittorie
: |
5 |
|
Podio :
|
17 |
Pole -
Positions : |
5 |
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Prima fila
: |
10 |
Giri veloci
: |
3 |
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Mondiali
: |
1982 |
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Il 1982 è l'anno delle innovazioni
studiate, nella maggiorparte dei casi, per raggirrare il regolamento;
si assiste alla trasformazione dei telai da monoscocche a strutture
deonominate "sandwich" ed inoltre viene introdotto l'utilizzo della
fibra di carbonio, materiale che consente un alleggerimento pari al
40%. La lotta tra motori turbo e quelli aspirati induce i progettisti
di quest'ultimi a realizzare vetture estremamente leggere spesso di
peso inferiore a quello previsto da regolamento, l'escamotage adottato
allora consisteva nel riempire serbatoi in realtà inutili.
L'inizio del mondiale è caratterizzato dallo sciopero dei
piloti che si rifiutano categoricamente di partecipare alle prove del
giovedì sul circuito sudafricano; il movente dello sciopero
è celato dal particolare contratto che lega Lauda alla
Mclaren, in pratica questo genere di ingaggio farebbe diventare i
piloti "proprietà" delle scuderie, situazione analoga a
quella che si verifica attualmente nel mondo del calcio.
Dopo essersi rinchiusi per una notte intera in un alloggio, e
minacciando di disertare il GP, si giunge finalmente ad un accordo; ai
piloti viene mantenuto il "solito" contratto mentre la superlicenza
affidata a Lauda e definita dallo stesso austriaco "schiavistica",
viene definitivamente archiviata.
Ha inizio così la prima gara del mondiale: Subito dopo il
via, Alain Prost guida la gara con la sua Renault turbo, in pieno
rettilineo si fora il pneumatico posteriore sinistro, il francese
riesce a controllare straordinariamente la monoposto, e guidando, da
vero veterano, rientra ai box dove i meccanici sono pronti per il
cambio le gomme. Al suo rientro in pista è doppiato ma in
sei giri rimonta eccezionalmente e supera, addirittura, Arnoux leader
della gara, il trionfo è così a portata di mano
dell'emergente giovane francese!!
In Brasile si disputa il secondo G.P. della stagione: Villeneuve illude
i ferraristi finchè Piquet nel tentativo di sorpassarlo lo
spinge sul prato per il canadese è praticamente impossibile
mantenere il controllo della sua monoposto.....è fuori.
Dopo la seconda gara Carlos Reutemann annuncia il suo ritiro dal mondo
della F1.
Il terzo GP si corre a Long Beach dove Andrea de
Cesaris ottiene la sua prima pole-position della stagione a bordo
dell'Alfa. In gara de Cesaris mantiene la sua posizione per 14 giri
dopo deve arrendersi all'assalto di Lauda, che anni dopo aver lasciato
la F1
torna sul gradino più alto del podio.
Si giunge così alla seconda edizione del G.P. di San Marino:
l'aria è abbastanza tesa, a causa dell'esclusione dal GP di
Brasile dei piloti Piquet e Rosberg, le loro monoposto , infatti, a
seguito di minuziose verifiche tecniche, sono risultate essere
sottopeso. Questo "cavillo" riapre una dura polemica legata alle norme
di progettazione dei telai, la gara è, così,
disertata da diversi team.
I 14 piloti che partecipano alla gara, danno comunque vita ad un GP
entusiasmante, si assiste prima al duello tra Renault e Ferrari e poi,
dopo il ritiro di Arnoux, al duello tutto ferrarista tra Pironi e
Villeneuve. Al 45° giro, dopo il ritiro di Arnoux, dal muretto
Ferrari viene esposto il cartello "Slow +45", cartello dal significato
ambiguo che viene interpretato, infatti, diversamente dai due piloti
della scuderia: Per Villeneuve, significa mantenere la posizione,
mentre per Pironi significa che il suo compagno di squadra, sino ad
allora in testa alla gara, gli debba lasciare strada così il
francese supera Villeneuve, lo stupore del canadese è
evidente, Gilles interpreta il gesto di Pironi come un'affronto, una
sorta di sfida aperta......I due danno così vita ad un
acceso duello, all'ultimo giro, alla Piratella, Pironi supera
definitivamente Villeneuve e si aggiudica il GP. Il canadese
è molto risentito del comportamento del compagno... e
lascerà trapelare questo "malumore" nella gara successiva.
Villeneuve arriva a Zolder con una solo obiettivo: battere Pironi.
Sabato 8 maggio 1982 diviene, così, il giorno più
nero della storia Ferrari: Negli ultimi minuti delle qualifiche
Villeneuve, nonostante monti pneumatici già abbondantemente
usurati, si lancia all'inseguimento di Pironi, che lo precede di due
posizioni, nella curva a sinistra prima della Terlamenbocht il canadese
non riesce ad evitare la March numero 17 di Jochen Mass, sono le 13:52,
la Ferrari di Gilles dopo aver tamponato a 260 km/h la March, si
impenna in aria compiendo una serie di terrificanti giravolte, il
seggiolino di Gilles strappa le cinture e il pilota viene proiettato in
aria finendo contro un paletto a bordo pista; la diagnosi è
preoccupante, distacco netto tra la prima e la seconda vertebra
cervicale. Alle 21:12 il pilota canadese, che non si è mai
risparmiato, che ha frantumato semiassi, cambi, frizioni, freni, che ha
sempre dato tutto per vincere, per entusiasmare la folla, il pilota che
diceva ai suoi meccanici "datemi una macchina al 60%, al resto penso
io" ........ si spegne per sempre.....
Ma, lo spettacolo continua...... quindi giorni dopo è la
volta del G.P. del Belgio, la Ferrari decide di non partecipare in
segno di lutto; la vittoria va a Watson davanti a Rosberg.
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Nel G.P. di Montecarlo la scuderia di Maranello partecipa con un solo
pilota dato che Reutemann ha rinunciato alla l proposta di ingaggio da
parte del Drake. La gara si conclude sorprendentemente: Prost detentore
della leadership sino al 73° giro sui complessivi 76, perde il
controllo della sua Renault e finisce contro il guard-rail.
Al comando
passa Patrese con la Brabham, mentre le condizioni atmosferiche
precipitano rapidamente, l'italiano finisce in testa-coda e perde delle
posizioni. Tocca allora a Pironi, ma il francese è tradito
dall'alimentazione della sua Ferrari, è costretto a
parcheggiare la monoposto sotto il tunnel.
De Cesaris, che seguiva
Pironi, passa al comando, ma circa 200 metri dopo anche la sua Alfa
Romeo è k.o. A tagliare il traguardo davanti a tutti
è nuovamente Riccardo Patrese con una vettura leggermente
accidentata ma comunque capace di camminare.
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Il mondiale si trasferisce in America e per la prima volta si corre sul
circuito cittadino a Detroit, a vincere la gara è Watson
davanti a Pironi, quest'ultimo otterrà anche la pole nel
G.P. del Canada a Montreal. Sul circuito canadese si assiste ad una
nuova tragedia: la Ferrari di Pironi al via non parte, il francese
viene evitato da tutti ad eccezione di Riccardo Paletti, che partito
dall'ultima fila, non riesce ad evitarlo: l'impatto sarà
fatale per il giovane Paletti; è il 13 giugno.
La gara, per la cronaca, è vinta da Piquet davanti a Patrese
e Watson. Al ritorno in Europa, Watson è leader della
classifica mondiale mentre la Ferrari ingaggia Tambay a Pironi.
Ritorno in pista vincente per la Ferrari che si aggiudica il GP
d'Olanda con Pironi ed arriva seconda e terza in Gran Bretagna,: A
Brands Hatch nel giorno della seconda vittoria di Lauda, Pironi arriva
secondo e Tambay terzo. Pironi passa così in testa al
mondiale piloti.
In Francia Pironi aumenta, ancora, il suo vantaggio nei confronti di
Watson, nel G.P. in cui si manifestano in modo evidente le
rivalità tra i due piloti Renault, Pironi giunge terzo
portando a 9 punti il distacco dal secondo classificato. Quindici
giorni dopo sul circuito di Hockenheim piove a dirotto mentre si stanno
disputando le prove del G.P., Pironi non vede in tempo la Renault di
Prost...l'impatto è inevitabile, il pilota della Ferrari
subisce gravi ferite ad entrambi gli arti inferiori, i medici sono
certi: il francese non potrà guidare mai più.....
finisce così, nel modo più drammatico possibile,
la carriera di uno dei piloti emergenti della formula uno.
Il giorno dopo si disputa la gara e, ironia della sorte, è
Tambay ad ottenere il suo primo successo in F1 imponendosi davanti a
Piquet e Rosberg.
A Zeltweg sale sul gradino più alto del podio un pilota
italiano il romano Elio de Angelis che si aggiudica in volata una gara
estremamente equilibrata; il distacco da Roseborg, secondo,
è di soli 125 millesimi. A Digione nel G.P. di Svizzera il finlandese Keke Rosberg vince la sua
unica gara e si porta in testa al mondiale scavalcando Pironi fermo da
venti giorni.
A Monza nel G.P. d'Italia la Ferrari ingaggia Mario Andretti che
ottiene la pole; la gara è comunque vinta da Arnoux mentre
Andretti si classifica terzo dietro a Tambay. Il 25 settembre si corre, l'ultima gara della stagione, a Las Vegas,
Rosberg resta in zona punti mentre la gara è vinta da un
giovanissimo Michele Alboreto su Tyrrell davanti a Watson. La Ferrari
vince il titolo costruttori mentre Keke Rosberg diventa campione del
mondo, aggiudicandosi una sola gara ma gareggiando in modo estremamente
intelligente. |
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Patrick Tambay diede definitivamente forfait:
la Ferrari perciò non schierò nessuna monoposto in gara. Questo Gran
Premio risulta quindi l'ultimo, a tutto il 2016, a non vedere alcuna
Ferrari al via, cosa che avviene per la 18° ed ultima volta nella storia
della Formula 1.
Al via René Arnoux prese il comando seguito da Alain Prost,
Riccardo Patrese, Niki Lauda e Keke Rosberg. Già alla fine del
primo giro Prost superò Arnoux sul breve rettilineo, mentre
Nelson Piquet scavalcò sia Rosberg e Lauda, portandosi al quarto
posto.
Il brasiliano, al quarto giro, superò anche il compagno di
scuderia Patrese, e si mise all'inseguimento delle due Renault: anche
un'uscita di pista non ne condizionò la gara, che poté
così proseguire. Si fece avanti anche Rosberg che superò
prima Lauda poi lo stesso Patrese, ponendosi così dietro al
brasiliano della Brabham.
Nelson Piquet,
che sfruttava la strategia del rifornimento in gara, si avvicinò e
passò Arnoux al giro 11. Il rifornimento giunse al giro 40: durò 14
secondi, tanto da consentire a Piquet di rientrare al quinto posto,
dietro alle due Renault, a Rosberg e a Lauda, ma davanti a Patrese. La McLaren
dell'austriaco però soffriva di forti vibrazioni all'anteriore, dovute a
un cerchione sbilanciato, che costrinsero Lauda a rinunciare a spingere
per superare il finlandese.
Al giro 51 Rosberg sfiorò la collisione al momento del doppiaggio dell'Alfa Romeo di Andrea De Cesaris,
che prese parte alla gara in non perfette condizioni fisiche a causa di
una tonsillite. Il finlandese, due giri dopo, passò Arnoux, ponendosi
secondo. Il francese rientrò poco dopo ai box, ove effettuò un rabbocco
di carburante: la sua Renault
non disponeva più di un motore performante, col transalpino convinto
che ciò dipendesse da una mancanza di benzina. Poco dopo però Arnoux fu
costretto all'abbandono per un guasto all'iniezione.
Nel corso degli ultimi giri Keke Rosberg si avvicinò anche al battistrada Prost (che ruppe una minigonna
a due giri dal termine), e fu capace di passare al penultimo passaggio.
All'arrivo il direttore di corsa non sventolò subito la bandiera a
scacchi ma solo dopo un giro e le insistenze della Wiliams.
Per il finlandese fu la prima vittoria valida per il mondiale di
Formula 1 (aveva però già vinto il BRDC International
Trophy 1978 gara non titolata), primo pilota del suo Paese a compiere
l'impresa, e settantaduesimo nella storia del mondiale. Fu la terza
gara di fila che veniva vinta da un pilota che mai prima era riuscito
ad aggiudicarsi una gara iridata, e fu anche la nona gara di fila in
cui vinceva un pilota differente.
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|
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1983
Brabham BT52
PIQUET Nelson
|
- 1983 -
OTTOBRE
A Beirut in seguito ad un attaco suicida muoino sotto le bombe 299
membri americani e francesi delle forze di pace
|
Brasile (Rio
de Janeiro) |
1983 - Piquet fa il bis!!!
|
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Anagrafica
|
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Attività in F.1
|
Nato il
: |
17 Ago
1952 |
|
Dal - al :
|
1978 - 1991
|
|
|
|
G.P. iniziati
|
204 |
|
Vittorie
: |
23 |
|
Podio :
|
60 |
Pole -
Positions : |
24 |
|
Prima fila
: |
44 |
Giri veloci
: |
23 |
|
Mondiali
: |
1981
- 1983 - 1987 |
|
Nel 1983 i cambiamenti tecnici continuano ad
interessare gran parte della vettura, vengono, così, escluse
le cosiddette"minigonne": bandelle laterali che servivano per ottenere
un effetto suolo, ma che provocavano forti dolori alla schiena ed al
collo dei piloti, sottoposti ad impressionanti sollecitazioni. Si
adottano invece, soluzioni come il fondo piatto e l'utilizzo di
alettoni più grandi. I motori turbo, daltro canto reggono
potenze sempre più elevate, alla soglia dei 900 cavalli...
portati a 1200 in prova; In corsa viene inoltre introdotto ed
utilizzato da tutte le scuderie il rifornimento ai box, meglio noto
come pit-stop.
Il campionato si apre, questa volta senza nessun intoppo, con la gara
di Brasile: Piquet giuda la corsa e grazie ai meccanici della sua
scuderia, che effettuano il pit-stop in soli 16 secondo (tempo da
record...allora), al rientro in pista mantiene la prima posizione. Nel
box Williams, invece, durante il rifornimento di Rosberg si levano
pericolose lingue di fuoco e il pilota è costretto a
ripartire con la spinta dei suoi meccanici, la manovra
indurrà la squalifica nei confronti del finlandese. Al
traguardo Piquet precede Rosberg (che poi verrà
squalificato) e Lauda, poi seguono Laffite, Tambay, mentre Prost giunge
settimo.
Quindici giorni dopo si disputa il secondo G.P. della stagione sul
circuito di Long Beach: a vincere è il pilota della McLaren
Watson davanti al suo compagno di squadra Lauda. I due piloti della
McLaren erano partiti dal 22° e 23° posto e con una
grande rimonta, complice gli innumerevoli gli errori degli avversari,
giungono nelle prime due posizioni. Tambay è in testa per i
primi 25 giri poi un contatto con Rosberg mette fine ad ogni speranza
di aggiudicarsi la gara; in testa passa, così, Laffite ma
anche il francese è tradito dalla sua Williams, tocca quindi
a Patrese che finisce lungo poco dopo lasciando così il
posto ai due piloti della McLaren.
Al ritorno in Europa la F1 sbarca in Francia, il G.P. è
vinto da Prost, al suo primo davanti a Piquet e Cheever, Tambay
è quarto e Arnoux, passato alla Ferrari dopo i litigi con
Prost in Renault, giunge alla settima posizione.
Il 1° maggio si corre a Imola, Arnoux parte in pole, mantiene
la sua posizione per 5 giri, finchè Patrese con la sua
Brabham non lo supera; quando la gara sembra ormai nelle sue mani, il
padovano esce di pista alle Acque Minerali e Tambay passa in testa alla
gara e ci resta fino al traguardo.
A Montecarlo, il campione del mondo Keke Rosberg
torna alla vittoria davanti a Piquet e Prost, quest'ultimo grazie alla
vittoria del G.P. del Belgio si aggiudica la testa al campionato.
Il 5 giungno si corre il G.P. di Detroit: Arnoux in testa per 22 giri
è costretto al ritiro, al comando della gara passa Michele
Arboreto, l'italiano guida egregiamente e si aggiudica la gara.....
sarà l'ultima vittoria di un motore Ford-Cosworth. Una
settimana dopo, nel G.P. del Canada, Arnoux vince davanti a Cheever e
Tambay. |
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Il 16 luglio è la data di esordio della Ferrari 126C3, la
prima monoposto realizzata interamente in fibra di carbonio, l'esordio
è comunque, deludente: Tambay, dopo essere partito in pole,
deve cedere il passa ad un irresistibile Prost.
Il team di Maranello, si rifà, invece, nel G.P. di Germania:
Tambay parte in pole, ma a vincere è il compagno di squadra
Arnoux, davanti a de Cesaris e Patrese.... mentre Piquet è
costretto al ritiro per un principio di incendio della sua Brabham. In
Austria, Tambay ottiene nuovamente la pole, ma a guidare la corsa, per
16 giri, è Arnoux, il francese deve lasciare strada a Prost
quando si rompe irrimediabilmente, sulla sua Ferrari, la quarta marcia.
Il francese ottiene così l'ultima vittoria della Renault,
prima del ritorno in pista solo come fornitore di motori, negli anni
'90.
Quando mancano 4 gare al termine del mondiale, la situazione in
classifica è la seguente: Prost 51 punti; Piquet 37; Arnoux
34 e Tambay 31. Nel G.P. d'Olanda, Arnoux riduce il distacco vincendo
la gara dopo che Prost e Piquet si sono eliminati a vicenda alla curva
Tarzan. Durante questo GP, Lauda porta all'esordio, la McLaren
motorizzata Porsche, motore che darà una seria svolta al
team di Ron Dennis.
quindici giorni dopo è la volta del G.P. d'Italia: Patrese
dopo una straordinaria pole guida la gara solo per due giri,
finchè la sua Brabham non lo abbandona, lasciando,
così, la vittoria del G.P. a Piquet che riduce a 5 lunghezze
il margine di distacco da Prost rimasto, ancora, senza punti a causa
della rottura della sua monoposto. In corsa per il titolo si fa avanti
anche Arnoux, che giungendo secondo al traguardo sale a 49 punti,
ossia, solo, a due lunghezze da Prost. |
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Prima
del via Riccardo Patrese ebbe un problema al motore della sua Brabham,
e decise di partire col muletto, adattato però alle esigenze del
suo compagno di team, Nelson Piquet.
Il pilota padovano alla partenza fu più rapido del connazionale
Elio De Angelis, e si pose al comando della gara. Anche Nigel Mansell
tentò di passare De Angelis alla Druids, ma senza
successo; pure Eddie Cheever ebbe un buon spunto al via, ove
passò le due Ferrari, e tentò anche di mettersi davanti a
Nelson Piquet, che resistette all'attacco. Manfred Winkelhock si pose
davanti a René Arnoux, mentre Tambay fu passato anche dall'altro
pilota della Renault, Alain Prost. Al termine del primo giro la
classifica recitava Patrese, De Angelis, Mansell, Piquet, Cheever,
Winkelhock, Arnoux, Prost e Tambay. Al secondo giro Prost passò sia Winkelhock che Arnoux, col
tedesco che dovette cedere anche ad Arnoux. Davanti, intanto, Mansell
subiva dei problemi nel mettere a temperatura gli pneumatici con Piquet
e Cheever che passarono il britannico. Le difficoltà del pilota
della Lotus proseguirono anche nel giro successivo, ove fu costretto a
cedere anche a Prost e Arnoux.
De Angelis si pose all'attacco di Patrese, così come Prost si
avvicinò a Cheever, che passò al nono giro. I primi sei avevano un buon
margine sul resto del gruppo, guidato da un lento Mansell. All'undicesimo passaggio ci fu un contatto tra i primi due; la
vettura di De Angelis toccò quella di Patrese, in un tentativo di
sorpasso: entrambi finirono sull'erba. Patrese ripartì subito, secondo
dietro a Nelson Piquet,
mentre De Angelis scalò sesto. La gara del pilota romano durò ancora
due giri, quando fu costretto al ritiro col motore fuori uso.
Alain Prost si trovò, per qualche giro, dietro a Patrese, che
così favoriva la fuga del compagno di team Piquet. Il francese
passò il pilota della Brabham al giro 15. Cinque giri dopo
René Arnoux terminò in testacoda, fermandosi sui cordoli
della curva Stirling. Aiutato dai commissari rientrò in pista, ormai però staccato dalla zona dei punti.
Piquet comandava la gara davanti a Prost, staccato di dieci secondi:
si era poi formato un trenino, che vedeva al comando Patrese, seguito da
Cheever, Mansell, Tambay, De Cesaris e Winkelhock.
Al ventottesimo giro si ruppe una canalizzazione dell'olio sulla Tyrrell di Danny Sullivan;
il pilota statunitense si accorse subito dell'incendio che stava
propagandosi alla vettura, e si fermò in una via di fuga, ove i
commissari poterono spegnere le fiamme.
Eddie Cheever
si fermò per la sosta al giro 35, rientrando undicesimo. Nei giri
seguenti si fermarono anche De Cesaris, Winkelhock e Arnoux. Al giro 38
si staccò un alettone anteriore sulla McLaren di John Watson,
già danneggiato in precedenza. Il pilota britannico perse il
controllo della monoposto, e sbatté contro le barriere.
Al giro 39 una lunga sosta di Patrese ai box, dovuta alle
difficoltà dei meccanici a sostituirgli uno pneumatico lo fece
scendere in decima posizione. Nei giri seguenti toccò anche a
Prost e Mansell fermarsi per cambiare le gomme, senza particolari
problemi. Al giro 43 toccò a Patrick Tambay, e al giro 44 al
leader Piquet: anche in questo caso alla Brabham vi furono dei problemi
nel fissaggio di una ruota, ma il brasiliano rientrò in gara
primo. Dietro al brasiliano vi era Alain Prost, poi Patrick Tambay,
Nigel Mansell, Eddie Cheever, Andrea De Cesaris, Derek Warwick, Bruno
Giacomelli e Riccardo Patrese.
Le possibilità di arrivo ai punti per Cheever sfumarono pochi giri
dopo, quando fu costretto a una sosta imprevista per un problema alla
visiera del casco, che venne aggiustata con del nastro adesivo dai suoi
meccanici. Lo statunitense sprofondò in classifica in quattordicesima
posizione.
Prost subiva dei problemi agli pneumatici e non godeva di un motore
performante, ciò che gli impedì di attaccare Piquet per il primo posto.
Anche René Arnoux
fu nuovamente costretto al cambio delle gomme, abbandonando così le
speranze residue di marcare punti iridati. Al giro 56 entrò in azione,
inavvertitamente, l'estintore sulla vettura di Warwick. Il britannico
riuscì a proseguire anche se con problemi di visibilità e di sensibilità
al braccio destro. Al sessantesimo giro Mansell ebbe la meglio su Tambay, per il terzo posto alla Paddock Hill;
il ferrarista aveva degli pneumatici rovinati e dei freni ormai al
limite di rottura. Due giri dopo il francese uscì di pista alla Druids, a causa del bloccaggio di una ruota.
Nelson Piquet conquistò la sua decima vittoria nel mondiale di
F1, davanti ad Alain Prost e Nigel Mansell. Prost comandava la
classifica del mondiale piloti, con due punti di vantaggio su Piquet
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Il 25 settembre si corre il G.P. d'Europa e Piquet giunge primo al
traguardo precedendo Prost mentre Arnoux restando a secco di punti deve
rinunciare alla lotta per il mondiale.
L'ultimo G.P. della stagione è in programma in Sudafrica a
Kyalami; in classifica mondiale Prost ha due lunghezze in
più di Piquet. Sulla griglia di partenza Tambay è
in pole seguito da Piquet, Patrese, Arnoux e Prost. Alla partenza
Piquet segue la tattica suggeritagli dalla Brabham ovvero puntare tutto
sulla partenza, si porta, così, in testa alla corsa. Al
36° giro dai box gli espongono il cartello con la scritta
"Prost stop", il pilota francese si è, infatti, fermato
tradito dal turbo; Piquet così per non correre rischi
inutili, rallenta e cede la vittoria a Patrese.
Nelson Piquet è, ancora, campione del mondo.
Dopo la gara del Sudafrica Prost lascia la Renault per passare alla
McLaren affiancando Lauda mentre la Renault al posto di Prost, ingaggia
Tambay lasciato libero dalla Ferrari che, a sua volta, affianca a
Arnoux il pilota italiano Michele Alboreto. |
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1984 - McLaren MP4/2
LAUDA Niki
|
- 1984 -
OTTOBRE
La premier indiana Indira Gandhi è assassinata a Nuova Delhi
NOVEMBRE
A Brighton, quattro persone muoiono per l'esplosione di una bomba
dell'IRA
|
Anagrafica
|
|
Attività in F.1
|
Nato il
: |
22 Feb
1949 |
|
Dal - al :
|
1971 - 1985
|
|
|
|
G.P. iniziati
|
171 |
|
Vittorie
: |
25 |
|
Podio :
|
54 |
Pole -
Positions : |
24 |
|
Prima fila
: |
31 |
Giri veloci
: |
24 |
|
Mondiali
: |
1975
- 1977 - 1984 |
|
Il 1984 è l'anno dell'ennesimo cambio di
regolamento: la federazione impone un consumo massimo di 220 litri di
benzina contro i 250 dell'anno precedente e proibisce le soste ai box.
La Goodyear affianca la Michelin e la Pirelli nel fornire i pneumatici
alle varie scuderie.
Il mondiale inizia con il G.P. del Brasile a Rio il 25 marzo; la pole
va a de Angelis che precede Michele Alboreto con la Ferrari. Alboreto
va in testa alla gare per 11 giri poi è costretto al ritiro
a causa della cedimento dei freni sulla sua monoposto, al comando passa
Lauda con la McLaren, ma anche l'austriaco deve cedere il passo, per
problemi tecnici, al 37° al neo-compagno di squadra Prost che
si aggiudica la vittoria.
Seguono Rosberg e de Angelis; Tambay, passato alla Renault, giunge
sesto ma non riesce a tagliare il traguardo poichè resta
senza benzina: prima vittima dei nuovi regolamenti.
Nel secondo G.P., Prost compie un'ottima gara, partito dai box con il
muletto risale fino al secondo posto davanti a sè
c'è solo Lauda; terzo si classifica Warwick, quarto Patrese,
quinto de Cesaris e sesto un certo Ayrton Senna: un giovane sconosciuto
brasiliano alla sua seconda apparizione con la Toleman.
Il 29 aprile è una data da ricordare per ti gli italiani:
si corre il G.P. del Belgio e Michele Alboreto ottiene la
pole-position. La domenica il pilota italiano parte in testa e vi
rimane per tutta la gara, con un solo brivido al 36° giro,
quando con 44 secondi di vantaggio Alboreto è costretto ad
una piccola escursione sul prato. Torna a salire sul gradino
più alto del podio un ferrarista..... italiano.
Il 6 maggio è la volta di Imola: Piquet ottiene la pole; al
via Prost ottiene la testa della gara e vi rimane sino alla fine; alle
sue spalle si classificano Arnoux con la Ferrari e de Angelis,
quest'ultimo arriva miracolosamente al traguardo senza una goccia di
benzina. Grazie a questa vittoria Prost è al comando della
classifica mondiale con 24 punti, il suo compagno di squadra ne ha solo
9.
In Francia Lauda riduce il distacco ottenendo 9 punti mentre Prost
giunge settimo a causa di un portamozzo che gli fa, quasi, perdere una
ruota. Secondo giunge Tambay e terzo Mansell.
Il 3 giugno sul circuito cittadino di Montecarlo brilla una nuova
stella il suo nome è... Ayrton Senna. Piove a dirotto e il
brasiliano parte dalla 13° posizione: davanti Mansell, dopo
aver condotto la gara per 11 giri, finisce la sua corsa contro il
guard-rail. Senna , invece, con la sua Toleman comincia ad insidiare
Prost riducendo il distacco ad una manciata di secondi, proprio in
prossimità dell'ormai evidente sorpasso di Senna ai danni
del francese, il direttore di gara Jacky Ickx sospende la gara; sono
stati fatti solo 31 giri saranno quindi assegnati punteggi dimezzati.
La sospensione suscitera grande disappunto poichè durante la
gara le condizioni meteorologiche non erano peggiorate.... quindi la
gara si sarebbe potuta sospendere anche all'inizio.....
Il G.P. del Canada vede nuovamente Piquet in pole e
questa volta Nelson vince la gara precedendo Prost e Lauda. Lo stesso
pilota fa il bis a Detroit precedendo questa volta Brundle, de Angelis.
Nel G.P. di Dallas, la McLaren resta a secco, la vittoria va a Rosberg
con la Honda davanti ad Arnoux e a de Angelis: Nigel Mansell partito
dalla pole resta al comando per circa metà gara
finchè scivola indietro a causa dell'usura delle gomme,
all'ultima curva dell'ultimo giro la situazione precipita, il cambio si
rompe definitivamente ed il pilota scende dalla macchina e comincia a
spingere la sua Lotus....... incoraggiato dal pubblico. Nigel esausto
per il caldo e per lo sforzo, sviene.
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Il Gran Premio di Gran Bretagna 1984,
XXXVII John Player British Grand Prix e decima gara del campionato di
Formula 1 del 1984, si è svolto il 22 luglio sul Circuito di
Brands Hatch ed è stato vinto
da Niki Lauda su McLaren-TAG Porsche. |
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Al via Piquet mantiene il comando, seguito da Prost, De Angelis e
Lauda. Alla curva Graham Hill Patrese perde il controllo della sua
monoposto mettendosi di traverso, per poi recuperare la vettura, dietro
Cheever rallenta di colpo e viene centrato Alliot, la RAM del francese
si alza da terra e dopo aver colpito anche Johansson si ferma nell'erba,
Gartner che si ritrova la strada sbarrata perde il controllo e va a
sbattere contro un muro di gomme. La corsa continua con Piquet al
comando capace di allungare sul dritto, mentre nel misto si trova a
difendersi da Prost. Intanto Lauda supera De Angelis e si porta in 3ª
posizione. Al 10º giro Piquet in difficoltà con le gomme viene passato
prima da Prost e poi da Lauda. Il brasiliano rientra ai box per cambiare
le gomme. Subito dopo Jonathan Palmer esce di pista a causa di un
guasto allo sterzo. Il pilota è indenne ma la gara viene sospesa per
permettere di sistemare la barriera danneggiata.
Si riparte dopo mezz'ora con le posizioni in base alla classifica di
due giri prima dell'esposizione della bandiera rossa. Questo permette a
Piquet che nel frattempo aveva cambiato le gomme di ripartire in pole.
Al via Prost è più abile e riesce a infilare Piquet. Lauda impiega 7
giri per passare Piquet e ci riesce con il brasiliano in difficoltà.
Prost al comando viaggia tranquillo con un buon vantaggio su Lauda
quando a poco a poco inizia ad accusare un problema al cambio e si
ritira al 37º giro. Lauda adesso si ritrova al comando seguono Warwick,
De Angelis e Senna. Il brasiliano della Toleman sembra essere più
competitivo di De Angelis e riesce a superarlo. Lauda taglia da
vincitore il traguardo seguito da Warwick, Senna, De Angelis, Alboreto
ed Arnoux.
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Tornati in Europa i due piloti della McLaren si dividono i GP.: Lauda
vince in Gran Bretagna davanti a Warwick e Senna; Prost, invece, si
aggiudica il GP di Germania davanti a Lauda e Warwick; lo stesso Lauda
si ripete Austria precedendo Piquet e Alboreto. In Olanda, tocca a
Prost vincere precedendo Lauda.
Con la vittoria in Olanda, la McLaren si aggiudica aritmetica mente il
campionato costruttori mentre nella classifica piloti, Lauda
è al comando con un punto e mezzo in più di
Prost. |
Il Gran Premio d'Austria 1984, XXII Holiday Großer Preis von Österreich, e dodicesima gara del campionato di Formula 1 del 1984,
si è svolto il 19 agosto sul circuito dell'Österreichring ed è stato vinto da Niki Lauda su McLaren-TAG Porsche. |
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La prima partenza viene annullata per via di De Angelis che fa spegnere
il motore. Alla seconda partenza Piquet mantiene il comando seguito da
Prost, Warwick, De Angelis, Tambay, Warwick, Lauda e Senna. Prost inizia
a farsi minaccioso alle spalle di Piquet tuttavia non riesce a
superarlo, intanto De Angelis perde posizioni e viene superato dalle due
Renault e da Lauda che a sua volta supera Warwick. Al 9º giro alla
Panarama Kurve Lauda supera Tambay portandosi al 3º posto. Piquet
continua a condurre inseguito dalle due McLaren, al 28º giro De Angelis
rompe il motore e lascia dell'olio alla Jochen Rindt Kurve, al passaggio
successivo Piquet si accorge dell'olio e rallenta riuscendo a
controllare con una leggera sbandata, dietro Prost arriva troppo forte,
scivola sull'olio e va a sbattere contro le barriere e si ritira. Lauda
sale al secondo posto seguito da lontano da Senna, che al 35º giro è
costretto al ritiro per la pressione dell'olio, intanto Lauda rimonta su
Piquet e inizia a marcarlo da vicino, cerca di superarlo alla fine del
rettilineo dei box ma Piquet resiste, poche curve dopo in accelerazione
l'austriaco riesce a passare Piquet. La corsa non rileva cambiamenti,
Niki Lauda vince con 23 secondi di vantaggio su Piquet, seguono
Alboreto, Fabi, Boutsen e Surer. Da segnalare il 12º posto di Berger al
debutto. |
A Monza Lauda vince la gara mentre Prost è costretto al
ritiro dopo soli 3 giri.
Sul circuito del Nurburgring, si corre il G.P. d'Europa e Prost arriva
con un punto in più perchè la federazione ha
escluso la Tyrrell dal mondiale distribuendo, così, i punti
di Detroit. Prost vince la gara davanti ad Alboreto e Piquet; Lauda
è "solo" quarto. Prima dell'ultimo G.P. Lauda è a
quota 66, mentre Prost 62,5.
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Il Gran Premio d'Italia 1984 è stata la quattordicesima gara del Campionato mondiale di Formula 1 1984. Svoltosi il 9 settembre sul Circuito di Monza, è stato vinto da Niki Lauda su McLaren-TAG, seguito da Michele Alboreto e Riccardo Patrese.
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Niki Lauda raggiunge il traguardo dell'Estoril
laureandosi per la terza volta campione del mondo
|
L'ultima gara si disputa sul circuito portoghese dell'Estoril; dopo il
nono giro Prost è primo mentre Lauda tenta una rimonta dal
nono posto. Niki fatica a liberarsi di Johansson che, consapevole di
avere gli occhi del mondo addosso, lotta per non perdere la posizione;
Niki rischia e riesce a sopravanzarlo e continua la sua marcia
d'avvicinamento; ogni due giri supera una vettura finchè dai
box non gli mostrano il cartello "terzo": deve arrivare secondo se
vuole vincere il mondiale.
Davanti a sè compare la Lotus di Mansell in
difficoltà e al 52° giro lo supera diventando,
nuovamente... per la terza volta ...campione del mondo. Se a Monaco la gara non fosse stata sospesa, Prost sarebbe arrivato
secondo ottenendo 1,5 punti in più e non avrebbe perso il
mondiale per mezzo punto.
Per la McLaren e la Tag-Porsche è stato un anno trionfale:
12 vittorie in 16 gare. |
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1985 - McLaren MP4/2B
|
- 1985 -
MARZO
Mikhail Gorbaciov assume i pieni poteri in Unione Sovietica.
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Francia
(Saint Chamond)
1985
Il duello tra Prost
ed
Alboreto
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Anagrafica
|
|
Attività in F.1
|
Nato il
: |
24 Feb
1955 |
|
Dal - al :
|
1980 - 1993
|
|
|
|
G.P. iniziati
|
199 |
|
Vittorie
: |
51 |
|
Podio :
|
106 |
Pole -
Positions : |
33 |
|
Prima fila
: |
86 |
Giri veloci
: |
41 |
|
Mondiali
: |
1985-1986-1989-1993 |
|
Il 1985 inizia con le grandi squadre che mantengono
i loro piloti ad eccezione della Williams che affianca Mansell a
Rosberg, mentre la Lotus ingaggia Senna.
La Michelin si ritira, lasciando che Goodyear e Pirelli si dividono le
forniture dei pneumatici; tra i team fa il suo esordio la Minardi con i
Motori Moderni progettati in meno di un anno dall'ingegner Chiti, la
monoposto di Faenza è affidata a Pierluigi Martini;
l'obiettivo della nuova scuderia è quello di qualificarsi e
viene centrato in 15 gare su 16.
La prima pole dell'anno sul circuito di Rio va ad Alboreto con la
Ferrari 156/85, la monoposto più in palla in questa fase del
mondiale: dopo la partenza la Ferrari di Alboreto resta in testa per
soli otto giri, poi incalzato da Prost, i due danno inizio ad un
entusiasmante duello che vedrà trionfare il francese, al
volante della McLaren MP4-2B, a discapito del ferrarista . In terza
posizione si piazza de Angelis, mentre quarto, staccato di due giri
giunge il secondo ferrarista Arnoux, quest'ultimo verrà a
breve sostituito dallo svedese Stefan Johansson.
Nel secondo G.P. della stagione a salire sul gradino più
alto del podio, per la prima volta, è Senna: il brasiliano
in partenza occupa la prima posizione, il diluvio incombe sul circuito
dell'Estoril, Ayrton conferma, ancora una volta, le sue grandi
capacità di guida in condizioni estreme; mentre gli altri
piloti finiscono fuori come "birilli", Senna vola sul bagnato
finchè il GP non viene interrotto poichè ha ormai
superato il tempo massimo di 120 minuti previsto da regolamento. Alle
spalle del brasiliano giunge Alboreto che conquista così la
leadership della classifica mondiale.
Ad Imola, è Senna ad ottenere nuovamente la pole, il pilota
Lotus sembra intenzionato a bissare il trionfo di quindici giorni
prima, ma al 56° giro la sua monoposto resta senza benzina,
Ayrton è costretto al ritiro; stessa sorte tocca al neo
ferrarista Johansson, mentre Alboreto resta in panne per problemi
'elettronici. A vincere è, così, Alain Prost, che
però verrà squalificato infatti la sua McLaren
è risulta essere sottopeso alle verifiche tecniche,
è allora de Angelis ad aggiudicarsi il G.P. di Imola.
A Montecarlo, Senna parte per la terza volta consecutiva dalla prima
posizione: a semaforo verde Senna e Alboreto scattano egregiamente
mentre Prost adotta una strategia più "tranquilla", al fine
di risparmiare i pneumatici e concludere il GP senza effettuare alcuna
sosta. Al 13° giro, Senna è costretto al ritiro per
la rottura del suo motore Renault, al comando passa Alboreto che
quattro giri dopo finisce lungo alla curva Santa Devota, scivolando
sull'olio rimasto in pista a seguito dall'incidente tra Patrese e
Piquet. Il ferrarista, comunque non perde la testa e da inizio ad una
forsennata rimonta che dopo pochi giri lo porta alle spalle di Prost;
al 24° giro il ferrarista supera il francese e torna alla testa
della gara. Al 32° giro Alboreto entra ai box per sostituire le
gomme. Prost torna in testa mentre Alboreto uscito dai box, riprova a
guadagnare terreno sul francese, negli ultimi giri è
però costretto a rallentare, infatti in pista comincia a
piovere e la precaria situazione rende impossibile ogni genere di
sorpasso, taglierà per primo il traguardo Prost, seguito a
ruota da Alboreto.
Dopo 4 gare la situazione è la seguente: de Angelis 20,
Prost e Alboreto 18.
Sul circuito del Principato Niki Lauda, comincia a pensare seriamente
ad un ritiro definitivo dalle corse.... ormai il mondo delle corse non
ha puo nulla da riservare al pilota austriaco.
Il G.P. del Belgio, in programma il 2 giugno, viene rimandato a causa
della pericolosità della pista dovuta al caldo che rende
scivolosissimo l'asfalto. Si corre quindi in Canada dove la Ferrari fa
bottino pieno aggiudicandosi una strabiliante doppietta che vede
Alboreto primo e Johannson secondo, Prost giunge terzo. Il vantaggio di
Alboreto, in classifica mondiale, aumenta con la gara di Detroit; Senna
ottiene la pole ma a vincere è Rosberg con la sua
Williams-Honda mentre Alboreto giunge terzo seguito dal compagno di
squadra; Prost che sabato incorre in un incidente accusa forti dolori
al polso, domenica è presto costretto al ritiro a causa
dell' intenso dolore.
Al ritorno in Europa, si corre sul circuito francese di La Castellet,
in pole va Rosberg , ma a vincere è Piquet con la
Brabham-Bmw; dietro di lui arrivano, rispettivamente, Rosberg e Prost,
mentre Alboreto è costretto al ritiro per la rottura del
turbo.
In Inghilterra, la pole è ottenuta da Rosberg ma in gara si
assiste ad un leggendario duello tra Prost e Senna: Ayrton guida la
corsa, mentre Alain, dopo aver superato Mansell, de Cesaris e Rosberg
si porta alle spalle del brasiliano, ad ogni tentativo di Prost, Senna
si difende egregiamente riuscendo a tener dietro il francese,
benchè quest'ultimo disponga di una vettura piu performante,
purtroppo alla Lotus cede qualcosa nel motore, e Prost puo,
così, passare agevolmente al comando.
In Germania, tocca ad Alboreto trionfare, l'italiano si aggiudica la
gara davanti a Prost: al via, Alboreto, partito dall'ottava posizione,
riesce in una partenza straordinaria che consente al ferrarista di
piazzarsi, rapidamente, in terza posizione alle spalle di Senna e
Rosberg, che si alterneranno al comando della gara per 45 giri,
finché il finlandese rallenta e il brasiliano si ritira.
A Zeltweg, il week-end di corse comincia con
l'annuncio ufficiale di Niki Lauda di ritirarsi , questa volta
definitivamente, dal mondo delle corse. In gara, invece, Alboreto, alla
guida del muletto, arriva terzo dietro Senna e Prost, è
proprio il francese, in questa occasione, ad aggiudicarsi il G.P.
Dopo 10 gare, la situazione in classifica è di perfetta
parità tra Prost e Alboreto, entrambi sono a quota 50.
In Olanda, dopo la pole di Piquet, Prost conduce la gara
finché non è costretto a fermarsi ai box per
sostituire le gomme, la sosta dura più di venti secondi a
causa di un dado incastrato, così Lauda passa in testa e
sale per l'ultima volta sul gradino più alto del podio.
Due giorni dopo il G.P. di Olanda, c'è un altro ritiro
quello della Renault che resterà in F1 solo come fornitore
di motori. |
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Nel G.P. d'Italia, Prost porta a 12 il suo vantaggio su Alboreto
vincendo la gara mentre il ferrarista è costretto al ritiro
per un problema al motore.
Il 15 settembre si recupera la gara di Spa (G.P. di Belgio), sotto una
pioggia intensa il GP vede come protagonisti, assoluti,i Mansell e
Senna è il brasiliano ad imporsi vincendo la gara, mentre
Prost giunge solo terzo, ennesimo ritiro per Alboreto.
Nel G.P. d'Europa, Senna parte in pole mentre Prost è sesto
ed Alboreto è, addirittura, 15°: al via per evitare
l'impatto con Rosberg, impacciato a seguito di una pessima partenza,
Prost finisce nell'erba e rientra in 14°posizione mentre,
Alboreto è ottavo; Prost tenta una disperata rimonta che
consente al francese di raggiungere dopo poche tornate la settima
posizione alle spalle di Alboreto; al 9° giro Prost riesce a
superare Alboreto; il ferrarista tenta di rispondere alla prestazione
del suo diretto rivale ma al 13°, il motore della Ferrari si
rompe ancora ed Alboreto è costretto, nuovamente, al ritiro.
Prost chiude la gara al quarto posto. Con i tre punti guadagnati Prost
è il primo pilota francese a diventare campione del mondo.
Il giorno in cui Prost si laurea campione del mondo Nigel Mansell vince
la sua prima gara; Mansell trionferà ancora nel successivo
G.P. quello del Sudafrica, disertato da Renault e Ligier che boicottano
la gara poichè in contrasto con il regime dell'apartheid.
L'ultima gara del campionato si disputa per la prima volta in Australia
sul circuito di Adelaide. Senna ottiene la pole, la settima della
stagione, mentre a tagliare per primo il traguardo è Rosberg
seguito da Laffite e Phillippe Streiff con le due Ligier-Renault. |
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1986 - McLaren MP4/2C
|
- 1986 -
APRILE
Un reattore della centrale nucleare di Chernobyl rilascia una nube
radioattiva che allarma l'intera europa
GIUGNO
L'Argentina vince il campionato del mondo di calcio battendo la
Germania Ovest per 3-1 a città del Messico
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1986 - Prost fa il bis! |

Francia
(Saint Chamond) |

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Anagrafica
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Attività in F.1
|
Nato il
: |
24 Feb
1955 |
|
Dal - al :
|
1980 - 1993
|
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|
|
G.P. iniziati
|
199 |
|
Vittorie
: |
51 |
|
Podio :
|
106 |
Pole -
Positions : |
33 |
|
Prima fila
: |
86 |
Giri veloci
: |
41 |
|
Mondiali
: |
1985-1986-1989-1993 |
|
Il 1986 si inaugura nel peggiore dei modi: l'8
marzo sulla strada che collega la pista di La Castellet all'aereoporto
di Marsiglia. Frank Williams finisce fuori strada, il costruttore
inglese si spezza la colonna vertebrale le condizioni sono precarie....
si pensa addirittura al peggio, ma l'intraprendente costruttore riesce
a riprendersi e ricomincia a vivere....... una nuova vita, è
infatti costretto all'utilizzo di una sedia a rotelle.
Due mesi dopo l'incidente di Williams a Marsiglia, muore Elio de
Angelis, fatale è stata l'uscita di pista a La Castellet,
mentre provava la nuova Brabham-Bmw, la sua BT55 perde un alettone e
vola fuori pista a 300 km/h ribaltandosi e prendendo fuoco, inutili i
soccorsi, il corpo che giace nella monoposto è ormai...privo
di vita. Il pilota gentiluomo, così denominato dagli altri
piloti per i suoi eleganti modi, muore alle 17 del 15 maggio.
Sul piano dei regolamenti, questi impongono un consumo massimo di 195
litri di carburante diminuendo di altri 15 litri il limite previsto
nelle passate stagioni. Per quanto riguarda i team, l'Alfa Romeo
sospende l'attività, la Benetton rileva la Toleman dando
vita ad un proprio team e affidando le sue monoposto a Fabi e Gerhard
Berger; la Minardi ingaggia de Cesaris e Nannini e la Ligier ingaggia
Arnoux tornato alle corse dopo il divorzio con il team Ferrari.
Il mondiale inizia il 23 marzo in Brasile, in pole c'è
Senna, in gara la sua fuga dura solo 4 giri, al comando passa,
così, Prost ma il francese è costretto al ritiro
alla trentesima tornata, tocca così a Piquet e Senna
duellare per conquistare la leadrship.... a spuntarla sarà
Piquet che riuscirà a restare davanti a Senna e Laffite.
Il 13 aprile, dopo undici anni, torna in calendario il G.P. di Spagna,
sul nuovo circuito di Jerez de la Frontera. La pole è di
Senna, in gara il brasiliano e Mansell si equivalgono, la differenza
tra i due è pressochè minima... la sfida
è più appassionante che mai..... a tagliare per
primo il traguardo sarà comunque Ayrton che
precederà di soli 14 millesimi di secondo l'inglese, circa
93 cm. Prost giunge terzo, mentre ottengono punti anche le due Benetton
con Teo Fabi quinto, e Berger sesto.
A Imola è il francese targato Mclaren a vincere, fortuita la
vittoria di Alain, infatti non appena taglia il traguardo il motore
della sua monoposto si spegne poichè privo di benzina. Prost
concede il bis a Montecarlo, quindici giorni dopo, ottenendo pole, giro
veloce e vittoria. Il 25 maggio si corre in Belgio è Mansell
ad aggiudicarsi la gara, mentre Prost è solo sesto,
l'inglese si ripete anche a Montreal ma questa volta il pilota Mclaren
giunge alle spalle del vincitore.
Prima del ritorno in Europa, si corre sul circuito di Detroit dove
Senna giunge primo davanti a Laffite e Prost.
Nel primo G.P. dopo la parentesi americana, quello di Francia, la
vittoria spetta a Mansell, l'inglese si ripete a Brands Hatch, dove
torna a far capolino ai box l'intramontabile Frank Williams tornato per
la prima volta in pista dopo l' incidente.
Nella prima partenza al via c'è un violenta bagarre...
l'impatto è quasi inevitabile, a farne le spese, questa
volta, è il pilota francese Jacques Laffite, il quale
riporta numerosissime fratture alle gambe, talloni, caviglie e
bacino..... per lui, malgrado lo stentato ottimismo dei medici....
questo decreterà la fine definitiva della carriera.
Mansell, che nella prima partenza aveva subito la rottura il cambio, ne
approfitta per salire sul muletto per il secondo via.
Prima del G.P. di Germania, diversi avvenimenti
animano i box: Rosberg e l'Alfa Romeo annunciano il ritiro a fine
stagione; la Honda prolunga il rapporto di collaborazione con la
Williams e si avallerà della fornitura motori anche per il
team la Lotus.
nel week-en di gara è lo stesso Rosberg ad ottenere la pole,
ma la vittoria va a Piquet davanti a Senna e Mansell, mentre, rimasto
senza benzina Prost, a poche centinaia di metri dal traguardo,
è costretto a spingere la sua McLaren.
Dopo 10 gare, la situazione mondiale è la seguente: Mansell
51 punti, Prost 44 e Piquet 38.
Il 10 agosto la F1 sbarca per la prima volta in Europa dell'Est con il
G.P. d'Ungheria sul nuovissimo circuito dell'Hungaroring. In pole parte
Senna, in gara Prost tampona la Ligier di Arnoux concludendo anzitempo
la sua gara, in testa passa Piquet e ci resta fino alla bandiera a
scacchi; seguono Senna e Mansell.
In Austria tornano a "farsi vedere" le due Ferrari, dopo i ritiri
iniziali per una serie di problemi, le Ferrari ottengono un buon
piazzamento: Al via, le due Benetton con Fabi in pole seguito da
Berger, prendono il largo ma ,dopo pochi giri, entrambi i piloti sono
costretti al ritiro; passa al comando Mansell che dopo qualche giro
è costretto a parcheggiare la sua monoposto per la rottura
del semiasse, a vincere è Prost precedendo le due Ferrari di
Alboreto e Johansson.
A Monza la Benetton di Teo Fabi parte, ancora dalla pole ma durante il
giro di ricognizione il motore si spegne, il pilota benetton
è così costretto a rinunciare alla partenza "dal
palo". A vincere è Piquet davanti a Mansell e Berger mentre
Prost è costretto al ritiro per la rottura del motore. In
Portogallo, Senna parte dalla pole ma non riesce a vincere
poichè resta a secco, sale sul gradino più alto
Mansell davanti a Prost e Piquet.
A due gare dal termine, Mansell guida la classifica mondiale con 11
punti di vantaggio su Prost e 10 su Piquet.
La F1 si trasferisce in Messico, Berger vince la sua prima gara,
davanti a Prost e Senna. Mansell tradito, al via, dalla frizione,
è costretto a partire dall'ultima posizione, finisce
comunque quinto. Prima dell'ultima gara la classifica vede Mansell a 70
punti, Prost 65 e Piquet 63.
|
Nell' ultima gara della stagione 1986, Mansell parte in pole davanti a
Piquet, Senna e Prost. Al 63° giro in testa c'è
Rosberg, ma l'esplosione di un pneumatico lo costringe al ritiro; il
giro successivo lo imita Mansell, la gomma posteriore sinistra della
sua Williams cede, l'inglese è costretto al ritiro.
Alain Prost, si aggiudica, così il GP ed il titolo di
campione del mondo per la seconda volta. Il francese dopo aver perso
due mondiali all'ultima gara ne conquista altri due sempre all'ultimo
G.P. |
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1987 - Williams FW11B
|
- 1987 -
GIUGNO
Muore Fred Astaire il grande attore e ballerino americano
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1987 - Tris per Piquet
|
Brasile (Rio
de Janeiro) |

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Anagrafica
|
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Attività in F.1
|
Nato il
: |
17 Ago
1952 |
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Dal - al :
|
1978 - 1991
|
|
|
|
G.P. iniziati
|
204 |
|
Vittorie
: |
23 |
|
Podio :
|
60 |
Pole -
Positions : |
24 |
|
Prima fila
: |
44 |
Giri veloci
: |
23 |
|
Mondiali
: |
1981
- 1983 - 1987 |
|
Il 1987 si apre con le innovazioni tecnologiche
apportate in casa Lotus, passata dal nero-oro al giallo del suo nuovo
sponsor, la Camel, la monoposto monta per la prima volta le sospensioni
attive o intelligenti, niente più molle e ammortizzatori, ma
un sofisticato sistema di microprocessori che curva dopo curva
stabiliscono il miglior assetto per la vettura. La Pirelli si ritira
dal mondo della F1 e quindi la Goodyear è l'unica fornitrice
di pneumatici. Si inizia il 12 aprile in Brasile, in pole c'è Mansell, ma a
causa dell'eccessivo consumo delle sue gomme, perde la testa della
corsa e a vincere sarà Prost davanti a Piquet e Johansson
passato alla McLaren, al posto di Rosberg; mentre in Ferrari ad
affiancare Alboreto, ci sarà, un giovanissimo, Berger.
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L'incidente di Nelson Piquet nel GP di San Marino 1987
|
A Imola brivido per Piquet che esce a 280 km/h alla curva di
Tamburello, fortunatamente al brasiliano l'incidente
provocherà solo lievi dolori ad un piede, la scuderia
preferirà, comunque, non farlo correre. In gara la pole
è di Senna, ma a salire sul gradino più alto del
podio sarà Mansell seguito dal brasiliano e da Alboreto. Nei
giorni successivi al G.P. di San Marino,in Ferrari, avviene il
clamoroso divorzio tra l'ingegner Forghieri e la casa di Maranello: la
polemica è innescata dall'ingaggio, a fine della precedente
stagione di John Barnard, a seguito del quale la Ferrari affida a
Forghieri il compito di ricerca sviluppo.....l'intraprentende ingegnere
non si sente appagato di questo ruolo e decide di trasferirsi alla
Lamborghini dove gli è stato riservato un posto come
direttore del reparto competizioni.
In Belgio, Prost vince per la 27° volta davanti a Johansson e
de Cesaris, mentre Piquet esce di gara già al 9°
giro analoga sorte tocca a Mansell, che dopo una collisione al primo
giro con Senna è fuori. Infuriato con il giovane brasiliano,
Nigel si avventa su Ayrton dando inizio ad una specie di "match-box". Il 31 maggio si corre il G.P. di Montecarlo,
Mansell partito in pole conduce la gara per 29 giri finchè
è costretto al ritiro per un problema allo scarico; al
comando passa Senna che trovandosi a suo agio sui circuiti cittadini si
aggiudica la vittoria precedendo Piquet, Alboreto e Berger. Ayrton
concede il bis a Detroit e si porta, così, in testa al
campionato mondiale.
Le successive gare in Francia ed Inghilterra sono vinte da Mansell,
l'inglese compie un autentico capolavoro: alla partenza Prost
è primo, ma prima della fine del primo giro le due Williams
lo sopravanzano con Piquet davanti a Mansell; l'inglese comincia a
sentire delle intense vibrazioni alle ruote tanto da indurlo a
rientrare anticipatamente ai box per sostituire le gomme; al suo
rientro in pista, Nigel rimonta, recuperando su Piquet e guidando in
modo impeccabile. A dieci giri dalla fine i secondi di distacco sono 7,
al 59° giro Mansell è praticamente incollato a
Piquet all'Hangar Straight, la velocità sale a 320 km/h,
Mansell finge l'attacco all'interno, Piquet chiude, Nigel va verso
l'esterno e Piquet chiude commettendo l'errore che Mansell aspettava,
l'inglese si tuffa all'interno della curva Stowe ed esce in testa,
manterrà la posizione fino alla bandiera a scacchi.
In Germania, Piquet ottiene la sua prima vittoria stagionale e subito
concede il bis nel G.P. di Ungheria: Berger ottiene la pole ma alla
partenza è Mansell ad andare in testa, seguito proprio dal
ferrarista che dopo 13 giri è costretto al ritiro per la
rottura di un giunto; al comando passa, allora, Mansell, ma l'inglese
dopo aver mantenuto la testa della gara per 70 sui 76 giri previsti,
deve parcheggiare la sua monoposto a causa del cedimento del bullone
della ruota posteriore destra. Piquet passa al comando si aggiudica la
vittoria, con punti conquistati nelle ultime gare il brasiliano si
porta solo al comando della classifica mondiale con un vantaggio di 18
punti su Mansell. In Austria, Mansell torna a vincere precedendo il suo compagno di
squadra, superato a circa metà gara. |
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A Monza, invece,
è Piquet a vincere davanti a Senna ed allo stesso Mansell.
In questo G.P., la Williams monta per la prima volta le sospensioni
attive, ma solo sulla monoposto del brasiliano. In Portogallo, anche la vettura di Mansell è dotata di
sospensioni attive, ma l'inglese è costretto al ritiro per
un problema al motore, nel bel mezzo di un duello con Berger in lotta
per la prima posizione.
La gara prosegue con il ferrarista in testa, ma
Berger, incappa in un testacoda a soli tre giri dalla conclusione viene
così superato da Prost che si aggiudica la gara; Berger
giungerà secondo davanti a Piquet.
Mansell ottiene la sua seconda doppietta nei G.P. di Spagna e Messico,
ridurrà così il suo svantaggio nei confronti di
Piquet,
a soli 12 punti.
Dopo il Messico il circus si sposta in Giappone, il venerdì
Mansell sbaglia e si schianta, a quasi 230 km/h, contro le gomme di
protezione l'impatto è violento, la monoposto carambola in
aria e ricade pesantemente sul prato; l' incidente costringe Mansell,
vivo per miracolo, a rimanere in ospedale; non potrà quindi
disputare la gara. Finiscono quì le speranze per l'inglese
di potersi aggiudicare il mondiale, che sarà vinto per la
terza volta da Piquet.
La trasferta in Giappone vede il ritorno di una Ferrari sul gradino
più alto del podio con Berger che domina la gara dall'inizio
alla fine. In Australia si corre l'ultimo G.P. della stagione, in gara
dopo la fuga di Piquet; Berger, Alboreto e Senna, danno vita ad un
entusiasmante duello, a spuntarla sarà Berger seguito da
Senna e quindi Alboreto; Piquet, vincitore della gara, sarà
poi squalificato poichè dalle verifiche risulteranno delle
prese d'aria dei freni 2,5 cm più grandi di quelle previste
da regolamento.
La Ferrari firma, così, la sua 30°
doppietta.
CURIOSITA' - Austria 1987: dai boschi intorno al
circuito di Zeltweg, all'improvviso durante le prove libere del
venerdì, un capriolo riuscì a saltare le reti e
ad entrare in pista, ignorato dai commissari. L'animale
attraversò il tracciato mentre sopraggiungeva la McLaren di
Stefan Johansson che, sul dosso cieco che introduce alla curva Rindt,
non riuscì ad evitare l'impatto e riportò alcune
contusioni. L'incidente, ripreso dalle televisioni, fu cruento e
raccapricciante: irreparabili i danni alla scocca della McLaren |
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1988 - McLaren MP4/4
SENNA Ayrton
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- 1988 -
SETTEMBRE
Steffi Graf vince l'Open di tennis degli Stati Uniti, aggiudicandosi
così il grande Slam
OTTOBRE
Il velocista canadese Ben Johnson risulta positivo al controllo
antidoping; perde la medaglia d'oro ai giochi Olimpici
ed il record del
mondo
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Il 1988 è l'ultimo anno dei motori
turbo, infatti, il regolamento ha ridotto a 150 litri la
capacità del serbatoio, considerando i consumi dei
propulsori turbo è quasi impossibile concludere una gara
senza ricorrere ad almeno tre-quatttro lunghe soste, questo genere di
strategia è evidentemente insostenibile.
In McLaren al fianco di Prost viene ingaggiato Ayrton Senna,tra i due
si scatenera una forte rivalità, che spesso si
rivelerà essere fortemente sconveniente. La prima gara è in programma il 3 aprile in Brasile: Senna
ottiene la sua prima pole con la McLaren, ma al via il cambio della sua
monoposto da forfait, il brasiliano è così
costretto ad utilizzare la vettura di riserva, quando ormai tutto il
gruppo è già sfilato. Ayrton non demorde ed
Inizia una forsennata rimonta, dopo 20 giri è secondo poi un
problema ai box lo fa retrocedere in sesta posizione; verso le ultime
tornate un commissario di pista gli espone la bandiera nera per, il
brasiliano ha violato il regolamento cambiando la monoposto a partenza
avvenuta. La vittoria va, così, a Prost davanti a Berger e
Piquet. |
A San Marino, Senna partito in pole domina la gara dal primo all'ultimo
giro, doppiando tutti ad eccezione del compagno di squadra che
arriverà alle sue spalle. Senna tenta di ripetersi nel G.P.
di Montecarlo solo che questa volta quando ha ormai la vittoria in
pugno, urta contro il guard-rail alla curva Portier durante il
66° giro, la gara è così vinta da
Prost...... è sempre il francese a ripetersi nel successivo
G.P. quello del Messico davanti alle due Ferrari giunte rispettivamente
seconda con Berger e terza con Alboreto. Si corre sul G.P. del Canada
Senna ottiene la sua seconda vittoria stagionale. |
Gran Premio di Francia 3 luglio1988
Paul Ricard
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Al via Prost mantenne il comando davanti a Senna;
il brasiliano sopravanzò il compagno di squadra durante i cambi gomme a
metà gara, ma poi iniziò ad essere rallentato da problemi al cambio,
consentendo a Prost di riavvicinarglisi. Il francese superò il rivale
nel corso del 61º giro, con una mossa memorabile: i due raggiunsero un
gruppo di doppiati e Prost si staccò volontariamente da Senna. Quando
questi, all'uscita da Signes, fu rallentato da Piquet,
Prost lo attaccò per il delirio del suo pubblico. Nonostante l'avaria
al cambio, Senna riuscì a giungere al traguardo in seconda posizione. I
piloti della Ferrari si contesero a lungo l'ultimo posto sul podio,
conquistato alla fine da Alboreto; quinto giunse Piquet, autore di una gara solitaria, mentre Nannini chiuse in sesta posizione. |
Al rientro in Europa, la classifica vede Prost al comando con 45 punti
seguito da Senna a 33 punti. Prost corre in casa, il francese davanti
al suo pubblico si scatena ed ottiene prima la pole stagionale, il
giorno successivo vince la gara precedendo Senna e Alboreto. Il
brasiliano si rifà, però, abbondantemente
vincendo i quattro gran premi successivi: Silverstone, Germania
Ungheria e Belgio, alle sue spalle c'è sempre il compagno di
squadra francese. Con i punti conquisitati in questi gp, Senna strappa
la leadership, della classifica mondiale, al compagno.
Prima del G.P. d'Italia, viene meno al meraviglioso mondo della formula
uno: Enzo Ferrari, il commendatore si spegne... in silenzio, nella sua
casa modenese all'eta di 90 anni.... l'Italia perde così,
l'uomo che più di ogni altro, ha saputo rivelare al mondo la
meravigliosa tecnologia "made in italy"; le sue vetture sono le
più richieste sul mercato "vip", il simbolo del cavallino
ormai è sinonimo di avanguardia motoristica.....muore,
così, l'uomo che ha saputo trasformare la propria passione
in.........leggenda!!!!
A settembre, Monza regala all'ormai defunto Ferrari una splendida
doppietta: Senna partito in pole nel tentativo di doppiare Schlesser lo
tocca, e finisce fuori pista, al comando passano, allora, le due
monoposto Ferrari con Berger e Alboreto, i due mantengono la testa
della gara sino alla bandiera a scacchi. Prost che in Italia era stato costretto al ritiro
per la rottura del motore, ottiene la vittoria all' Estoril, seguito da
un emergente pilota italiano: Capelli, al volante della March.
Prima degli ultimi due G.P. della stagione il francese si riporta,
così, al comando della classifica mondiale.
Il penultimo G.P. si corre in Giappone, qui Senna ottiene la pole ma in
partenza la sua McLaren avanza singhiozzando, si ferma qualche metro
dopo; mentre Senna agita le braccia per segnalare a chi giunge il
problema, tutti lo sfilano.... la monoposto, comunque, non è
completamente ferma e, complice una partenza in lieve pendenza, il
brasiliano riesce a riavviare la vettura... la sua rimonta
può ora avere inizio: dopo la prima curva è
14°, al quarto giro è quarto, al decimo giro
è terzo alle spalle di Prost e Capelli impegnati in duello
dopo qualche tornata il motore di Capelli cede, Prost ha
così via libera, ma alle sue spalle il brasiliano lo
tallona.. la situazione si capovolge completamente quando cadono in
pista le prime goccie di pioggia.... Senna sul bagnato, è
praticamente unico, il sorpasso è inevitabile, Senna
manitiene il primo posto sino alla fine.
In Australia la vittoria va a Prost davanti a Senna; mentre Senna ha 90
punti in classifica generale, il francese ne ha 105 punti, ma per
regolamento sono validi solo i migliori 11 piazzamenti che consentono a
Senna di vincere il suo primo titolo mondiale.
La McLaren Mp4/4 progettata da Nichols Aatley, seguito a John Bernard,
è la monoposto che ha dominato la stagione vincendo 15 gare
su 16 ed ottenendo 119 punti contro i 65 della Ferrari, sua diretta
inseguitrice.
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1989 - McLaren MP4/5
1989
PROST Alain
|
- 1989 -
NOVEMBRE
Con la caduta del muro di Berlino, comincia una nuova era per l'Europa
|
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1989 - E' lotta tra Prost e Senna! |
Francia
(Saint Chamond) |
Anagrafica
|
|
Attività in F.1
|
Nato il
: |
24 Feb
1955 |
|
Dal - al :
|
1980 - 1993
|
|
|
|
G.P. iniziati
|
199 |
|
Vittorie
: |
51 |
|
Podio :
|
106 |
Pole -
Positions : |
33 |
|
Prima fila
: |
86 |
Giri veloci
: |
41 |
|
Mondiali
: |
1985-1986-1989-1993 |
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Il 1989 è l'anno in cui si disputa il
mondiale F1 con propulsori aspirati, cioè privi di turbo. i
team iscritti sono 20 con 39 piloti, per non affollare troppo la pista,
si ricorre alle pre-qualifiche che riducono partecipanti 30 piloti.
In casa Ferrari, Berger viene affiancato da Mansell, mentre Bernard
mette in pista la Ferrari 640 denominata "papera", dotata di un
rivoluzionario cambio semiautomatico azionabile da due levette poste
dietro il volante; si inaugura così un sistema che
verrà utilizzato di li a poco da tutti i team. Al mondiale partecipa anche un'altra casa italiana la Lamborghini con
il 12 cilindri progettato dall'ingegner Forghieri.
Il mondiale inizia il 26 marzo in Brasile. Al via un incidente
coinvolge Patrese, Senna e Berger, così Mansell passa al
comando e conquista la vittoria del primo G.P. stagionale.
Nel primo G.P. si mette subito in evidenza un giovanissimo Johnny
Herbert con la sua Benetton, un pilota che nel paddok cammina con le
stampelle a causa di un brutto incidente in F3000, ma che in pista
dimostra tutto il suo valore, l'inglese si classifica quarto ottenendo
i suoi primi tre punti in F1.
La gara successiva si corre a San Marino: Ad Imola è Senna
ad ottenere la pole e sul circuito il brasiliano duella incessantemente
con Prost, al terzo giro, intanto, si sfiora la tragedia: la Ferrari di
Berger perde un pezzo dell'ala anteriore l'austriaco finisce fuori
pista alla curva del Tamburello, la monoposto va in fiamme ed il pilota
resta intrappolato nell'abitacolo...l'intervento dei "leoni della Cea"
è tempestivo ed efficace...grazie a loro, il pilota
avrà salva la vita riportando solo la frattura della scapola
e di una costola. |
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Nel G.P. di Montecarlo, Senna ottiene l'ennesima pole-position e al via
mantiene la sua posizione fino al traguardo; dietro il brasiliano si
piazzeranno rispettivamente Prost e Stefano Modena. Non ancora
soddisfatto il brasiliano mette a segno una cospicua tripletta
conquistando la gara delMessico:
È il 28 maggio dietro al
brasiliano si piazzeranno tre piloti italiani: Patrese, Alboreto,
passato alla Tyrrell e Nannini.
ll G.P. degli Stati Uniti si corre quest'anno a Phonix e Senna ottiene
la sua quinta pole consecutiva. Il brasiliano sembra essere in grado di dominare anche la gara ma al
33° giro è costretto al ritiro per una noia
elettrica, la leadeship della gara passa allora a Prost, che conclude
davanti a Patrese
e Cheever. |
Riccardo Patrese seguito da Cheever - Phoenix 1989
Prima del G.P. di Francia, la Tyrrell appieda
Alboreto per far posto all'esordiente Jean Alesì, ma i colpi
di scena non finiscono qui: Prost annuncia il suo divorzio ufficiale
dalla McLaren. In gara il francese ottiene, comunque, pole e gara
precedendo Mansell e Patrese, invece Senna è costretto,
nuovamente, al ritiro per la rottura del differenziale. Ancora un
ritiro per il brasiliano che a Silverstone, qunidici giorni dopo,
è costretto a parcheggiare la sua monoposto a causa di
problemi al cambio, mentre Prost si aggiudica la gara davanti alla
Ferrari di Mansell e alla Benetton di Nannini.
In Germania, Senna torna al successo davanti al compagno di squadra ed
al ferrarista Mansell.
Il 13 agosto si corre in Ungheria, Patrese conquista la pole davanti a
Senna. Mansell che sulla griglia di partenza è 12°
dà inizio ad una forsennata rimonta , al 58° giro,
è al comando della gara , ci resterà fino alla
bandiera a scacchi; secondo giunge Senna e terzo Boutsen.
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In Belgio, Senna ottiene la pole e vince anche la gara davanti a Prost
e a Mansell. |
Nigel Mansell a Spa-Francorchamps, 1989.
La
gara, caratterizzata da una forte pioggia, fu conquistata da Senna.
Il
Leone finisce molto vicino al duo McLaren con un terzo posto, dietro a
Prost. Stagione discreta, non un rilancio come si aspettava,
al suo
primo anno in Ferrari. |
Nel G.P. d'Italia, Senna ottiene la pole e dopo la partenza resta al
comando della gara finchè al 44° giro il suo motore
Honda lo tradisce, Prost si aggiudica così il gran premio e
porta 20 punti il vantaggio su Senna.
Sul circuito dell'Estoril è ancora Senna ad ottenere la
pole. Durante la gara, Mansell rientra ai box, ma arriva lungo ed
è costretto a mettere la retromarcia per poter effettuare il
cambio gomme, il pilota incorre così facendo nella
squalifica, ma l'inglese ignora la bandiera nera e prosegue il GP. Dopo
pochi giri è ancora Mansell il protagonista, infatti un
"casuale" impatto tra la sua Ferrari e la Mclaren di Senna mette fuori
gioco il brasiliano che lascia, così, via libera all'altra
Ferrari quella di Berger. La Ferrari trionfa; ma la McLaren ricorre al tribunale della
Federazione che pur mantenendo i punti di Berger squalifica Mansell per
una gara.
A Jerez, la Ferrari si presenta dunque dimezzata; Senna ottiene la pole
e vince la gara, mentre Prost giunge terzo. |
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In Giappone si corre la
penultima gara della stagione e Senna rifila più di un
secondo in qualifica al compagno di squadra, ma in gara Prost riesce a
sopravanzare il brasiliano che, a sua volta, tenta il sorpasso al
47° giro: Senna tenta l'attacco alla chicane prima del curvane
dei box ma Prost si difende egregiamente "chiudendo" tutte le porte al
brasiliano; Senna è comunque troppo vicino per evitare il
contatto così le due McLaren si incastrano all'interno della
chicane; Prost esce dalla sua monoposto sicuro ormai di aver vinto il
mondiale, mentre Senna riparte facendosi spingere dai commissari, dopo
aver cambiato il musetto ai box, il campione del mondo in carica
rimonta portandosi in testa alla gara. Il brasiliano verrà
però squalificato per il contatto con Prost la vittoria
sarà così attribuita Nannini, che
otterà la sua unica vittoria in F1.
La McLaren fa ricorso comunque al tribunale d'appello della FIA per
ottenere il riconoscimento della vittoria, ma il tribunale è
irremovibile. Per Prost, questo, è il terzo titolo mondiale. |
L'ultima gara si disputa in Australia è il 5 novembre e
sotto la pioggia Senna, finisce addosso alla monoposto di Brundle.
Prost, invece, si ritira dopo il giro di ricognizione. La vittoria è di Boutsen seguito da Nannini e Patrese; la
McLaren conquista un altro titolo mondiale con 141 punti.
CURIOSITA' - San Marino 1989: nacque un caso su
una sostituzione delle gomme avvenuta tra la prima e la seconda
partenza (dopo il grave incidente di Berger al Tamburello con la
Ferrari), operazione non consentta dal regolamento. Thierry Boutsen
(Williams) e Alex Caffi (Dallara) vennero inizialmente squalificati,
poi reintegrati dalla Federazione sammarinese perchè
l'operazione era stata autorizzata dal direttore di gara. Ma la FISA
annullò quel provvedimento dichiarando giuridicamente
competente la federazione del Paese nel cui territorio si è
corso e dunque la CSAI, emanazione sportiva dell'ACI. L'organo italiano
sancì il definitivo reintegro dei due piloti nella
classifica del gran premio. Squalificato invece Oliver Grouillard
(Ligier) per sostituzione non autorizzata.
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Questo è un sito-blog personale non a scopo di lucro.
Si propone di rivivere alcuni frammenti storici della F1:
quella dove la guida delle monoposto apparteneva ai
piloti,
su piste che oggi giudicheremmo assurde, circuiti disegnati
dal computer piuttosto che dal cuore.
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